Registratori a bobine vintage

Registratori e bobine di musica vintage

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  1. L'estimator
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    Salve a tutti sono un fanatico appassionato di registratori a bobina, in preferenza valvolari e possibilmente grundig serie TK....per non parlare poi dei vecchi nastri a bobine con incisioni primi anni 60...
     
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    Bellissimi i Teac Tascam ma anche gli Akai i Grundig gli Uher i Philips ........

    vorrei acquistarne uno e ogni tanto mi guardo in giro :)
     
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  3. FrovaltaBis
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    Come usato, consigliabili Revox e Teac/Tascam: perché la scelta nell'usato e vasta (specie per i primi), ed i ricambi si trovano abbastanza facilmente. Ma occorrono sempre mani esperte per rimetterli a punto. Un riparatore generico non va proprio bene... ne occorre uno specializzato (e magari coi capelli bianchi) per queste macchine.

    Alternativa possibile gli Akai con bobine da 27 centimetri (lasciate stare quelli con bobine da 18, sia Akai che di altra marca: sono poco più che giocattoli), particolarmente consigliabili il 625, il 630 ed il 635 (che è pure autoreverse). Le testine GX sono pressoché eterne... ma occhio che i ricambi si stanno facendo rari. E costruttivamente sono una spanna sotto Akai e Teac (che sono registratori più vicini al professionale che all'amatoriale). Oppure, una scelta raffinata sono i Technics RS1500 o RS 1700. Grandi macchine, di grande effetto scenico, ma piuttosto costose e rare.

    Gli altri Jap tipo Sony o Pioneer non li considererò assolutamente: non sono neppure lontanamente all'altezza di quelli sopracitati (sopratutto Pioneer), e le parti di ricambio in questi casi sono davvero rare.

    Da evitare i Grundig ed i Philips. Le loro meccaniche plasticose invecchiando danno una miriade di problemi, e le qualità soniche di partenza non sono un granché. Da comprare a pochissimo, ma se hanno problemi di rischia d'impazzire senza cavare un ragno dal buco.

    Buon ascolto...


    Un saluto, Frovalta.
     
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    E un bel Nagra...IV S...?
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  5. FrovaltaBis
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    Ah... Buongustaio... il portatile più raffinato mai concepito (anche lo Stellavox, però...).

    Un'oggetto allo stato dell'arte! Prezzo conseguente... morale, bobine per pochi conoscitori...


    Un saluto, FrovaltaBis



    CITAZIONE (mastertimer @ 26/10/2015, 17:44) 
    E un bel Nagra...IV S...?
     
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    CITAZIONE (mastertimer @ 26/10/2015, 17:44) 
    E un bel Nagra...IV S...?

    spettacolare :)
     
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    Molto intriganti è inutile negarlo, chi non sbava per delle meccaniche di tale fatta con l'ipnosi ammaliante che scaturisce il ruotare delle grosse bobine?

    Ma con il trascorrere del tempo nel mio piccolo mi son fatto una panoramica con 3 valutazioni piuttosto scoraggianti:

    1) nastri prodotti negli anni d'oro e con incisioni interessanti costano abbastanza e se ne trovano pochi
    2) nastri master recuperati da qualche casa discografica a reperirli le rare volte che può capitare costano un rene
    3) nastri attuali prodotti da chi ha annusato il business si fanno pagare qualche centinaio di euro a pezzo ed il genere o le composizioni non possono soddisfare i gusti di tutti

    morale almeno per me è che il gioco non vale la candela, purtroppo poco software per macchine troppo costose.
     
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  8. FrovaltaBis
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    CITAZIONE (MasterGr00vemaster @ 28/10/2015, 18:53) 
    Molto intriganti è inutile negarlo, chi non sbava per delle meccaniche di tale fatta con l'ipnosi ammaliante che scaturisce il ruotare delle grosse bobine?

    Ma con il trascorrere del tempo nel mio piccolo mi son fatto una panoramica con 3 valutazioni piuttosto scoraggianti:

    1) nastri prodotti negli anni d'oro e con incisioni interessanti costano abbastanza e se ne trovano pochi
    2) nastri master recuperati da qualche casa discografica a reperirli le rare volte che può capitare costano un rene
    3) nastri attuali prodotti da chi ha annusato il business si fanno pagare qualche centinaio di euro a pezzo ed il genere o le composizioni non possono soddisfare i gusti di tutti

    morale almeno per me è che il gioco non vale la candela, purtroppo poco software per macchine troppo costose.

    Approccio troppo razionale... attualmente ho 5 open reel con bobine da 27 centimetri (tre Revox, un Akai, un Teac ). Tre in uso, due funzionanti ma accantonati (e accesi di tanto intanto). Tutti in ottime condizioni, Tutti perfettamente funzionanti (tranne uno, ma sistemabile facilmente), quasi tutti pagati niente (tre, bellissimi, sono venuti via a 100/130 € e dintorni, con bobine e qualche accessorio). Non ho nessuna bobina pre registrata prodotta negli anni d'oro, ne recentemente. Solo compilation che mi ero fatto, a partire dai primissimi anno ottanta (non sono un ragazzino...).

    Perché li ho? Perché mi piacciono, sono belli, fanno arredamento, hanno un suono molto caratteristico e piacevole... poi li utilizzo pochissimo, ma non è quello il punto. Averli, maneggiarli, e' piacevole... Sono, fatte le debite proporzioni, come i quadri o le sculture. Utilità pratica zero, utilità spirituale tantissima... ;)


    Un saluto, FrovaltaBis
     
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    Ben per te FrovaltaBis, ma le tue sono considerazioni personali quanto le mie; infatti te ne fai incetta io sto alla larga anche quando diverso tempo fa per ripagarmi di un grosso favore mi fu offerto un intonso Studer A80 con elettronica Mark Levinson per un tozzo di pane, bellissimo e scintillante nel suo abito di alluminio spazzolato, sembrava appena uscito di fabbrica,ma rifiutai in quanto se non uso e sfrutto le cose inutile tenerle conservate per i posteri o messe in mostra a prendere solo polvere.

    C'est la vie.
     
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  10. FrovaltaBis
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    Ogni uno con le proprie passioni fa quel che crede, ma certe affermazioni sono fuori luogo... con i bobine non ho fatto incetta (sono 5, uno dei quali comprato nuovo a fine anni settanta: mica ne ho 200...), presi a "pretzles and beer money" (uno addirittura regalato, perché così gli eredi del proprietario sapevano che finiva in buone mani), anche perché ho molte bobine da me registrate da pischello, che mi fa piacere risentire. Ho due case con tre impianti, ciascuno col suo bel bobine a fianco pronto all'uso. Oggetti piacevoli da guardare e da utilizzare.

    Poi mi paragoni dei prodotti consumer, pagati poche lire, con uno Studer professionale. Che c'azzecca? Non capisco...

    In ogni caso complimenti per il lavoro fatto sul technics 1210, descritto in altro thread. Lavoro che ammiro per tenacia ed accuratezza, ma che non condivido: una 500, per quanto abarthizzata, resta tale: come giradischi utilizzo un Dr. Feickert Woodpecker, braccio Goldenote B6 da 10,5 pollici, pick up Wilson Benesch PLY. A suo tempo non presi il DPS (filosofia molto simile), solo perché non permetteva il montaggio di bracci oltre i 9 pollici: la riduzione dell'errore radiale credo sia prioritaria nella lettura dei vinili, ma i bracci da 12 tendenzialmente sono troppo "lenti" come suono, ed i tangenziali danno troppi grattacapi nella messa a punto.


    C'est la vie... FrovaltaBis
     
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    CITAZIONE (FrovaltaBis @ 8/11/2015, 19:47) 
    Poi mi paragoni dei prodotti consumer, pagati poche lire, con uno Studer professionale. Che c'azzecca? Non capisco...

    C'azzecca perchè pur potendo avere quello Studer per poco ho detto a ragione che non lo voglio in quanto i bobine non mi interessano per le personali considerazioni riportate più su, non ho nastri non ho niente e e non mi metto ora ad infilarmi anche in quell'avventura che non mi interessa affatto; quindi nulla di quanto ho scritto è fuori luogo.
    E'una solo considerazione personale per nulla complicate da capire.

    CITAZIONE
    In ogni caso complimenti per il lavoro fatto sul technics 1210

    Mi spiace ma non è oggetto mio ti stai confondendo con qualcun'altro. :)
     
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    CITAZIONE (FrovaltaBis @ 8/11/2015, 19:47) 
    In ogni caso complimenti per il lavoro fatto sul technics 1210, descritto in altro thread. Lavoro che ammiro per tenacia ed accuratezza, ma che non condivido: una 500, per quanto abarthizzata, resta tale: come giradischi utilizzo un Dr. Feickert Woodpecker, braccio Goldenote B6 da 10,5 pollici, pick up Wilson Benesch PLY. A suo tempo non presi il DPS (filosofia molto simile), solo perché non permetteva il montaggio di bracci oltre i 9 pollici: la riduzione dell'errore radiale credo sia prioritaria nella lettura dei vinili, ma i bracci da 12 tendenzialmente sono troppo "lenti" come suono, ed i tangenziali danno troppi grattacapi nella messa a punto.

    Il Technics è il mio, devo ammettere che il lavoro di upgrade del Technics oltre che molto funzionale in termini di miglioramento delle prestazioni dell'oggetto è stato molto divertente, purtroppo è quasi finito.
    Il fatto è che secondo me consideri il Technics da un errato punto di vista (a proposito, il DPS l'ho avuto anch'io, anni fa, gran bel giradischi), che definisci, come molti audiofili, una 500 solo perchè a produrlo - in milioni di esemplari - è stata una multinazionale che è riuscita ad ottimizzare il progetto, pur con tutti i limiti che un budget non illimitato si porta dietro. L'avesse realizzato un produttore hi-end e venduto a 10 volte tanto in molti griderebbero al miracolo...
     
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    - è stata una multinazionale che è riuscita ad ottimizzare il progetto, pur con tutti i limiti che un budget non illimitato si porta dietro. L'avesse realizzato un produttore hi-end e venduto a 10 volte tanto in molti griderebbero al miracolo...




    Il discorso non fa una grinza; si veda cosa chiedono dei pochi SL 1200 mk nuovi rimasti in vendita negli shop :woot:


    www.thomann.de/it/giradischi_direct_drive.html
     
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    Che bello, un altro appassionato dei Grundigoni!
    Io possiedo un TK54, piuttosto raro e ai suoi tempi 'na bella bestia.
    Il mio è uniproprietario del 1958, passato attraverso le festine del babbo, le smanettate di due figli maschi, vent'anni di oblio, e poi resuscitato grazie ad un restauro, ormai di 15 anni fa, ad opera di OTL di Padova.
    Mai avuto un problema.
    Proprio la scorsa settimana mentre riavvolgevo una bobina si è fermato.
    Ora lo farò sistemare, tra l'altro pochi mesi fa mi sono procurato una testina di lettura (nuova!) in Germania.
    Ricordo ancora quando nel 1987 chiesi alla Grundig se avevano informazioni su questo bobinone, e mi spedirono a casa la fotocopia del manuale originale!
    All'epoca niente Ebay, web ecc, solo professionalità e cortesia.
     
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  15. L'estimator
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    Salute a te e complimenti per il tk54,rarissimo.
    Della serie TK sono riuscito ad accumulare i seguenti .tk14;tk19; tk19L,tk23; tk23L;tk28; tk32; tk35; tk40; tk46; tk60;i più moderni tk126; tk 141;tk145; tk245;tk600; tk747.
    Gran parte da me revisionati con sostituzione di cinghie ecc..è una passione maniacale..per non parlare dei nastri registrati il cui numero è imprecisabile.
     
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16 replies since 15/10/2015, 13:59   951 views
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