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Boglioli in corcordato
amici,
apro topic perchè non sapevo dove inserirla...
immaginavo un corso più positivo dopo la cessione dei Boglioli... invece...
www.giornaledibrescia.it/economia/b...lioni-1.3145324
Edited by Tifeo Pluto - 27/1/2017, 19:21. -
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O forse i Boglioli hanno visto lungo... . -
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http://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/a-c...carpe-1.2888398 . -
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"Il Sabo"
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CITAZIONEMilano, lo "swap party" è la tendenza del momento: scambiare capi griffati senza spendere un euroMilano, lo "swap party" è la tendenza del momento: scambiare capi griffati senza spendere un euro
L'ultimo swap party
Arriva direttamente dagli Stati Uniti la festa del baratto di abiti e accessori tra aperitivi e occasioni di incontro
L'ultimo vestito che Marta Carbonaro, 32 anni, ha indossato a un matrimonio lo scorso weekend era blu con scollo a barca e molte perline. "Mi hanno fatto tutti i complimenti", racconta svelando di averlo pagato zero euro, anche se "chi lo ha comprato al negozio ci ha investito un bel po' di denaro". Marta da quattro anni è una delle più assidue frequentatrici di "swap party", feste in cui gruppi di donne dai 20 ai 55 anni si scambiano abiti e accessori in ottimo stato senza sborsare neanche un centesimo. È la moda del momento a Milano che arriva direttamente dagli Stati Uniti.
In città ci sono diversi gruppi che organizzano serate a base di abiti, borse, scarpe e accompagnate da aperitivi: si paga il consumo dell'happy hour, tutto il resto è gratis. Il gruppo milanese più attivo è "Swap in the City", nato sei anni fa dalla mente dell'avvocata Roberta Zumbo, 28 anni, e dell'architetta Raffaella Berna, 44. Una passione per i vestiti, la loro, soffocata dai prezzi di molte boutique milanesi. Ed è bastato un viaggio oltreoceano per trovare la soluzione. "La prima volta che ho partecipato a uno 'swap' ero negli Usa. Quando sono tornata a Milano ho pensato che dovevamo provare a organizzarli perché sono un modo intelligente e divertente per riciclare abiti e rifarsi l'armadio a costo zero ", racconta Roberta. "Con Raffaella abbiamo cominciato prima a farli in casa con amiche e colleghe, poi nel 2014 abbiamo cominciato ad organizzarli nei locali pubblici. Delle 5-6 che eravamo all'inizio, oggi a ogni "swap" siamo circa 60", dice.
Gran parte delle partecipanti alle serate organizzate da "Swap in the City" arriva tramite l'iscrizione alla loro mailing list. "L'abbiamo creata anni fa e ormai ne fanno parte una cinquantina di persone, molte sono amiche di amiche che ci hanno conosciuto col passaparola. A chi è nella mailing list la notizia dello "swap" arriva con un paio di giorni di anticipo rispetto alle altre e di solito accetta il 40 per cento delle iscritte. Tutte le altre ci conoscono tramite il sito e la pagina Facebook", specifica Roberta. Ma le regole sono rigide: ognuna può portare al massimo 12 capi tra vestiti, scarpe, borse e bigiotteria. Banditi i jeans, i pantaloni bianchi, la biancheria intima e in generale tutto ciò che non è in ottimo stato.
"Negli anni abbiamo affinato la selezione, adesso siamo davvero severe", spiega Roberta mentre sceglie accuratamente i capi delle ragazze che partecipano alla serata organizzata alla Fabbrica del Vapore, il primo "swap" dopo l'estate. "Sappiamo che nessuna mai prenderebbe qualcosa di rovinato: per esempio, se una t-shirt è scolorita o ha degli aloni sotto le maniche viene scartata. Stessa cosa per le scarpe: se sono troppo consumate non possiamo prenderle". Ogni prodotto viene classificato in base alla qualità: "cheap" (economico) se non è di marca ed è di cotone, "medium" (medio) se ha una qualità maggiore e infine "expensive" (costoso) se è un tessuto di pregio (cachemire o seta) o se è di marca. Per ogni categoria viene rilasciato un tagliandino corrispondente che permette di scambiare il prodotto con un altro della stessa fascia.
Gli "swap" piacciono a tutti: studentesse, neolaureate, giornaliste, insegnanti, impiegate, libere professioniste. Arrivano col loro borsone pieno di cose da scambiare, alcune persino coi trolley. Attendono la selezione, fanno l'aperitivo e aspettano il "via" delle organizzatrici per lanciarsi in una corsa all'ultimo capo adocchiato. Nicoletta, 54 anni, lavora in una compagnia assicurativa: "Ho portato magliette di marca che giacciono nell'armadio da anni. In cambio vorrei una bella borsa blu che ho notato mentre aspettavo il mio turno per la selezione, speriamo di riuscirci", dice. Poco più in là c'è Diana, 33 anni, lavora come impiegata, è qui con la sua amica Silvana: "Siamo due habitué. A giugno ho preso una borsa di pelle
bianca di Moncler che ho messo per tutta l'estate, era bellissima. E stavolta spero di trovare qualcosa di altrettanto bello, ne ho bisogno per l'inverno". Emanuela, 46 anni, invece con un cappottino Geox ci è andata addirittura alla Scala per Sant'Ambrogio. "Non potevo rinunciare ma non avevo un soprabito adatto e non volevo spendere. Per fortuna all'ultimo "swap" utile ho trovato quello che mi serviva. È stato un sollievo!".. -
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A me sembra l'ennesimo sintomo di una società sempre più povera che continua a condividere - illudendosi - uno stile di vita che non si piò più permettere.
Ed allora si continuano ad inventare sotterfugi per mantenere la facciata del palazzo in maniera decorosa quando, in realtà, le fondamenta sono pericolanti.
Forse chiamarlo swap party fa figo, io invece da cultore della lingua italiana lo chiamerei: presta abiti. Così suona molto meglio.
Da notare che tutto questo arriva - non a caso - dagli USA, sempre precursori nell'evoluzione dalla società occidentale.. -
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.A me sembra l'ennesimo sintomo di una società sempre più povera che continua a condividere - illudendosi - uno stile di vita che non si piò più permettere.
Ed allora si continuano ad inventare sotterfugi per mantenere la facciata del palazzo in maniera decorosa quando, in realtà, le fondamenta sono pericolanti.
Forse chiamarlo swap party fa figo, io invece da cultore della lingua italiana lo chiamerei: presta abiti. Così suona molto meglio.
Da notare che tutto questo arriva - non a caso - dagli USA, sempre precursori nell'evoluzione dalla società occidentale.
Concordo al 100%.
Siamo sempre più schiavi di una società basata solo sulle apparenze.
Io sinceramente preferisco andare in giro con abiti dell'OVS pagati 20€ a capo piuttosto che con capi "di marca" indossati da dio sa chi prima di me (mi farebbe anche un po' schifo sinceramente).. -
tony soprano91.
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Do la recente notizia che il noto sarto siciliano , Gianni Campagna ci ha lasciato , allievo di Caraceni ex esperienza Confezioni Facis, fu anche stilista vestiva volti noti, dai divi del cinema a Taromina al creatore d'internet, pierce brosnan sharon stone . . -
.Do la recente notizia che il noto sarto siciliano , Gianni Campagna ci ha lasciato , allievo di Caraceni ex esperienza Confezioni Facis, fu anche stilista vestiva volti noti, dai divi del cinema a Taromina al creatore d'internet, pierce brosnan sharon stone .
Con riferimento a Gianni Campagna, RIP.
Avrei una curiosità. Ma è vero che il palazzo a Milano in via Palestro angolo corso Venezia in cui vi è l'atelier è di sua proprietà o più propriamente degli eredi ?
Ed ancora. Presumo che la sua "sartoria" avesse il respiro di un'azienda con un fatturato importante e numerosi dipendenti. Dopo la sua scomparsa, può esserci continuità ?. -
thebottle.
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Mr Porter X Balenciaga capsule collection dal 22 Gennaio online.
Previsti 34 modelli di articoli. Già immagino il sold out in 20-30 secondi (specialmente per le Triple S e le Speed).. -
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Se pescassero da Ghesquiere .... . -
thebottle.
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No, è tutta roba che grida Gvasalia. Felpe logo oversize, una triple S bianca e verde acido e una speed con logo "BB" specchiato in rosso.
Poi altre cose ma dovrebbero essere tutte su questa scia.. -
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Credo anche io, ma nella news parlava in modo generico di capi di vecchie collezioni ed ho visto un chiodo che ricorda il femminile continuativo . -
thebottle.
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Incredibile le Speed sono ancora tutte disponibili con tutte le misure in stock. Sarà che ormai sono riproposte un po' ovunque, Gvasalia le ha portate identiche in Vetements, Dior produce pure un modello simile e anche Givenchy ha inserito delle sneakers che ricordano molto le Balenciaga.
Invece le Triple S sold out all'istante. Non so cosa ci veda la gente... Una volta sono stato tentato anch'io più per l'hype che si era creato ma poi ho desistito. Meglio le Speed secondo me almeno sono meno tozze.. -
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"Il Sabo"
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Oppure...sarà che fanno abbastanza orrore e non hanno vita oltre l'hype .