Un orologio, uno solo.

Mentre vi godete i vostri gingilli, arriva qualcuno - molto, molto crudele - e vi annuncia che sta per confiscare tutti i segnatempo di cui disponete.
La disperazione è insopportabile e provate a reagire, ma capite subito che verreste sopraffatti.
Il nemico, però, ha un moto di comprensione per la vostra passione e, nel suo feroce sadismo, vi consente di tenere un solo orologio.
Se non intendete scegliere, la sottrazione sarà totale.
Qui, dunque, non si tratta di indicare "l'orologio che verrà", il famoso - ed inesistente - "exit watch", bensì quello che già possedete.
Li guardate amorevolmente, li passate in rassegna già con nostalgia ed, allo stesso tempo, con la rabbia di chi è consapevole di subìre una violenza ed un'ingiusizia.
Ma è inutile. La collera ed il dispiacere lasciano spazio alla rassegnazione, alla ricerca della magra soddisfazione di "chi si accontenta, gode", al desiderio di conforto di quell'"unico" e la scelta cade su ...