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SORPRESA !!!
Ragazzi buongiorno a tutti,
eccoci qua al mio post N° 20.528!
Vi avevo già anticipato al N° 20.000 che sarebbe stato spostato ad un numero più consono questo Topic e, come ormai consueto appuntamento, vado a presentarvi qualcosa di Speciale, qualcosa che ovviamente non si è mai visto prima, qualcosa che in tanti attendevano, una sorta di Prima Visione Mondiale dove voi siete seduti in prima fila.
Si sì, avete capito bene, perché non esiste al Mondo un lavoro del genere, voi di O&P sarete i primi in assoluto a vedere, scoprire, capire e imparare!
Un Topic che pubblico in esclusiva per O&P, dove lo spirito della condivisione è alla base di tutto.
Sarà il TOPIC dell’anno?
Chi lo sa, magari lo capirò dai vostri commenti finali, che spero saranno tanti…
Quindi ragazzi, prendete gli occhiali (per chi ne ha bisogno…), mettetevi comodi, e buona lettura a tutti!!
Top5 vi ha mai deluso nei vari Topic studio/presentazione?
Non credo, o almeno lo spero, vista l’enorme quantità di tempo necessaria per mettere appunto lavori del genere, ma comunque, in ogni caso, oggi cercherò di essere all’altezza più che mai!
Lo farò a modo mio ovviamente, con un Topic in classico stile Top5, dove la storia si intreccia alla cultura.
State pensando se oggi presenterò un Orologio Raro?
Magari un Super Daytona da far perdere la testa?
Un pezzo Top che si vede solo alle aste?
Un Full Gold uscito da una colata d’oro?
No, oggi no, che poi vi abituate troppo bene e lo date sempre per scontato, oggi si fa cultura, Studio dei MARK quadranti cosiddetti PN (Paul Newman) per Daytona Testa Oro 116518 e Full Gold 116528 , che PN proprio non sono, infatti assomigliano molto più al dial nero di questo Raro 6262 in oro realizzato nel 1971; ma ormai è stato sdoganato in lungo e in largo questo modo per indicarli, quindi per comodità, evitando fraintendimenti per molti utenti, li definiremo anche noi così, ma è giusto almeno sappiate la verità, questi non sono Quadranti PN !!
Ormai credo sappiate tutti della mia passione per i Daytona Automatici, e in particolar modo per la referenza 116, a cominciare dai seriali P; questo studio parte da lontano, molto lontano, una ricerca a 360°, come una sorta di catalogazione dei quadranti disponibili per ogni referenza anno per anno, finché un bel giorno di un paio di anni fa, mi squilla il telefono...
E' il Presidente Rolex Italia, che mi comunica di recarmi dal mio Concessionario di fiducia, in quanto mi attende un Daytona Acciaio 116500A con special Dial realizzato in unico esemplare, che mi verrà donato a titolo di “Riconoscimento Al Merito” per il mio grande impegno, passione e dedizione, nella ricerca e studio dei quadranti Daytona.
Ovviamente rimango basito, incredulo, non so proprio che dire, mi mancano le parole!
Il Presidente lo percepisce, quindi per rompere un po' il ghiaccio e fare due chiacchiere, mi chiede se abbia finalmente scoperto il mistero del Daytona “Santo Graal”: https://orologi.forumfree.it/?t=76221201
“ No no, magari Sig. Presidente, però se fosse così gentile da darmi qualche indizio…
Ma certo Alberto, a Lei posso anche svelare il “Perché” di quel quadrante che non dovrebbe nemmeno essere in circolazione!
Ora Le spiego: deve sapere che a fine anni 90, quando ancora… ”
A no, scusate, mi sono lasciato trasportare dai sogni ad occhi aperti...
Almeno avessi avuto l’illuminazione, macchè, neanche quella, la ricerca continua…
Vabbè dai, torniamo seri per cortesia, che con queste cose si rischia pure un infarto dall'emozione!
Strabuzzo gli occhi, e metto a fuoco per vedere veramente chi mi sta chiamando sul telefono...
“ Ciao Anto, dimmi tutto…
Ueeh, ciao Alby, senti un pò, ti volevo chiedere una cosa:
che ne dici se uniamo le nostre conoscenze e cerchiamo di dare una catalogazione dei MARK per i quadranti “PN”? ”
Ovviamente non era una telefonata fatta a caso, io e lui “viviamo” di questi continui confronti e studi sui quadranti, per noi è una sorta di divertimento oltre alla grande amicizia che ci lega, quindi la mia risposta era scontata, e lui già lo sapeva, anche perché abbiamo altre ricerche molto importanti “in lavorazione”...
Detto fatto, iniziamo subito a lavorarci, vi risparmio i dettagli perché tra telefono, WhatsApp e mail è stato tutto un continuo scambio/confronto di info che a tutt’oggi va ancora avanti.
Purtroppo queste non sono ricerche che si risolvono in 2 minuti, magari, sarebbe bello avere tutte le risposte pronte, ma non funziona così, non c’è un libro per leggerle, bisogna farsi la domanda e testare la risposta, la conoscenza dell’informazione fruibile a tutti, la stiamo dando Noi adesso, perciò mi auguro che in tanti apprezzerete questo lavoro.
Questo Topic, che ci piace definire LAA Bussola (Sinergia delle nostre iniziali Alberto & Antonello), ha lo scopo di indicarvi sempre la direzione giusta, per districarvi nel complesso mondo dei quadranti, o per lo meno di orientarvi verso la conoscenza del sapere, per evitare qualche cantonata o brutta disavventura.
Oggi quindi vi presentiamo il risultato di questa ricerca, sperando di essere stati più precisi possibili (…magari un domani scopriremo altro e verrà aggiornato ulteriormente…) nel dare le informazioni, foto, arco temporale ecc.
A questo proposito però, chiediamo a tutti i Forumisti che ne avessero disponibilità, di postare foto in alta risoluzione dei quadranti in possesso (fronte/retro possibilmente), questo perché vorremmo sostituire alcune immagini reperite in rete, con foto nitide e perfette che poi finirebbero nell’archivio di O&P e facilmente consultabili da tutti!
Ma bando alle ciance, andiamo a vedere i quadranti nel dettaglio partendo dall’origine del contesto storico.
Alla fine degli anni 90, per garantire la loro unicità nell’universo dell’orologeria, basata sul dinamismo e sullo spirito innovativo, il Gruppo Rolex rompe ancora una volta con gli schemi del passato ed opta per un cambiamento strategico fondamentale: l’integrazione verticale della produzione in Svizzera.
A Ginevra, questa scelta comporta il raggruppamento di tutte le attività del Gruppo, nascono così le tre grandi sedi di Acacias, Plan-les-Ouates e Chéne-Bourg.
La prima, oltre alle attività amministrative, ospiterà il reparto per il montaggio finale degli orologi, la seconda invece, raggrupperà tutte le fasi relative allo sviluppo, alla produzione e ai controlli di qualità delle casse e dei cinturini metallici.
Mentre sarà proprio l’ultima sede, inaugurata nel 2000, il fulcro nevralgico delle soluzioni d’avanguardia di tutte le attività connesse alla realizzazione dei quadranti Rolex.
Così, mentre a Chéne-Bourg si inizia a lavorare ai progetti futuri, a Basel 2000 la Maison invece si accinge a presentare il nuovo Daytona completamente realizzato in House.
Questa data segna un passaggio estremamente importante per la Casa Coronata, perché Rolex consolida il successo lanciando un nuovo movimento meccanico realizzato internamente, il calibro 4130, un crono votato all’efficienza con ben 72 ore di massima riserva di carica e una manutenzione semplificata.
È il Mito degli anni 90 che si aggiorna e si rinnova nel segno della modernità, gli viene dato un volto nuovo oltre al movimento, viene addirittura cambiata disposizione ai registri, i secondi si spostano dal nove al sei ed i due contatori orizzontali non sono più allineati alle lancette di ore e minuti, ma spostati leggermente più in alto.
L’aspettativa è altissima, i rivenditori sono in fibrillazione per ricevere i nuovi modelli, quindi quello che serve oltre all’ intramontabile Classico Acciaio è un Daytona che attiri subito gli sguardi per far parlare di sé, qualcosa che faccia scattare subito il desiderio di possederlo, e in questo Rolex non è di certo seconda a nessuno.
Ecco che a fianco del Daytona acciaio ref. 116520, acciaio oro ref. 116523, testa oro ref. 116518, fanno bella mostra di sé i coloratissimi Beach con ref. 116519 e il Top di gamma Full Gold ref. 116528 equipaggiato da nuovi quadranti con contatori a contrasto, che poco dopo prenderanno l’appellativo di PN dagli appassionati, forse in ricordo proprio del famosissimo Daytona Paul Newman del passato che tanto ha lasciato il segno nel mondo del collezionismo.
Eccoli tutti assieme in una rivista Jap specializzata pubblicata nel Giugno del 2000.
Noi però oggi ci concentreremo solo sul quadrante PN, un Dial estremamente importante, forse addirittura il più importante nella produzione di serie, perché ci lascia traccia dell’evoluzione grafica dei primi quadranti per referenza 116.
Magari un giorno affronteremo questo argomento, vedremo in che modo si lega ad altri, capiremo un po' di più il perché di certe scelte della Maison, ma non oggi ragazzi, qualche asso nella manica dovrò pure conservarlo!
Posso però farvi vedere qualcosa in anteprima, giusto uno spunto di riflessione, una foto che sicuramente in tanti hanno visto decine e decine di volte, ma che magari non l’hanno mai osservata con attenzione; guardatela bene nei punti evidenziati, perché tra un po' avrete modo di rivedere tutti questi dettagli.
Vi è familiare questa Foto?
Ma certo che Si, la trovate in tutti i libretti Rolex Daytona, e rimarrà tale fino al 2010, perché dal 2011 con l’arrivo in gamma del Daytona oro Everose 18 ct. e inedita lunetta Cerachrom nera, verrà cambiata immagine e inglobate all’interno del libretto le istruzioni relative al bracciale che fino a quel momento erano affidate dell’inserto bianco specifico, questo fino al 2013, perché poi ci sarà un ulteriore step di aggiornamento e ammodernamento delle istruzioni fino ad arrivare ai giorni nostri.
Eppure se li sfogliate, non troverete nessuna immagine dei Daytona con quadrante PN, davvero strano visto l’appeal e l’ovvio entusiasmo del pubblico con l’arrivo nel mercato, forse una strategia ben precisa voluta proprio dalla Maison non aver inserito alcuna foto, un modo furbo per creare interesse.
Ci sarà infatti sempre un doppio filo conduttore tra il Daytona 116528 e il 116518, sin dal primo giorno il loro sarà un destino incrociato, i predestinati a portare in dote uno dei quadranti più iconici di sempre, anche se da subito si è scelto di dargli un’impronta diversa diversificandoli nei dial, un tentativo che come vedremo nel corso degli anni, non è andato propriamente in questa direzione.
Si perché il 116528, viene presentato addirittura con 2 versioni di quadrante, Nero Contatori Champagne e Champagne Contatori Neri, mentre il Testa Oro 116518, che potrà essere equipaggiato con gli stessi dial, viene invece presentato con un inedito quadrante in madreperla nera e numeri romani.
La stampa ovviamente ne dà risalto, non si vedeva da anni qualcosa del genere, scatta quindi una sorta di gara tra riviste specializzate per poterli immortalare e scoprire nel dettaglio, sia per una questione estetica che altrettanto tecnica per via del nuovo calibro, una sfida a chi fosse il più veloce anche a costo di commettere qualche errore!
Ad esempio è singolare il fatto che in questa rivista specializzata, dove viene dedicato ampio articolo al Daytona 116528 con quadrante Champagne e contatori neri, l’esemplare pubblicato abbia sfere cieche, per poi tornare a quelle luminova nella pagina interna che lo ritrae assieme alla versione con dial nero.
E’ un orologio sbagliato con quelle lancette, questa è la prima cosa che viene da pensare, magari avevano un solo orologio e più quadranti forniti da Rolex a scopo pubblicitario, e nella fretta di rimontarlo per fare le foto si sono dimenticati di cambiarle.
E invece sarà proprio Rolex stessa, nella sua brochure di presentazione Ufficiale Basel 2000, a immortalarlo in questa strana combinazione descrivendolo semplicemente con quadrante Champagne, contatori neri e lancetta dei secondi Rossa; quindi se c’è stato un errore, voluto o meno questo non si sa, oppure un ennesimo mistero da scoprire, va imputato alla Maison stessa che ha poi passato le informazioni e le foto pubblicitarie Ufficiali alle varie testate giornalistiche per le recensioni di rito.
Sarà stata una distrazione o strategia del marketing Rolex?
Già il colore di per sé era un azzardo, non tanto per i contatori neri che sicuramente piacevano, ma più per il colore Champagne che non riscontrava già da tempo il gradimento del pubblico e quindi possibili compratori.
Ma Rolex in pieno rinnovamento del suo modello Top di gamma, affronta la sfida e cerca di scuotere il mercato pubblicizzandolo nel primo periodo proprio sotto questa veste.
Ma stranamente, anche se c’è poco da stupirsi, negli anni successivi fino ad arrivare ai giorni nostri, Rolex lo pubblicizzerà prevalentemente nella versione Nera contatori Champagne, per il semplice motivo che da subito è piaciuto e molto richiesto in questa combinazione.
Viene quindi da pensare che nulla è lasciato al caso, anzi, forse si voleva proprio dare un segnale di cambiamento e novità al mercato pur assecondandolo nei gusti delle scelte.
Inizieremo proprio da questo tanto discusso quadrante Champagne contatori neri per mettere un punto Zero, e andremo a vedere i 3 Mark principali, nei quali però, troveranno posto degli MK BIS e Varianti, che differiscono tra di loro per piccole caratteristiche.
Ovviamente le regole di base valgono per entrambi i colori di quadranti, ma non è escluso possa esistere qualche specifico batch di produzione realizzato in unica versione; quindi come sempre, usate un minimo di elasticità nell’attribuire un Mark piuttosto che un altro o una Variante a questi quadranti.
Partiamo quindi dal quadrante presentato a Basel 2000 e analizziamo la produzione fino ad arrivare ai giorni attuali.
MARK QUADRANTI :
MK1
È un quadrante color Champagne o Nero, con contatori a cerchi concentrici nel colore a contrasto, indici applicati in oro 18 ct e riempiti con materiale luminova che prende la classica colorazione verde quando illuminato al buio. Facilmente riconoscibile, vi basterà guardare la scritta Rolex, completamente diversa da tutte le altre, a cominciare dalla R molto tozza, fino alla X che pare quasi incompleta o stampata male. Le 4 scritte sottostanti, riprendono anch’esse la stessa tipologia di grafica, sempre un po' curvate e addirittura con COSMOGRAPH dove possiamo osservare evidenti spaziature tra la A e PH, una sorta di variante pre APH per come lo conosciamo adesso nei quadranti per Daytona acciaio.
I numeri stampati sui contatori sono palesemente più piccoli rispetto ai successivi che vedremo in altri Mark, ma il dettaglio che più salta all’occhio, come caratteristica principale di questi quadranti, lo potete notare nella minuteria Lunga al 29 e 31, particolare al quanto insolito, dato siamo abituati a vedere la minuteria lunga terminare al 26/27 e 33/34, naturalmente la scritta Swiss Made ha un proprio allineamento e posizionamento rispetto alla minuteria stessa. Si troveranno principalmente abbinati a sfere Luminova Slim, ma anche Fat nell’ultimo periodo di transizione, con un range seriali interessati che va da P a Z1 per dial Champagne Contatori Neri, mentre si ferma un po' prima il periodo per il Nero Contatori Champagne.
MK1 BIS
È il medesimo quadrante, sia per dimensione dei numeri sui contatori che rimangono sempre piccoli, sia per la stessa impostazione delle 4 scritte, ma con una grafica completamente graziata che riprende lo stile classico della Maison. Mantiene infatti la stessa caratteristica di A PH staccato, ma avendo la A graziata che risulta più larga, tende a perdere l’effetto di spaziatura originaria; nessuna variazione nei contatori se non fosse che risultano un po' più spessi nel tipo di stampa.
La scritta swiss made sulla minuteria è molto simile come posizionamento di partenza, ma non identica, infatti a causa della variazione del font utilizzato ha un riscontro diverso sulle tacche della minuteria. Viene usata la stessa base vecchio tipo punzonata al retro Rolex 3 (Singer) nei primi anni di produzione, ma successivamente sarà invece abbinata alla codifica con referenza nuovo tipo, quindi sarà frequente trovare quadranti con doppia punzonatura negli ultimi anni prima del passaggio al nuovo Mark. Range seriali interessati, usando naturalmente un minimo di elasticità, da P a Z1 per dial Champagne Contatori Neri, da P a D alto per il Nero Contatori Champagne.
Per distinguere immediatamente al primo colpo d’occhio un quadrante MK1 da un MK1 BIS, vi suggerisco di concentrarvi sulla R di Rolex, che come si può vedere nel dettaglio, risulta essere molto diversa tra i 2. Quella del dial MK1 è una R Tozza, inconfondibile, quasi fosse stata compressa sui fianchi e si sviluppasse più in verticale; non la troverete in nessun altro quadrante della serie con la medesima grafica, come neppure la caratteristica X finale a dire il vero, ma con la R non si può sbagliare! Nel quadrante MK1 BIS invece, la R che ora è graziata, torna alla classica forma a cui siamo abituati.
Come accennavo poco sopra, la scritta swiss made è stampata col medesimo punto di partenza, ma se notate, ha un riscontro completamente diverso sulle tacche della minuteria se prese come riferimento. Questo perché essendo più stretta, termina molto prima rispetto al minuto 29 e 31 nel quadrante MK1 BIS rispetto al dial MK1, lasciando di fatto più spazio vuoto nella parte finale.
MK2
In questa serie di quadranti troviamo le novità più evidenti di un cambiamento, anzi, a dire il vero è più un allineamento alla grafica standard degli altri quadranti, ossia la minuteria corta al minuto 29 e 31. Aumenta la dimensione dei numeri stampati nei 3 contatori, che ora risultano più proporzionati anche visivamente, mentre nella parte superiore le 4 scritte sotto Rolex diventano leggermente più compatte, fino a far sparire l'effetto di vuoto attorno alla A PH di Cosmoghraph come si vedeva nei precedenti. Li troverete abbinati solo a sfere Luminova Fat, con range seriali da D alto a Random inizio 2014 per entrambe le versioni.
MK2 FLAT
In questa sorta di caos organizzato, la serie dei quadranti MK2 è molto complessa e articolata, all’interno della stessa troveremo minime differenze di dettaglio tra i vari dial, ma anche evidenti particolarità come questa serie che chiameremo appunto FLAT. La principale caratteristica è rappresentata dalle vaschette dei contatori, che non sono in rilievo come le altre, ma praticamente piane, creando un effetto visivo completamente diverso, appunto piatto!
Come abbiamo visto, la principale caratteristica dei quadranti PN è l’effetto 3D che si percepisce dalle 3 vaschette con cerchi concentrici dei contatori in rilievo, eppure inspiegabilmente spunta dal nulla una serie di quadranti che sembra addirittura realizzata in maniera diversa. Forse proprio le basi di partenza sono colpevoli del particolare aspetto, questo perché si sono utilizzate quelle denominate “di recupero” di anni precedenti, come testimoniato dalle punzonature al retro; sta di fatto che il dial nero in foto, se paragonato a quelli con contatori standard, risulta sostanzialmente piatto alla vista, come mancasse qualcosa ma senza sapere esattamente cosa.
MK2 BIS
Prodotto nel classico stile Rolex, quindi con il recupero anche a posteriori della stessa grafica senza alcuna logica di abbinamento al seriale, non vi dovrà stupire trovarlo sia prima che in contemporanea al Mark2, e addirittura a fine produzione del Mark generale; come neppure non vi dovrà stupire la scritta swiss made che pare non trovare una posizione definitiva, quasi fosse mobile ad ogni nuova stampa, o le tacche della minuteria a lunghezza variabile tra i 2 colori di quadrante. Range seriali Luminova interessati, da D alto a Random inizio 2014 per entrambe le versioni.
Per riuscire a distinguere facilmente un quadrante MK2 da un MK2 BIS, dovrete affinare un po' la vista e concentrarvi principalmente sulla scritta swiss made, a quel punto vi sarà molto facile associare la prima gambetta della M con la tacca del minuto 29 perfettamente in asse sul quadrante MK2, mentre la stessa tacca risulterà spostata come stesse entrando verso il centro della M, sul quadrante MK2 BIS.
MK2 VARIANTE
Con una grafica più simile al Mark1 BIS, pare una sorta di proseguimento diretto alla produzione prima serie, quasi fosse come il gioco “trova le differenze”, viste le minime differenze, che in questo caso sono rappresentate da un particolare posizionamento della scritta swiss made; capite bene quindi, che suddividere periodi e produzione risulta altamente problematico, anche perché Rolex non bada molto all’abbinamento seriale/Mark, che spesso per noi può rappresentare un’incongruenza, anche se di fatto è corretto.
Vuoi per il Batch di produzione, per il tampone, per la vernice, o per qualcosa di tecnico, ma in questo arco temporale degli MK2, sono concentrati parecchi dial che sembrano identici a prima vista, ma invece non lo sono, quasi a formare dei piccolissimi gruppi di quadranti unici per tipo di dettaglio, a cominciare proprio dalla posizione della scritta swiss made che oltre a trovarsi tante volte spostata in altezza, si trova addirittura spostata a dx. Davvero una stranezza trovare Made a dx oltre la tacca del 29 nel dial nero, quasi mai si verifica questa circostanza, segno tangibile delle molteplici anomalie grafiche riscontrabili su questo Mark.
MK3
Prosegue anche in questa serie una differenziazione grafica come il Mark precedente, ma comunque è un nuovo inizio, con un cambiamento molto importante, in quanto gli indici applicati in oro 18 ct sono riempiti con una sostanza luminescente ad alta leggibilità denominata Chromalight, che assume la colorazione Blu quando illuminata. Graficamente troviamo una ennesima variazione, non tanto per il logo o le 4 sottostanti scritte, ma bensì per il font dei caratteri usato per stampare i numeri sui contatori. Abbinati solo a sfere Fat Cromalight, interessano un range seriali che va dal Random 2014 fino al 2016 per dial Champagne Contatori Neri, Random 2014 fino al 2020 per il Nero Contatori Champagne.
MK3 BIS
Come abbiamo appena visto, dal Mark 3 le dimensioni dei numeri stampati rimarranno invariate rispetto al precedente Mark 2, ma questa transizione li porterà ad una forma molto più squadrata ad un primo sguardo, un carattere più moderno privo di rotondità che fino a questo momento aveva contraddistinto i quadranti Rolex. La posizione della scritta swiss made si sposterà ancora una volta rispetto alla minuteria, creando appunto la differenza col Mark 3, senza però trovare una collocazione definitiva fino alla produzione attuale. Range seriali che va dal Random 2014 fino al 2016 per dial Champagne Contatori Neri, Random 2014 fino al 2020 per il Nero Contatori Champagne.
Ed eccole a confronto le scritte swiss made, che in una produzione moderna ci si aspetterebbe di vedere assolutamente identiche, visti i processi automatizzati e computerizzati di questa era, e invece no, perché come per gli altri Mark anche in questi ci sarà una sorta di effetto galleggiante che porterà la scritta a posizioni più o meno diverse rispetto al riferimento della minuteria sottostante.
Va fatta però una dovuta precisazione riguardo questo Mark, perché come avrete sicuramente notato, il quadrante Nero lo si può trovare montato sull’attuale produzione Daytona del 2020, mentre quello Champagne si ferma ben 4 anni prima. Il 2016 è quindi un anno di cambiamento, dove la gloriosa referenza del Daytona 116528 viene sostituita dalla moderna referenza 116508 presentata in una nuova veste aggiornata.
Nel corso di quell’anno troverete comunque ancora entrambi i quadranti montati sulla nuova referenza 116508, ma il vecchio Champagne contatori neri sparirà dai cataloghi nella primavera dello stesso anno, uscirà quindi definitivamente di produzione, e in contemporanea si incrocerà lasciando il posto all’introduzione di un nuovo dial denominato Color Champagne e nero che trovate attualmente disponibile nel listino Rolex a fianco del Nero Intenso e color Champagne.
Allo stesso modo, ci sarà un cambiamento anche per quanto riguarda la referenza 116518, che nel 2017 abbandonerà la classica lunetta in oro per passare alla moderna ceramica nera, aggiornando di fatto la referenza che passerà ora a 116518LN. Un cambiamento rivoluzionario, ma quasi obbligato visto il percorso già tracciato qualche anno prima dalla versione in Oro Rosa, una svolta che conferisce ancora più sportività al Daytona Gold con cinturino, ma che non dimentica la classe inconfondibile del primo Daytona Zenith 16518, semplicemente si aggiorna ad uno stile più dinamico al passo con i tempi moderni.
Fino a questo momento, abbiamo sempre guardato i quadranti per identificare un Mark in base alla grafica, ma il retro è altrettanto importante, perché ci fornisce tutte quelle informazioni che mancano per inserirlo in un determinato arco temporale di utilizzo. Esistono infatti diverse tipologie di punzonatura che si rifanno a periodi precisi nella produzione Rolex, quindi sarà caratteristico che i quadranti dei primi anni, prodotti con basi tipiche di fine anni 90, i Mark 1 e Bis, si trovino con retro marcato solo Rolex 3 oppure sempre Rolex 3 ma abbinato ad un nuovo codice identificativo moderno per gli anni successivi. Nel passaggio al Mark 2 spariranno definitivamente le vecchie basi, che lasceranno posto alla sola marcatura alfanumerica moderna di primo tipo, per poi passare nel corso degli anni ad una ancora diversa, poco prima dell’introduzione al Mark 3.
Siamo quindi giunti alla conclusione di un percorso che ci ha portato a scoprire nel dettaglio questi splendidi quadranti, non senza qualche domanda, che sono sicuro in molti si staranno facendo e alle quali cercherò di dare risposta con delle considerazioni generali.
I Daytona 116518 e 116528, sono sicuramente orologi poco prodotti numericamente parlando, se raffrontati alla produzione attuale, basti solo pensare a com’erano visti gli orologi in oro giallo agli inizi del 2000; se poi a questo ci si aggiunge un quadrante del genere, si capisce subito che lasceranno il segno nel panorama del collezionismo Rolex. La referenza 116 è il Daytona della svolta, della nuova era, ha portato un cambiamento epocale al Mito degli anni 90 che gli ha aperto la strada, ma che allo stesso tempo strizzava l’occhio al passato a cominciare proprio da questi inconfondibili quadranti dal sapore retrò.
Ad un collezionista Rolex non può di certo mancare un pezzo del genere, anche solo per ciò che rappresentano questi quadranti, la storia Rolex del nuovo millennio.
Non è però sempre così facile trovarli, soprattutto abbinati al Daytona giusto, e immagino ora vi stiate chiedendo quale sia il più “raro” da reperire tra i vari Mark!
Non parlerei di rarità, termine che molto spesso viene usato impropriamente in vari ambiti, anche se è altrettanto vero che nella vita quotidiana usiamo comunemente questa parola per definire qualcosa che non si vede di frequente. Direi che il termine più appropriato è “di difficile reperibilità” per alcuni modelli, a cominciare dai quadranti Neri prima serie, dove sicuramente il Mark 1 BIS è estremamente difficile da recuperare, seguito dal Mark 1 e Mark 2 FLAT sempre nella stessa colorazione.
Come mai proprio il Mark 1 BIS e non il Mark 1?
E’ vero, il Mark 1 lo abbiamo visto pubblicato nella presentazione al Mondo intero da parte di Rolex, ma non esiste una prova tangibile che quello sia realmente il quadrante primo tipo, e infatti i collezionisti di un certo livello tendono a preferire il Nero Mark 1 BIS, per via della grafica graziata che sicuramente rende molto di più visivamente, senza contare il fatto che questo rappresenta il passaggio di testimone più diretto per morfologia di carattere ai quadranti del predecessore Daytona Zenith.
Non c’è da stupirsi, un esito abbastanza scontato se consideriamo che dal primo giorno i quadranti Neri hanno avuto il maggior gradimento da parte del pubblico, probabilmente perché il dial Champagne scontava la fama di “colore vecchio” che gli era stata attribuita negli anni precedenti. Però, come spesso abbiamo visto accadere nel collezionismo Rolex, quello che oggi ci appare brutto, un domani potrebbe rivelarsi addirittura un Plus e ribaltare completamente l’esito nella classifica del più ambito, quindi starei ben attento a quegli MK 1/MK 1 BIS Champagne, perché tutto sommato, se guardati bene, hanno decisamente un loro “perché” che potrebbe far ricredere molte persone.
Bene ragazzi, siamo giunti al termine di questo viaggio dove abbiamo ripercorso l’evoluzione grafica dei quadranti PN nell’ultimo ventennio.
Mi auguro di cuore abbiate apprezzato questo lavoro vista la mole di tempo impiegata nella ricerca e redazione dello stesso, spero sia stata una piacevole lettura, a tratti anche divertente, ma che allo stesso tempo abbia contribuito ad accrescere la vostra cultura nel mondo Rolex!
Grazie a tutti per l’attenzione, ora vi lascio perché mi squilla il telefono...
Edited by Top5 - 15/12/2020, 09:14
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Questo x noi é un giorno speciale.
Con questo topic, Alberto ed Io abbiamo dato sfogo a tutta la passione che alberga dentro di noi...🤪
abbiamo studiato, lavorato e scritto, provando a non tralasciare nulla, analizzando ogni piccolo dettaglio.🤯
Spero che questo nostro faticoso lavoro sia gradito e che possa servirvi da guida per una eventuale ricerca e acquisto di questi meravigliosi orologi 😍
Ringraziamo in anticipo tutti voi x il tempo che ci dedicherete nel leggere questo lungo( e x noi) meraviglioso Topic 🙏😊. -
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Che lavoro che avete fatto ragazzi 👏👏👏👏👏 complimenti e tanti tanti auguri 🎩👍 . -
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Lavoro spettacolare.
Bisognerebbe inventarsi qualcosa perché le foto non vadano perse nella notte dei tempi tra qualche anno rendendo il post troncato.
COMPLIMENTI. -
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Mamma mia che lavorone,
Caspita !!
Complimenti Alberto e ovviamente anche ad Antonello, non appena avrò più tempo sarà un piacere leggere e studiare il vostro contributo.
Grazie per il tempo che ci dedicate.. -
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Bravissimi, ottimo lavoro!!! . -
.Lavoro spettacolare.
Bisognerebbe inventarsi qualcosa perché le foto non vadano perse nella notte dei tempi tra qualche anno rendendo il post troncato.
COMPLIMENTI
Si, abbiamo tutto salvato,
Poi sposteremo il topic in archivio in modo che non ci sia possibilità di perdere dati o foto 😉. -
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Complimeti Ragazzi.
Vi siete "sfogati" per bene
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😄😄😄. -
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Grazie....... oggi mi dedico alla lettura con calma 
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Più o meno
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Complimenti ragazzi, gran lavoro !!!! 👏🏻👏🏻😉
Adesso c’ho da studiare...... -
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Letto tutto d’un fiato. Divertente, completo, esauriente... complimenti . -
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Che bella sorpresa ...
Appena la piccola belva farà il suo riposino pomeridiano, mi tufferò in questa interessante lettura...
Grazie mille ragazzi ... -
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Pazzesco ragazzi 
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LAA Bussola: Studio Rolex Daytona PN Dial 2000/2020 di Alberto Alessio (Top5) e Antonello Niceta |
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