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“Mi dispiace non è disponibile” Indisponibilità: questa è la parola d’ordine. Questa “indisponibilità” spesso si estende al modo stanco e demotivato con cui vari negozianti si relazionano con gli appassionati. Ci sono cascato anche io, credo per una buona ragione. Il modello a cui mi riferisco è il Nomos Lambda in acciaio, versione limitata per il 175° anniversario dell’arte orologiera in Glashutte. In pochi giorni, anzi, secondo alcune fonti in una manciata di ore, il modello è diventato sold-out. Il motivo? Hanno inserito il movimento più prestigioso della manifattura in una nuova cassa in acciaio, declinandolo in 3 colorazioni e soprattutto ad un listino estremamente appetibile, limitato a 175 pezzi per colore. Finiti. Sono arrivato troppo tardi; avrei potuto metterci una pietra sopra e passare ad un altro modello.
Purtroppo quel movimento, quel quadrante ed in generale l’ armonia del design avevano seminato troppa curiosità per esser accantonata. Dopo qualche timido contatto, per capire se fosse ancora disponibile, ho iniziato un’operazione metodica, al limite del ridicolo per trovarlo. Dopo qualche mese la sorpresa: forse era disponibile un modello in colore bianco. Forse. Frenetiche telefonate hanno confermato la sua disponibilità a cui sono seguite ore infinite... finchè non è arrivato il momento del ritiro. L’emozione nell’aprire quella scatola era al culmine. Prima sorpresa: la scatola.
Nomos ha centrato in pieno quello che intendo per orologeria contemporanea, riassumibile con un chiaro “poche balle”.
Una bella confezione in vera pelle racchiude orologio e documenti, finalmente in dimensioni compatibili con un comodino o una borsa da viaggio. Finito lo spellicolamento di rito ecco il quadrante: lo stile minimal Bauhaus è la sua firma.
Sfere leggerissime, lunetta quasi inesistente ed un’ampia finestra sulla riserva di carica. Il quadrante è bianco senza indecisioni, quasi ceramico nella finitura. Ore, minuti, secondi, riserva di carica, nessun vezzo.
Il vetro è in zaffiro con un profilo minimamente curvo. La corona essenziale con il logo inciso. Al polso è imponente, si fa notare sicuramente, raccomandato per polsi di almeno 17,5-18cm.
La cassa è in acciaio 316L per un diametro di 40,5mm ed è lucida, semplice, con le anse curve ed un profilo leggermente bombato dal fondello alla carrure. Il fondello è a pressione e garantisce insieme alle guarnizioni i canonici 3atm di resistenza tipiche dei dress watch.
Il cinturino è realizzato con la famosa pelle Shell Cordovan, ingrassata per 6 mesi, morbida come poche al tatto.
La vera magia è avverata appena si volta l'orologio verso il fondello.
Il movimento DUW1001 si palesa e vuole comunicare a gran voce le sue origini: Glashutte, la patria dell’alta orologeria made in Germany.
Vuole farlo lanciando un guanto di sfida evidente, mostrando i muscoli nei confronti delle due manifatture a qualche passo. In realtà, firmando le edizioni limitate con calibri incassati negli orologi Wempe, aveva già sperimentato quello di cui era capace. Il risultato lascia senza parole.
Un calibro da 32,1mm e 3,6mm di spessore, 29 rubini, regolato con standard cronometrici con 84 ore di riserva di carica (usando due bariletti). La regolazione è assicurata da un collo di cigno rifinito a nero ed un bilanciere di proprietà con viti di regolazione. In onore alla tradizione ha 6 castoni in oro ed il classico ponte centrale a ¾. Le finiture sono fatte a mano e bene. L’anglage è semplice e realizzato con grande pulizia, il nastro de Glashutte è ben marcato ed allineato a raggio. Ogni ponte, pure nelle zone non a vista è rifinito a perlage come l’intera platina.
I ponti sono realizzati in alpacca, le viti sono azzurrate.
Il ponte del bilanciere è inciso a mano, con una bella dedica: “realizzato con amore in Glashutte” ovviamente in tedesco.
Tutto questo senza raccontare storie assurde; sobrietà, eleganza e tanto lavoro. Onestà: ho acquistato un cinturino di riserva e desideravo la fibbia originale in misura 16mm, costa solo 20 euro. Un piccolo dettaglio che rende ben chiaro il messaggio e non si smentisce neppure nei particolari. Testato al cronocomparatore dimostra la sua regolazione in 6 posizioni con scarti massimi di 3-4 secondi ed amplitudini di tutto rispetto durante i quasi 4 giorni di riserva di carica. Unica critica: magari una cassa da 38-39mm o delle anse più piccole lo renderebbero più comodo a polsi meno importanti. Non riesco a toglierlo dal polso e funziona sia come dress watch formale o con una semplice maglietta e pantalone, ognitempo.
Edited by Jlclover - 11/3/2021, 10:50
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