Guida sulla patina degli orologi in bronzo e ottone

...basata sulle mie esperienze

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    Considerato il seppur piccolo ma crescente interesse che sto riscontrando sui segnatempo con cassa in bronzo e ottone, ho pensato di fare cosa gradita scrivendo questa piccola guida su come gestire la patina, che come noto è una caratteristica propria di questi affascinanti materiali.

    A differenza dell'acciaio infatti, il bronzo e l'ottone non sono soggetti a corrosione poiché attraverso una reazione chimica spontanea liberano una patina superficiale protettiva.

    Questa guida è basata esclusivamente sulla mia esperienza personale su alcuni metodi da me testati per forzare la patina e mantenerla nel tempo sugli orologi in mio possesso, che sono in queste tre leghe:

    - Bronzo CuSn8: composto principalmente da rame e dall'8% di stagno
    - Bronzo CuAl8: composto principalmente da rame e dall'8% di alluminio
    - Ottone CuZn: composto principalmente da rame e da una percentuale di zinco che varia dal 36 al 45%.

    La premessa è d'obbligo: una patina sviluppata naturalmente darà maggiori soddisfazioni, ma sarà lenta da raggiungere, e spesso irregolare. Ogni fattore infatti influenza (in meglio o in peggio) questo processo: il sole, una goccia di acqua di mare non asciugata, il sudore della pelle e perfino le eventuali goccioline di profumo che possono finire sull'orologio.

    Ovviamente questa guida si rivolge a chi volesse dare una spintarella al processo di patina cercando inoltre di ottenerla il più omogenea possibile (anche se l'omogeneità qui è un concetto irraggiungibile proprio perché le variabili in gioco sono moltissime, e poi ammettiamolo, certe piccole irregolarità sono ciò che renderà unico l'orologio).

    Dall'osservazione dei miei orologi lasciati patinare in modo naturale ho concluso che il bronzo CuSn8 patina abbastanza velocemente, scurendosi leggermente con dei toni che tendono al mattone, l'ottone assume dei toni forse ancora più scuri e tendenti al rossiccio, mentre il Bronzo CuAl sviluppa la patina in modo estremamente lento, mantenendosi lucido a lungo. Inoltre, anche a parità di lega lo sviluppo della patina può essere estremamente diverso.

    Purtroppo non ho fotografie dei vari procedimenti perché quando li ho testati non pensavo che un giorno ci avrei scritto un post, peccato.

    Iniziamo.

    Questi sono i prerequisiti e sono identici per ogni metodologia utilizzata:

    1- È preferibile sperimentare con pmw!
    2- Assicurarsi che la corona sia chiusa e ben serrata
    3- Resettare la precedente patina, immergendo l'orologio in abbondante succo di limone per il tempo necessario e strofinandolo con uno spazzolino dalle setole morbide.
    4- Pulire l'orologio da ogni residuo biologico umano, lavando con acqua e sapone e strofinando con lo spazzolino, avendo l'accortezza di indossare dei guanti di lattice oppure di tenere l'orologio con le dita tra il vetro e il fondello, senza mai toccare la cassa.
    5- Importante: da questo momento in poi non si deve più toccare la cassa, quindi consiglio di utilizzare gli stessi guanti di lattice oppure aiutarsi con delle pinze o con qualunque utensile con cui si possa prendere l'orologio senza toccarlo.

    Primo metodo: bagno di sale, testato sul CuAl8.

    Questo metodo ha restituito rapidamente una patina "crostosa" abbastanza simile a quella naturale che avevo ottenuto dopo una settimana al mare, ma ovviamente molto più spinta.

    Procedimento: prendere l'orologio facendo attenzione a non toccare la cassa, bagnarlo completamente, metterlo in una piccola ciotola e ricoprirlo completamente con del sale fino (abbondate pure). Il sale dovrà aderire completamente alla cassa bagnata, quindi sarà necessario dare alcuni colpetti alla ciotola per permettere a tutto il sale di avvolgere completamente l'orologio. Io ho lasciato l'orologio in questo stato per una notte intera.
    Trascorso il tempo necessario (che ovviamente varierà a seconda dell'effetto desiderato) sciacquate l'orologio sotto l'acqua corrente e vedrete che avrà sviluppato delle incrostazioni più o meno evidenti. Per rendere queste incrostazioni un po' più omogenee (ma non vi aspettate miracoli) potrete strofinare la cassa con un polpastrello bagnato leggermente con del succo di limone e lavarlo con acqua e sapone, con l'aiuto dello spazzolino.

    Questo è il Baltic prima della cura:

    baltic_prima_2

    Questo è il risultato ottenuto:

    Baltic_sale_1

    Baltic_sale_2

    Baltic_sale_3

    ***********************************

    Secondo metodo: fumi di aceto, testato sul CuSn.

    Questo metodo non mi ha soddisfatto e ho provveduto a pulire subito con il prodotto Sidol (il succo di limone non è bastato), ma bisogna dire che c'è chi si è trovato molto bene, come sempre la riuscita dipende da molte variabili e dalla qualità del bronzo.

    Procedimento: versare dell'aceto preriscaldato (poco, non deve evaporare) in un contenitore che sia chiudibile ermeticamente. Inserire nello stesso contenitore un supporto su cui appoggiare l'orologio (io ho usato un semplice tappo di plastica) facendo attenzione che il livello dell'aceto sia più basso dell'orologio (in sostanza l'orologio non deve entrare a contatto con l'aceto). Appoggiare l'orologio sul supporto, chiudere ermeticamente e aspettare una mezz'ora che i fumi sprigionati dall'aceto facciano il loro lavoro. Se il contenitore è trasparente si potrà verificare in qualunque momento lo stato del processo e interromperlo al momento opportuno.

    Attenzione: se si inserisce l'orologio non perfettamente asciutto e pulito, oppure se l'aceto è troppo caldo e i vapori si depositano sull'orologio si corre il rischio di ottenere inestetiche (secondo me) puntinature scure. Nei miei tentativi questa puntinatura è stata così intensa che non è andata via neanche con il succo di limone.

    Purtroppo non ho fotografie su questo procedimento, comunque l'effetto è stato la comparsa di queste macchie scure, quasi ferruginose.

    ***********************************

    Terzo metodo: uova sode, testato sul CuAl8.

    Procedimento: bollire un paio di uova e quando sono ben cotte inserirle ancora bollenti in una busta di plastica con chiusura a pressione nella quale inseriremo anche l'orologio (avendo l'accortezza di non farli entrare in contatto). Chiudere ermeticamente la busta e schiacciare le uova. In un'oretta l'acido solfidrico sprigionato dalle uova farà il suo lavoro. L'effetto che ho riscontrato non mi ha soddisfatto particolarmente, l'orologio si presentava con diverse macchie conferendo un aspetto particolarmente disomogeneo, ma ho letto di chi si è trovato molto bene con questo metodo.

    Questo è il Baltic prima della cura:

    baltic_prima_2_0

    Questo è come si presentava dopo:

    baltic_uova_2_0

    ***********************************

    Quarto metodo: fumi di ammoniaca, testato su CuAl8, CuSn8 e su ottone

    Procedimento: per questo metodo (che funziona piuttosto bene) è necessario l'utilizzo di ammoniaca non profumata, ed è fortemente consigliato operare all'aperto. Bisogna essenzialmente ripetere tutti i passaggi descritti nel metodo dei fumi di aceto, con l'unica differenza che in questo caso va versata una piccola quantità di ammoniaca (diciamo una quantità tale da ricoprire completamente il fondo del contenitore).
    I vantaggi di questo metodo sono almeno due, il bronzo e l'ottone si sono scuriti velocemente e la patina ottenuta è risultata abbastanza uniforme, a patto di aver avuto la premura di lavare bene l'orologio come anticipato più volte. Qui è importante utilizzare un contenitore trasparente in modo tale da poter verificare il giusto livello e potersi fermare al momento più opportuno.

    Una nota: questo metodo ha funzionato molto bene con un CuAl, con un CuSn e con l'ottone, ma non con un altro CuSn, a ennesima dimostrazione del fatto che leghe e qualità diverse reagiscono in modo molto differente. Sull'altro CuSn (ripetuto moltissime volte) l'effetto è stato sempre lo stesso, un'opacizzazione del bronzo, e in un caso estremo, una kitschissima patina blu.

    Questo è il Baltic prima della cura:

    baltic_prima_2_1

    Così è come si presentava dopo:

    baltic_ammoniaca_2

    baltic_ammoniaca_3

    Questo è il Ventus prima della cura:

    ventus_prima

    Così è come si presentava dopo:

    Ventus_ammoniaca_6

    Ventus_ammoniaca_7

    ventus_ammoniaca

    Qui invece è possibile vedere come sull'Aerotec (CuSn8) il processo abbia in un caso solamente opacizzato il bronzo:

    aerotec_opaco

    Spinto troppo oltre, si è generata una patina blu:

    Aerotec_aceto_blu

    ***********************************

    Quinto metodo (il mio preferito): solfuro di potassio, testato su Cusn e CuAl

    Se ti piace vincere facile e se non vuoi impazzire come me provando per un anno i metodi precedentemente descritti, provando e riprovando, buttando chili e chili di limoni per resettare la patina, allora puoi saltare a pie' pari gli altri metodi e utilizzare direttamente questo, è il migliore, funziona sempre e assicura il miglior risultato.

    Procedimento: anche in questo caso è d'obbligo operare all'aperto (capirete perché). Per questo metodo è necessario reperire del solfuro di potassio (meglio conosciuto come fegato di zolfo).

    zolfo

    Condivido con piacere il "segreto" della formula magica, ottenuta dopo molti tentativi: in un contenitore piuttosto piccolo versare dell'acqua. Il contenitore deve essere tale che circa 2 dl di acqua possano coprire completamente l'orologio. L'acqua non deve essere né troppo fredda (ci vorrebbe molto tempo per ottenere il risultato desiderato) né troppo calda (l'orologio diventerebbe letteralmente nero in pochi secondi). Diciamo che 30° sono perfetti. Versare 1 goccia di solfuro di potassio per ogni dl di acqua utilizzato e mescolare la soluzione. Con delle pinze (o con cosa volete, basta che non utilizzate le nude dita sulla cassa) inserite l'orologio nella soluzione e controllatelo ogni 15-20 secondi per verificare il processo (sempre utilizzando le pinze). E' talmente rapido che basterà poco per andare oltre, in tal caso si potrà sempre smorzare la patina lavando con acqua e sapone, senza asciugare.

    Questo metodo è veloce e sicuro ma la patina tanto velocemente si forma quanto velocemente si dissolve se non si adotta qualche accorgimento. Quindi, estratto l'orologio bisognerà lasciarlo asciugare all'aria aperta per almeno 24 ore. In questo modo la patina si stabilizza e non si dissolverà nei successivi risciacqui che comunque andranno fatti.

    Considerate che se il risultato non è soddisfacente è replicabile in eterno, basterà pulire la cassa e riprovare, io stesso ho fatto moltissimi tentativi.

    Questo è l'Aerotec come si presentava prima della cura:

    aerotec_prima

    Così è come si presentava dopo (le foto sono relative ai risultati di diverse sessioni):

    aerotec_zolfo_1

    aerotec_zolfo_2

    aerotec_zolfo_3

    aerotec_zolfo_5

    aerotec_zolfo_6

    Qui lo Zelos prima della cura:

    zelos_prima_0

    Così è come si presentava dopo:

    Zelos_zolfo_8

    zelos_zolfo_9

    ***********************************

    Sesto metodo: madre natura

    Questo Undone Cusn8 è l'unico su cui non abbia sperimentato, ma devo dire che il bronzo di questo orologio è quello che vira più velocemente, per cui ho lasciato che gli agenti esterni lavorassero per me. Non l'ho nemmeno mai immerso in mare.

    Qualche mese fa:

    undone_prima

    Oggi è così:

    Undone_2

    Undone_3

    Undone

    Questi sono stati i miei esperimenti con questi metodi, ma ovviamente ne esistono anche altri.
    E' importante ricordare che ogni orologio ha leghe e qualità diverse, e ognuno di noi ha in testa un concetto diverso di patina. Di conseguenza quello che potrebbe essere soddisfacente per me potrebbe non esserlo per te e viceversa.
    C'è chi ama il puntinato, chi le incrostazioni, chi il blu, chi il verde, chi un sobrio color bronzo-mattone. L'importante è sapere che qualsiasi errore si faccia è sempre possibile tornare indietro utilizzando metodi come il bagno di limone oppure (nei casi più gravi) il Sidol.

    Limone_1

    La domanda è "vale la pena tutto questo sbattimento"? Ovviamente è soggettivo, io mi sono divertito a sperimentare e a imparare a conoscere il modo in cui virano le varie leghe a contatto con diversi agenti, ma è altrettanto vero che è bello e soddisfacente anche vedere i cambiamenti dettati dal solo tempo. Io ho iniziato quando ho visto che con un normale utilizzo (mare, sport, ecc...) il bronzo virava in modo troppo disomogeneo con macchie e puntinature sparse, ma se si usa l'orologio solo in situazioni "normali" (senza contatti con acqua e sudore) la patina sarà sicuramente più omogenea (vedi l'Undone).

    Detto questo spero che questa guida sia stata di vostro gradimento! Buon divertimento, se lo desiderate postate pure le foto dei vostri "prima e dopo" oppure altre metodologie. Ovviamente non mi assumo nessuna responsabilità! :D :D :D

    Un saluto!

    IMG_20220616_102046-01

    Edit: queste sono considerazioni tratte dalle mie esperienze che sono state sempre positive, nel senso che non ho mai riscontrato problematiche alle casse.

    Tuttavia da un commento di un utente ho appreso che uso prolungato di prodotti per rimuovere la patina come il Sidol o i panni strapcode possono lucidare la cassa a tal punto da rimuovere eventuali satinature o spazzolature.
    Da qui il consiglio di non andare mai troppo oltre con il processo di patina forzata, ma fermarsi a un punto tale da poter essere ripulita solo con metodi naturali (limone, ketchup, ecc)


    Edited by F78 - 19/6/2022, 14:35
     
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    Grazie F78
    chi meglio di Te poteva creare una esaustiva guida definitiva -basata sull'esperienza diretta- inerente a questa lega in costante evoluzione ?
    Complimenti !

    Proprio per le proprietà dei bronzi, credo che la soluzione migliore sia il tempo: a seconda della composizione della lega, la patina superficiale di ossido di rame varierà in modo univoco e non omogeneo, reagendo dinamicamente agli stimoli aggressivi esterni.

    Ciao
     
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    Grazie per la bella (ed esaustiva) guida ! E' da tempo che giro attorno al Baltic Aquascaphe bronzo senza decidermi (in primis sul colore del dial !) e questo tuo thread altro non fa che alimentare la scimmia :D
     
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    F78 Complimenti, bel 3d :I:
     
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    Davvero complimenti, thread esaustivo e ben fatto!
     
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  6. Depzone
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    Davvero complimenti per il topic! Non ho orologi in bronzo ma l'ho trovato molto interessante! 👏👏👏
     
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    Che belli che sono i tuoi diver, complimenti
     
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    Davvero grazie a tutti voi di aver apprezzato!

    Lukeraffa gentilissimo! Indubbiamente il tempo è il miglior modo di godersi questi orologi, ma ti assicuro che anche qualche test può regalare molte soddisfazioni. In ricercavo un imbrunimento abbastanza uniforme e non c'è stato verso di ottenerlo con il normale utilizzo, quindi mi sono dilettato a studiare e sperimentare un pochino :)

    mang in effetti l'Aquascaphe è davvero un gran bel pezzo e mi spiace di aver alimentato la scimmia :D
    Il blu è davvero particolare, un tono molto profondo, diciamo un blu notte; il nero ha il vantaggio di avere molte più possibilità di accostamento con altri cinturini. Il blu sta una favola con il suo Tropic originale (veramente ben fatto) e con alcun passanti in tessuto e nylon, ma è necessario azzeccare la giusta tonalità. E poi devo dire che questo tono di blu sposa alla perfezione il colore della cassa (pre e post patina)

    Depzone grazie davvero, felice di aver incuriosito anche i non possessori di orologi in bronzo!
     
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    Tipico splendido e interessantissimo. Il bronzo è un materiale molto bello e prima o poi...
     
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    Grazie per aver sperimentato vari metodi e per aver trasformato le tue esperienze in una guida ad uso e consumo degli "aspiranti stagionatori".
    Personalmente devo dire di non aver mai puntato ad un orologio in bronzo, ma non escludo in un futuro di prenderne. Ora come ora la mia idea sarebbe di lasciare gli agenti esterni fare il proprio lavoro. Il risultato sarebbe la "storia" di quell'oggetto, di quel che ha vissuto. Sicuramente non verrebbe uniforme, ma secondo me anche quelli fatti con tutti i crismi uniformi, portandoli prendono la loro strada. Come in un testo di Mogol: lo scopriremo solo vivendo...
     
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    Iscritto al topic ieri avendo trovato la discussione pubblicata in un momento di pausa, confesso di aver lasciato like sulla fiducia in attesa di poterla leggere alla sera, ma finalmente sono riuscito a leggerla soltanto oggi. Grazie per aver condiviso il tuo esperimento!
    Figurati che a casa mi guardano strano già quando mi vedono intento a girare la corona di carica nei meccanici, non oso immaginare se mi vedessero armeggiare con aceto, uova e limoni sulle casse degli orologi... per fortuna non ne ho ancora nessuno in bronzo :D
     
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    Bellissimo, complimenti per le spiegazioni :D
     
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    Da inserire nelle guide...
    Grazie F78, un thread interessantissimo oltre che utile.
    Veramente complimenti e grazie per aver dedicato il tuo tempo per evitarci inutili sbattimenti.
    Appena esce un tuo thread già mi preparo ormai... ;)
     
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    Congratulazioni per la bellissima guida.
    Personalmente ho usato solo la tecnica dei vapori di aceto che in alcuni casi mi ha soddisfatto, in altri meno.
    Questo il migliore risultato che sono riuscito ad ottenere
    inCollage_20200330_113241957
     
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    CITAZIONE (Tuckaman @ 17/6/2022, 15:15) 
    Grazie per aver sperimentato vari metodi e per aver trasformato le tue esperienze in una guida ad uso e consumo degli "aspiranti stagionatori".
    Personalmente devo dire di non aver mai puntato ad un orologio in bronzo, ma non escludo in un futuro di prenderne. Ora come ora la mia idea sarebbe di lasciare gli agenti esterni fare il proprio lavoro. Il risultato sarebbe la "storia" di quell'oggetto, di quel che ha vissuto. Sicuramente non verrebbe uniforme, ma secondo me anche quelli fatti con tutti i crismi uniformi, portandoli prendono la loro strada. Come in un testo di Mogol: lo scopriremo solo vivendo...

    Tuckaman grazie a te di aver apprezzato!
    Dici bene, lasciare che gli agenti esterni facciano il loro lavoro sarebbe la storia vissuta da quell'orologio, ma tieni presente che è possibile divertirsi a sperimentare, e poi resettare tutto e aspettare una patina naturale, in altre parole una strada non esclude l'altra!
     
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