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Cari tutti, questo topic nasce da un’idea mia e di Paolo2.0 , felici possessori e appassionati di Blancpain. Nel forum infatti non vi era alcun topic dedicato interamente alla maison di Le Brassus che affrontasse tutti gli aspetti, da quello storico a quello relativo ai singoli orologi, e che al contempo riunisse possessori e appassionati. Nasce così l’idea, condivisa anche con la moderazione, di creare questo spazio nella speranza che possa diventare un contenitore per tutto il mondo Blancpain.
Ed eccoci dunque qui a raccontarvi innanzitutto la storia della casa di orologi più antica, ancora esistente.
Uno degli stereotipi più sentiti quando si parla della storia di Blancpain è: “La Blancpain del gruppo Swatch è un’operazione commerciale che riprende il nome di uno dei tanti marchi morti e sepolti del passato; non ha un’identità". Questa è un’affermazione che proveremo a smentire, parlando proprio della storia della sua fondazione fino ai giorni nostri e cercando nel contempo di approfondire i calibri e le realizzazioni.
Il viaggio che ci proponiamo di intraprendere con voi ha l’obiettivo di inserire questo racconto in un contesto più ampio, che è quello economico, politico e sociale in cui il brand è nato e si è sviluppato. Moltissime case orologiere oggi al vertice della produzione mondiale sono nate a metà ottocento, se non addirittura a inizio novecento. Questo significa che esistevano già gli stati nazionali, la rivoluzione industriale era avvenuta da quasi un secolo e le aziende pubblicizzavano già i propri prodotti con le prime tecniche di “marketing” e comunicazione. Blancpain nasce nel 1735, quando Napoleone non era ancora nato e Benjamin Franklin faceva i primi esperimenti sull’elettricità.
Ma andiamo con ordine...
Gli inizi
Jehan-Jacques Blancpain, il fondatore dell'omonimo marchio di orologi, è stato sicuramente un uomo eclettico e impegnato, avendo lavorato come allevatore di cavalli e bovini, insegnante di scuola, orologiaio e, più tardi nella sua vita, come sindaco di Villeret, un comune nel distretto amministrativo del Giura nel cantone di Berna in Svizzera.
Nato nel 1693 da una famiglia di contadini, iniziò ufficialmente la sua attività di orologeria nel 1735, trasformando il piano superiore della sua cascina in un laboratorio artigianale. Cavalli e bovini erano gli ospiti del piano terra.
Masseria dei Blancpain. Originariamente fungeva da stazione di inoltro della posta
Nonostante il 1735 sia considerato l'anno di fondazione di Blancpain, è quasi certo che l'attività di orologeria sia iniziata anche prima. In effetti, il riferimento all'anno 1735 si basa su una registrazione di quell'anno in un registro ufficiale delle proprietà del comune di Villeret dove Jehan-Jacques Blancpain è indicato come "horloger". È ragionevole supporre che, prima di potersi identificare come orologiaio, debba aver praticato il mestiere già da qualche tempo.
Tuttavia, fissare l'anno di fondazione nel 1735 è ancora sufficiente per stabilire Blancpain come la più antica azienda di orologi al mondo che ha operato in continuità - in una forma o nell'altra - dalla registrazione ufficiale di Jehan-Jacques Blancpain come orologiaio fino ai giorni nostri.
Jehan-Jacques aveva percepito il potenziale del business dell'orologeria così, mentre era ancora un insegnante di scuola, iniziò a produrre parti per orologi da tasca, quindi movimenti ébauche. Entro la seconda metà del secolo furono prodotti orologi completi.
Jean-Jacques Blancpain
Jehan-Jacques fu assistito dalla moglie, molto probabilmente dedita alla lucidatura e alla decorazione, e presto dal figlio Isaac che, come suo padre, era anche insegnante di scuola nonché da altri parenti come zii e zie.
All'inizio della loro attività, i Blancpain non marchiarono i loro orologi, preferendo vendere i loro prodotti senza marchio: un'usanza abbastanza diffusa all'epoca nella zona di Villeret. Questo è il motivo per cui oggi non abbiamo testimonianze del loro lavoro antecedente al 1800 se non un orologio da taschino Luigi XVI il cui fondello interno è firmato “Blancpain et fils”.
Isaac Blancpain non seguì suo padre Jehan-Jacques alla guida dell'azienda. Infatti, pur continuando a lavorare nella bottega come orologiaio, preferì concentrarsi sulla sua principale attività di insegnante di scuola e lasciare questa responsabilità al figlio David-Louis Blancpain (1765-1816), che dimostrò le sue capacità e determinazione viaggiando spesso in Europa, in particolare in Francia e Germania, per vendere e consegnare orologi Blancpain.
In conseguenza dell'invasione francese della Svizzera e del Trattato di Campo Formio del 1797, Villeret fu annessa alla Francia. Ciò ebbe un pessimo impatto sulla produttività dell'azienda durante le guerre napoleoniche (1803-1815) perché tutti i giovani di Villeret, compresi i Blancpain, divennero coscritti militari. Tuttavia Blancpain mantenne una certa continuità nella produzione anche durante le guerre.
L’Ottocento
Dopo la sconfitta di Napoleone e il Congresso di Vienna, Villeret tornò Svizzera e nel 1815 fu assegnata al Canton Berna. La guida della società venne presa da Frédéric-Louis Blancpain, il maggiore dei cinque figli di David-Louis che trasformò il lavoro dell'atelier introducendo metodi in serie e organizzando la produzione su base industriale con l'utilizzo di macchinari per aumentare la produttività e ottimizzare la qualità.
Sviluppò movimenti ultrapiatti per i suoi orologi in stile Lépine (orologi da tasca con corona a ore 12 con piccoli secondi in linea a ore 6). Sostituendo il meccanismo a corona dentata con uno scappamento a cilindro, Frédéric-Louis introdusse una grande innovazione nel mondo dell'orologeria.
Orologio da tasca Blancpain con scappamento a cilindro
A causa delle sue cattive condizioni di salute, Frédéric-Louis cedette l'azienda a suo figlio, Frédéric-Emile, quando questi aveva solo 19 anni. Per evitare confusione con il padre, il giovane decise di utilizzare solo il suo secondo nome, così l'azienda prese presto il nome di 'E. Blancpain'. Beneficiando dell'esperienza del padre, che nonostante la sua salute lavorò al fianco del figlio per altri 13 anni, Emile ottenne un notevole successo, trasformando l'attività nella più grande e prospera impresa di Villeret.
Emile aumentò la produzione sviluppando una moderna catena di montaggio, che divideva i compiti degli orologiai in funzione degli elementi degli orologi. Fu questo il periodo in cui il marchio incominciò a distinguersi come specialista nella produzione di orologi da donna, specialità che ancora oggi fa parte del DNA del marchio.
Alla morte di Frédéric-Emile nel 1857, i suoi figli Jules-Emile, Nestor e Paul-Alcide acquisirono lo status di soci e la manifattura prese il nome di ‘E. Blancpain & Fils' con Jules-Emile - che aveva ormai acquisito una formazione completa in orologeria in Svizzera e all'estero - alla guida dell'azienda.
Per far fronte alla crescente concorrenza sui prezzi a seguito dell'industrializzazione delle aziende in tutto il mondo, Blancpain costruì una fabbrica a due piani sul fiume Suze per utilizzare l'energia idraulica per azionare un generatore e fornire energia elettrica ad officine e macchinari. Modernizzando i suoi metodi e concentrandosi su prodotti di alta gamma con scappamenti ad ancora, Blancpain diventò una delle poche aziende orologiere sopravvissute a Villeret in quel periodo difficile. Infatti, delle 20 società che esistevano quando Jules-Emile e Paul-Alcide Blancpain rilevarono l'attività, solo altre tre oltre Blancpain sopravvissero fino ai primissimi anni del 1900.
Mentre Paul-Alcide lasciò l'azienda per intraprendere la carriera di birraio a Friburgo, Jules-Emile venne affiancato dal figlio, Frédéric-Emile (da non confondere con suo nonno).
La gestione di Betty Fiechter
Frédéric-Emile proseguì il percorso di innovazione del padre guidando l'azienda Blancpain fino al 1932.
In età avanzata, venne affiancato da Betty Fiechter che lo aiutò nella gestione dell'attività. Betty entrò in azienda come apprendista quando aveva solo 16 anni e presto le sue responsabilità in Blancpain crebbero, diventando rapidamente responsabile della produzione e dello sviluppo commerciale. Frédéric-Emile aveva così tanta fiducia nelle sue capacità e nel suo talento che iniziò a formarla per farle assumere la piena responsabilità della produzione e diventare direttrice dell'azienda, un risultato straordinario per una donna in quel periodo.
Nel 1926 la Manifattura strinse una partnership con John Harwood, un orologiaio britannico che aveva sviluppato il primo orologio da polso a carica automatica (fino ad allora i sistemi di carica automatica esistevano solo negli orologi da tasca) ottenendo un brevetto svizzero nel 1924. Il sistema, creato su un movimento base Blancpain, era rivoluzionario per l'epoca e presentava un movimento a 15 rubini con una riserva di carica di 12 ore.
L'orologio automatico Harwood basato sui movimenti Blancpain con i sistemi di carica automatica inventati dall'orologiaio inglese
Purtroppo questo tipo di movimento automatico dotato di rotore di Harwood non poteva essere alloggiato in piccoli orologi da donna. Per questo motivo Frédéric-Emile collaborò con l'orologiaio francese Leon Hatot per sviluppare una diversa forma di sistema di carica che portò al lancio del rettangolare "Rolls", il primo orologio automatico da donna al mondo.
L’orologio “Rolls”
Qui la soluzione geniale fu quella di collocare l'intero movimento in un carrello che gli permettesse di scorrere avanti e indietro, ricaricando così la molla principale. Per facilitare lo scorrimento, l'orologio era dotato di cuscinetti a sfera tra il movimento e il suo carrello - da qui il nome del nuovo orologio "Rolls".
Il movimento a baguette dei “Rolls”
Alla morte improvvisa di Frédéric-Emile Blancpain nel 1932, la sua unica figlia, Berthe-Nellie, non volle dedicarsi all'orologeria. L'anno successivo, i due membri dello staff che erano stati più vicini a Frédéric-Emile, Betty Fiechter e il direttore delle vendite André Léal, rilevarono l'attività.
Una lettera scritta dalla figlia di Frédéric-Emile, Nellie, a Betty Fiechter spiega bene i sentimenti delle persone coinvolte in questa delicata fase dell'azienda:
“Mia cara Betty,
Potete immaginare che non è senza doloroso straziare il mio cuore che vedo la conclusione per me del periodo che mi lega a tutti i ricordi della mia infanzia e giovinezza. La fine di Villeret per Papà porta vera tristezza, ma posso assicurarvi che l'unica soluzione che può davvero alleviare la mia tristezza è la vostra presa in carico della manifattura insieme al signor Leal. Grazie a questa fortunata soluzione vedo che le tradizioni del nostro prezioso passato verranno seguite e rispettate.
Eri per papà un raro e caro collaboratore. Ancora una volta permettetemi di ringraziarvi per la vostra grande e duratura tenerezza che abbraccio e porto con me nel mio cuore.
Ti auguro il meglio,
Nellie"
Non essendoci più alcun membro della famiglia Blancpain al controllo dell'azienda, i due soci furono obbligati per legge svizzera dell'epoca a cambiare la ragione sociale. L'azienda diventa "Rayville SA, successeur de Blancpain", essendo "Rayville" un anagramma fonetico di Villeret.
Con Betty Fiechter come regista, Blancpain ha dovuto affrontare l'effetto della Grande Depressione degli anni '30. Una delle contromisure è stata l’apertura alla fornitura dei movimenti ad altre maisons. In questo periodo Blancpain diventa fornitore di Gruen, Elgin e Hamilton tra gli altri.
Le Icone: Fifty Fathoms e Ladybird
Nel 1950 si unì Jean-Jacques Fiechter, il nipote di Betty Fiechter, che ebbe un ruolo chiave nello sviluppo del Fifty Fathoms, il primo orologio subacqueo moderno al mondo che debuttò nel 1953.
L'originale orologio subacqueo Fifty Fathoms - 1953
Collaborando con i subacquei da combattimento francesi, Jean-Jacques ha promosso la sua diffusa adozione da parte delle marine di tutto il mondo e il suo utilizzo da parte del famoso esploratore Jacques Cousteau e della sua squadra.
Per migliorare l'impermeabilità, Blancpain ha ideato un sistema a doppia corona sigillata per proteggere l'orologio dalla penetrazione dell'acqua in caso di estrazione accidentale della corona durante un'immersione. La presenza della seconda guarnizione interna ha inoltre permesso di garantire l'impermeabilità dell'orologio. Un brevetto è stato registrato per questa invenzione.
Pubblicità d'epoca dei Fifty Fathoms
Un secondo brevetto è stato assegnato per il sistema di chiusura del fondello. Questo era stato effettivamente un problema ricorrente con altri sistemi preesistenti perché l'O-ring, utilizzato per sigillare il fondello, poteva torcersi quando il fondello veniva avvitato alla cassa. Per eliminare questo rischio Fiechter ha inventato un canale in cui l'O-ring sarebbe stato inserito e tenuto in posizione da un ulteriore disco metallico.
Ha quindi affrontato un altro problema: una lunetta girevole unidirezionale protetta che potrebbe essere utilizzata per misurare il tempo di un'immersione. Fiechter perfezionò un meccanismo di blocco che impediva la rotazione accidentale della lunetta. Per questa invenzione, ha ricevuto un terzo brevetto.
Estratto del brevetto statunitense concesso a Blancpain per la cassa del Fifty Fathoms nel 1959. L'orologio ottiene altri due brevetti: per la doppia corona sigillata e per la lunetta girevole con chiusura
Un altro enorme successo è stato sviluppato attingendo a una specialità Blancpain consolidata, gli orologi da donna.
I Fiechters volevano creare un orologio da record: il più piccolo orologio rotondo da donna. Non solo notevole per le sue piccole dimensioni, il nuovo orologio doveva essere estremamente robusto. The Ladybird ha debuttato nel 1956 ed è diventato un successo mondiale.
Da un punto di vista tecnico il Ladybird era caratterizzato da due innovazioni fondamentali. La prima è stata l'aggiunta di una ruota extra nel treno di ingranaggi. Normalmente il treno di ruote di un lotto meccanico è costituito da quattro ruote, contando il tamburo a botte come prima ruota e terminando con la quarta che è azionata da un pignone sullo scappamento. La soluzione di Fiechter per ridurre le dimensioni del movimento senza compromettere l'affidabilità è stata quella di aggiungere un'altra ruota. La ralla, infatti, aiutava a controllare la forza che arrivava allo scappamento, conferendo robustezza al design. Per evitare che l'orologio potesse funzionare all'indietro a causa della quinta ruota, lo scappamento è stato configurato per funzionare all'indietro.
Modelli Ladybird
La seconda innovazione è stata l'aggiunta di una protezione antiurto per il bilanciere. I movimenti extra-piccoli preesistenti, nell'interesse delle dimensioni, hanno omesso questo elemento critico. Di conseguenza, questi calibri erano particolarmente fragili. Blancpain ha trovato un modo per adattare i design anti-shock in modo che potessero essere adattati alle dimensioni ridotte del calibro Ladybird.
Per quanto riguarda le dimensioni, è stato un record: 11,85 mm di diametro. Insieme alla dimensione record per il movimento complessivo c'era un altro record, il bilanciere più piccolo. Così piccolo, infatti, che Fiechter scoprì che solo gli orologiai più abili potevano padroneggiarne la costruzione, che richiedeva il bilanciamento del bilanciere più piccolo del mondo con 22 minuscole viti d'oro.
Pubblicità vintage che presenta il Ladybird come il più piccolo orologio meccanico rotondo con un diametro di soli 11,85 mm
Il movimento del Ladybird, Cal. R-550
Il Ladybird ha avuto un enorme successo commerciale sia con gli orologi venduti con il nome Blancpain che con gli orologi venduti con il nome di diverse marche di orologi e case di gioielleria. Sono stati sviluppati anche modelli di forma.
Il Blancpain Ladybird rettangolare con gemme incastonate di proprietà di Marilyn Monroe. Decorato con 71 diamanti rotondi e due diamanti marquise, è stato riacquistato da Blancpain SA in un'asta indetta da Julien's Auctions nel 2016 per un importo di US $ 225.000 per entrare a far parte della collezione permanente del Museo Blancpain.
La fusione nel gruppo SSIH e la rinascita
Nel 1959 Rayville-Blancpain raggiunse un livello di produzione di oltre 100.000 orologi all'anno ei Fiechters si resero conto che per supportare la crescita continua e soddisfare la domanda ampliando al contempo il marketing, erano necessarie più risorse.
La soluzione arrivò nel 1961 con la fusione nel più grande gruppo di orologi svizzeri dell'epoca, la Société Suisse pour l'Industrie Horlogère (SSIH), unendosi a Omega, Tissot e Lemania. La crescita è continuata, sono state costruite nuove strutture e la produzione è salita a oltre 220.000 pezzi nel 1971.
Ma negli anni '70 sono emerse grandi sfide. Non solo la caduta del dollaro nei confronti del franco svizzero ha ridotto le esportazioni transatlantiche e la prima crisi petrolifera ha innescato una recessione mondiale, ma l'intera industria orologiera svizzera è stata gravemente colpita dal successo degli orologi al quarzo dal Giappone (questo periodo, infatti, è spesso denominata "crisi del quarzo") con un drastico calo delle vendite.
Nell'ambito della riorganizzazione, il nuovo management della Société Suisse pour l'Industrie Horlogère (SSIH) ha deciso di costruire la propria strategia sugli orologi al quarzo piuttosto che su quelli meccanici, decisione che, nel 1993, li ha portati a vendere il nome Rayville-Blancpain a una partnership tra il produttore di movimenti Frédéric Piguet, guidato da Jacques Piguet, e Jean-Claude Biver, allora dipendente della SSIH.
La nuova azienda iniziò l'attività commerciale con il nome di Blancpain SA e insediò la produzione in un vecchio edificio appartenuto per molte generazioni alla famiglia Piguet a Le Brassus, a 1.000 metri di altitudine nella Vallée de Joux.
Dopo aver studiato attentamente la storia dell'azienda, Biver ha scoperto che Blancpain non aveva mai realizzato orologi al quarzo.
La sua semplice strategia è stata sintetizzata nel nuovo slogan del marchio: "Dal 1735 non c'è mai stato un orologio Blancpain al quarzo. E non ci sarà mai".
Blancpain ha dovuto far rivivere il culto degli orologi da polso meccanici producendo orologi meccanici classici in numero limitato, con un'enfasi sugli orologi complicati. E l'azienda ha indubbiamente avuto un ruolo nella rinascita dell'orologeria meccanica tradizionale.
Il suo primo ingresso nel mercato si basava sul calibro 6395, che all'epoca stabilì un record come il movimento più piccolo che indicava le fasi lunari, il giorno, il mese e la data.
Gli orologi Blancpain con calendario completo e fasi lunari
e il loro Calibro 6395
Presentato sia per le donne che per gli uomini, il nuovo orologio combinava finestre separate per la visualizzazione del giorno della settimana e del mese, una lancetta della data dedicata, con i giorni numerati sul perimetro esterno del quadrante, e una finestra delle fasi lunari con il quadrante sulla luna, il tutto richiamando fortemente l'eredità orologiera del passato.
Negli anni successivi la stessa cassa rotonda è stata utilizzata per altre cinque complicazioni creando così un'eccezionale suite di segnatempo. Dopo il calendario completo con fasi lunari, Blancpain ha aggiunto al suo catalogo il calendario perpetuo, la ripetizione minuti, il cronografo rattrapante, l’ultrasottile e il tourbillon (anche se questi ultimi due non dovrebbero essere propriamente definiti una complicazione, ma un'impresa orologiera).
Pubblicità per la ripetizione minuti - 1989
Pubblicità per il cronografo automatico ultrapiatto con rattrappante - 1990
Nel 1991 Blancpain presentò l'orologio da polso più complicato del mondo all'epoca: il 1735 Grande Complication. Questo eccezionale segnatempo presentava un regolatore tourbillon di un minuto, un calendario perpetuo con fasi lunari ed età lunare, un cronografo coassiale rattrapante e una ripetizione minuti attivata dal cursore sulla cassa.
Richiedendo oltre dieci mesi di lavoro di un maestro orologiaio, il Blancpain 1735 Grande Complication è stato prodotto in soli 30 pezzi dal 1991 al 2009, quando l'ultimo esemplare dei 30 ha lasciato la fabbrica.
Sopra e sotto, il Blancpain 1735 e il suo movimento
L’ingresso nel gruppo Swatch e il presente
Nel 1992, la Société Suisse pour l'Industrie Horlogère (SSIH) ha riacquistato Blancpain SA per 60 milioni di franchi svizzeri (più di mille volte l'importo pagato nel 1983 per il marchio). In questo lasso di tempo, SSIH e ASUAG - i due maggiori gruppi orologieri svizzeri - si sono fusi nella Società svizzera per la microelettronica e l'industria orologiera Ltd. (SMH) guidata da Nicolas G. Hayek che ha previsto la ristrutturazione. SMH è stato poi ribattezzato The Swatch Group nel 1998.
Nel 1994 Blancpain lancia la nuova serie "2100" con nuovi movimenti automatici che offrono 100 ore di riserva di carica. Questa linea, orientata alla sportività moderna, è stata poi ribattezzata Leman ed è ancora oggi una delle collezioni chiave del marchio.
Il cronografo automatico Leman Flyback 2185 è diventato un classico sia per il suo design che per il suo movimento di manifattura esclusiva
Jean-Claude Biver è rimasto CEO dell'azienda fino al 2003 ed è stato seguito da Marc A. Hayek, nipote del fondatore di Swatch Nicolas. Il numero di domande di brevetto e anteprime mondiali è cresciuto in modo significativo. Sono state inoltre sviluppate nuove linee. Tra le diverse innovazioni, nel 2008 Blancpain ha fatto rivivere il Carrousel, una complicazione dimenticata per oltre un secolo, e l'ha incorporata per la prima volta in un orologio da polso.
Il Blancpain Carrousel Volant con un carosello volante di un minuto
Perpetuando i suoi legami storici con il più antico valore della tradizione orologiera, Blancpain produce ancora i suoi segnatempo nella Vallée de Joux, dove iniziò l'orologeria svizzera, con i suoi orologiai e artigiani distribuiti tra Le Brassus e Le Sentier. L'ex fattoria di Le Brassus, restaurata con cura e circondata da boschi e pascoli tutt'intorno, aiuta i maestri orologiai responsabili degli orologi più prestigiosi e complicati a svolgere il loro lavoro di precisione in un ambiente rilassato che aiuta la concentrazione. Il sito di Le Sentier è attualmente utilizzato da Blancpain per i team di ricerca e sviluppo del marchio, oltre a numerosi workshop, dopo l'incorporazione di Frédéric Piguet SA - la società sorella specializzata in movimenti di fascia alta - nel 2010.
Grazie a chi ha letto fin qui, speriamo che questa panoramica storica vi sia piaciuta. Continueremo ad aggiornare il topic nel corso del tempo, parlando più nel dettaglio anche di orologi o innovazioni che vi abbiamo accennato in questo post d’apertura. Continuate a seguirci, e ovviamente ogni contributo è benvenuto!
Questo post è liberamente ispirato ad un articolo del sito Time And Watches, che detiene anche il copyright sulle immagini
Edited by Rabbit - 6/9/2022, 07:40. -
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E ovviamente subito una foto del Bathyscaphe in condizioni "molto difficili" da ufficio
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👏👏👏👏👏
Grazie 😉Inviato dal mio Samsung Galaxy tramite ForumFree App
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Grazie per il bellissimo contributo su una Maison attualmente, a mio avviso, trascurata . -
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Buongiorno. Ma complimenti sentiti, gran bel lavoro! Non posso far altro che ringraziare per questo splendido contributo. Ero completamente all'oscuro delle gesta di questo brand.
Grazie!. -
.Nel 1994 Blancpain lancia la nuova serie "2100" con nuovi movimenti automatici che offrono 100 ore di riserva di carica. Questa linea, orientata alla sportività moderna, è stata poi ribattezzata Leman ed è ancora oggi una delle collezioni chiave del marchio.
Il cronografo automatico Leman Flyback 2185 è diventato un classico sia per il suo design che per il suo movimento di manifattura esclusiva
questo lo adoro, peccato solo perché al mio polso temo sia piccolo!
ti ringrazio per la condivisione di tutte queste informazioni!!!. -
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Grazie mille. Post da leggere e rileggere . -
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Bellissimo post, bravissimi e complimenti. . -
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Grazie mille!
Una casa che mi affascina molto ma che non ha ancora sfornato un modello che mi rapita al 100%. -
claudio CA.
User deleted
Ottimo e di efficacia divulgativa …
Sempre adorato la maison … ho avuto (e certo ne avrò altri) alcuni modelli fantastici come Leman Flyback e Fifthy Fathoms. -
.E ovviamente subito una foto del Bathyscaphe in condizioni "molto difficili" da ufficio
(IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff11175375/IMG_1021_0.jpeg)
E ci aggiungo a ruota il mio Villeret:
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molto interessante!
complimenti. -
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Bellissima discussione complimenti.
Io di Blancpain ho il Fifty Fathoms Automatique Ref 5015 1130 52A che considero uno dei diver in mio possesso più belli.
Essendo l'orologio in cassetta ed io negato a fare le foto per il momento aggiungo una foto da internet promettendo di rimediare in futuro
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Bellissima lettura, grazie. . -
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Grazie mille per il vostro super post, da ex possessore del FF, posso solo che confermare la qualità eccelsa dell'orologio .