La triste fine dei Riparatori indipendenti

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    Ho notato che il tema aumento di listino per il settore orologiero e per quanto riguarda le revisioni è un tema sempre più dibattuto.

    Si parla di aumenti di listino di circa 300€ con cadenza a volte trimestrale.
    Per quanto riguarda le revisioni presso i centri assistenza ufficiali ed accreditati dei più importanti brand (come Swatch Group, Zenith, ecc...) quest’anno si sono visti aumenti del 50%.

    Ciò che non riesco a comprendere è come alcuni cerchino di motivare sempre tali aumenti con giustificazioni poco razionali, rassicurando gli altri e negando magari degli evidenti caratteri speculativi, correlando gli aumenti avvenuti nel settore del “lusso” a quelli generali.
    Non si può negare il fatto che con tutti gli eventi burrascosi avvenuti in questi anni l’economia ne abbia risentito pesantemente con un conseguente aumento generalizzato dei prezzi, ma ciò vale entro un certo limite.
    In questo caso l’inflazione controllata e generalizzata non può trovare alcuna applicazione nel mercato del lusso, specialmente per quello orologiero. Questo perché il lusso è esclusivamente prodotto per profitto, e fin tanto che la domanda regge si potrà generare un profitto più alto (in questo caso con l’aumento continuo dei prezzi).

    Innegabile è il fatto che quindi vi siano delle azioni speculative e manovre economiche atte a “spremere” ancor più gli acquirenti, a discapito di altri.
    Quegli “altri” non sono solo chi come me, percependo un “normale” stipendio e non avendo una grande disponibilità economica, guardano anche ai futuri costi di manutenzione che potrà avere un orologio; Quegli altri sono anche gli orologiai indipendenti.

    Voi mi chiederete: che cosa mai centrerà un orologiaio artigiano indipendente con il tema dell’aumento dei costi?

    Ebbene mentre prima, sia per grande fiducia o confidenza verso un orologiaio che conoscete da una vita e sia per il prezzo sicuramente inferiore che ha riservato a voi (rispetto ad un centro assistenza ufficiale relativo al brand del vostro orologio), potevate recarvi da quest'ultimo per revisionare il vostro amato orologio; ebbene ora questo non potrete farlo mai più.

    E questo perché? Perché il gruppo Swatch come i gruppi che trattano beni lusso e che hanno acquisito nel corso degli anni i più famosi marchi delle case orologiaie, da qualche anno hanno avuto la brillante idea di non fornire più alcun ricambio ai fornitori e di conseguenza agli orologiai indipendenti. In questo modo stanno di fatto uccidendo definitivamente il settore.

    Così facendo loro potranno decidere il prezzo che vogliono per una revisione in quanto hanno di fatto eliminato la concorrenza.

    Magari tra 10 anni la revisione di un orologio Longines (come quello di un altro noto marchio) anziché costarvi ipoteticamente 750€, ve ne potrà costare 1500€. Poco importa che questo vi possa indignare o sembrare scorretto, perché alla fine se volete che l’orologio funzioni, quella è la spesa che dovrete supportare e non vi saranno più alternative.


    Ma la figura lavorativa dell’orologiaio “artigiano” non può essere tratta in ballo solo per una questione di costi, perché qui stiamo parlando anche di un intero settore artigiano che sta morendo!
    Stiamo parlando di persone che, dopo aver tramandato ad intere generazioni i segreti di questo lavoro e la propria passione per questo mestiere, vedranno tutto ciò scomparire.
    Ed in parte siamo anche noi i responsabili. Perché dinnanzi alle scelte scellerate di queste multinazionali a danno degli orologiai, noi non abbiamo fatto niente!
    Non una protesta a fianco di questi artigiani, nessuna azione legale, nessuna indignazione collettiva. Dopo tutto abbiamo fatto ciò che ci riesce meglio, tacere e rimanere inermi dinnanzi a questo scempio.

    Probabilmente l’unico che ha fatto veramente qualcosa è stato “Cousins UK", che intentò un azione legale contro il gruppo Swatch.
    Poi che la legge sia sempre dalla parte di chi ha il denaro tale da potersi permettere gli avvocati migliori del mondo e forse di scegliersi pure la giuria è cosa ormai scontata, in quanto alla fine la corte di Berna ha ammesso che Swatch ha un ruolo di monopolio, ma il suo rifiuto di vendere ricambi a terzi non viola nessuna legge europea ed inglese.


    Ma voglio qui citare quanto disse in una nota Cousins UK:

    "Ogni giorno, settimana, mese e anno che passa sempre di più il commercio indipendente di riparazione di orologi muore, quindi effettivamente il ritardo di una decisione positiva o una continua mancanza di decisione in questo caso giudiziario è una decisione contro l'intero commercio indipendente, incluso il settore indipendente svizzero, un tempo fiorente.

    Un'attività composta da riparatori di orologi, tecnici, centri di assistenza, rivenditori, personale di supporto e senza dubbio molti altri direttamente o indirettamente collegati, stimo che 10.000 o addirittura 100.000 posti di lavoro sono stati persi nel nostro settore in tutto il mondo da quando sono iniziate le attività restrittive della Swiss Watch House indietro negli anni '80.

    Molti piccoli e medi rivenditori indipendenti in tutto il mondo, storicamente si affidavano agli importanti flussi di entrate dei clienti che visitavano il negozio al dettaglio con un orologio da riparare, che spesso rappresentava un'ottima opportunità per le vendite incrociate.

    Siamo in una pandemia, il tribunale di Berna non è ovviamente escluso da questo, anche in questo caso il tribunale ha dovuto sostituire due membri della magistratura, ma resta che hanno più volte mancato i termini stabiliti per la decisione, questo nonostante si siano pronunciati su altri casi iniziati molto dopo il nostro".



    In tutto ciò noi abbiamo fatto la figura delle “pecore ignoranti”, capaci di lamentarsi del fatto che il lavoro artigiano sta morendo senza mai però batter ciglio. Dicendo che i nostri giovani non hanno voglia di fare niente e di non aver voglia di provare ad aprire una partita IVA perché non ci sono opportunità lavorative abbastanza appaganti.

    Quando delle grandi multinazionali hanno acquisito alcune delle nostre aziende per poi chiudere baracca e burattini e scappare all'estero cosa abbiamo fatto noi concretamente per evitare tutto ciò? Io penso nulla.

    Oltre a Cousins UK, qualcun'altro ha avuto il coraggio di fare un azione simile? Credo proprio nessuno.


    Se ci sono continui aumenti, finiamola di cercare spiegazioni astratte assecondando chi questi aumenti li applica da anni, fingendo che gli aumenti dei costi in questo ambito sono del tutto normali, sono causa dell’inflazione generale, causa dell’aumento del costo della materia prima od altre menate varie.

    Dobbiamo prendere atto che la colpa è anche e soprattutto nostra!



    Chiedo scusa per questo mio "sfogo", sperando che quanto ho scritto non sia fuori luogo oppure non inerente a questo forum. Non riuscendo a tacere e rimanere indifferente dinnanzi tutto ciò, volevo per lo meno condividere il mio pensiero personale.

    Edited by R.S. - 6/9/2023, 21:50
     
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    Nel 99% dei casi durante una revisione si cambia solo la molla di carica, che è un pezzo che si compra a misura, non serve quella originale, come anche un vetro. Quindi tutto questo timore di non poter andare da un orologiaio indipendente non lo vedo. Altrimenti noi vintagisti avremmo anche smesso di comprare e far revisionare orologi di cui non si trovano praticamente i ricambi da anni ;)

    Daniele
     
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    CITAZIONE (il falegname @ 4/9/2023, 00:44) 
    Nel 99% dei casi durante una revisione si cambia solo la molla di carica, che è un pezzo che si compra a misura, non serve quella originale, come anche un vetro. Quindi tutto questo timore di non poter andare da un orologiaio indipendente non lo vedo. Altrimenti noi vintagisti avremmo anche smesso di comprare e far revisionare orologi di cui non si trovano praticamente i ricambi da anni ;)

    Daniele

    Vero, ma comunque il problema esiste. E non da adesso, ma è almeno 15 anni che molti orologiai affrontano il problema ....

    Questa è una lettera inviata da Rodolfo Saviola alla rivista L'orologio nel 2007:

    CITAZIONE
    “Egregio Signor Direttore,

    son Rodolfo Saviola orologiaio in Milano, ho 52 anni e sin da bambino mi sono occupato di orologi.

    Ho letto con piacere la lettera del collega sig. Doni, che ringrazio congiuntamente a Lei per avere “rotto il ghiaccio” su questo importante problema.

    Questa incresciosa situazione fa sì che il nostro lavoro venga svolto nella migliore delle ipotesi in un clima di ansia e incertezza, due cose completamente contrarie a quanto occorrerebbe ad un orologiaio; può, infatti, capitare di dovere sostituire un pezzo non stimato prima, e allora sono guai. Anche una semplice vite o una molletta persa ti possono bloccare il lavoro o addirittura impedirti di portarlo a termine, con conseguente perdita di incasso e a volte anche del cliente stesso.

    Mi è già capitato di dovere dire a clienti che ho servito per decenni di non potere più accedere ai ricambi per i loro orologi e di rivolgersi ai concessionari ufficiali, con notevole disappunto da parte loro.

    Sinceramente ho anche pensato di “mollare il colpo”, ma alla mia età cosa faccio?

    È incredibile che le ditte, alle quali viene richiesto per scritto il ricambio, ignorino l’ordine senza alcuna risposta scritta; forse per non esporsi ad azioni legali.

    Considerando inoltre il discorso fiscale (le tasse vanno pagate), dovrebbe esserci anche la legge che obblighi a forniri i ricambi in modo da poter lavorare.

    Nella speranza che qualcuno si senta tirato in causa e ci aiuti in questa battaglia, saluto e ringrazio.

    Rodolfo Saviola – Milano”

    Sono state fatte anche riunioni fra gli operatori del settore, ma da quello che so non hanno purtroppo portato a nulla ... dall'altra parte ci sono dei nomi troppo importanti (e svizzeri, che sostanzialmente hanno sempre il coltello dalla parte del manico!)
    Anzi, negli ultimi dieci anni, anche case che ancora non applicavano questa politica di non fornire ricambi, hanno intrapreso questa strada chiudendo di fatto la porta in faccia agli orologiai indipendenti.
    Credo tra l'altro che anche la causa intentata da Cousins UK sia caduta nel vuoto e non abbia portato risultati... purtroppo è una causa persa.

    La cosa che fa più rabbia (ed il mio orologiaio lo dice apertamente) è che questi grandi nomi utilizzano la scusa "dell'innovazione tecnica" per stingere sempre di più il cerchio e portare gli utenti verso l'assistenza ufficiale obbligatoria.
     
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    Discorso che credo sia già stato trattato in vari post, e tirando un po’ le somme, non credo si possa dare la colpa solo al gruppo Swatch.
    Gli orologiai indipendenti in parte continuano a lavorare, come detto sopra, perché non sempre si necessitano di parti originali.
    I fatti indicano che le quantità di orologi meccanici venduti vanno in calo, come anche le persone giovani che vogliano aprire un’attività con i relativi costi di gestione che in Italia sono abbastanza alti, così come anche la tassazione rispetto ai servizi offerti.
    Ritornando alla politica attuata da Swatch, credo anche che alla lunga non sia stata la mossa migliore per lo stesso gruppo.
    Perché questo ha provocato che alcune case abbiamo cominciato a investire in propri movimenti e produzione.
    Boh.. alla fine non penso che sarebbe cambiato molto anche se ci fossimo indignati e iniziato azioni legali.
    Tutto sempre ovviamente IMHO.
     
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    CITAZIONE (il falegname @ 4/9/2023, 00:44) 
    Nel 99% dei casi durante una revisione si cambia solo la molla di carica, che è un pezzo che si compra a misura, non serve quella originale, come anche un vetro. Quindi tutto questo timore di non poter andare da un orologiaio indipendente non lo vedo. Altrimenti noi vintagisti avremmo anche smesso di comprare e far revisionare orologi di cui non si trovano praticamente i ricambi da anni ;)

    Daniele

    Ritengo che la revisione non sia solamente un "cambiare pezzi", ma qualcosa di molto più complesso ed articolato.

    Non concordo su quanto hai detto, ma rispetto la tua opinione.

    Nota: Ho cancellato alcune considerazioni scritte in questo messaggio in quanto la questione "revisione" è un tema molto interessante al quale ci potremmo dilungare all'infinito. Però mi trattengo nel farlo in quanto il tema principale che vorrei affrontare è un altro. :D

    Edited by R.S. - 4/9/2023, 01:53
     
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    La situazione degli ultimi 10 anni abbondanti è il risultato di ciò che il gruppo Swatch ha voluto fin dalla prima metà degli anni '80. Ha influito pesantemente sulle sorti degli orologiai indipendenti e in un certo senso "ha fatto scuola" per gli altri conglomerati che hanno seguito la stessa politica. Nascita ed espansione di nuove fabriques d'ebauches e ritorno alla progettazione in-house o in-group sono un'alta conseguenza con effetti collaterali non sempre piacevoli. Con sommo dispiacere per le sorti degli operatori del settore indipendenti in difficoltà e soprattutto con magre prospettive per questi ultimi, da anni ho deciso di fermarmi, di godermi ciò che ho raccolto in qualche decennio di passione. È la scelta di uno degli 8 miliardi di abitanti del pianeta; spiace dirlo ma mi limito ad osservare e a smantellare (senza fretta) la collezione perché la china presa mi piace no (e da mò).
     
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    Credo che l'assistenza ufficiale per uccidere gli indipendenti dovrebbe lavorare al loro livello qualitativo, cosa che ancora non accade. Finché i migliori indipendenti saranno garanzie di lavori meglio fatti di sicuro continueranno a stare sul mercato, e non solo per il vintage.
     
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    Parlo per esperienza diretta: un bravo orologiaio negli anni passati ha fatto incetta di ricambi. Se gli manca qualcosa è comunque in un network di persone come lui che lo riforniscono. Ovviamente accade che un determinato componente sfugga!

    È dal 2009 che possiedo vari orologi ‘buoni’ ed a rotazione li ho revisionati tutti, senza mai passare dalle reti ufficiali.
     
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    CITAZIONE (Cezanne @ 4/9/2023, 06:40) 
    Parlo per esperienza diretta: un bravo orologiaio negli anni passati ha fatto incetta di ricambi. Se gli manca qualcosa è comunque in un network di persone come lui che lo riforniscono. Ovviamente accade che un determinato componente sfugga!

    È dal 2009 che possiedo vari orologi ‘buoni’ ed a rotazione li ho revisionati tutti, senza mai passare dalle reti ufficiali.

    Vero. Praticamente tutti gli orologiai di un certo livello hanno i "canali" per riuscire a trovare alcuni ricambi, ma a parte il fatto che questo ha un costo per l'utente finale ... perché più passaggi "non ufficiali" deve fare il ricambio più verrà a costare la riparazione, c'è comunque da considerare che purtroppo determinati tipi di pezzi tramite i canali non ufficiali non c'è verso di riuscire a trovarli... (esempio, calibri riservati di Omega oppure manifattura Girard Perregaux/Panerai).

    Poi se volete divertirvi, provate a cercare una maglia in acciaio per un Girard Perregaux moderno .... :EM07: tempo fa, dopo che il mio orologiaio mi ha risposto picche, ho contattato direttamente l'assistenza di Milano per chiedere se fosse possibile averla, risposta: "Certo, ci mandi su l'orologio, effettuiamo la riparazione del medesimo e contestualmente le forniremo la maglia aggiuntiva".
    Il fatto che l'orologio fosse perfettamente funzionante e pure già revisionato dall'indipendente valeva esattamente zero come obiezione.
    1200 euro per la riparazione ed un centinaio di euro per la maglia aggiuntiva.
    Risultato: orologio venduto così com'era e problema risolto :)
     
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    Le case produttrici cercano sempre più di mettere le mani sul business molto redditizio (alle loro quotazioni) dei service e quindi non fornendo più pezzi di ricambio, taglia fuori gli orologiai indipendenti. Il futuro per loro, che poi è in parte già il presente, sarà specializzarsi nei ripristini estetici, rimagliature e service di segnatempo per i quali trovare pezzi di ricambio sarà possibile. Io, ad oggi, i miei li porto da un orologiaio indipendente che fortunatamente riesce a recuperare pezzi di ricambio originali. Per quanto tempo non è però dato a sapersi...
     
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    CITAZIONE (AquiladellaNotte @ 4/9/2023, 07:09) 
    Vero. Praticamente tutti gli orologiai di un certo livello hanno i "canali" per riuscire a trovare alcuni ricambi, ma a parte il fatto che questo ha un costo per l'utente finale ... perché più passaggi "non ufficiali" deve fare il ricambio più verrà a costare la riparazione, c'è comunque da considerare che purtroppo determinati tipi di pezzi tramite i canali non ufficiali non c'è verso di riuscire a trovarli... (esempio, calibri riservati di Omega oppure manifattura Girard Perregaux/Panerai).

    Poi se volete divertirvi, provate a cercare una maglia in acciaio per un Girard Perregaux moderno .... :EM07: tempo fa, dopo che il mio orologiaio mi ha risposto picche, ho contattato direttamente l'assistenza di Milano per chiedere se fosse possibile averla, risposta: "Certo, ci mandi su l'orologio, effettuiamo la riparazione del medesimo e contestualmente le forniremo la maglia aggiuntiva".
    Il fatto che l'orologio fosse perfettamente funzionante e pure già revisionato dall'indipendente valeva esattamente zero come obiezione.
    1200 euro per la riparazione ed un centinaio di euro per la maglia aggiuntiva.
    Risultato: orologio venduto così com'era e problema risolto :)

    E' brutto dirlo, ma a certe Maison neppure mi ci avvicino.
    Compro un Ulysse Nardin o un Girrard Perregaux e se poi accade qualcosa come a te, che faccio? Vado nel pallone quando non trovo pezzi.

    Con lo Speedmaster 3570 di revisioni indipendenti ne ho fatte ben 3, quindi i pezzi di ricambio circolano.
     
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    ....e sommesamente qualcuno sta gia' cominciando a rivalutare i quarzi. Di qualita' , ma pur sempre quarzi.
    Nessuna blasfemia ne' lesa maesta, eppure e' una riflessione che alcuni sottovoce gia' fanno.

    Edited by Renny1971 - 4/9/2023, 08:23
     
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    Le maison si sono rese conto che con il servizio di manutenzione c è un bel business e allora con le scuse più o meno plausibili vogliono giustificare tante frottole ,vedi la casa coronata,(come se bravi orologiai non c'è né fossero più) chissà se le maison hanno messo in preventivo cambi culturali di massa......( Non dimentichiamoci gli anni ottanta che gli svizzeri hanno quasi chiuso per colpa dell'avvento del quarzo)
     
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    Banalmente se si tira troppo la corda, prima o poi si spezza…
    Non si può andare oltre una certa soglia tra valore dell’orologio e costo di revisione, diversamente a lungo andare i produttori subirebbero un calo significativo delle vendite. Il mercato è strutturato a tutti i livelli e su un orologio da 50k pagare un service 2k è molto diverso da pagare 1k su uno da 10k, imho.
    Va bene la passione per i collezionisti, ma se dovesse diventare un debito ci sarebbe una bella scrematura, forse è diverso per chi compra uno o due orologi nella vita.
     
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    CITAZIONE (il falegname @ 4/9/2023, 00:44) 
    Nel 99% dei casi durante una revisione si cambia solo la molla di carica, che è un pezzo che si compra a misura, non serve quella originale, come anche un vetro. Quindi tutto questo timore di non poter andare da un orologiaio indipendente non lo vedo. Altrimenti noi vintagisti avremmo anche smesso di comprare e far revisionare orologi di cui non si trovano praticamente i ricambi da anni ;)

    Daniele

    Caro Falegname, questa volta, purtroppo NO.
    Non sono e non posso essere d'accordo.
    La revisione è una cosa molto seria in particolare su orologi complicati.

    Magari fosse solo ca sostituire solo molla.
    Per i vetri ho qualche dubbio, in particolare per quelli di forma .
    Ciao alla prossima
     
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