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.• sul catalogo n. 39 del 1942 sono riportati, come fatto giustamente notare, due Extrafort in oro ( fondelli a cerniera ) con scritta Extrafort ... nella descrizione, invece, è evidenziato che sono disponibili nelle 3 varianti ( oro, placcati ed acciaio ) ... sarebbe da capire se la Maison, con tale fotografia, volesse intendere che potevano esistere 2 tipologie di quadranti: con la scritta nelle 3 versioni oppure, in base a quanto evidenziato nella discussione,le versioni oro "si scritta" e placcati / acciaio "no scritta"
• da quanto scritto negli ultimi passaggi quindi l'orologio in acciaio di Giancarlo " Notaro " senza scritta è ok
Ci sono due argomenti che possono puntellare l'ipotesi che ho riportato:
1. non ci sono esempi (da me conosciuti) di 1624 o 1625 in acciaio autentici con la scritta EXTRA-FORT in stampatello sul quadrante.
2. la 1626 è in acciaio con le caratteristiche (incluse le anse) proprie degli extrafort 1624 e 1625 ma non ha la scritta.
In questo caso l'annotazione della Maison che tu citi sarebbe ambigua. La discussione è aperta. A me l'orologio del "Notaro" piace.. -
.N.B. Secondo me il rattrapante con quadrante in smalto ( a prescindere dai seriali ) è un pò forzato perché, nonostante possano aver usato " quello che c'era in magazzino " ( as usual 😉 ) tale tipologia di quadrante era montata sulle prime serie ...
Scusami, non ho ben capito a cosa ti riferisci.. -
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Penso si riferisse a quello bianco nel post di apertura di cui, se non ricordo male, si parlò tempo fa sul forum. -
.È evidente che dobbiamo essere elastici nel valutare questi oggetti, troppo rigore sarebbe sbagliato e fuorviante.
Lavori come questi di Felmanzo sono utilissimi per capire tanti aspetti della produzione Eberhard di questo modello, ma devono essere una traccia, non una regola fissa.
Ho cercato di scriverlo più volte con forza: cerco solo una bussola per orientarmi, approfondisco per conoscere e amare di più gli orologi, sono pronto a cambiare idea ; alla fine è un modo piacevole per passare il tempo e scambiare conoscenza.Penso si riferisse a quello bianco nel post di apertura di cui, se non ricordo male, si parlò tempo fa sul forum
Questo?
In effetti, l'obiezione è chiara.. -
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Esatto, mi riferisco a questo.
Come già scritto, non bisogna avere regole indiscusse ( anzi, cerco sempre di avere una visione la più ampia possibile di quello che è il vissuto di un pezzo ), però nella mia testa cerco di definire certi paletti " storici " oltre ai quali mi fermo. -
.Riguardandomi nei giorni scorsi la scansione di quel catalogo, Alfredo, mi è balzata all'occhio una cosa che è l'emblema di quello che erano gli anni 30 e i primi anni 40 in casa Eberhard (e non solo): notare le scale a chiocciola dei pre Extra-fort; due fondo scala diversi, quando tutti sappiamo che si è passati dai 360 ai 400 fino a giungere agli ultimi con il 500. Logica vorrebbe che in un catalogo si pubblichi l'ultima novità (la scala 360 io immaginavo avesse avuto "vita" al massimo fino alla fine degli anni 30) ma la casa di Le Chaux de Fonds ci ha sorpreso anche stavolta!
(IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff13154249/...0224_170946.jpg)
È evidente che dobbiamo essere elastici nel valutare questi oggetti, troppo rigore sarebbe sbagliato e fuorviante.
Ne parlavo con un caro amico, acceso sostenitore della tesi "sono gli orologi a far vendere i libri e non viceversa" - che vuol semplicemente significare che sono loro il fulcro della passione e non dobbiamo per forza trovare una regola aurea per quanto concerne seriali, tipologia di grafica, loghi etc...-; contestualizzare al periodo storico questi segnatempo e mantenere elasticità mentale credo sia molto importante per valutare al meglio ed essere scevri da pregiudizi. Lavori come questi di Felmanzo sono utilissimi per capire tanti aspetti della produzione Eberhard di questo modello, ma devono essere una traccia, non una regola fissa.
Il tutto imho e con la voglia di stupirmi ogni giorno una volta di più.
Sono d'accordo con quanto scrivi però si sono visti abbastanza di frequente ( soprattutto per una Maison in particolare ) cataloghi "freschi" con fotografie di oggetti precedenti ... può essere, soprattutto parlando degli anni '40, che qualche Casa usasse immagini precedenti
Con questo, ripeto, trovo giusto essere relativamente elastici nel valutare i nostri amati
Edited by DoctorSteel - 27/2/2024, 20:35. -
.Sono d'accordo con quanto scrivi però si sono visti abbastanza
di frequente ( soprattutto per una Maison in particolare ) cataloghi "freschi" con fotografie di oggetti precedenti ... può essere, soprattutto parlando degli anni '40, che qualche Casa usasse immagini precedenti
Con questo, ripeto, trovo giusto essere relativamente elastici nel valutare i nostri amati
Confermo e sottoscrivo. Ho dei cataloghi Minerva con anacronismi seri (per di più con numeri di referenza riportati sbagliati...ho detto tutto).. -
.Sono d'accordo con quanto scrivi però si sono visti abbastanza
di frequente ( soprattutto per una Maison in particolare ) cataloghi "freschi" con fotografie di oggetti precedenti ... può essere, soprattutto parlando degli anni '40, che qualche Casa usasse immagini precedenti
Con questo, ripeto, trovo giusto essere relativamente elastici nel valutare i nostri amati
Quello che voglio dire (e rispondo anche all'opener) è che, a volte, approcciamo un'epoca "vacchia" con un metodo moderno. Eberhard assemblava (come quasi tutti) pezzi che altri producevano: casse da più fornitori, idem quadranti, calibri da Valjoux, ipotizziamo che i seriali dei calibri fossero del produttore, lo stesso valeva per le casse? Ma come se erano diversi fornitori? Tra l'altro, lotti da quanti pezzi? In questa ottica di assemblaggio di pezzi diventa molto difficile dire cosa è nero e cosa è bianco, piuttosto c'è una gran sfumatura di grigi.
La consequenzialità dei seriali diventa un'utopia, mentre più rigore personalmente lo prediligo per gli abbinamenti cassa/calibro/quadrante, ma sempre con elasticità e valutando il pezzo nel complesso.
Ripeto, caliamoci in quella che era un'epoca completamente diversa da quella moderna, con dinamiche diverse e scelte molto più "pratiche" e meno rigorose di quanto potremmo - legittimamente - pensare.. -
.Ripeto, caliamoci in quella che era un'epoca completamente diversa da quella moderna, con dinamiche diverse e scelte molto più "pratiche" e meno rigorose di quanto potremmo - legittimamente - pensare.
Me lo riprometto io per primo. Un nostro comune amico, tra i più preparati che io abbia avuto la fortuna di incrociare sulla mia strada, neanche 4 giorni fa mi ha detto una frase che mi ha profondamente colpito e, posso dire, cambiato (perchè poi alla fine aveva, come sempre, ragione):
"Emi, sei troppo didascalico, devi essere più aperto" [...]
Amen.. -
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A chi può interessare.
La strada dell'evoluzione stilistica (gli abbinamenti cassa/calibro/quadrante, ad es.) e quella dell'analisi dei dati quantitativi sono, per me, ambedue importanti; le ho percorse, infatti, ambedue nel post d'apertura, conscio della difficoltà che il modus operandi di Eberhard pone agli studiosi, nel rispetto di ciò che gli altri avevano scoperto prima di me, citandoli e ringraziandoli pubblicamente. Lo so di essere largamente insufficiente e privo dell'esperienza necessaria per "intuire" qualcosa senza pedante applicazione.
Preferisco cercare di scoprire qualcosa di nuovo salendo sulle spalle dei giganti, piuttosto che, stando ai loro piedi, chiedere cosa vedono. Non sono un follower, non mi interessa appartenere a un "gruppo", voglio andare da solo anche in direzione ostinata e contraria. Sono, però, attento e aperto alle critiche e ai suggerimenti.
Sono satirico, istrionico a volte salace, intollerante all'autorità e alle costrizioni. Scrivo post didascalici eccessivamente lunghi che riassumono in un collage le scoperte degli altri. Abbiate pazienza e fate meglio di quanto riesco a fare io, ve ne sarò grato.
Con enorme stima e affetto
Felix
Edited by Felmanzo - 28/2/2024, 09:07. -
.A chi può interessare.
La strada dell'evoluzione stilistica (gli abbinamenti cassa/calibro/quadrante, ad es.) e quella dell'analisi dei dati quantitativi sono, per me, ambedue importanti; le ho percorse, infatti, ambedue nel post d'apertura, conscio della difficoltà che il modus operandi di Eberhard pone agli studiosi, nel rispetto di ciò che gli altri avevano scoperto prima di me, citandoli e ringraziandoli pubblicamente. Lo so di essere largamente insufficiente e privo dell'esperienza necessaria per "intuire" qualcosa senza pedante applicazione.
Preferisco cercare di scoprire qualcosa di nuovo salendo sulle spalle dei giganti, piuttosto che, stando ai loro piedi, chiedere cosa vedono. Non sono un follower, non mi interessa appartenere a un "gruppo", voglio andare da solo anche in direzione ostinata e contraria. Sono, però, attento e aperto alle critiche e ai suggerimenti.
Sono satirico, istrionico a volte salace, intollerante all'autorità e alle costrizioni. Scrivo post didascalici eccessivamente lunghi che riassumono in un collage le scoperte degli altri. Abbiate pazienza e fate meglio di quanto riesco a fare io, ve ne sarò grato.
Con enorme stima e affetto
Felix
Un cane sciolto . Non sei l'unico sul foro. Viva la diversità!. -
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Secondo me sei una persona garbata ed equilibrata, e lo noto nei tuoi commenti ... tutto il resto passa in secondo piano 😚 . -
.A chi può interessare.
La strada dell'evoluzione stilistica (gli abbinamenti cassa/calibro/quadrante, ad es.) e quella dell'analisi dei dati quantitativi sono, per me, ambedue importanti; le ho percorse, infatti, ambedue nel post d'apertura, conscio della difficoltà che il modus operandi di Eberhard pone agli studiosi, nel rispetto di ciò che gli altri avevano scoperto prima di me, citandoli e ringraziandoli pubblicamente. Lo so di essere largamente insufficiente e privo dell'esperienza necessaria per "intuire" qualcosa senza pedante applicazione.
Preferisco cercare di scoprire qualcosa di nuovo salendo sulle spalle dei giganti, piuttosto che, stando ai loro piedi, chiedere cosa vedono. Non sono un follower, non mi interessa appartenere a un "gruppo", voglio andare da solo anche in direzione ostinata e contraria. Sono, però, attento e aperto alle critiche e ai suggerimenti.
Sono satirico, istrionico a volte salace, intollerante all'autorità e alle costrizioni. Scrivo post didascalici eccessivamente lunghi che riassumono in un collage le scoperte degli altri. Abbiate pazienza e fate meglio di quanto riesco a fare io, ve ne sarò grato.
Con enorme stima e affetto
Felix
Senza queste ricerche non ci sarebbe alcuna evoluzione della conoscenza. Non sboccerebbe alcun dibattito; non emergerebbe alcun contributo.
Mi sento molto vicino a te. Non si studia per cercare approvazione (altrimenti non scriveremmo papelli di 20 pagine che già da sole inibiscono anche io più volenteroso dei lettori) ma per la gioia di farlo e per il piacere generoso di restituire alla comunità le proprie idee/scoperte/implementazioni/approfondimenti su temi, argomenti, di frequente ancora fumosi.
Spesso si va per tentativi; a volte si intraprende una strada di ricerca che non porta da nessuna parte; altre volte ci si sbatte per mesi solo per trovare una “coincidenza”, una chiave per aprire e/o confermare e/o invalidare una tesi.
Io ci sguazzo. Mi piace da matti. E piace anche a te: lo so io, lo sai tu e lo sanno tutti qui.
Senza le tue ricerche questo luogo virtuale sarebbe più arido e la sua popolazione più assetata.
Dritti per la nostra strada!
HERE WE GO!!!. -
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Stiamo aspettando speranzosi, con estratto.
Ciao. -
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Eberhard Extra Fort, Cal. Valjoux 65 Gold 18Kt, in vendita.
Numero sulla cassa 1.003.806, numero del movimento 21.788.
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