I PRIMI EXTRA-FORT cal. 1600 (16000), scritta in stampatello (reff. 1624 - 1625 - 1629)

Introduzione e presentazione.

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    I PRIMI EXTRA-FORT cal. 1600 (16000), scritta in stampatello (reff. 1624 - 1625 - 1629)

    INDICE
    - Aspettando l'EXTRA-FORT
    - I primi EXTRA-FORT: 1624, 1625, 1629
    - Caratteristiche
    - Accessori
    - Aste
    - Estratti
    - Evoluzione
    - Datazione
    - Coerenza
    - Caso di studio
    - Il mio 1625

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    Fig.%2001

    Aspettando l’extra-fort

    All’inizio degli anni trenta Eberhard produceva da tempo cronografi affidabili e robusti: è del 1919 il primo cronografo mono-pulsante da polso.

    Fig.%2002-17084478951220

    La ricerca di nuove soluzioni tecniche e di prodotti eccellenti si esprime negli anni trenta con una progressione impressionante; Eberhard entrerà da protagonista nel firmamento dell’orologeria svizzera.

    Fig.%2003

    Infatti, nel 1934/35 Eberhard produce il primo cronografo con tasto a slitta a ore quattro; si tratta di un inedito modello a due pulsanti con arresto facoltativo e rimessa in marcia senza ritorno a zero, novità che introdusse una nuova possibilità di controllo nella misurazione del tempo.
    Nel 1938 Eberhard inventa il primo cronografo con il contatore ore a ore 6; nascono ufficialmente i cosiddetti “tre contatori”.

    Fig.%2004

    Nel 1939 la Maison si cimenta nello sdoppiante a doppia lancetta dei secondi sovrapposta con pulsante coassiale alla corona.

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    Nel 1942 vede la luce il “Sistema Magini”, un cronografo sdoppiante da tasca divenuto protagonista, insieme a un Longines Lindbergh, della prima trasvolata, con volo a vista, da Roma a Tokyo. L’orologio ha la cassa in metallo cromato con pulsante coassiale alla corona, pulsante rettangolare al 4 per le funzioni cronografiche, e pulsanti correttori al 16 a al 24 per la rimessa rapida del mese e della data. La scritta “Sistema Magini” è riportata sul quadrante, ruotato di 15°, argentato, con le 24 ore smaltate e divisione a 60 minuti/secondi, finestrelle con indicazione del mese al 12 e della data al 24. Il movimento è a carica manuale, mentre sia il quadrante che la cassa sono firmati.

    Fig.%2007

    Fig.%2008

    Fig.%2009

    I cronografi che Eberhard produsse a partire dal 1919, furono dotati, prima, di movimenti Valjoux GH e LANDERON Hahn da 15”1/2, poi, dal 1935, del calibro 16”’ 1600 (o 16000) con possibilità di overlapping tra i calibri. Un esempio di Eberhard con calibro Landeron:

    Fig.%2010

    I 16”’ presentano un numero di referenza differente a seconda della forma della cassa, delle anse e della lunetta [vedi lo splendido insuperato lavoro di fnlslv https://orologi.forumfree.it/?t=78734514 ].

    Per quanto concerne i quadranti, i primissimi esemplari richiamano la precedente tradizione, attraverso quadranti in smalto, solitamente accompagnati da numeri Breguet. Dopo un breve periodo di rodaggio, entrano in produzione i canonici quadranti con base in ottone argentato — prodotti da ZJ (Zelim Jacot) (i quadranti con numeri romani non sono Zj e sul retro non riportano alcun seriale né indicazione del quadrantista) — arrivati a noi in colorazioni che spaziano dal bianco al salmone per arrivare al nero; quasi tutti riportano sia la scala tachimetrica che quella telemetrica e, in rari casi, anche quella pulsometrica. Inoltre possono presentare alternativamente due o tre contatori. Non hanno la scritta Extra-fort sul quadrante perchè non sono ancora extra-fort [ vedi la summa theologiae di nicola1960 https://orologi.forumfree.it/?t=19533535 ] .

    Fig.%2011

    I PRIMI EXTRA-FORT (Referenze 1624, 1625 e 1629)

    Il termine “Extra-Fort” su un quadrante della Eberhard è apparso per la prima volta nel catalogo n°39 di Eberhard del 1942; la scritta appariva insieme al logo “vecchio tipo” con la scritta sottostante "La Chaux de Fonds”. “EXTRA-FORT” in stampatello campeggia sulle referenze 1624 e 1625 in oro; si fa notare la tipologia di cassa a cerniera decisamente robusta dalla generosa misura di 39mm (che giustifica la denominazione extra-fort) e la presenza dei tasti rettangolari al posto di quelli ovali che ne completano lo stile vigoroso. La cerniera — in versione singola o doppia sul fondo e/o sulla lunetta — è una particolarità costruttiva che la Eberhard aveva usato spesso nei suoi modelli sportivi.

    Ciò che a me appare straordinario è che la nascita di una linea cronografica di così generosa costruzione che eredita il meglio di quanto Eberhard aveva realizzato negli anni precedenti avvenga durante un periodo così tribolato e difficile, vuoi per le conseguenze della seconda guerra mondiale ancora in corso, vuoi per la morte prematura di Georges (II) nel meglio delle sue capacità di leadership e di stimolo all’innovazione, vuoi per la ricerca non priva di difficoltà e insuccessi di nuovi mercati — segnatamente anglosassone e statunitense— che la Maison aveva intrapreso.

    Ma ciò non deve meravigliare più di tanto se negli stessi anni, precisamente nel 1941, l’Universal inaugura l’attivazione di un nuovo stabilimento a Port de Martel per la produzione dell’Aero-Compax; nel 1943, ancora, usciva la prima versione civile del Breitling Premier cal. 734 a tre lunette menzionata nel catalogo Breitling come “novità”. E alla Eberhard due ordini importanti erano arrivati dall’Italia: quello dalle Industrie Aeronautiche Piaggio e quello dalla Regia Aeronautica. Eberhard non solo sopravvisse ma si preparò a dominare nel laborioso dopoguerra della ricostruzione.

    Gli anni quaranta sono caratterizzati da una ricerca tecnica concentrata quasi esclusivamente sul miglioramento della robustezza e dell’impermeabilità della cassa. Nascono nuovi tipi di orologi che soddisfano esigenze militari, subacquei, da sera, da sveglia e persino indirizzati ai medici; modelli di tipo complicato e sportivo, cronografi, rattrapanti, calendari. Eberhard entra nell’agone senza timori con le sue nuove referenze: la 1624 e la 1625.

    Fig.%2012

    Fig.%2013

    Fig.%2014

    Fig.%2015

    Ecco I nostri tre eroi “in cassa extra-fort” quotati nel già citato catalogo del 1942.

    Fig.%2016

    Attenzione, i prezzi non sono espressi in lire, bensì in Franchi Svizzeri.

    Fig.%2017

    Quindi, un prezzo medio di 300 Franchi Svizzeri corrispondeva a 120.000 Lire che, applicando il calcolatore della rivalutazione della Lira negli anni del “Sole XXIV ore”, corrisponderebbero a circa 68.464€ di oggi! Il calcolo non ha senso in quanto durante quegli anni esistevano i prezzi ufficiali e i prezzi alla borsa nera e il fattore di cambio con le monete pregiate aveva ampie oscillazioni. Per esempio, se rifaccio il calcolo per lo stesso importo nel 1943 trovo 40.824€, per il 1944 9.816€ e per il 1945 — quando i prezzi e il cambio cominciarono a stabilizzarsi — 4.664€. Non posso fare il calcolo in CHF perchè i dati disponibili partono dal 1955. Se il calcolo lo faccio in dollari risultano circa 6000$, il che ha senso.

    Le immagini del catalogo relative alle referenze 1624, 1625 e 1629 costituiscono dei riferimenti per l’impostazione generale del modello: dimensioni (39mm), anse (diritte), lunette (due o tre, smussate o semi-smussate), tasti (quadri) e corona (mezza cipolla); la questione quadranti e sfere non va tenuta in considerazione in quanto Eberhard, nelle sue pubblicità, dichiarava che la stessa referenza era disponibile con quadranti di tipologie differenti. Annotiamo che la scritta “Swiss Made” è sempre presente; in rarissimi casi è presente la scritta "Fab. Suisse" che deve essere presente anche sul calibro. Nel seguito mi concentrerò sulle referenze 1624 e 1625, la referenza 1629 meriterebbe una discussione a parte che forse scriverò quando ne avrò una, un rattrapante, se mai dovesse accadere.

    Cominciamo con una foto di un EXTRA-FORT 1624 che ricalca esattamente l’immagine del catalogo.

    Fig.%2018

    Passiamo, ora, ad alcune considerazioni aggiuntive sulla referenza 1625 che riveste per me un particolare interesse in quanto ve ne andrò a presentare un esemplare nel seguito.

    Innanzi tutto, un 1625 da catalogo:

    Fig.%2019

    che, come si vede, è senza indicazione delle ore, tranne un dodici in numeri arabi, e senza la scritta “La Chaux de Fonds”; secondo alcuni la cassa sarebbe in acciaio (non si può desumere dalla foto in bianco e nero) e ciò giustificherebbe le due eccezioni.

    Sugli Eberhard reff. 1624 o 1625 in acciaio si può dire molto poco perchè non ne sono emersi. Nel mio archivio ho due foto, non di più.

    Fig.%2020

    Fig.%2021

    Il primo presenta una cassa atipica, tenteremo un interessante approfondimento nel seguito; del secondo si vede poco ma non è nè un 1624 nè un 1625 (sulla correttezza della presenza delle tacche telefoniche si discute).

    Riprendo l’ipotesi proposta nella discussione https://orologi.forumfree.it/?t=70955493&st=45#newpost da @m_lafra , cioè che il termine Extra-Fort — che sappiamo di certo riferirsi ad una certa tipologia di cassa — e' scritto sul quadrante in stampatello solo su casse in oro, mentre, nel caso di casse in acciaio, la scritta non compare. E infatti, ad oggi, non si e' ancora mai visto un quadrante con scritta Extra-Fort in stampatello su casse acciaio. Gli Extra Fort in acciaio o placcati non hanno la scritta sul quadrante. Sarebbe lo stesso di come avviene per i crono a tre contatori: nella figura tratta dal catalogo del '39 che segue, la ref. 1629 è in oro — perché ha il fondello apribile (si intravede la cerniera sulla sinistra) tipico delle casse in oro — ed ha la scritta, mentre la ref. 1626 è in acciaio e non porta la scritta.

    CALIBRE%201600

    Se questa ipotesi è vera, e io credo che lo sia, due esempi di 1624 e 1625 in acciaio sarebbero il cronografo di @charlitos e di notaroaugelli rispettivamente.

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    Fig.%2022

    Tornando alla referenza 1625 in oro,

    Fig.%2023

    notiamo che l’esemplare nr. 1 ricalca esattamente la referenza del catalogo — forse la corona non è originale; l’esemplare nr. 2 ha tutte le ore, tranne le ore tre e le ore nove, indicate in numeri romani, con il quattro nel solito modo a quattro barrette; l’esemplare nr. 3, invece, ha le indicazioni delle ore, a ore 12 e a ore 6, in numeri arabi e presenta delle sfere brunite “Alpha” invece che “Bàton Tronquèes” che potrebbero essere non autentiche; ancora, l’esemplare nr. 4 non ha indicazione delle ore in cifre, bensì con i soli indici a barretta a stampa.

    Infine, un esemplare, il numero 5, con tutte le indicazioni delle ore, tranne che a ore tre e a ore nove, in numeri arabi. Come si vede le combinazioni di quadranti e sfere possono essere diverse, tutte originali.

    Fig.%2024

    Alcuni particolari delle scritte e delle scale.

    Fig.%2027

    Fig.%2028


    Può capitare di osservare Eberhard EXTRA-FORT con scritta in stampatello (rare volte) in contesti di aste internazionali; in alcuni casi non sono originali:

    Fig.%2029

    Le anse sono a becco e non diritte a gradino.
    La corona ancorchè zigrinata è liscia invece che a mezza cipolla.
    La scala tachimetrica parte da 1000 Km/h invece che da 240 Km/h e non supera l’esame 300 Km/h-12 sec.
    Le scale all’interno dei quadratini ausiliari mancano del binario o del doppio binario.
    Le sfere sono “Daufine” dorate invece che “Alpha” o “Baton Tronquèes” in acciaio brunito.
    Gli indici e le ore sono dorati e applicati invece che stampati.
    Il Logo, applicato e dorato invece che stampato, manca della scritta “La Chaux de Fonds”.

    I caratteri della scritta “EXTRA-FORT” non hanno le giuste dimensioni:

    Dimensioni errate:

    Fig.%2030

    Dimensioni giuste:

    Fig.%2031

    Altri esemplari apparsi nelle aste internazionali con quadrante non originale.

    Fig.%2032

    Fig.%2033

    CARATTERISTICHE DEI PRIMI EXTRA-FORT

    LA SCALA TACHIMETRICA

    Per quanto riguarda la scala tachimetrica nei cronografi Eberhard si osserva che, nei doppia cerniera, si arrivava a un limite di 360 km/h; nei tre contatori la scala esterna arrivava a 240 Km/h. Nei crono di fine anni ’30 è normale trovare il limite a 400 Km/h. Nei primi anni '40 si osserva il limite di 500 Km/h più spesso su casse oro che hanno la particolarità di avere non più 2 cerniere per fondello e lunetta, ma solamente una per il fondello. Poi, successivamente sempre negli anni ’40, il limite si spostò a 600Km/h, 750 Km/h ecc..

    I primi extra-fort presentano una scala tachimetrica che va da 50Km/h a 240 Km/h, una scala adatta alle applicazioni motoristiche e motociclistiche.

    Fig.%2034

    IL CALIBRO 1600 (o 16000)

    La referenze 1624 e 1625 sono dotate del calibro 1600 (o 16000) prodotto in esclusiva per Eberhard da Valjoux sulla base del calibro cronografico Vj 65; il 1600 è un monopulsante di base, la versione a due pulsanti viene ricavata tramite un meccanismo a slitta del pulsante ad ore 4 che attraverso una leva e poi una bascula consente di interrompere la connessione tra ruota secondi e ruota conduttrice del crono, esclusiva Eberhard. Calibro 16000 (Valjoux 65), varietà due pulsanti: diametro 36.0mm, 16”’, carica manuale, 1/5 sec, registro 30 min., dorato, leve satinate e bisellate, 17 rubini, scappamento ad ancora, bilanciere monometallico con viti, spirale Breguet, 18000 Alt/h.

    Fig.%2035

    Fig.%2036

    Per una descrizione dettagliata del calibro si rimanda a [ https://orologi.forumfree.it/?t=66209487 ] ; mi piace evidenziare alcune caratteristiche peculiari del calibro che si possono osservare sollevando il fondello a cerniera:

    Fig.%2037

    Uno dei particolari che risalta immediatamente alla vista è la forma della leva di azzeramento o martello:

    Fig.%2038

    Particolarmente sottile è la molletta che tiene in sede la ruota dei minuti.

    Fig.%2039

    Fig.%2040

    E’ interessante notare che la lavorazione del calibro ai fini estetici è di ottimo livello; si osservano satinature dei ponti e delle platine, anglage e lavorazione manuale delle mollette in acciaio a sezione variabile e delle leve

    Fig.%2041

    LA RUOTA A COLONNE

    La ruota a colonne del Vj 65 ha 6 colonne e il suo rochet presenta 18 denti al fine di gestire tre stati del cronografo: start, stop e reset, comandati tutti dal pulsante a ore due. La scelta del numero di colonne soddisfa l’equazione:

    n. colonne = n. denti rochet / n. stati.

    o

    n. denti rochet = n. colonne * n. stati

    Per ottenere un buon funzionamento del cronografo, si sceglie un numero di denti del rochet superiore a 12, che corrisponde a uno spostamento angolare della ruota di 360°/12 = 30°. Nel nostro caso, poiché il rochet ha diciotto denti, ad ogni attivazione la ruota si sposta di 20° facendo avanzare uno dei diciotto denti.

    Tra un colonna e la successiva ci sono tre denti — che corrispondono agli stati start, stop e reset — determinando una precisa configurazione della bascula di rinvio, del martello di azzeramento e della leva del freno (vedi Fig. successiva, che, sebbene si riferisca a un crono Longines, è utile per illustrare il funzionamento anche del nostro calibro). Segnando con “P” la situazione in cui la testa della leva tocca una colonna e con “V” la situazione in cui, invece, la testa cada nel vuoto, si possono avere le seguenti tre situazioni che corrispondono ai tre stati del cronografo:

    Fig.%2042

    Cioè:

    Start: bascula di rinvio nella gola tra due colonne, freno in appoggio su una colonna, martello in appoggio su una colonna.

    Stop: bascula di rinvio in appoggio, freno in una gola, martello in appoggio.

    Reset: bascula di rinvio in appoggio, freno in appoggio, martello nella gola.

    Fig.%2043

    Lo stato rappresentato in figura è lo stato di Reset.

    IL PULSANTE A SLITTA (LA TARGHETTA)

    Utilizzo due figure per illustrare la funzionalità della slitta (targhetta).

    Fig.%2044

    Fig.%2045

    Nelle figure seguenti sono rappresentati particolari della slitta e del sistema di sospensione dell’avanzamento della sfera cronografica; il meccanismo che blocca temporaneamente la sfera cronografica interviene senza passare per la ruota a colonne.

    Fig.%2046

    Fig.%2047

    LA CASSA EXTRA-FORT

    Delle casse degli Eberhard in oro delle referenze 1624 e 1625 — i pionieri della linea EXTRA-FORT, — abbiamo già accennato le peculiarità. Aggiungiamo che il fondello presenta la solita unghia per agevolarne l’apertura e che si chiude a scatto. All’interno il marchio Eberhard, quello dell’oro. il seriale di cassa e il punzone del cassaio. Queste casse ebbero come produttore — identificato dal contrassegno collettivo di responsabilità "115" — Favre & Perret S.A, di La Chaux de Fonds. [ https://orologi.forumfree.it/?t=70955493&st=60 ].

    Fig.%2048

    Favre & Perret detenevano diversi brevetti sulle casse nel periodo di nostro interesse; il che potrebbe far nascere l’idea che la cassa dell’EXTRA-FORT — che vantava una certa resistenza alla polvere e all’acqua — fosse stata brevettata.

    Fig.%2049

    I brevetti più promettenti in questo senso sono il nr. 217813 e il nr. 210239; però ambedue i brevetti non mi sembrano pertinenti: il secondo prevede l’inserzione di un materiale tipo guarnizione per assicurare l’impermeabilità; il primo un fondello a vite.

    Fig.%2050

    Fig.%2051

    La presenza di brevetti avrebbe dato una mano nel datare i nostri esemplari. Detto ciò, è doveroso aggiungere che la cassa dell’EXTRA-FORT ha una chiusura molto efficace in virtù di un pronunciato gradino sulla carrure che va a combaciare perfettamente con l’orlo ribattuto a mensola della parte mobile della chiusura a cerniera, assicurando così una buona protezione dalla polvere e dall’acqua.

    Fig.%2052

    Fig.%2053

    I PULSANTI

    I pulsanti dell’Eberhard EXTRA-FORT, uno a ore due e uno a ore quattro, lavorano in modo diverso rispetto a tutti gli altri pulsanti dei cronografi a due pulsanti. Quello a ore due, premendolo in successione, aziona le funzioni cronografiche classiche di start, stop e reset, rivelando il fatto che il cronografo è sostanzialmente un monopulsante. Quello a ore quattro consente di sospendere l’indicazione cronografica e farla ripartire. Per sospendere l’indicazione cronografica non deve essere premuto, come in tutti i pulsanti dei cronografi, ma spinto a scivolare verso l’alto. In tal modo si bloccano l’indicazione e tutte le funzioni del pulsante a ore due. Con i pulsanti in questa posizione il cronografo può solo ripartire. Una volta fatto ripartire riportando il pulsante a ore quatto nella sua posizione iniziale, il cronografo si può stoppare e, successivamente, azzerare con il pulsante a ore due.

    I pulsanti non sono eguali: Il pulsante a ore quattro, il pulsante a slitta, è più piccolo (nel mio esemplare 4,86mmx1,82mm) rispetto al pulsante a ore due ( nel mio esemplare 5,16mmx2,08mm) che esplica le tre funzioni cronografiche. Di conseguenza, anche a causa del fatto che il primo viene pigiato mentre il secondo lo si fa scivolare sulla carrure, i fori corrispondenti sono diversi.

    Fig.%2054

    I pulsanti, come d’uso, sono placcati e presentano un’usura non trascurabile ove il cronografo sia stato adoperato piuttosto che riposto in un cassetto.

    LE ANSE

    Le anse dei primi extra-fort sono diritte con un profilo discendente a tre piani.

    Fig.%2055

    LA CORONA

    La corona ha la tipica forma a “mezza cipolla” e, nel mio esemplare misura 6,09mmx1,88mm, non logata.

    Fig.%2056

    Fig.%2057

    GLI SFERINI

    Si è discusso con grande sfoggio di dottrina e appassionata veemenza sugli sferini degli Eberhard pre-extrafort/Extra-Fort. Io adoro questo tipo di discussioni anche se non rinuncerei all’acquisto di un bel cronografo per un dubbio sugli sferini.

    In pratica si è discusso sulla tesi: si sono succeduti nel tempo due tipi di lancette (con codino e a foglia) per i secondi continui? [ https://orologi.forumfree.it/?t=68754099 ] . Mostro la tavola tecnica del calibro 1600 o 16000 con evidenziati i vari tipi di sfere.

    Fig.%2058

    Poiché I pre-extrafort e gli extra-fort con scritta a stampatello o in corsivo e seriale di cassa a 4, 5, 6 e 7 cifre si sono succeduti nel tempo sovrapponendosi, la discussione in qualche modo riguarda anche le nostre referenza.

    Lo studio condusse alla seguente tabella, ordinata per seriale di movimento, ove si vede chiaro un passaggio da codino a foglia per i secondi continui.

    Fig.%2059

    L’ipotesi più condivisa si può così riportare:
    - da inizio produzione, quindi dai quadranti in smalto, sino ai seriali fondello a 5/6 cifre, troviamo sferini dei secondi continui a codina;
    - dai seriali a 7 cifre detti sferini sono a foglia.
    - con seriali a 6 cifre, periodo di "transizione", si possono trovare entrambe le tipologie.

    Il passaggio sarebbe avvenuto nel 1942/1943, proprio in concomitanza del lancio degli “Extra-Fort”; d’altronde, come si vede dai cataloghi e dagli esempi precedentemente pubblicati, gli sferini delle nostre referenze sono a foglia; tranne nel caso di sfere cronografiche “Alpha” che sono accoppiate a sferini diritti, come abbiamo già osservato, ma non sapremmo dire se il gioco sfere del crono nr. 3 sia originale.

    IL VETRO

    Le referenze 1624 e 1625 presentano un vetro, si perdoni il bisticcio, di vetro minerale (comune) a cupola con minima curvatura. La quasi assenza della curvatura impone assoluta precisione nella leggera bombatura del vetro affinché non interferisca con le lancette.

    I verti minerali di solito si rimuovono spingendo dal basso, quindi bisogna levare i movimenti. Nel caso di vetri minerali, ci potrebbe essere anche una sottile guarnizione che, una volta tolto il vetro, è praticamente inutilizzabile. Però ci sono casi in cui i vetri minerali sono incollati. Allora bisogna levare anche la colla. A volte si fa a caldo, a volte la procedura è meccanica, a volte servono prodotti tipo "scollatutto".

    Poi c'è il rimontaggio. Per i vetri minerali c'è il problema della guarnizione di cui sopra, oppure c'è il problema della colla.

    ACCESSORI

    LE SCATOLE EBERHARD DEGLI ANNI ’30/’40

    Innanzi tutto, Incredibilmente bella ed introvabile, la scatola EBERHARD anni ’40, realizzata in bachelite di colore nero e verde, apertura in verticale, scritta Eberhard & C dorata a rilievo sulla parte esterna; interno in velluto nero. Le dimensioni sono tali da poter contenere senza problemi anche cronografi rattrapanti anni ’40 fuori misura.

    Fig.%2060

    Fig.%2061

    Fig.%2062

    Più comuni, ma comunque rare, le scatole per cronometri.

    Fig.%2063

    Inoltre, una scatola per orologi d’epoca realizzata in cartoncino di colore grigio. La scatola è marcata internamente Eberhard & C° – manifacture d’horologerie – La Chaux De Fonds ( Suisse ). Scatole di questo tipo alloggiavano generalmente orologi di diametro < 35mm.

    Fig.%2064

    Fig.%2065

    Infine, un Mini Box, scatola Eberhard di latta da oreficeria anni ’40.

    Fig.%2066

    LE FIBBIE & I CINTURINI

    Le Ref. 1624 e 1625 hanno anse fisse di 19,5mm.

    Fig.%2067

    Se osserviamo i cataloghi della prima metà degli anni quaranta scopriamo che i ns. orologi erano associati a cinturini piatti con impuntatura chiara e fibbie non logate old style.

    Fig.%2068

    I cinturini dell'epoca erano, dunque, semplici, piuttosto sottili anche per ragioni tecniche (la conformazione e la misura delle anse con le barrette fisse molto vicine al castello) e prevalentemente di pelle di vacca o maiale.

    La caratteristica era, spesso, l'impuntatura che si sviluppava non solo sui bordi lunghi ma anche parallelamente ai bordi corti del cinturino. Se ne trovano che copiano l'antico stile: i "cordovan”, i cinturini di struzzo o pig-skin.

    I cinturini erano in pelle liscia o martellata, mai imbottita: quelli di alta gamma al massimo in lucertola, il coccodrillo quasi non esisteva.

    Fig.%2069

    La fibbia della foto nel catalogo fa parte di quelle fibbie chiamate “generiche vintage” che si possono trovare sui cinturini in pigskin o altro pellame, sia cucite che libere; le stesse, poi, sono tipiche dei ' tropic original swiss '.

    Molto belle sono quelle marchiate, con la medesima forma, in colore oro, con barrettina a vite, ma non sono proprie delle referenze di cui stiamo parlando.

    Fig.%2070

    LA GARANZIA

    Come si sarebbe presentata la garanzia se avessimo acquistato uno di questi Eberhard negli anni quaranta?

    fnlslv nel 2012 iniziò una raccolta delle garanzie [ nella discussione https://orologi.forumfree.it/?t=60217132 ] alcune delle quali purtroppo non più visibili. Quella che mi è sembrata più pertinente è una del 1937 per una referenza a quattro cifre:

    Fig.%2071

    Fig.%2072

    Fig.%2073

    ASTE

    E’ interessante osservare come i modelli di ns. interesse (Reff. 1624 e 1625) originali vengano presentati e descritti nelle aste internazionali; premesso che le occorrenze sono sporadiche, ecco il primo documento:

    Fig.%2074

    Il secondo è molto interessante in quanto corredato da estratto d’archivio:

    Fig.%2075

    Il terzo lo giudico di dubbia originalità; il quadrante è ristampato.

    Fig.%2076

    GLI ESTRATTI D’ARCHIVIO DEI SERIALI DI CASSA A SETTE CIFRE

    Purtroppo, ho rintracciato pochi estratti d’archivio; è una disgrazia perchè questi documenti, quando attendibili, ci permetterebbero di capire quando i nostri orologi siano stati prodotti. Ma bando ai mugugni e veniamo alle informazioni disponibili.

    Fig.%2077

    L’estratto della figura precedente [ https://orologi.forumfree.it/?t=75410980&st=30 ] documenta gli ultimi seriali di cassa a sei cifre che, nel 1939, anno del salto, saranno sostituiti dai seriali di cassa a sette cifre a partire da 1.000.000.

    Fig.%2078

    La figura precedente è relativa all’estratto citato nell’asta Christie’s “Rare Watches” dell’8 novembre 2021. L’estratto , che non possiamo esaminare de visu, documenterebbe un seriale di cassa pari a 1.000.102 nel 1941, senza definire il mese. Poiché il salto è avvenuto nel 1939, l’anno citato appare inverosimile. Inoltre, un associato seriale di movimento pari a 1738 è altrettanto inverosimile ma, come ho cercato di mostrare in un post successivo, i seriali di movimento dei rattrapanti fanno storia a sè.

    Fig.%2079

    L’estratto della figura precedente documenta che, all’inizio del 1941, i crono non portavano ancora la scritta “Extra-Fort” e avevano un serale di cassa > 1.005.000; ciò significa che dal 1939, anno del salto, all’inizio del 1941, cioè per circa due anni, erano stati prodotti un numero di pezzi > 5.000, cioè una produzione > 2500p/anno.

    Fig.%2080

    L’estratto della figura precedente [ www.christies.com/en/lot/lot-6316423 ] documenta che il seriale di cassa 1.008.593 è stato prodotto il 16 giugno 1941; ciò implica una produzione di circa 3.000 pezzi nei primi sei mesi del 1941. Sarebbe un incremento di produzione significativo, dell’ordine del doppio della produzione media dei due anni precedenti. L’orologio in oggetto è un rattrapante senza la scritta “EXTRA-FORT”.

    Fig.%2081

    Fig.%2082

    Le figure precedenti sono relative all’estratto citato nell’asta Christie’s “Rare Watches” del 20 luglio 2020. L’estratto , che non viene mostrato, documenterebbe un seriale di cassa pari a 1.018.715 nel 1942, senza definire il mese. Ciò comporterebbe una produzione, per il 1942, inverosimile. Tuttavia, Christie’s aveva presentato lo stesso orologio nell’asta del 10 novembre 2014 con le seguenti parole “ Eberhard. A fine and large 18K gold hinged chronograph wristwatch with stop function - SIGNED EBERHARD & CO., LA CHAUX-DE-FOND, EXTRA-FORT, MOVEMENT NO. 34'650, CASE NO. 1'018'715, CIRCA 1945”. Il 1945 appare una data più credibile, con tutte le riserve del caso.

    Fig.%2083

    L’estratto della figura precedente [ www.vwcweb.com/EN/Scheda/160/eberh...8kt-hinged-case ] pone dei problemi; poiché l’anno del salto a 1.000.000 è il 1939; è impossibile che nel mezzo degli anni ’30 il serial di cassa fosse 1.013.742. Considerando che per raggiungere tale seriale dovevano essere stati prodotti 13.741 pezzi e che l’esemplare presenta già i tasti quadri; la data presumibile potrebbe essere prossima alla prima metà del 1942.

    Fig.%2084


    La figura che precede mostra l’estratto di @fnlslv [ https://orologi.forumfree.it/?t=75410980&st=30 ] che documenta un seriale di cassa pari a 1.029.481 il 14-11-1951, anno del lancio del calibro 14.000. E’ presumibilmente uno degli ultimi seriali di cassa della serie a sette cifre. Se ciò è vero, vuol dire che in circa 13 anni sono stati prodotti circa 30.000 pezzi, una media di 2300pezzi/anno.

    Screenshot%202024-03-30%20at%2014.02.35-17118116571386

    La figura che precede mostra l'estratto di @charlitos pubblicato in questa discussione che documenta un seriale di cassa pari a 1.005.801 e un seriale di movimento pari a 22.820 per un anno di produzione = ottobre 1940.

    Infine, l’estratto del mio Eberhard che documenta l’anno di costruzione: il 1941. Dunque le referenze 1624 e 1625 erano in produzione prima dell’uscita del citato catalogo del 1942. Inoltre, poiché il seriale di cassa, 1.010.370, è vicino al seriale 1.008.593 dell’estratto citato precedentemente relativo a un cronografo senza la scritta “EXTRA-FORT” prodotto nel 1941, si evince che in quell’anno convivevano esemplari con la scritta e senza la scritta “EXTRA-FORT”.

    Fig.%2085

    EVOLUZIONE DEI CRONOGRAFI EBERHARD CAL. 16000

    I calibri 16000 (Vj 65) sono stati incassati da Eberhard in diversi tipi di cassa dagli anni ’30 alla soglia degli anni ’50; ogni cronografo con la propria referenza che va da 1600 a 1636. [ https://orologi.forumfree.it/?t=78734514 ]. Le scelte stilistiche caratterizzano le diverse referenze.

    In questo arco temporale, gli extra-fort coesistettero con i pre-extrafort che montavano lo stesso calibro, a volte addirittura la stessa cassa. L'introduzione nel 1951 del calibro 14000 cambierà le carte in tavola.

    Nelle ragionamento che segue si tenta di dare forma a quella che possiamo chiamare l'evoluzione in casa Eberhard dei cronografi con movimento Vj 65 [ https://orologi.forumfree.it/?t=44386722 ] .

    Partendo dagli anni '30 fino ai primi anni' 40, troviamo quadranti prima smaltati poi stampati recanti il ”logo vecchio tipo" con la scritta "La Chaux de fonds”, casse con anse a becco d’aquila, tasti ad oliva, prevalentemente scale telemetriche esterne insieme a scale tachimetriche interne a chiocciola.

    Fig.%2086

    Fig.%2087

    Addentrandoci negli anni ’40, compaiono le anse diritte, i tasti quadri e la scritta in stampatello “EXTRA-FORT”.

    Fig.%2088

    Intorno alla metà dei '40 compare il "nuovo logo" ma non ancora la scritta extra-fort in corsivo; la scritta extra-fort non sempre c’è, ma se c’è, è in stampatello.

    Fig.%2089

    Sul finire degli anni '40 compaiono i primi quadranti con la scritta extra-fort in corsivo, spesso con i classici indici in rilievo, la scala tachimetrica estesa, la corona piatta e e le anse curve.

    Fig.%2090

    Insomma, le caratteristiche che contraddistinguono gli Eberhard Extra-Fort, oltre alla cassa, sono due: pulsanti quadri invece che a oliva e scritta “Extra-Fort” sia essa in stampatelo o in corsivo.

    Gli orologi che, pur essendo autentici, si presentano come degli ibridi tra i pre-extrafort e gli extrafort vengono detti “transizionali” .[ https://orologi.forumfree.it/?t=77032707 verylongines , fnlslv ]. Come è stato argutamente detto, è un questione filologica non esistenziale.

    Vediamo alcuni di questi benedetti transizionali che tanto fanno discutere quando hanno la compiacenza di comparire [ https://orologi.forumfree.it/?t=69898910 ] :

    Esemplare senza la scritta Extra-Fort ma con i tasti quadri.

    Fig.%2091

    Esemplare che mantiene i pulsanti a oliva e la scritta “La Chaux De Fonds” stile vecchio logo ma presenta un quadrante primi extra-fort anche se non ha la scritta extra-fort.

    Fig.%2092

    Infine un esemplare che, invece, conserva la scritta “La Chaux De Fonds” ma presenta già pulsanti quadri invece che a oliva e, sorprendentemente, le tacche telefoniche.

    Fig.%2093

    Potrei continuare, ma non ho la minima pretesa di essere esaustivo; spero solo di aver dato un’idea della ricchezza e della varietà delle proposte di Eberhard.

    LA DATAZIONE SULLA BASE DEI SERIALI DI CASSA (A SETTE CIFRE) E DI MOVIMENTO DAL 1939 AL 1951.

    La datazione di un esemplare Eberhard pre-extrafort o extrafort implica la valutazione delle sue caratteristiche estetiche, tecniche e storiche. [ https://orologi.forumfree.it/?t=55403235 ]. Per questi aspetti qualcosa si è detto nei capitoli precedenti.

    Vorrei, ora, tentare una bussola per la datazione sulla base dei seriali di cassa (a sette cifre) e di movimento nell’arco temporale che va dal 1939 al 1951 circa; ebbene, anche in questo caso, è noto che la datazione certa è una missione impossibile. Non mi resta che mettere insieme le info disponibili e azzardare un’ipotesi, abbozzare uno strumento per orientarsi.

    - Per i crono oro con Valjoux 65 sono presenti seriali a partire da 1.000.000 a 1.03X.XXX.

    - Nei crono acciaio e placcati con Valjoux 65 —accanto ai seriali a 4,5 e 6 cifre — sono presenti seriali a 7 cifre a partire da 1.000.000 a 1.03X.XXX, come nei crono d’oro.

    - Dal ’39 Eberhard iniziò, ex novo, da 1.000.000 la punzonatura delle casse per i cronografi sia in oro che in acciaio/placcati.

    - I calibri Vj65 , presumibilmente punzonati da Valjoux all'atto della produzione, sono a spanne meno di 40.000 (in tutto l’arco della loro vita). Vi sono anche Vj65 non punzonati, e questi dovrebbero ritrovarsi negli ultimi Extra-fort (o principalmente negli ultimi Extra-fort).

    Altro elemento potenzialmente utile per la datazione, è il seriale sul movimento. La prima serie dei Valjoux 65 — che comprende i seriali fondello a 4,5 e 7 cifre — termina con 35.000. Da metà circa degli anni 40 grosso modo, i calibri non riportano più alcuna numerazione.

    Seguendo le considerazioni di @fjodor i seriali di movimento dal 1939, anno del salto, partono da circa 17.000. Non dico che il seriale di movimento 17449 indicato nell’estratto sia sbagliato, considerando la libertà con cui Eberhard accoppiava casse e movimenti, ma non considero il valore indicativo per il diagramma. Anche l’analisi del DB lo conferma.

    Screenshot%202024-02-27%20at%2011.19.53

    Mettendo insieme le poche informazioni, diciamo così, certificate (gli estratti d’archivio presentati precedentemente), e sulla base di considerazioni relative alla produttività tipica dell’epoca, tento un diagramma per supportare la datazione dei crono Eberhard nel lasso di tempo che va dal 1939 al 1951.

    Screenshot%202024-03-30%20at%2015.45.46%20copy



    Nel diagramma precedente vengono rappresentati:

    (a) retta a produttività costante = 2500p/anno
    (b) retta a produttività costante = 2000p/anno
    (c) l’estratto del 14/09/2017
    (d) l’estratto del 6 aprile 2021
    (e) l’estratto del 15 febbraio 2024, quello del mio Eberhard
    (f) l’estratto del 20 ottobre 2016, rielaborato sulla base di considerazioni estetiche
    (g) la citazione di Christie’s nell’asta del 10 novembre 2014
    (h) l’estratto del cronografo di @fnlslv
    (i) l'estratto del cronografo di @charlitos

    Per gli anni in oggetto la produzione punzonata sui movimenti ( degli esemplari con seriale a 4, 5, 6 e 7 cifre) ammonterebbe a circa 30.000 pezzi fino alla metà degli anni quaranta. Da quella data in poi i movimenti non presentano più il seriale, in seguito sostituito dal marchio “R5” della Valjoux.

    La produzione stimata sulla base dei seriali di cassa a sette cifre per tutto l’arco che va dal 1939 al 1951 ammonterebbe a 30.000 pezzi, cioè una produzione media di circa 2500p/anno.

    Screenshot%202024-04-25%20at%2016.22.35


    Probabilmente le due numerazioni hanno una loro vita indipendente, per cui se i seriali di movimento sono stati apposti dalla Valjoux al momento della produzione, non è detto che i movimenti siano stati assemblati nelle casse secondo lo stesso ordine.

    I seriali di cassa sono stati punzonati dal cassaio o dall'Eberhard al momento dell'immissione sul mercato del crono finito? Si propende per la prima ipotesi; cioè si pensa che le casse e i calibri siano stati utilizzati man mano, senza rispettare un ordine. Ciò spiegherebbe esemplari nei quali i seriali di cassa non si accordano con quelli di movimento.

    Sono conscio che si tratta di un’ipotesi per quanto sostenuta da alcuni dati; tuttavia, se si usa il grafico per ciò che è, lo ritengo utile.

    LA COERENZA TRA [SERIALE DI CASSA] —> [TIPO DI SCRITTA EBERHARD SUL PONTE] —> [PRESENZA/ASSENZA SERIALE DI MOVIMENTO]

    @flnslv ha studiato empiricamente la corretta associazione tra il [seriale di cassa], il [Tipo di scritta Eberhard sul ponte] e la [presenza/assenza del seriale di movimento]. [ https://orologi.forumfree.it/?t=71978718 ].

    Premesso che si annoverano negli extra-fort 6 tipi di scritta sul ponte, cioè

    Fig.%2096

    fnlslv ha codificato in tabella le associazioni corrette, invocando una certa flessibilità nei settori di transizione. La prima colonna è il seriale di cassa, la seconda il tipo di iscrizione e la terza indica la presenza/assenza del seriale di movimento (assente o sostituito dal marchio R65).

    Fig.%2097

    UN CASO DI STUDIO

    Per applicare ciò che abbiamo raccolto in questa discussione sull’argomento sfidante della datazione degli Eberhard extrafort con seriale di cassa a sette cifre (post 1939) ho scelto un caso discusso nel nostro forum. Esso aveva per oggetto uno dei rari extrafort con scritta in stampatello in cassa in acciaio. [https://orologi.forumfree.it/?t=75286949 ]. La mia idea è che orologi siffatti la Eberhard, benché li avesse preannunciati nelle brochure, non ne abbia prodotti.

    Screenshot%202024-02-14%20alle%2016.55.52

    L’orologio presenta un quadrante originale della ref. 1625 in oro nella variante nr. 5, quella con le ore in numeri arabi. Non solo corrisponde il quadrante, ma anche le sfere e gli sferini sono corretti. Ciò data il quadrante e i suoi accessori dal 1941 e prima del 1945/1946.

    Il movimento è un 16”’ Vj con scritta sul ponte di tipo “T2” e seriale di movimento 28309 senza incabloc.

    Screenshot%202024-02-14%20alle%2017.04.06

    Il che lo collocherebbe nel 1941/1942 circa. Ciò appare coerente con il quadrante.(traccia verde nella figura seguente).

    Screenshot%202024-04-25%20at%2016.56.22



    Il seriale di cassa è 1.031.291.

    Screenshot%202024-02-14%20alle%2017.12.18

    Seriale posteriore al 1951; quando le iscrizioni sul ponte erano assenti, la scritta extra-fort in stampatello scomparsa, la struttura dei quadranti completamente diversa.

    Anche la cassa, in tre parti, si presenta come decisamente degli anni ’50, con le sue anse squadrate, la corona piatta con logo e il fondello a scatto.

    Screenshot%202024-02-14%20alle%2016.56.39

    Insomma, stabilito con certezza che il gruppo movimento-quadrante-sfere-sferini (1941-1942) è antecedente al gruppo cassa-tasti-fondello-anse-corona (’50) di più di dieci anni, si potrebbe pensare che il primo sia nato in cassa oro e che, poi, sia stato trapiantato in cassa in acciaio.

    PRESENTAZIONE DEL MIO 1625

    Cronografo Eberhard & Co., La Chaux-de-Fonds, “Extra-Fort”, orologio da polso da uomo in oro giallo 18 carati, abbastanza raro, di grandi dimensioni, con cronografo monopulsante e targhetta per la sospensione della cronografia a pulsanti quadrati, contatore dei minuti e tachimetro. Ref. # 1625, movimento # 28208, cassa # 1.010.370; senza shock protection. Prodotto il 19 giugno 1941.

    Fig.%2098

    Fig.%2099

    Cassa in tre corpi, fondello incernierato, anse lapidate. Diametro 39,5mm, altezza 12mm, anse 19,5mm; cassaio: Favre & Perret.

    Fig.%20100

    Fig.%20101

    Fig.%20102

    Quadrante argento opaco in patina omogenea con ore 12 e 6 in numeri arabi, indici a barretta a stampa, due lunette dei secondi continui e dei 30 minuti semi-smussate, binario singolo, graduazione tachimetrica esterna. Lancette "Bàton Tronquèes" in acciaio azzurrato. Sferini a foglia.

    Fig.%20103

    Fig.%20104

    Movimento Vj 65 16", rodiato, 17 rubini, scappamento ad ancora in linea retta, bilanciere monometallico, spirale Breguet autocompensante.

    Fig.%20105

    Fig.%20106

    Quadrante, cassa e movimento firmati. Peso 48,2gr..

    La data di fabbricazione esatta del mio Eberhard è il 19 giugno 1941, come da estratto, era un giovedì. L’operazione Barbarossa iniziò domenica 22 giugno, tre giorni dopo ( Napoleone aveva attraversato il Niemen il 23 giugno del 1812). Il mattino del 22 giugno, venuto a conoscenza dell'inizio delle operazioni contro l'Unione Sovietica mentre si trovava in villeggiatura a Riccione, Mussolini diede immediatamente disposizioni a Cavallero di procedere ai preparativi riguardanti l'allestimento del Corpo di spedizione e a Ciano di consegnare, per vie diplomatiche, la dichiarazione di guerra all'ambasciatore Nikolaj Vasil'evič Gorelkin. Giorni difficili e gravidi di tragiche conseguenze; roba da far tremare i polsi e i relativi orologi! A proposito, al polso il crono è elegante e sportivo, trasmette forza e solidità, un vero extra forte.

    Fig.%20107

    Fig.%20108



    INDIRIZZI UTILI

    Orologi e non solo- Anno II nr. 8, pgg 78/83 - Enzo Bruno Editore

    CATALOGHI/PUBBLICITA’

    https://orologi.forumfree.it/?t=74616888&st=75

    TUTTO SUGLI EBERHARD PRE EXTRA-FORT

    https://orologi.forumfree.it/?t=19533535

    CALIBRI EXTRA-FORT

    https://orologi.forumfree.it/?t=51271881

    EBERHARD PRE EXTRA-FORT E EXTRA-FORT, DIFFERENZE

    https://orologi.forumfree.it/?t=76494384

    EBERHARD EXTRA-FORT TRE CONTATORI

    https://orologi.forumfree.it/?t=73787535

    REFERENZE

    https://orologi.forumfree.it/?t=78734514

    LA STORIA

    L’arte di sfidare il tempo - Cohen -Rizzoli

    https://italianwatchspotter.com/eberhard-pre-extra-fort/

    www.passionetempo.it/viewtopic.php?t=353

    SISTEMA MAGINI

    https://orologi.forumfree.it/?t=68185940

    SCRITTE PONTE

    https://orologi.forumfree.it/?t=71978718

    NUMERAZIONE CRONOGRAFI EBERHARD

    https://orologi.forumfree.it/?t=15579736&st=15

    https://orologi.forumfree.it/?t=59147880

    https://orologi.forumfree.it/?t=63636153

    https://orologi.forumfree.it/?t=55403235

    https://pascalkarpwatchesexpertise.com/pro...valjous-65-1945

    QUADRANTE

    https://orologi.forumfree.it/?t=75410980

    FIBBIE & CINTURINI

    https://orologi.forumfree.it/?t=76395844

    GARANZIA

    https://orologi.forumfree.it/?t=60217132

    Edited by Felmanzo - 8/5/2024, 08:33
     
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    Mamma mia, l'ho divorato!
    Bellissima ricerca, strepitoso il tuo orologio.
    Grazie per la condivisione e per l'arricchimento del forum, questi sono topic inestimabili.
    Ora me lo rileggo :)
     
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    Ullalà, mi devo prendere un weekend di ferie per leggermelo ben bene... :woot:
    I miei complimenti per la ricerca (preziosissima) e per l'orologio (bellissimo) e poi ..... non ho altre parole.... solo bravo!!!! :I:
     
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    Me lo devo leggere con calma e concentrazione domenica... ma solamente per il lavoro certosino svolto, meriti 92 minuti di applausi👏👏👏
     
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    CHAPEAU! Hai fatto un lavoro eccezionale, da leggere e rileggere. Grazie!
     
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    Una ricerca (con presentazione annessa) davvero... Extra-Forte! Tanto di cappello e complimenti per l'orologio.. questo decisamente non può rientrare nel post sui quadranti "in pessime condizioni" :)
     
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    Da leggere e rileggere…veramente una ricerca strepitosa! Complimenti e grazie per la condivisione :)
     
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    Uno spettacolare carrellata con infinite spiegazioni, complimenti e grazie
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    CITAZIONE (ferdbardamu @ 20/2/2024, 19:35)
    Mamma mia, l'ho divorato!
    Bellissima ricerca, strepitoso il tuo orologio.
    Grazie per la condivisione e per l'arricchimento del forum, questi sono topic inestimabili.
    Ora me lo rileggo :)

    CITAZIONE (MQ69 @ 20/2/2024, 19:41)
    Ullalà, mi devo prendere un weekend di ferie per leggermelo ben bene... :woot:
    I miei complimenti per la ricerca (preziosissima) e per l'orologio (bellissimo) e poi ..... non ho altre parole.... solo bravo!!!! :I:

    CITAZIONE (181 @ 20/2/2024, 20:45)
    Incredibile, bravissimo 👏👏👏👏👏

    CITAZIONE (Eimnas @ 20/2/2024, 22:46)
    Me lo devo leggere con calma e concentrazione domenica... ma solamente per il lavoro certosino svolto, meriti 92 minuti di applausi👏👏👏

    CITAZIONE (Mauretus gold @ 21/2/2024, 00:29)
    CHAPEAU! Hai fatto un lavoro eccezionale, da leggere e rileggere. Grazie!

    CITAZIONE (aurolefelice @ 21/2/2024, 00:52)
    Che ricerca!
    Grazie infinite

    CITAZIONE (AquiladellaNotte @ 21/2/2024, 06:53)
    Una ricerca (con presentazione annessa) davvero... Extra-Forte! Tanto di cappello e complimenti per l'orologio.. questo decisamente non può rientrare nel post sui quadranti "in pessime condizioni" :)

    CITAZIONE (zenith74 @ 21/2/2024, 06:54)
    Articolo bellissimo. Subito in archivio!

    CITAZIONE (Ced67 @ 21/2/2024, 07:14)
    Da leggere e rileggere…veramente una ricerca strepitosa! Complimenti e grazie per la condivisione :)

    CITAZIONE (orocrono @ 21/2/2024, 07:46) 
    Uno spettacolare carrellata con infinite spiegazioni, complimenti e grazie
    Alberto

    Grazie ragazzi (si fa per dire, ragazzi vintage).

    Se vi dovesse capitare un estratto d'archivio Eberhard per crono con seriale di cassa a sette cifre, postatelo! Vorrei "aggiustare" la curva della datazione.

    Vi auguro una splendida giornata.

    Felix
     
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    CITAZIONE (Felmanzo @ 21/2/2024, 07:51) 
    Grazie ragazzi (si fa per dire, ragazzi vintage).

    Se vi dovesse capitare un estratto d'archivio Eberhard per crono con seriale di cassa a sette cifre, postatelo! Vorrei "aggiustare" la curva della datazione.

    Vi auguro una splendida giornata.

    Felix

    Grazie, anche a te!

    Parziale OT: quanto ci mette Eberhard a rilasciare un estratto?
     
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    CITAZIONE (ferdbardamu @ 21/2/2024, 07:54) 
    Quanto ci mette Eberhard a rilasciare un estratto?

    Sono gentili, hanno impiegato quaranta gg.
     
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    Grazie, hai scritto un libro su questi cronografi e, nel frattempo, ci hai presentato il tuo. Quando vedo i risultati di tanto lavoro, mi dico: che bel forum è questo, che riesce a motivare gli sforzi di tali capaci ricercatori, per rimettere insieme delle storie che nemmeno le case produttive rimetteranno mai (perché non ci vedono un valore, o almeno non ripagante gli sforzi nell'immediato).
     
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198 replies since 20/2/2024, 19:20   8729 views
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