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Grazie sempre a tutti.
Ricominciamo praticando un foro sulla lastrina di ottone al tornio, per consentire il passaggio comodo dell'utensile:
inizio ad allargare
ora bagnetto in acetone per rimuovere il cianacrilato
ora è il momento di forare la lastrina
chi mastica di meccanica potrà confermare che fori passanti così centrati e precisi non sono scontati con mezzi artigianali
filettatura
e ora possiamo avvitare i fianchi al corpo centrale
si comincia così ad intravvedere la forma di base, pur essendo lontanissimi dalla meta, ovviamente.
Lo spessore molto elevato dei fianchi/anse è stato deciso per poter intervenire sugli stessi con importanti sagomature, chiedo pertanto di sospendere il giudizio estetico
Grazie per l'attenzione e a presto -
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.Ha molto l’aspetto delle lime utilizzate per affilare le lamine degli sci.
Direi che la mia sia quasi una certezza.
Buon lavoro e complimenti per la tua bravura.
Una veloce ricerca conferma la tua affermazione! Grazie
e, aggiungo, vengono definite lime fresa -
.Nella foto di tutti i movimenti, un po' sulla destra in alto, c'è un movimento/quadrante Vulcain più grosso degli altri. Subito sopra un quadrante ovale con immagino un movimento della stessa forma. Quando lo utilizzi questo di forma?
Daniele
Caro Daniele, per creare una lunetta di forma, con relativa battuta per vetro, occorrerebbero attrezzature totalmente al di fuori della mia portata; in futuro posso ipotizzare lunette rettangolari o quadrate, realizzabili a mano, ma per ellissi ed ovali temo che dovremo attendere l'adozione di un CNC, cosa che potendo eviterei
A titolo di cronaca, in ogni caso, il movimento di quel quadrante è rotondo. -
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Grazie a tutti.
Proseguiamo.
Dopo aver cambiato di 180 gradi l'accoppiamento delle due lastre procedo a pareggiare i profili:
con lime sempre più fini...
fino alle spugnette e carte abrasive:
e arrivo al punto al quale, in questa fase, mi può bastare:
Una spianata su carta abrasiva 500, e per il momento possiamo accantonare i fianchi/anse
E' il momento di individuare, nella mia scorta di circa 600 calibri quello che diventerà il cuore del nuovo orologio
Ora provvedo a tagliare una striscia di ottone, spessore 3 mm
va rettificato alla perfezione:
traccio il centro
ora questa lastrina va forata al tornio, e il modo che scelgo per trattenerla nel mandrino è incollarla su un cilindro di Plexyglass: lo tornisco in modo da lasciare un piccolo rilievo che mi aiuta nella centratura
...e incollata con cianacrilato la lastrina sul plexy siamo pronti per la fase successiva!
A presto. -
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Un saluto a tutti gli amici del forum.
Come forse qualcuno ricorderà, qualche tempo fa ho illustrato in un topic la creazione di un orologio artigianale, raccontando tutte le fasi della sua realizzazione.
L'iniziativa ha riscosso un lusinghiero consenso, il topic ha avuto numerose visite e repliche, e anche un bel coinvolgimento, pertanto mi ero ripromesso di replicarla alla prima occasione.
Oggi siamo all'avvio di un nuovo progetto, certamente più semplice di quello oggetto del suddetto topic, ma comunque sempre originale, e spero interessante.
L'orologio cui mi accingo a lavorare vorrebbe essere un "dress" dall'ispirazione retro, ma, spero, capace di trasportare quelle suggestioni alla nostra epoca, modernizzando dimensioni, design, e "sapore". Mi piacerebbe che fosse un orologio fuori dalle definizioni comuni: quando qualcuno all'oscuro della sua origine dovesse vederlo per la prima volta, vorrei che si trovasse in difficoltà nell'ipotizzarne l'epoca, se moderna o vintage; mi piacerebbe che anche la ipotetica collocazione di gamma rimanesse ambigua, perché non mi piacciono gli "status symbol", a cui preferisco gli oggetti di gusto, augurandomi che questa categoria non resti troppo al di fuori della mia portata.
Ma ovviamente il bilancio di tutta l'operazione spetterà soltanto a voi. Allacciamoci le cinture (specialmente io ) e partiamo.
Questo coso strano è un pezzo di acciaio inox di buon spessore. Come spesso mi accade, mi trovo a riciclare parti di vecchi oggetti, in genere pescati nei mercatini. Nel caso di specie si tratta di un piede di appoggio di un ceppo per coltelli in policarbonato; pagato un nulla, ne recupero i materiali
Ne taglio due striscioline, che andranno a costituire i fianchi della mia creazione; dopo aver sbozzato grossolanamente la forma che intendo ricavarne, accoppio le striscioline, le foro e poi le filetto così da poterle lavorare simultaneamente:
a questo punto, con lime e levigatrice elettrica, devo avvicinarmi al disegno, eliminando tutto l'acciaio superfluo:
a proposito di lime colgo l'occasione per presentarvi una nuova amica, che onestamente non so neppure se rientri nella categoria in oggetto:
si tratta di un utensile che ho trovato nel solito mercatino, e che ho pulito e restaurato, composto da una impugnatura da cui parte un supporto in acciaio dolce su cui si avvita una piastra in acciaio duro, attraversata da profonde scanalature che tagliano il metallo come burro; invece che "grattugiare" come una normale lima, questo utensile "affetta" il metallo come una fresa, un oggetto mai visto prima, e sul quale sarei lieto di raccogliere da chi legge pareri e testimonianze:
Continuiamo a sagomare; in questa prima fase è necessario formare solo una metà del fianco, ed è indispensabile che la sagoma sia identica tra le due lastre:
successivamente capovolgerò a specchio i due fianchi tra di loro, e ciascuna delle due metà sagomate diventerà la dima della metà rimasta grezza
Il primo capitolo finisce qua, ci aggiorniamo presto con le fasi successive, grazie a tutti per l'attenzione. -
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Proverò con altre parole, però nella mia domanda sono elencate le cause principali... poi se venisse in nostro soccorso un certo irpino, ubi maior...😆 -
.Ma una riduzione o un amento variabile degli attriti, a seconda delle diverse posizione assunte dall'orologio nello spazio, non dovrebbe determinare, rispettivamente, solo un aumento o una riduzione dell'ampiezza dell'oscillazione e non anche della sua frequenza ??
Purtroppo no, per molteplici ragioni -
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Non dice inesattezze, ma allo stesso tempo non fa ammenda della improprietà su cui verteva principalmente la mia obiezione: non è corretto dire che mettendo l’orologio in verticale andremo incontro a un ritardo; è possibile, forse anche probabile, ma è altresì possibile incorrere in un anticipo o in variazioni non significative -
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Anonimo presente! -
.Complimenti vivissimi sia per la mestria che per l'impegno a produrre tale orologio, se posso ti consiglierei di prendere una mola con dischi vari per finiturure varie senza dannarti troppo con le varie lime
Grande
Grazie per l'apprezzamento e per il consiglio; a riguardo di quest'ultimo tuttavia non è che mi manchino attrezzi a motore di vario tipo (carteggiatrice, smerigliatrici, Dremel e simili, mola), ma il difetto che hanno un po' tutti è che se mangi troppo materiale te ne accorgi solo a danno fatto, mentre l'aggiustaggio manuale, con tutta la sua lentezza, obbliga a una verifica costante del processo. -
.Cassa stupenda Sante... e lo sai quanto mi piacerebbe avere un tuo orologio, ho già il movimento al calduccio per te, prima o poi!...
Ciao ciao e complimenti!
Longines 8.47 ? -
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E siamo giunti alla parte conclusiva di questa lunga avventura.
Per prima cosa voglio ringraziare dal profondo del cuore tutti gli amici che hanno seguito e partecipato, commentato e suggerito; grazie, grazie, grazie.
Prima di ripartire con le immagini è giunto il momento di raccontare un poco della mia filosofia riguardo i pezzi che realizzo: ciascun orologio rimarrà unico, non ce ne sarà mai un secondo uguale. Per questa ragione mi piace dare a ciascuno di loro un nome proprio ispirato a un personaggio, un luogo, una figura letteraria, un artista, ecc.
A volte è questo elemento a generare la creazione, altre il processo è a ritroso, nel senso che è il pezzo già finito a portarmi da qualche parte.
Per quanto riguarda questo pezzo, il suo nome era deciso fin dal concepimento, ed è una dedica che ci porta molto indietro, in quel Rinascimento che tanta gloria ha dato al nostro paese. A mio avviso si tratta di un orologio con forti connotazioni architettoniche, e come tale vi ritrovo potenti assonanze con uno dei maestri di questa disciplina, pietra miliare non solo dell'architettura, ma anche della sua diffusione: Sebastiano Serlio è il Maestro cui indegnamente dedico la mia piccola opera, che si chiamerà, appunto, Sebastiano.
a questo punto metto un dischetto in avoriolina recuperato da un vecchio oggetto nel mio piccolo incisore laser:
ed ecco completato il pezzo:
Finalmente sotto i riflettori:
la lunetta in bronzo ha dato inizio alla patina...
Per il corredo ho trovato un cofanetto antico rivestito in pelle, appropriato per l'epoca cui si ispira; l'ho completamente restaurato, e gli ho rifatta l'imbottitura in velluto rosso:
ed ecco il corredo, anche se la foto non lo mostra nella sua interezza; assieme all'orologio inserisco uno o due cinturini aggiuntivi, una chiavetta USB con le immagini del pezzo, un booklet che parla del mio lavoro, piccoli accessori per la manutenzione, un certificato individuale, e un oggetto che in qualcche modo richiama il soggetto della dedica; il tutto in pouches sartoriali realizzate con stoffe vintage o comunque pregiate.
Ed è davvero tutto. Un grande abbraccio collettivo, e alla prossima occasione.
Sante Castignani -
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pubblico così, senza impegno, un appunto visivo che ho salvato come potenziale spunto di ispirazione; siamo negli anni '70, epoca di grandi ripensamenti: -
.Grazie per la gentile risposta e la disponibilità ad accogliere critiche positive.
Come avrai immaginato deriva dalla grande attenzione e rispetto con i quali ho seguito questo fantastico "come è fatto".
Grazie a te, ogni spunto è utile a chiarire una filosofia, come a prendere atto di un errore se del caso. Non so se hai visto altri miei pezzi, ma in qualcuno di questi, compreso quello che ho al polso in questo momento, la “sproporzione” è ancora più spinta, e attinge con forza all’epoca deco, con tutti quei meravigliosi “baguette” 😄