-
.
Ancora grazie a tutti.
Per evitare di annacquare eccessivamente il topic evito di soffermarmi nei ringraziamenti individuali per i tanti apprezzamenti, alcuni dei quali davvero commoventi, ma questo non significa certo che passino inosservati
la giornata di ieri è stata laboriosa ma non ha prodotto molto materiale per l'aggiornamento.
Per prima cosa ho ripreso la parte in acciaio (so che avevo promesso di metterla da parte per un po', ma non ho resistito), e mettendola al tornio ho terminato la foratura; c'è ancora molto lavoro e molto da togliere (anche per contenere in limiti umani il peso), ma la parte più critica era questa, e ha confermato la perfetta coesione tra i singoli elementi.
Altra fase: il cilindro in bronzo, come si è capito, deve ospitare calibro e quadrante; poiché però l'apertura avviene da sotto, e la lunetta deve essere fissa, ne approfitto per realizzare quest'ultima in un bronzo di tonalità più bella (contiene più rame, e tende al rosa), di cui dispongo solo in lastra. Provvedo dunque a brasare il tutto, con successiva ripresa al tornio:
E per oggi, that's all, folks, con l'orologio di viaggio che dice 22,5 ore -
.qualche chiarimento
.... l'epossidico è stato spalmato su tutta la faccia di ogni pezzo o solo alle estremità dove hai irruvidito (vicino ai fori) ?
.... c'è il rischio che le viti si incollino con tutti i pezzi, causa eventuale sbavatura di eccesso epossidico, se non le levi velocemente prima di mettere il tutto nella morsa ? se così fosse ti tocca attendere un primo tempo di presa, togliere le viti e poi stretta poderosa nella morsa .... è così ?
Il collante deve assolutamente ricoprire tutta la superficie (anche se una buona parte del metallo che vediamo in questo momento verrà eliminato durante le prossime fasi), ma per ottenere lo scopo non è necessario spalmarlo al millimetro, in quanto al momento della stretta in morsa vedi che esce da tutte le parti, distribuendosi da solo. Per l’altro aspetto, la colla che ho scelto alla fine ha un tempo di applicazione di 60 minuti, per cui c’è tutto il tempo di stringere le viti, serrare la morsa (evitando di interessare le stesse, col pezzo obliquo o verticale), poi stringere ancora un poco le viti, e così via. Ma non è una fase critica, quello che conta veramente è la preparazione del tutto, l’eliminazione delle sbavature, della sporgenza delle teste delle viti, ecc. -
.A dire la verità una cosa così quando mai l'abbiamo vista o letta?
Daniele
PS
@Sante Io ci averi visto bene uno di quei movimenti-quadranti quasi ottagonali o comunque rettangolari allungati
Grazie Daniele, per i quadranti rettangolari ci sono due problemi: è quasi impossibile creare una lunetta con battuta del vetro correttamente eseguita senza fresatrici molto sofisticate, e allo stesso tempo l'inserimento di un quadrante tondo a mo' di oblò in casse di forma è uno dei miei elementi peculiari cui sono più affezionato, ma verrà anche il tempo di forme nuove -
.
Ripartiamo!
Prima di poter procedere è necessario individuare il "cuore" dell'orologio; dopo qualche incertezza, e anche aver consultato l'"ispiratore" di questo pezzo, propendo per un bellissimo Tissot con quadrante tapisserie, indici (applicati) e sfere in oro, e caldo mood particolarmente adatto al sapore che vorrei conferire alla creazione. Il validissimo calibro è come sempre per Tissot di quell'epoca di manifattura.
bene: la scelta del calibro era prioritaria per avere le misure necessarie per proseguire. Trafilato di bronzo:
ne facciamo una "fettina":
le proporzioni andranno un po'... ridimensionate
tornitura:
altro lato:
esterno:
ora allargo l'interno fino a creare un gradino di giuste dimensioni:
E per oggi, aggiornando a 18,5 ore il tempo impiegato finora, è tutto.
Grazie e alla prossima -
.Peccato per L inconveniente delle viti, ma come hai fatto ad accorgertene ora? Bravissimo, avanti così. Hai tutto il mio supporto.
Grazie, io non lo considero un inconveniente, ma solo una delle mille scelte, decisioni e ripensamenti di cui è costellata la creazione di un pezzo unico; oltretutto sono mie fissazioni, perché non sarebbe successo nulla neppure lasciando le viti vecchie, ma quando ho un dubbio preferisco scegliere la strada più sicura, in genere non c'è mai da pentirsene -
.Rispondi a questa domanda
Ma tu che cervello hai?
Ma io dico ma solo per pensare di progettare una roba del genere bhaaaa
Priva volta in vita mia in cui mi sento Stupido
Ti faccio tanti complimenti ma sopratutto grazie perché mi hai emozionato
Facciamo così, quando sarà il momento, lo dono alla scienza per capire dove sia il problema -
.
Grazie ancora.
Ripartiamo. I lavori di ieri non hanno aggiunto molto a quanto già visto, ma ne hanno drasticamente rivisto l'aspetto strutturale. La solidità e consistenza del blocchetto di acciaio è affidata essenzialmente alla tenuta meccanica delle viti che lo attraversano. Come vedremo poi io procederò a interporre tra ciascuno degli elementi che lo costituiscono un leggero strato di collante epossidico, ma la sua funzione è solo quella di "stagnare" gli interstizi per impedire l'infiltrazione e il ristagno di acqua e umidità. La vera tenuta deve essere meccanica, e mi sono accorto che le viti scelte, da 2mm, erano sottodimensionate per lo scopo. Ho dunque proceduto con allargamento di tutti i fori, e nuova filettatura. Le vecchie viti sono le due in basso, le altre sopra le nuove:
smonto il tutto per l'ennesima volta:
e approfitto per rifinire in modo semi-definitivo il bordo lucido superiore:
a sinistra l'elemento ripassato
ora procedo ad irruvidire con trapanino e moletta i fianchi degli elementi, per garantire la miglior presa al collante:
epossidico pronto e spalmato
forte pressione per qualche decina di minuti (seguire sempre istruzioni)
a questo punto possiamo salutare questa parte dell'orologio, per un bel pò non avremo più a che fare con essa, la strada prende un'altra direzione, totalmente diversa, e costruttivamente originale
Stay tuned. -
.
Grazie ancora a tutti!
Anche oggi ho lavorato a questo progetto, e tra pausa pranzo e dopo cena ho aggiunto 6 ore al computo complessivo. Avendo appena terminato il lavoro, l'aggiornamento verrà pubblicato dopo qualche ora di sonno ..... prima domanda (e temo per te che ne seguiranno altre )
per l'angolo di curvatura dell'intero blocco, affinché risulti tutto omogeneo e proporzionato, come ti sei regolato .... ad occhio o con misurazione ?
Le domande sono graditissime
Principalmente vado "ad occhio", più o meno come un orafo che crea un monile; naturalmente adotto ogni possibile accorgimento e misurazione per evitare dissimmetrie evidenti, ma non ricerco una perfezione di tipo industriale; il paragone potrebbe essere con un abito di sartoria dove i punti tradiscono la manualità, o certa pelletteria; rimangono delle imperfezioni, ma per un certo tipo di gusto (al quale ovviamente aderisco) diventano un valore aggiunto.
A più tardi. -
.
Grazie ancora a tutti. Per quanto riguarda la domanda sulla frequenza degli update purtroppo non posso prevederlo, dipende dagli impegni, dall'ispirazione, ecc. Cercherò comunque di essere il più presente possibile, anche perché i lavori iniziati mi piace chiuderli.
Ripartiamo dalla migliore spianatura del blocchetto di acciaio, operazione per la quale mi sono fatto aiutare da una levigatrice:
ma anche dalle fide lime:
e carte abrasive
dopo questa sgrossata viene il momento di mettere il pezzo al tornio; inizio da un foro di centratura:
La foratura del pezzo verrà ultimata in seguito; ora è il momento di iniziare a sagomare il tutto:
una volta raggiunta la sagoma desiderata (ore di olio di gomito), rismonto tutte le parti, per una nuova levigatura...
... ma soprattutto per smussare e arrotondare ciascuno di questi elementi, al fine di crere il motivo ligné che è lo scopo di questa complessa realizzazione
... ma siamo ancora agli inizi! intanto rivediamo le irregolarità che sono emerse dopo questo primo abbozzo di finitura:
Grazie per l'attenzione, e alla prossima puntata.
Aggiornamento del diario di viaggio: siamo a 10 ore di lavoro. -
.
Grazie a tutti. Ripartiamo dando una sommaria spianata al blocchetto di lastrine:
successivamente le stesse vengono rettificate sui fianchi passandole su carta abrasiva poggiata su lastra di vetro:
ora, dopo averle tracciate, pratico una punzonatura col bulino su tutte, cercando di rimanere nella stessa posizione relativa:
segue foratura:
altra passata sulla carta abrasiva per togliere le sbavature dei fori
ora il foro praticato mi consente, infilandoci un perno o la stessa punta del trapano, di avere un primo allineamento certo dei pezzi
pratico un secondo foro su una delle lastrine, che mi servirà da guida, abbinandole due alla volta, per forarle tutte con la certezza che i fori coincidano:
pulizia delle bave:
a questo punto filetto i fori, con l'immensa cautela necessaria a queste misure sull'inox (pena rottura del maschio):
abbino provvisoriamente le lastrine due a due:
e pratico altri due fori leggermente spostati:
con uno svasatore (ovviamente sul trapano) preparo una delle lastrine per non avere sporgenza delle viti che uniranno questo blocchetto, che andrà a costituire il corpo centrale a cui ancorare le rimanenti parti
ora si può finalmente rettificare il mattoncino che costituirà il corpo dell'orologio:
Naturalmente ci si può chiedere quale sia la ratio di andare a comporre un blocchetto di acciaio partendo da tante lastrine, quando si sarebbe potuto adottare direttamente un pezzo intero. La ragione è esclusivamente estetica, avendo io nelle stripes (righe e rigature varie) un elemento ricorrente di molte mie creazioni, attraverso un accorgimento che vedremo in seguito mostrerò come valorizzare visivamente la struttura lamellare di questo pezzo.
Ringrazio tutti per l'attenzione, e chiudo questa seconda puntata con l'aggiornamento del nostro cronografo di viaggio: tempo impiegato fino a questo momento 5 ore.
Edited by sante_castig - 27/2/2018, 09:44 -
.
Buongiorno a tutti gli amici del forum.
Non sono un assiduo frequentatore di questa sezione, per cui mi presento brevemente.
Appassionato da sempre di orologeria, ho attraversato in (ahimè) diversi decenni praticamente tutte le fasi: orologi contemporanei, vintage, collezionismo, fino ad approdare all'esercizio della manutenzione e riparazione.
Quando mi sembrava di aver esaurito tutte le possibili declinazioni di questa sfaccettata passione, è intervenuto un colpo di scena: ho deciso di provare a realizzare personalmente dei segnatempo completamente originali, che fossero parto esclusivo della mia immaginazione, e ovviamente (e non secondariamente) anche delle mie mani. Forse qualcuno avrà avuto modo di vedere un mio topic in sezione Novità, dove descrivo in dettaglio la genesi e l'evoluzione di questa avventura, che qui vado a riassumere per sommi capi:
-La base di partenza sono vecchi movimenti e quadranti che recupero da stock di compraoro, orologiai, web; per i miei scopi, poiché non mi va di distruggere pezzi integri, devono essere orfanelli privi di cassa, cui donare una seconda vita;
-le forme attingono alla mia passione per il design industriale, con connotazione spesso retro, in ogni caso reinterpretato; evito in ogni caso, per ovvie ragioni, di creare repliche di orologi che possiamo trovare già fatti in una vetrina;
-amo i materiali inconsueti e sperimentali, e ne ho utilizzati alcuni che, a mia notizia, mai erano stati impiegati a questo scopo; mi piace molto recuperare parti di vecchi oggetti, anch'essi preferibilmente danneggiati, o comunque non di valore storico;
-ogni pezzo è unico, per cui quel design, quel progetto, quelle soluzioni, non verranno mai sfruttati due volte;
-mi piace che tutte le fasi di lavorazione siano condotte da me, senza delegare alcuna lavorazione; per il momento cinturini e fibbie sono generici, ma conto in futuro di diventare autonomo anche in questi dettagli.
Veniamo a questo topic: lo scopo è quello di condividere con gli appassionati che vorranno leggermi tutti i passaggi che partono dall'idea e portano al pezzo finito. Preciso che l'orologio che nascerà da questo viaggio avrà elementi di originalità molto pronunciata, per cui immagino che scetticismo e stupore possano legittimamente accompagnarne la gestazione. Il topic si svolge in tempo reale, nel senso che l'orologio viene alla luce assieme ai vari post; potrebbe anche risolversi in un fallimento, lo decideremo assieme una volta davanti al pezzo finito.
Ovviamente ogni interazione è gradita, in forma di domande, osservazioni, eccetera.
Finiti i preamboli, veniamo al dunque: ovviamente il primo passo è una idea e un piccolo progetto; in questo caso, per creare un po' di suspense, non vado a svelare subito lo schizzo a matita che ne descrive aspetto e struttura. Posso affermare, senza tema di smentita, che quest'ultima è tra le più astruse che si possano annoverare nell'orologeria di tutti i tempi, per cui armiamoci di pazienza e curiosità e partiamo per questo lungo percorso.
1) da una lastra di inox di 3 mm di spessore ho tagliato due pezzi rettangolari:
2) da una barra da 2 mm sempre di inox taglio 12 pezzi:
e per questa prima, breve, puntata è tutto:
Grazie per l'attenzione e a presto. -
.
avevo sbagliato a linkare e si leggeva solo la prima pagina, ora il thread invece è completo, riporto nuovamente il link: https://orologi.forumfree.it/?t=69097979 -
.A mio avviso, questo Tissot è buono. La foto macro postata dovrebbe trovare un consenso unanime.
Ciò detto, sulla capacità di alcuni geni ristampatori di produrre ristampe, non solo corrette filologicamente, ma ricche di sapore e fascino non dovrebbero esserci molti dubbi ormai.
Capitò anche a me con un Rolex Precision bicolore: una ristampa saporitissima e curata in alcuni dettagli in modo apprezzabile.
Fui costretto a privarmene per noie meccaniche in seguito.
Interressante la discussione che ne scaturi' alla mia presentazione. A.D. 2014
Concordo, interessante discussione, mi permetto di riproporla
https://orologi.forumfree.it/?t=69097979
Edited by sante_castig - 17/1/2018, 19:48 -
.Non mi sembra che univocamente il quadrante di apertura sia considerato una ristampa e questa saggia considerazione lo ricorda.
Caro Feno, purtroppo la prepotenza di alcuni frequentatori è magistralmente condensata in questo topic, e ancor più nel post cui hai replicato, e dunque chi ama studiare e dubitare non si sente più a casa propria, con dispiacere proprio e magari anche di qualcun altro meno fazioso.
Prima succhiano avidamente dalle tue mammelle, e dopo due giorni ne sanno più di te e ti danno del babbeo. Le mammelle cui mi riferisco non sono le mie, ma quelle di tanti veri intenditori che hanno "fondato" questa sezione e che ora girano al largo, o appaiono di sfuggita giusto per farsi due risate. -
.
ti pareva che per qualcuno non era una ristampa...
Yawwwn!