Libro bellissimo, resoconto storico ambientato nell'Asia centrale e caucasica nel XIX secolo quando gli imperi russo e britannico giocavano appunto al "grande gioco" o "torneo delle ombre". Qui qualche info su wikipedia https://it.m.wikipedia.org/wiki/Grande_gioco

Buona giornata

Oggi andremo ancora dalle vet perché la cura di Osteopen sulla Kiri non ha dato gli effetti sperati. Ci credete se vi dico che ho perso il ( già poco) sonno da ormai 4 mesi? Le stiamo provando tutte ma in cuor mio so che resterà zoppa. E che non tornerà nemmeno la metà di ciò che era. Ma è più forte di me, vado avanti. Proviamo, testiamo , sperimentiamo. Oggi stabiliremo un nuovo protocollo, forse torniamo ai monoclonali… forse aumentiamo il Levica… unico dogma: evitare al massimo i Fans per non devastate fegato e reni. Anche se l’unica cosa sarebbe un miracolo e noi, ad onor del vero, non siamo mai stati una famiglia fortunata. Sapete, è strano: noi si fa volontariato. Mia moglie poi è esagerata e fa di tutto per tutti ( raccoglie abiti dismessi e li distribuisce ai poveri, raccoglie oggetti e li regala su gruppi FB, dona soldi alle associazioni, ecc). Eppure… in un ipotetico bilancio dare/avere… non ci torna indietro nemmeno un po’ di fortuna. Ne per noi ( Mary è invalida e sta soffrendo da anni anche per patologie alle ossa) ne per le ns tate ne per i ns anziani genitori. Ogni visita che fa lei, valanghe di soldi da decine di specialisti, non risolvono nulla. Ogni attenzione per le tate, in special modo per KK che è sfortunata… non da benefici. Stiamo super attenti coi ns anziani genitori… e vedi la
Rapina successa ai miei dove son restati sul lastrico. Pensate che mia moglie ai tempi faceva due lavori ( turni in fabbrica e la mezza giornata libera andava a far la donna di servizio ). Perché compró un monolocale e le fecero un mutuo assassino. Noi si era fidanzati ed io la aiutavo come potevo. Un sabato pomeriggio si va il centro , era inverno. Lei si era comprata una eco-pelliccia risparmiando mesi . Vede una barbona nelle vie dello shopping e che fa? Si toglie la giacca ( comprata un mese prima) e gliela regala! Tra gli sguardi della gente allibita. Ed io uguale. Sinceramente cosa che io non farei mai ma mi rese orgoglioso di lei. E da allora, 20 anni fa, pure io diventai molto altruista ed inizia il volontariato.
Questo per dirvi che mi sento spesso amareggiato. Diamo tanto sia in termini economici che di tempo agli altri. Dai colleghi ai vicini e soprattutto agli estranei. E non so come mai mi aspetterei un “ rimborso “ divino in termini di fortuna…
So che sbaglio a pensarla così, ma a volte mi prende lo sconforto. Non essendo agiati ne privilegiati, per noi donare anche solo 100 euro è un esborso importante nel budget di fine mese. Eppure ci diciamo: non abbiamo figli . Ne nipoti. Dopo di noi non resterà nulla, se non forse il ricordo di chi eravamo. Quindi si cerca di far del bene . E anche, aggiungo io, di farsi voler bene. Tante persone lo riconoscono ed è bello, tantissime altre ci ha solo usato. Ma fa nulla.
Cosa vorrei che ogni tanto qualcosa prendesse un verso inaspettato, positivo. E sopratutto verso Kira, che dipende da noi. Che non può curarsi da sola e parlare.
Scusate lo sfogo , un pattone… ma oggi sono particolarmente giu

Ma siamo sicuri non sia un fake? Senza nulla togliere alla Kunis, che è molto carina, ma qui sembra meno esplosiva.

Che spettacolo 😃😃😃😃


La forma dell’amore…..

Ti abbraccio

Quella mattina a scuola c’era il compito in classe di italiano. Il titolo del tema era
“La persona più speciale per me”.
Umberto scrisse tutto d’un fiato, come se le parole si scrivessero da sole.

“Mio fratello si chiama Bruno.
Sono sicuro che mi vuole un mondo di bene, come io ne voglio a lui, anche se non me l’ha mai detto. Lui le cose le dimostra, non si perde in inutili parole.

Quando è entrato nella nostra famiglia, era già grande, i miei l’hanno adottato un giorno di quattro anni fa. E dal primo momento in cui ci siamo guardati, è come se fossimo stati sempre fratelli.
Mio padre dice che l’amore, in qualunque sua forma, è proprio questo: due anime che si riconoscono, tra miliardi di anime.
Non so nulla della sua storia prima che entrasse in casa nostra, ma mi piacerebbe sapere se era amato quanto lo amiamo noi.
E perché si sia ritrovato solo.

So che un giorno lo scoprirò, e che quel segreto mi farà piangere. Perché allora capirò quei momenti di malinconia in cui ogni tanto lo trovo perso.
Ma anche se non conosco la sua storia, sento che il suo mondo è così simile al mio, da potercelo scambiare.
Noi abbiamo diviso tutto, fin dal primo momento: i giochi, il letto, i genitori. Le bravate. Lui è un complice perfetto, non fa mai la spia e mi dà fiducia assoluta.
Ogni volta che gli propongo qualcosa, è sempre pronto a seguirmi. Come se non avesse mai di meglio da fare che stare con me, come se fossi io il suo meglio.
E questo mi fa sentire la persona più importante al mondo.

Una delle sue passioni più grandi è il cibo, ad ogni pasto mangerebbe fino a scoppiare, come se non si saziasse mai. Ma nonostante questa sua debolezza, non è grasso, e si mantiene in forma perché è un tipo sportivo.
Corre tutti i giorni e nuota appena ne ha la possibilità.
Quando vede una qualunque distesa d’acqua, che sia il mare, un lago o un fiumiciattolo, lui si butta e comincia a nuotare, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
La scorsa estate al mare ha salvato anche un paio di bambini che stavano per essere trascinati via dalla corrente.
Lui li ha visti per primo, e si è buttato in mare senza nessuna esitazione, senza nessuna paura, riportandoli a riva sani e salvi, tra gli applausi commossi e increduli di tutti i bagnanti.

Quando sono in ospedale, è lui che mi manca più di ogni altra cosa al mondo. La sua contagiosa allegria. Le risate che mi fa fare. Quel suo modo speciale di essermi vicino, sempre.
So che quando sto male, lui non soffre per me, ma con me, e allora il dolore si divide, ed è come se facesse meno male.
E quando sono felice, lui non è felice per me, ma è felice con me, e allora qualunque felicità si moltiplica e diventa ancora più grande.
Pochi al mondo sanno esserci, come lui.

Un giorno, dopo un’anestesia, lo vidi stare male, trascinarsi a terra stremato, guardarmi con gli occhi sbarrati, tremare e cercare con tutte le forze il mio aiuto.
Io non potevo fare nulla per salvarlo, allora mi feci mettere a terra vicino a lui e l’abbracciai più forte che potei, finché non riprese le forze.
Lo aspettai.
Mi ha insegnato lui a farlo.

Guardandolo, ogni giorno imparo qualcosa...
La dignità, la lealtà, il coraggio, il rispetto, la riconoscenza, il perdono. L’amore.

Ah, dimenticavo… lui non è una persona,
è un cane, anzi un labrador,
ma per me non fa nessuna differenza.
E’ il fratello migliore che potessi avere.
I fratelli non si scelgono, ma se si potessero scegliere, pure in altre mille vite,
io sceglierei lui.”

~ dal romanzo "Lasciati trovare" ~