Orologi e Passioni

Posts written by Glauco

  1. .
    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 8/5/2024, 11:35) 
    CITAZIONE (Glauco @ 7/5/2024, 20:36) 
    Guarda, dopo questi ultimi due post meglio che non ti risponda, mi censuro, mi limito a dire che il tuo commento dimostra ancora una volta come per conoscere certe realtà di un territorio bisogna viverlo dall'interno. Scriverò quando ci saranno aggiornamenti, come ho sempre fatto.

    A me spiace molto che tu reagisca in questo modo alle mie considerazioni, che non sono campate affatto in aria e trovano innumerevoli riscontri in tutti gli archivi dei quotidiani nazionali e in molti report nel corso degli anni. E non negano affatto le potenzialità del territorio. E non negano nemmeno il vostri diritto di dire basta e chiudere tutto.

    Concludo qui aggiungendo solo due elementi:

    1) c'è uno studio della Banca d'Italia del 2008 in cui viene stimato che ILVA e indotto ILVA compongono circa il 75 % del PIL della città di Taranto. Il 75 %. Vuol dire che tre quarti dell'economia della città gira dal punto di vista economico perché c'è l'ILVA. Questo spiega perfettamente perché ogni ipotesi di chiusura ha sempre dovuto fare i conto con le proteste non solo dei dipendenti, ma della città tutta. Ci sono decine e decine di articoli di tutte le testate che riportano proteste da parte di tutta la città. Non dei solo dipendenti.

    2) esiste un prima e un dopo. Esiste un PRIMA, un periodo di tempo in cui i danni alla salute non erano stati ben quantificati, non erano evidenti, venivano trascurati. Ed esiste un DOPO, un periodo in cui gli effetti venefici dell'ILVA hanno iniziato ad essere percepiti, a sollevare le coscienze, a creare consapevolezza, a configurarsi come un bieco ricatto al territorio. Lavoro in cambio di salute. Il passaggio tra il prima e il dopo è avvenuto agli inizi degli anni 2000, e le ordinanze della De Bello ne sono stati i primi segnali.

    Non è quindi vero - a mio parere - dire che Taranto l'Ilva non l'ha mai voluta. C'è stato un periodo in cui tutta la città ha fatto di tutto perché non chiudesse. E solo dopo gli anni 2000 la situazione è cambiata
    E non è vero - sempre a mio modestissimo parere - che senza ILVA Taranto avrebbe potuto avere uno sviluppo alternativo con livelli di flussi economici simili. Il 75 % del PIL di Taranto proveniva dall'Ilva, e senza Ilva la situazione economica - e di conseguenza anche sociale - sarebbe stata disastrosa.

    Per adesso mi fermo anche io, non senza esprimere solidarietà alla città di Taranto per quello che ha vissuto e per le sfide che l'attendono, e rinnovandole un sincero augurio di trovare valide alternative sfruttando a pieno le proprie potenzialità. Che sono tante.

    Le tue considerazioni non meritano replica, non in quanto tue ma per quello che raccontano, su quello che scrivi nemmeno ti rispondo, tu continui parlare per quello che ti raccontano i media, parli di pubblicazioni e studi ignorando totalmente chi ha vissuto lo scempio di quelle letture sapendo bene, invece, quello che accadeva e come stavano le cose, ignorando totalmente gente del posto che vive la realtà, diversa, sulla propria pelle.

    E, per cortesia, finiamola qui.
  2. .
    lo smagnetizzatore che usate è il classico cinesico blu?
  3. .
    ritirato il mio, tutto bene, per il feedback del Barbour Rewax & Repair Department dovremo ancora aspettare :D

    ps
    Il colore Olive è carino, ma non il "mio" colore. L'unicità sta nel fatto che, a giacca invecchiata, il verde chiaro è unico. Ma da nuovo preferisco il Rustic, che trovo molto bello. Non so se comprerò in futuro il Classic Bedale, del duo "Bedale/Beaufort" avevo pensato di completare i colori Bedale tranne il Black, quindi Olive e Rustic, e adesso che ho visto come il Beaufort sia bello come fit penso che in futuro potrei prenderlo in Sage e Navy.

    ps2
    mi piace da morire l'International in Navy, fighissimo

    ps3
    sempre in attesa dell'Ursula

    CITAZIONE (max2605 @ 6/5/2024, 23:13) 
    CITAZIONE (Engi @ 6/5/2024, 23:05) 
    Immagino che scoppi :D

    Bello comunque il pile Barbour ;)

    sicuramente è caratteristico, proprio il Warm Pile (e ancor di più il meno pratico con i bottoni, quello che oggi va sull'International), io lo comprai già col primo Bedale ma ad essere sincero non ne ho mai avuto bisogno se non un paio di volte con la neve
  4. .
    IMG_8698

    IMG_8699

    IMG_8700

    IMG_8702-17151585393576


    Seguiteci e postate, stiamo lavorando alla prossima iniziativa benefica
  5. .
    Non cambierà nulla
    Marquez ha perso una gara fotonica al Mugello per l’Antiwheelie
    Ne ha persa un’altra a Silverstone per il tc
    E non quest’anno o l’anno scorso
    È l’elettronica il vero problema, ma l'elettronica propriamente detta è nata con la MotoGP
    Poi si potrebbero fare altre valutazioni. In F1 non c’è, ma non cambia nulla. Passiamo all’effetto suolo? Non cambia niente uguale
    Lo spettacolo c’è quando le moto son tutte competitive, allora avrebbero fatto prima a sdoganare a chi è dietro sviluppi e prove tutto l’anno.
    Le riduzioni di potenza le trovo imbarazzanti e contro la filosofia del motorsport
    L’ennesima mossa ridicola, per me
  6. .
    CITAZIONE (cwalter @ 6/5/2024, 17:08) 
    Scusa, soggetto e oggetto?

    L’oggetto è indicato, il soggetto pensavo fosse scontato, Tamburini
  7. .
    io la 992 ho fatto fatica a digerirla. Mi è sembrata enorme (non ha aiutato la prima volta che l'ho vista, dietro di lei c'era una 2400 s), ma poi col tempo la linea è stata "assorbita" e mi piace. Quello che secondo me è migliorabile è, nelle "normali", il profilo quasi sporgente tra la parte inferiore del paraurti e quella superiore della coda, l'avrei smussata un po', ma credo sia stata anche una scelta costretta dalla disposizione degli organi meccanici. La 992 gt3 e gt3 rs, invece, la trovo troppo "pesante" dietro.
  8. .
    l'aerodinamica non cambia di molto
    L'unica differenza sostanziale sono gli abbassatori
    l'elettronica praticamente resterà la stessa

    Insomma... sarà tutto come prima, ma con 40 cv in meno... motori meno potenti e che gireranno più in alto

    CITAZIONE (Matteo Stig @ 7/5/2024, 21:11) 
    Togliere abbassatori togliere aerodinamica togliere la partenza lanciata ecc ecc cosa rimane? Non trovare che a parte i motori i primi anni i telai più di tanto non si possano sviluppare? Cioè si limita il progresso a parere mio. A me sinceramente piace vedere che entrano in curva ai 160 orari usando tutta l aerodinamica possibile e si stanno adattando a questa aero sugli stili di guida.

    come sempre è tutto ridicolo. Tolgono 40 cv ma fanno moto che, più piccole, faranno le curve anche più forte, la cosa più importante.
  9. .
    cosa non è chiaro?
  10. .
    Guarda, dopo questi ultimi due post meglio che non ti risponda, mi censuro, mi limito a dire che il tuo commento dimostra ancora una volta come per conoscere certe realtà di un territorio bisogna viverlo dall'interno. Scriverò quando ci saranno aggiornamenti, come ho sempre fatto.
  11. .
    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 7/5/2024, 17:18) 
    CITAZIONE (Glauco @ 7/5/2024, 16:40) 
    gli scioperi? ma è uno scherzo? gli scioperi li fanno i dipendenti! anche oggi manifestano i genovesi contro le minacce di chiusura, ma i genovesi prima della chiusura della loro area a caldo le manifestazioni le facevano per la chiusura! qui parliamo della volontà di una intera città! e ci son dipendenti dell'ilva che auspicano la chiusura, trovi interviste simili ovunque! ricordo quando venne conte a Taranto, credendo di trovare tutti gli operai disperati per la chiusura, rimanendo poi esterrefatto quando un operaio gli disse "vorrei chiusura e riconversione!"

    ripeto, metto

    Glauco,

    voglio postarti una vicenda che risale a Novembre del 1993. La comunità Europea aveva deciso lo spegnimento di alcuni forni a Taranto, con consistente riduzione dei posti di lavoro, e non furono solo i dipendenti ad insorgere . Fu tutta la città.
    Accaddero cose incredibili. Tutte citate in uno dei tanti articoli sul tema. Qui ne metto uno ma sono tanti. Spero che si riesca a leggere.

    1) Taranto - per evitare la chiusura e gli esuberi - si propone di acquistare parte dell'Ilva. Si muovono imprenditori locali (va bene, sono imprenditori dirai te, è normale) , ma si muovono anche i dipendenti.

    2) Dirigenti e quadri propongono l'acquisto di quote azionarie Ilva utilizzando il TFR. I dirigenti creano addirittura una Società - la SDI - proprio per prepararsi ad una gestione diretta di queste quote. Gli operai aderiscono all'idea in massa.

    tu mi dirai, ma è gente che ci lavora. Sono dipendenti.

    Non finisce qui. Protesta l'intera città. Le associazioni di commercianti ed artigiani si mobilitano tutte nella stessa direzione.

    Ti potrei postare decine e decine di articoli del periodo in cui si prospettano le disastrose conseguenze economiche per la città dello spegnimento dei forni. Non sono solo i dipendenti che protestano. Protesta tutta la città, che direttamente o indirettamente si sostiene con l'Ilva. Tutti a Taranto hanno qualcuno, un parente, un amico, che lavora all'Ilva. Tutti a Taranto, direttamente o indirettamente ricevono flussi economici dall'Ilva

    Questo è solo uno dei tanti episodi. In tutte le occasioni in cui si pèrospettano esuberi, è la città a protestare, non solo i dipendenti dell'Ilva.

    Questo è il substrato della relazione Taranto/Ilva per quasi 50 anni. Senza Ilva un'altra Taranto economicamente a livello non sarebbe stata possibile. Senza Ilva il tessuto economico e sociale ne sarebbe uscito devastato.

    Mio padre, con l'ilva, ci ha anche lavorato (autotrasporti). Conosco la vicenda da qualunque punto di vista. Continuiamo a ripetere quello che ripeto da pagine e pagine. E ti ho fatto un esempio con una notizia di OGGI. TUTTA la stampa racconta la notizia in un certo modo. Tranne rarissime e isolate eccezioni. Che hanno iniziato a esistere a partire dall'anno zero 2012. Questa città non ha mai voluto il siderurgico, a meno che non ci lavorasse o col siderurgico non si fosse arricchita. E sulla stampa meglio che cali un velo pietoso.
  12. .
    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 7/5/2024, 16:49) 
    CITAZIONE (Glauco @ 7/5/2024, 16:40) 
    e allora è anche inutile continuare perché non esiste un dibattito, e a ognuno la valutazione sulla verosimilità dei diversi feedback.
    Se vivo ogni giorno una situazione disarmante e poi vedo la stessa situazione raccontata in maniera totalmente diversa, e provo anche con mille sforzi (i miei, quelli dei miei concittadini, di alcuni giornalisti, di genitori e associazioni, di artisti come Riondino Diodato e Germano ecc.) a dire "guardate che non è così", e mi sento rispondere che vivere a Taranto non consente di avere quadri più chiari della situazione allora metto le mani avanti.


    gli scioperi? ma è uno scherzo? gli scioperi li fanno i dipendenti! anche oggi manifestano i genovesi contro le minacce di chiusura, ma i genovesi prima della chiusura della loro area a caldo le manifestazioni le facevano per la chiusura! qui parliamo della volontà di una intera città! e ci son dipendenti dell'ilva che auspicano la chiusura, trovi interviste simili ovunque! ricordo quando venne conte a Taranto, credendo di trovare tutti gli operai disperati per la chiusura, rimanendo poi esterrefatto quando un operaio gli disse "vorrei chiusura e riconversione!"

    ripeto, metto

    Mi aggancio proprio a questa tua ultima frase - che corrisponde al vero - perché a mio parere da ulteriore supporto a quello che sto dicendo. Le persone - operai in primis - chiedono "chiusura e riconversione" perché qualcuno li ha illusi che questo sia possibile senza perdere posti di lavoro. Voglio vedere la posizione dello stesso operario - magari trentenne o quarantenne - se qualcuno gli dicesse con chiarezza che tra chiusura e riconversione saltano l'80% dei posti di lavoro, compreso il suo.

    E' questo l'inganno. E' questo che sto contestando. Sto contestando chi continua ad illudere la gente con riconversioni miracolose ed indolori.

    e invece ti dico che non è così, perché TUTTA la storia di cui stiamo parlando dimostra che se qualcuno dovesse decidere di mandare a casa anche l'80% degli operai perché GLI CONVIENE lo farebbe immediatamente, e nessuno potrebbe dir nulla! Ma secondo te, in una vicenda in cui non si son preoccupati del fatto che son arrivati a nascere bambini con tumori presenti già durante la gravidanza, a qualcuno interessa il posto di lavoro dell'operaio che viene trattato come un oggetto?
    non è un inganno, è un ricatto! E aggiungo, se quell'operaio resta disoccupato può cercare, vivendo un dramma, una alternativa, se muore e lascia una famiglia con bimbi piccoli e un mutuo cosa devono fare?!!!! Non è un illudere, non ho alcun tipo di problema nello scrivere che se dovessi scegliere tra un tumore (un altro) ad uno dei miei genitori e il posto di lavoro di un operaio non avrei il benché minimo dubbio. E comunque anche queste valutazioni non vanno esaurite con questa velocità, perché ti ripeto i genovesi (leggi indotto) possono iniziare a pensare che i tarantini non sono degli animali, e che il fatto che il porre fine a questo schifo abbia delle conseguenze e un prezzo sia comunque nella natura normale delle cose, perché qualcuno per garantire lo stipendio a quegli operai (che tutto sono meno che contenti del loro lavoro) ne ha dovuto pagare uno infinitamente più alto. E, allora, veniamo al punto della questione, il punto della vicenda non è la contrapposizione tra l'operaio che lavora all'ilva e il cittadino che vuole l'ilva chiusa, il punto è che esiste (dovrebbe esistere) la responsabilità per ciò che si fa, chi ha compiuto questo disastro dovrebbe rimediare, e di sicuro leggere ogni giorno notizie come quella che ho linkato oggi è un insulto alla dignità di una città e una comunità intere. Voi non potete capire che violenza psicologica sia leggere le notizie e vedere come la nostra voce sia trattata come fosse totalmente inesistente
  13. .
    questo è quello che siamo destinati a sopportare


    cercate "ilva Taranto" come notizie con google, filtro per "recenti", e vedete come viene raccontata la stessa identica notizia da praticamente tutto il resto dell'informazione italiana!

    www.lindipendente.online/2024/05/0...ica-di-taranto/


    e, dopo questo, per arrivare a cosa? a due forni elettrici più comunque un altoforno a carbone! altro denaro buttato, per arrivare poi, fra TRE ANNI, FORSE, al punto di partenza! senza pensare che con la fabbrica che produce milioni e milioni di tonnellate in meno, oggi, i picchi di benzene sono stati tra i più alti di sempre, figuriamoci dopo! ma si può dover sopportare una roba simile?
  14. .
    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 7/5/2024, 16:31) 
    CITAZIONE (Glauco @ 7/5/2024, 15:57) 
    perdonami, permetti che a descrivere la situazione della mia città, in maniera più fedele, sia io?
    La situazione delle infrastrutture di questa città È, a livello comunicazioni, disastrosa. Lo è anche attualmente. Sono secoli che sentiamo parlare di Aeroporto di grottaglie sdoganato a vero aeroporto civile, nel mentre continuano a risentirne i collegamenti ferroviari, ogni volta che la mia compagna viene dal veneto devo andare anche a prenderla a bari perché c'è un diretto veloce che da Venezia va a Lecce ma a Taranto no. l'ilva è stata aperta negli anni '60. Io l'attuale provincia leccese turistica di 30 anni fa me la ricordo, era nelle stesse condizioni della nostra. Bari vecchia è stata recuperata praticamente da zero in 10 anni solari (non voglio entrare nel merito della questione, l'esempio verte solo sul fatto che volere è potere). Se non si fosse aperto il siderurgico no, Taranto non sarebbe sprofondata nelle acque, al contrario sarebbe stata costretta ad iniziare uno sviluppo che, come è normale che sia, si sarebbe indirizzato verso l'ovvio. Ma siccome chi è fuori non ha minimamente idea di cose come le nursery dei cetacei, del nostro mare, delle tradizioni enoganostronomiche, del più importante museo di cultura magnogreca del mondo, di tutte le possibilità che la città offre, continuiamo a rimanere bloccati con "il posto all'ilva", su un piano meramente mentale. E il tessuto socio culturale medio della città ne è diretta emanazione. Perché, come detto, poi chi va fuori non ritorna.

    Come ho già avuto modo di dire tante altre volte, io non sono un fautore dell'esperienza diretta o del fatto che per conoscere una realtà occorra viverci in prima persona. Anzi, nella maggior parte dei casi la troppa vicinanza riesce anche a distorcere la visione, e a distogliere l'attenzione a dati e riscontri più oggettivi.
    Quindi no, non sono d'accordo che vivere a Taranto dia una conoscenza della storia e della situazione dell'Ilva - e della sua relazione con la città e del territorio - privilegiata. La conoscenza viene da altro. Non dal vivere in un posto.
    Questa ovviamente è la mia opinione.

    Riconosco tutte le potenzialità che esprimi.

    Sto solo dicendo che senza Ilva - negli anni passati - nulla di tutto questo avrebbe potuto tamponare una situazione economica e sociale disastrosa. E sto solo dicendo che avete tutto il diritto di chiudere il siderurgico, consapevoli di tutte le pesanti conseguenze economiche

    Sono stati troppi in passato i pifferai magici che hanno illuso la gente che si potesse chiudere l'Ilva mantenendo l'occupazione e trovando valide alternative per tutti. A mio parere non è così. E sarà una transizione molto pesante.

    Ti invito - se hai tempo - a fare un piccolo test. Vai nella pagina archivio del Corriere della Sera. Lancia una ricerca su ILVA TARANTO SCIOPERO nel periodo dal 70 al 2015. E dai una occhiata ai risultati: nella stragrande maggioranza dei casi gli sciopero dei lavoratori - e le proteste della città - sono orientate a preoccupazioni sul livello occupazionale. A proteste per riduzione di organico. A contestazioni per piani industriali che non garantissero la totale riconversione dei dipendenti. Tutte le volte che si è paventata anche solo una riduzione delle attività si è scatenato l'inferno.

    Il punto è che ILVA non si chiude senza grandi sofferenze economiche ed occupazionali. Se lo Stato non darà compensazioni, la situazione sarà pesante. La transizione verso attività alternative richiederà molto tempo. Nel frattempo la situazione è pesante. Taranto ha una delle percentuali di inattivi tra le più alte d'Italia. da questo punto di vista è una polveriere.

    Io sto solo esprimendo questo concetto. Nient'altro.

    e allora è anche inutile continuare perché non esiste un dibattito, e a ognuno la valutazione sulla verosimilità dei diversi feedback.
    Se vivo ogni giorno una situazione disarmante e poi vedo la stessa situazione raccontata in maniera totalmente diversa, e provo anche con mille sforzi (i miei, quelli dei miei concittadini, di alcuni giornalisti, di genitori e associazioni, di artisti come Riondino Diodato e Germano ecc.) a dire "guardate che non è così", e mi sento rispondere che vivere a Taranto non consente di avere quadri più chiari della situazione allora metto le mani avanti.


    gli scioperi? ma è uno scherzo? gli scioperi li fanno i dipendenti! anche oggi manifestano i genovesi contro le minacce di chiusura, ma i genovesi prima della chiusura della loro area a caldo le manifestazioni le facevano per la chiusura! qui parliamo della volontà di una intera città! e ci son dipendenti dell'ilva che auspicano la chiusura, trovi interviste simili ovunque! ricordo quando venne conte a Taranto, credendo di trovare tutti gli operai disperati per la chiusura, rimanendo poi esterrefatto quando un operaio gli disse "vorrei chiusura e riconversione!"

    ripeto, metto
  15. .
    CITAZIONE (BelowAvarageJoe @ 7/5/2024, 16:05) 
    Io credo, ed è mia opinione che può essere non condivisa, che stiate fraintendendo quello che Oswald Spengler con la sua analisi, per altro molto lucida e in nessun modo dispregiativo di potenzialità e qualità della vostra terra d'origine, voglia intendere.
    Dubito sia felice di come in questi sessant'anni siano state allocate le risorse umane e finanziarie dell'Ilva.
    Ha semplicemente espresso preoccupazioni legittime per il danno che nel breve termine porterà la chiusura di un simile impianto nel territorio.
    Ciò non implica che non lo si debba fare ma solo che so debba gestire nella maniera più seria possibile dato che non sarà indolore.

    io quello che lui vuole dire l'ho capito, ma bisogna anche saper ascoltare (credo, la mia non è superbia e mi son espresso a riguardo della questione della striscia di Gaza proprio qualche tempo fa, stesso principio) chi certe vicende le vive da dentro, e alle orecchie del quale stride ciò che vede invece raccontato.


    Quello che si sta cercando di spiegare è che una intera città che potrebbe e dovrebbe vivere di altro, non fosse altro per come è strutturata, da decenni vive sul principio del ricatto: Ilva uccide? ok, ma non te la chiudo PERCHé SE NO COME VIVI? Decidete di chiudere? E POI COME FARAI?

    Vi raccontiamo come la città non vive la ricchezza che vi hanno raccontato, tutt'altro. A prescindere dai massimi sistemi, che basterebbero da soli, perché è imbarazzante da tarantino voler la chiusura, conoscere la situazione e vedere a livello di governo ignorare totalmente la questione, vedere i sindacati "contrariati", e vedere numeri come i milioni di tonnellate sbandierati per un prossimo futuro come una follia totale a fronte di quello che racconta l'ultimo anno con produzione a minimo.


    Altra diceria che spesso risuona sul territorio è "non preoccupatevi, non la chiuderanno mai per scelta "positiva", arriverà alla chiusura solo quando decideranno che sarà più conveniente "l'altrove" (che sia produrre, per un privato, o comprare, per noi), e lasceranno tutto così. Senza pagare. Così come sono riusciti anche a convincere qualcuno, in passato, sul fatto che bisogna produrre per bonificare, superando l'assurdità del fatto che continuare a immettere veleni nell'aria sia condizione migliore, nel mentre che tu devi ripulire un sito, del fatto che lo stesso quei veleni non li immetta più
37085 replies since 1/5/2010
.