Storia del mio LeCoultre Powermatic

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  1. bubba48
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    Ho già avuto modo di esprimere in altri interventi, come la raccolta di vecchi orologi rappresenti per me uno stimolo per una ricerca di storie. Storie degli orologi che ora mi appartengono, ma anche storie di chi prima di me li ha posseduti.

    Nell’indossare un vecchio orologio mi chiedo sempre quante cose possa aver visto e vissuto al polso dei precedenti proprietari, così come quando mi appoggio, ad esempio, alle pietre del Colosseo mi chiedo se lì, proprio su quel mattone, possa aver appoggiato la mano un qualche Imperatore romano.

    Ora vorrei farvi partecipi della mia ultima “scoperta”, che mi ha dato modo di entrare in contatto con persone squisite, con le quali continuo a mantenere un rapporto molto bello.

    Il soggetto della ricerca è stato questo LeCoultre Powermatic, calibro 481.





    Vederlo (nel sito di Father Times Antiques di Chicago) e comprarlo è stato un attimo, tanto era il fascino che ai miei occhi sprigionava.

    Dopo aver appurato in casa JLC che era stato prodotto nel marzo del 1954, per essere poi spedito a fine luglio negli States alla Longines-Wittnauer, mi sono concentrato sulla incisione presente all’interno del fondello: “I. M. MYERS - NEWTON IOWA”.

    Newton, contea di Jasper nello Iowa, è una cittadina di circa 15.000 abitanti immersa nelle Great Plains, cuore del cuore degli Stati Uniti. Si conosceranno tutti, mi sono detto; così ho scritto al Direttore del giornale locale - il Newton Daily News - per chiedergli se poteva aiutarmi in qualche modo nella ricerca del primo proprietario dell’orologio.

    Il Direttore, dopo avermi informato che nella zona il cognome Myers (di origine tedesca) è molto diffuso, mi ha indirizzato alla Presidentessa della locale Genealogical Society. E qui la prima sorpresa; un istituto genealogico in un paese sperduto in mezzo ai campi di mais!!

    Barbara, la Presidentessa, ha preso subito molto a cuore la faccenda ma, nonostante tutte le ricerche (registri delle nascite, delle scuole, dei deceduti e persino dei cimiteri) in tutta la contea non si trovava un solo I. M. Myers.

    Ha pensato allora di pubblicare un articolo sul giornale, con la speranza di sollecitare i ricordi dei suoi concittadini.



    A distanza di qualche giorno, mia seconda sorpresa, Barbara mi informa che il giornale ha ricevuto diverse telefonate e mail di gente che pensava di ricordare chi fosse questa persona.

    Una di queste segnalazioni sembra interessante e Barbara si mette in contatto con quello che risulta essere un nipote di Myers. Lui non sa nulla dell’orologio, ma la vedova di Myers è ancora viva e la si può trovare in Florida dove va a svernare. Altro giro di telefonate, ma la signora Patricia Myers non ricorda il particolare finché Barbara non le spedisce una foto dell’orologio. A quel punto i ricordi scattano ed il cerchio si chiude.

    Questa la storia di Max.

    Ivan Max Myers, figlio del gestore di una stazione di servizio sulla Highway 14 e di una sarta, nasce nel 1935, primo maschio dopo quattro femmine. Era conosciuto da tutti unicamente come Max e con tale nome si era sempre registrato, di qui la difficoltà di rintracciarne le iniziali. Frequenta le scuole della sua città e si diploma presso la Newton Senior High School nel 1953.

    Questa una sua foto dell’epoca.



    Si trasferisce quindi a Detroit (Mich) dove, seguendo la sua “vocazione” per l’agricoltura, si iscrive alla Ford Motor Company Training School per diventare progettista di macchine agricole. Nel 1958 si arruola nell’Esercito e vi presta servizio per sei anni.
    Nel 1964, dopo il congedo, viene assunto dalla Ford dove diventa responsabile della gestione dello stoccaggio dei ricambi; posizione questa che lo porta a vivere in Florida, Massachusetts, Texas, New Jersey e, per un breve periodo, anche a Taiwan.
    Ama trascorrere le vacanze sul suo motor-home alla ricerca di posti per pescare, gioca a golf e partecipa anche ad alcune gare della NASCAR.
    Lascia il lavoro nel 2001 stabilendosi a Taveres (Fla) e trascorre la primavera nel Maine, a Bristol dove si spegne nell’agosto del 2002.

    E l’orologio?

    Gli è stato regalato dalla sorella Rose, la più spendacciona della famiglia, in occasione del suo 21° compleanno; la vedova racconta che nessuno in famiglia avrebbe fatto una simile spesa per un orologio (un listino dell’epoca quota 89,50$).



    Patricia racconta anche che Max aveva quasi sempre indosso quell’orologio, al quale era particolarmente affezionato come ricordo della sorella preferita. In primavera, quando tornerà nella sua casa nel Maine, mi farà avere una fotografia di Max con al polso l’orologio.

    Ma come è finito a Chicago, nella vetrina on-line della Father Time Antiques? La vedova non se lo sa spiegare, anche perché il marito è andato a Chicago una sola volta per partecipare al matrimonio del figlio di un suo collega. Che lo abbia smarrito in quella occasione?

    Questo è ancora un piccolo mistero che forse resterà tale, anche se Jim Reynolds, Presidente della Father Time, mi ha assicurato che rovisterà negli archivi della società per scoprire come e quando ne siano venuti in possesso.

    .....e la ricerca continua.....
     
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  2. gvlwatch
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    ...Luigi...Luigi Holmes...Solo che questa tua investigazione,più che elementare (come appunto Sherlock Holmes diceva all'assistente Watson),mi sembra assolutamente incredibile ed unica...
    Personalmente,credo che indossare un raro orologio vintage sapendo la sua storia sia ancor più piacevole.A volte capita di acquistare un pezzo dal primo proprietario,ed è molto piacevole...Ma scoprirne la storia dopo tutte queste ricerche credo sia una sensazione eccezionale!
    Bravo Luigi!
     
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    Che storia emozionante ! :)
    E complimenti anche per la perseveranza nella ricerca di notizie così difficili da trovare. :o:
     
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  4. britishshortair
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    Luigi mi hai fatto venire la pelle d'oca!!
    In effetti questi segnatempo sono stati scelti , goduti ed indossati da chissa chi. E' bellissimo quello che fai , ti faccio i miei complimenti. Doti i tuoi segnatempo di una specie di anima.
    Emozionatissimo leggerti.
    Grazie
    Adriano
     
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    Hai fatto veramente un'incredibile ricerca; non posso che complimentermi con te per averci resi partecipi di questa interessantissima ed affascinante storia.
     
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    CITAZIONE (GMT MASTER @ 1/2/2008, 16:50)
    Hai fatto veramente un'incredibile ricerca; non posso che complimentermi con te per averci resi partecipi di questa interessantissima ed affascinante storia.

    ;)
     
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  7. bubba48
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    Oggi apro la posta elettronica e......:
    ------------------------------
    Dear Mr. Lugi

    I am the 9th nephew of 11 nieces and nephews of I.M. Myers and have been watching with fascination the story of the watch that you discovered in your collection. My mother, Lois Ilean Myers Reynolds was Ivan Max Myers next oldest sister, 1 of 5. She passed away in 1997, Max, as we all called him, in 2003 and now his next older sister before my mom, Rose, just last Sunday. Regrettably only 3 of the siblings remain.

    The question I have is would you be willing to sell me the watch? I realize that as a collector you may not be willing but I would hope that you see the intimate connection between that watch and our family. Max’s wife is still living and they have 2 daughters and 4 grand-children.

    I appreciate your consideration and in any case, am grateful you were able to share this story with us.

    Thank You.
    Regards

    Jeff Reynolds
    ----------------------------

    In pratica i discendenti di Max vorrebbero comprarmi l'orologio.
    Sono in grande imbarazzo.
    Voi cosa fareste?
     
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  8. Pagello
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    CITAZIONE
    Vederlo (nel sito di Father Times Antiques di Chicago) e comprarlo è stato un attimo, tanto era il fascino che ai miei occhi sprigionava.

    Mica solo ai tuoi occhi, è bellissimo :wub:

    CITAZIONE
    Vederlo (nel sito di Father Times Antiques di Chicago) e comprarlo è stato un attimo, tanto era il fascino che ai miei occhi sprigionava.

    Non so veramente cosa dire, io forse glielo venderei ...
     
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  9. britishshortair
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    Credo che il rischio maggiore nel cercare la storia di un orologio sia proprio questo. Te lo richiedono indietro perchè l'orologio appartiene a te mentre la storia dell'orologio appartiene a loro......
    Non vorrei trovarmi nei tuoi panni , sinceramente.
    Comunque se lo tieni non fai nulla di male , come dice il discendente , hai condiviso con loro il "ritrovamento" e va dato atto che sei stato grande. Se lo vendi a loro li renderai felici mentre tu avrai l'onore del gesto (senza l'orologio però).
    Segui il tuo cuore.
    Ciao
    Adriano

    PS complimenti ancora per quello che hai fatto , è stato incredibile!
     
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  10. maxxxxxxx
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    CITAZIONE (bubba48 @ 2/2/2008, 16:28)
    Oggi apro la posta elettronica e......:
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    Dear Mr. Lugi

    I am the 9th nephew of 11 nieces and nephews of I.M. Myers and have been watching with fascination the story of the watch that you discovered in your collection. My mother, Lois Ilean Myers Reynolds was Ivan Max Myers next oldest sister, 1 of 5. She passed away in 1997, Max, as we all called him, in 2003 and now his next older sister before my mom, Rose, just last Sunday. Regrettably only 3 of the siblings remain.

    The question I have is would you be willing to sell me the watch? I realize that as a collector you may not be willing but I would hope that you see the intimate connection between that watch and our family. Max’s wife is still living and they have 2 daughters and 4 grand-children.

    I appreciate your consideration and in any case, am grateful you were able to share this story with us.

    Thank You.
    Regards

    Jeff Reynolds
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    In pratica i discendenti di Max vorrebbero comprarmi l'orologio.
    Sono in grande imbarazzo.
    Voi cosa fareste?

    Segui il tuo cuore,
    cmq la vera emozione è la ricerca, non il possesso.
     
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  11. Grifone66
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    CITAZIONE (bubba48 @ 2/2/2008, 16:28)
    Oggi apro la posta elettronica e......:
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    In pratica i discendenti di Max vorrebbero comprarmi l'orologio.
    Sono in grande imbarazzo.
    Voi cosa fareste?

    mettiti al "loro posto"... pensaci bene, immedesimati nella storia eppoi decidi

    ;)
     
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    complimenti per l'orologio, davvero bello e per la ricerca effettuata che però ha suscitato interesse nei familiari del primo proprietario.
    Ora però, dopo avergli dato una storia, un perchè e un'anima, sarebbe giusto che il "pargolo" tornasse a casa (IMHO)
     
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    L'orologio andrebbe restituito, a caro prezzo però.
    Con quei soldi dovresti andare in un concessionario ed acquistare uno jlc nuovo, che per te rimarrà il ricordo di questa emozionante ricerca.

    questa è solo la mia opinione :)
     
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  14. SorBorbotta
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    Io opterei per un diritto di prelazione... ;)
     
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    interessante risvolto storico ed umano di una sana passione...

    ;)
     
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