Frédéric “Fritz” Marti: un geniale inventore nella storia dell’orologeria

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    Frédéric “Fritz” Marti: un geniale inventore nella storia dell’orologeria




    Incabolc, Incastar, Vibrograf… sono termini non del tutto sconosciuti agli appassionati di orologeria, soprattutto a coloro che si interessano anche delle particolarità tecniche degli orologi d’epoca.

    Poiché una veloce ricerca sulla Rete (1, 2) e sui classici testi d’orologeria (3, 4) permette facilmente di approfondire le caratteristiche ed il funzionamento di questi dispositivi, anche di quelli attualmente non più utilizzati, evito intenzionalmente di parlarne qui.

    incabloc_italiano
    Pubblicità Incabloc

    Pubblicit_Incabloc
    Pubblicità Incabloc

    incastar_bis
    Pubblicità Incastar

    Vibrograf
    Pubblicità Vibrograf



    Scopo della mia ricerca è, invece, quello di approfondire le notizie relative al geniale inventore che li ideò, Frédéric “ Fritz ” Marti, considerando che su di lui non sono presenti molte informazioni se non quelle che si possono ricavare da documenti, in gran parte d’epoca, pubblicati in Svizzera (5, 6, 7).

    Nato il 18 febbraio 1892 a Lyss, nel Cantone di Berna, egli frequentò la scuola primaria e secondaria del luogo, per poi recarsi a imparare la lingua francese a Bevaix. E delle sue origini contadine Frédéric Marti, conservò quel buon senso ironico del campagnolo che non si fa raggirare; ma anche l'indulgenza verso chiunque si sforza di portare a termine il proprio compito.

    “… Sono nato a Lyss. I miei genitori erano contadini. Avevamo forse una mezza dozzina di mucche e due cavalli. Mio padre mi faceva lavorare in campagna, me lo ricordo molto bene, dovevo raspare le rape. Ricordo i miei primi libri, dovevo nascondermi dentro un'arnia (sic !) per leggerli …”

    Lyss
    La cittadina di Lyss



    I suoi genitori erano intenzionati a fare di lui un agricoltore per continuare l’attività della fattoria che dirigevano. Ma il giovanotto mostrava un tale talento per la tecnica e la meccanica tanto che, dopo che una zia era riuscita a convincere i genitori, venne ammesso nella primavera del 1907 al Technicum di Berthoud.

    “… Ho iniziato tutto dal basso. All'epoca si veniva classificati in base alle proprie conoscenze rispetto agli altri allievi. E naturalmente, all'inizio, ero collocato all'ultimo banco poiché non sapevo una parola di francese. In seguito, col trascorrere dei mesi, ho fatto progressi...fino a ritrovarmi tra i primi … ”. “…Dopo Bevaix, su consiglio di una mia zia, mio padre mi mandò a Berthoud, all'istituto tecnico, dove seguivo dei corsi di teoria. Dato che non alloggiavo in paese, ma presso questa zia, dovevo fare le corse. Il mattino bisognava alzarsi molto presto; verso le sei dovevo andare a falciare l'erba nei campi, poi tornavo per bere una tazza di caffè e mi recavo a scuola. Non tornavo che a sera, verso le 19; il tempo di mangiare un boccone e andavo a dormire...esausto ...”
    .

    Uno stage di due anni presso la scuola di meccanica di St. Imier gli permise di completare le sue conoscenze di matematica e cultura generale. E' là che nacque in lui la volontà di proseguire gli studi al Politecnico di Zurigo (EPFZ) presso il quale fu ammesso dopo aver studiato da solo e imparato in qualche mese ciò che normalmente si assimila in molti anni. Dopo quattro anni di studi, Marti ottenne il diploma d'ingegnere elettrotecnico e fu anche nominato assistente del professor Kulmann, all'epoca capo dell'Istituto di elettro-tecnica, e anche di Albert Einstein.

    “… Einstein era un genio , ma non aveva alcun senso pratico. Al Politecnico, ad esempio, non è mai riuscito a combinare l'apertura delle finestre dell'auditorio con la regolazione del riscaldamento …”.

    Conseguito il diploma dalla scuola federale, Frédéric Marti ricevette delle offerte per andare a lavorare negli Stati Uniti. Ma era appena stata dichiarata la Prima Guerra mondiale e fu chiamato alle armi.

    “… Il mio primo lavoro pratico fu quello di soldato … ! ”.

    Congedato prima della fine del conflitto, il giovane ingegnere fece domanda per il posto di Direttore del Scuola di Orologeria e Meccanica, il “ Technicum ” di La Chaux-de-Fonds e l'ottenne all’età di 25 anni, nel 1917.

    " Il sapere non ha età …", dichiarò giustamente il presidente della Commissione della scuola.

    Ma alla fine del 1918 abbandonò l'insegnamento per dedicarsi all'industria e in particolare per quella orologiera, della quale aveva assimilato in pochissimo tempo le tecniche.

    Notato dal quasi coetaneo e suo compagno di studi del Politecnico, Georges Braunschweig, fratello del padrone della azienda “ Election S.A.”, Lucien, fu assunto, assieme a Georges, nell'Azienda come incaricato delle ricerche. Qui sviluppò i suoi primi contatti con l'orologeria con l’incarica, tra l’altro, di controllare i piani di produzione, divenendo rapidamente un esperto di questioni di orologeria.

    Fritz_Marti
    Georges Braunschweig e Frédéric Marti



    E' nel corso di questa attività, che continuò fino al 1930, che mise a punto due nuovi metodi di fabbricazione riguardanti la fabbricazione di perni (“ pivotage ”) mediante mola circolare in acciaio e la produzione di ruote d’orologeria mediante laminatura e compressione, per la rifinitura di pezzi di vari diametri. Questi due metodi erano sconosciuti all'epoca e divennero successivamente comuni, contribuendo all'aumento della produzione e ad una maggior precisione.

    Election
    Pubblicità di orologi “ Election ”



    Fu sempre presso l’azienda “ Election S.A.” che Frédéric Marti iniziò le sue ricerche sugli ammortizzatori degli urti. Nell'aprile 1928 aveva messo a punto un orologio " incassable " (infrangibile), vale a dire dotato di un sistema di assorbimento degli urti " con i rubini del bilanciere mobili " (brevetto svizzero n° 141098 depositato nel luglio 1929). Fu il primo sistema di questo tipo e lo si ritroverà nell'Incabloc.

    Verso il 1929 scoppiò la crisi finanziaria mondiale e l’azienda “ Election ”, come tante altre, dovette soccombere al fallimento dei mercati americani: i proprietari furono accusati di bancarotta fraudolenta e dovettero passare sotto le forche caudine della giustizia.
    Georges Braunschweig fu assolto dal tribunale: non aveva avuto nulla a che fare con la Direzione dell'azienda, poiché il fratello glielo aveva impedito.

    Immediatamente quest'uomo di quasi 40 anni decise con Fritz Marti e Henry Quaile di creare qualcosa di nuovo. Lo fecero nel 1931 con l’Azienda “ Porte-Echappement Universel S.A.”, più conosciuta col nome adottato nel 1963 di “ Portescap S.A.”.

    La società Braunschweig-Marti-Quaile era così organizzata: “ Fritz ”, come veniva chiamato col più rispettoso affetto dal suo entourage, dirigeva la ricerca e non usciva dal suo laboratorio, “ Georges ” si occupava dell'amministrazione delle finanze e della pubblicità, “ Bob ” della direzione tecnica della produzione, utilizzando come principio, uguaglianza, reinvestimento continuo dei profitti, attenzione ai futuri successori. “ Fritz ” Marti dedicherà una parte importante della sua attività a nuove invenzioni e a studi di perfezionamento tecnico di strumenti suscettibili di uno sfruttamento remunerativo. Tutte le sue invenzioni che avevano buone probabilità di essere brevettate lo saranno a nome dei due contraenti a titolo collettivo ”(7).

    Fritz Marti riprese, quindi, le sue ricerche all'interno della nuova Azienda ed il 2 marzo 1933 da parte di “ Portescap S.A.” vennne depositato un nuovo brevetto per un dispositivo di cuscinetto elastico (brevetto svizzero n°168494). Adottando una costruzione conica, Fritz Marti era giunto a eliminare quella che era considerata un'imperfezione tecnica: la molla attorno al rubino. I sistemi precedenti prevedevano infatti due molle, una per ammortizzare gli urti radiali e l'altra per gli urti assiali. Trasformando gli urti radiali in spostamenti assiali, il cono permetteva oramai di avere una sola molla. Altro vantaggio era che questo nuovo sistema riduceva al minimo necessario la preparazione dell' “ ebauche ”, essendo necessario soltanto un semplice buco sulla platina stampata (7).

    Verrà fabbricato da “ Portescap S.A ” fin dal giugno 1933 e venduto per molti anni con il nuovo nome di “ Incabloc ”, marchio che la Società aveva depositato in Svizzera il 6 luglio 1933. Nonostante il successo dell' ”Incabloc ”, Fritz Marti continuò i suoi studi arrivando a depositare altri due brevetti nel 1937. Questi brevetti permisero a “ Porte-Echappement Universel S.A.” di tenere a distanza la concorrenza.

    Il successo prodigioso di questa Azienda era anche dovuto all’osservanza di alcuni principi che Georges Braunschweig così riassumeva nel 1962 (8): “… Il nostro obiettivo è stato quello di realizzare prodotti che non solo avessero un valore commerciale, ma che rappresentassero veramente anche un importante contributo tecnico. Per questo motivo abbiamo deciso fin dall’inizio, proporzionalmente ai nostri impegni finanziari, di organizzare in seno all’impresa un laboratorio di ricerca, che occupa attualmente 40 persone, dando a Fritz Marti la possibilità di dedicarsi al suo lavoro con libertà e serenità, senza assumere la responsabilità della produzione. Noi siamo stati i primi dell’industria orologiera ad attribuire una tale importanza alla ricerca e siamo oggi fieri di constatare che avevamo visto giusto. Questa politica è sempre stata e continua ad essere quella della nostra impresa, ed è la stessa anche nei periodi in cui la tendenza generale è quella di ridurre le spese in generale. I profitti realizzati sono sempre stati utilizzati in vista di nuovi sviluppi tecnici e per il miglioramento dei metodi di produzione ...”.

    marti_Fritz_lavoro
    Fédéric Marti al lavoro



    Il decollo delle vendite annuali fu impressionante. La strategia pubblicitaria seguita fin dal 1948 fu quella di sollecitare ovunque la richiesta di un componente tecnico presentato come garanzia di qualità dell'orologio. Questa politica commerciale, basata sulla promozione di un componente tecnico presso il grande pubblico, rappresentava un caso unico nella comunicazione orologiera (7).
    Si sentiva spesso Gerorges Braunschweig affermare: " Voglio che l’antiurto sia l' “ Incabloc ”, così come il dentifricio si chiama “Serodent” e il frigorifero è il “Frigidaire…”.

    Per far fronte all'aumento della domanda, “Portescap” dovette accrescere di continuo le sue capacità, sia riguardo il personale sia riguardo alle macchine, diventando il più importante datore di lavoro di La Chaux-de-Fonds. Questo successo richiese vari ampliamenti degli stabilimenti, finanziati grazie agli importanti profitti realizzati. Nel 1960 Portescap possedeva cinque fabbriche principali con una superficie dei locali di 18.000 metri quadri (7).

    p_ORTESCAP_1962
    Una delle fabbriche “Portescap” nell’anno 1965



    Ma l’Incabloc non fu l’unico scoperta di successo di “Fritz” Marti: nel 1942 l'inventore di La Chaux-de-Fonds creò la prima macchina elettronica svizzera con registrazione su nastro della marcia dell'orologio (Vibrograf). Questi dispositivi contribuirono enormemente al miglioramento della qualità degli orologi svizzeri, diventando uno strumento indispensabile sia per il fabbricante sia per il venditore e il riparatore.

    Altri apparecchi simili, nuovi modelli più perfezionati, apparecchi per contare le spire (delle spirali), strumenti per controllare l'ampiezza del bilanciere, per testare gli orologi da polso elettrici, senza parlare di altri di minore importanza, si aggiunsero alla lunga lista delle sue invenzioni.

    Ma il sogno di sempre di Marti era quello di un movimento elettrico a pila che si concretizzò con orologio “ Secticon ”, a transistor, con risultati di marcia sorprendenti. Era la prima volta nella storia dell'orologeria che un movimento elettrico di prezzo medio raggiungeva le prestazioni di un cronometro, con una precisione di più o meno un secondo al giorno (9).

    Secticon_02
    Pubblicità dell’orologio elettrico “ Secticon ”



    Il 24 maggio 1962 al dottor Frédèric Marti venne conferita la “ laurea honoris causa ” dall’Università di Neuchatel, per il suo contributo alla scienza, alla tecnica e all'economia neuchatelese e svizzera. In quell’occasione, egli rispose con parole di toccante semplicità: " Ma no, non sono uno scienziato, sono un applicatore tutt'al più ! Considerate che su circa 130 brevetti che ho depositato in mezzo secolo, quello che ha posto la nostra Azienda in cima al successo è quello che era ritenuto il più "terra-terra", cioè l'Incabloc. Ma attenzione, bisognava ancora realizzarlo e perfezionarlo instancabilmente. La pubblicità può far trionfare un prodotto, ma se non è più che perfetto, morirà come tanti altri ".

    matri_Fritz_1962
    Fédéric Marti dottore “honoris causa”, anno 1962


    Egli fu un vero "self- made man" ed i successi che riportò nel corso della sua carriera furono dovuti a un lavoro accanito accompagnato ad una totale modestia. Questa magnifica attività portò all'introduzione a La Chaux-de-Fonds di una industria nuova e al notevole miglioramento della qualità degli orologi svizzeri mediante macchine elettroniche, cui si aggiunsero i numerosi testi scientifici presentati alla Società svizzera di cronometria e le altrettanto numerose pubblicazioni su riviste e quotidiani di orologeria. Marti fu anche delegato di Stato e presidente della Commissione degli esami di diploma al Technicum di Neuchatel per una dozzina di anni.

    Marti, fuori dal suo laboratorio dove conduceva la sua lotta solitaria, ma così ricca di idee e invenzioni, non proferiva parola. Alla fondazione del “Club 44”, (un Circolo di esponenti dell’intellighentia” svizzera, fondato nel 1944: è una delle principali istituzioni della Svizzera di lingua francese ed invita personalità importanti ad esporre le proprie vedute di politica internazionale [N.d.R.]), cui contribuì parecchio poiché era l’Azienda “ Porte-Echappement Universel S.A.” che pagava questa intelligente creazione di Georges Braunschweig, Frédéric Marti si comportava come il membro più umile dell'Aeropago. A volte esprimeva un'opinione: era sempre di una saggezza e prudenza estreme. I paroloni non facevano parte del suo modo di essere.

    Quando, come a tutti gli inventori e uomini di scienza, gli fu fatta la domanda: " Qual'é il vostro hobby, il vostro passatempo preferito?", egli rispondeva " La filosofia delle religioni ". Adorava la filosofia, ma anche in questo campo come altrove, ci teneva a sottolineare: " Sapete, in questo campo non sono altro che un autodidatta. D'altronde, si è mai altro che se non questo ? ".

    Si era recato perfino in India senza riportarne altro che uno stupore deluso per aver incontrato soltanto una sorta di saggezza disincarnata che disprezzava l'esistenza delle folle affamate, alle quali si proponeva il nulla come rimedio ad ogni miseria. Tornando dal viaggio in India, confessò quindi tutta la sua profonda delusione: " Là dove volevo trovare, e sperimentare, la serenità, la contemplazione, la grandezza, l'umiltà, la dolcezza del saggio non trovavo altro che differenze sociali alte quanto l' Himalaya e profonde come l'Oceano Indiano, l'odio di classe, la morte più sinistra, la bestialità umana. Tornando, mi sono rivolto all'Ecclesiaste e al principio in esso contenuto “ Vanitas vanitatum et omnia vanitas ”.

    Portescap_1965

    Sulla porta d’ingresso in vetro della fabbrica ”Portescap” aperta nel 1962, sulla quale è raffigurato il disegno dell’Incabloc, sono presenti (da sinistra a destra) i fondatori dell’impresa, Georges Braunschweig, presidente del Consiglio di Amministrazione e Fédéric Marti, vice-presidente del Consiglio di Amministrazione e creatore dell’Incabloc; ancora più a destra, Philippe Braunschweig, membro del Consiglio di Amministratore e Direttore Generale di “Portescap”, anno 1965

    Fritz_Marti_80_anni
    Frédéric Marti all’età di 80 anni.


    E l'elettronica ? “…Quando ero a La Chaux-de Fonds, non era ancora il momento dell'orologio elettronico. Se ne parlava solamente. Era in gestazione. Si è capito molto presto che il quarzo poteva servire come base dei nostri progetti, per le sue qualità naturali…” "… Malgrado tutto, gli orologi svizzeri rimangono i migliori del mondo !...".

    Fritz_Marti_90_anni
    Frédéric Marti all’età di 90 anni.



    Frédéric Marti, che si era ritirato dagli affari già da diversi anni ormai, e viveva sulla riviera valdese, dedicando il suo tempo essenzialmente allo studio della filosofia, morì a Nyon all'età di 92 anni, il 24 dicembre 1983, lasciando il ricordo di un uomo brillante, caloroso e modesto a tutti coloro che l'hanno conosciuto. E la testimonianza di un uomo fuori dal comune.


    Biblio-webgrafia

    1) www.clock-watch.de/index.html?html/tec/sto/inc.htm
    2) https://orologi.forumfree.it/?t=51271881
    3) Lancette & C., M. Strazzi, Pressission S.A. Ed., Chaux-de-Fonds (CH), 2005
    4) Wistwatches Armbandhuren Montres-bracelets, G. L. Brunner, C. Pfeiffer-Belli, Konemann – Verlag GmbH, Monaco, 1990
    5) www.doc.rero.ch L’Impartial: numeri vari
    6) www.doc.rero.ch L’Express: numeri vari
    7) www.incabloc.ch/fr/historique.php
    8) http://vintagepaperandsalvage.ecrater.com/category.php
    9) http://vieuxpapiers-philoum.blogspot.it/p/secticon.html

    Edited by nicola1960 - 22/8/2014, 07:25
     
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    Complimenti Nicola, ricerca interessantissima quanto originale :)
     
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    Quanto mi piacciono questi topic :)
     
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    Complimenti Nicola! Questi sono i topic che fanno O+P un grande Forum. Piacevole, interessante, informativo, originale ed anche splendidamente scritto. È un piacere leggerti.
    Ciao
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    Te li faccio anche in pubblico i complimenti e ripeto che le monografie sui personaggi che hanno contribuito significativamente allo sviluppo della tecnica negli orologi sono tra le cose più affascinanti. ;)
     
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  7. bubba48
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    Splendido topic ;)

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    CITAZIONE (bubba48 @ 31/7/2014, 01:15) 
    Splendido topic ;)

    :I:

    Piccolo segreto: è stato proprio bubba48 che, richiedendomi notizie intorno ad un suo "strano" orologio, mi ha spinto, qualche settimana fa, a ricercare notizie su Frédéric Marti.

    Ma non voglio anticiparvi altro: aspettiamo la sua presentazione :) .... se si muove ^_^


    ricordo
     
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    Grazie mille della condivisione !! :I:
     
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  11. morered
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    parlando di Vibrograf vi posto queste foto di quello in mio possesso.
    il disco sopra la carta ruota e disegna il grafico con una scintilla bruciando la carta..
    e va sostituito secondo la frequenza del movimento .

    w1

    w2

    w3

    fino a qualche anno fa funzionava, vedendo questo topic l'ho rispolverato e fotografato ma non trovo più il cavo di alimentazione.
    Lo cercherò dopo le ferie
    Grazie Nicola :)
    paolo

    P.S.
    il manuale riporta la data gennaio 1952

    Edited by morered - 31/7/2014, 12:23
     
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    CITAZIONE (bubba48 @ 31/7/2014, 01:15) 
    Splendido topic ;)

    :I:

    :I: :I:
     
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    Che meraviglia, un topic come ce ne vorrebbero più spesso, onore al Professor Marti!
     
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    Grazie Nicola, molto interessante!
     
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