Eta piano B

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    Buongiorno a tutti mi piacerebbe sapere la vostra su questo argomento , nel caso mi scuso se e' stato gia' trattato
    leggevo tempo fa' che l'ETA non dara' piu' i suoi macchinari ad altre aziente fuori dal suo gruppo
    considerando "come gia' sapete" i molti brand anche primari che montano questi modificati , mi chiedo dove arriveranno poi i listini es. Tudor ed altri...
    costruendolo "in house" o quale PIANO B secondo voi troveranno chi non potra'/vorra' fare manifattura ...ma soprattutto quale azienda simile ad ETA approfittera' di questo momento storico

    grazie e buon WE
     
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    Soprod e Technotime per citarne due...
     
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    Esistono già alcune aziende svizzere che producono "cloni" dei movimenti Eta (legittimi essendo scaduti i brevetti dei movimenti Eta in questione). I produttori di orologi già hanno incominciato ad adottare questi movimenti, che essendo per l'appunto identici agli originali Eta non richiedono alcuna modifica su casse/quadranti/lancette degli orologi già in produzione. Le maison si limitano a rinominare il movimento secondo una loro referenza e montano secondo disponibilità l'originale Eta oppure il movimento clone (in genere prodotto da Sellita che garantisce le medesime specifiche tecniche di Eta).

    Fra i più famosi brand che utilizzano Sellita vi sono: Tag Heuer, Oris, Glycine... e tantissimi altri.
     
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    Non credo ci sarà problema di forniture.
    Sui prezzi meglio non esprimersi.
     
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    Non ci sarà alcun problema, anche se credo che la cosa sia stata fraintesa. Nel senso che ETA non consente più la personalizzazione dei propri calibri: lo fornisce già lei pronti per essere montati. Sellita si sta affermando perché propone prezzi inferiori. Swatch non vuole più che le case spaccino per manifattura roba sua.
     
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    Per alcune case di medio livello un'alternativa non svizzera è data da Myota.
     
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    CITAZIONE (mbelt @ 6/9/2014, 12:17) 
    Non ci sarà alcun problema, anche se credo che la cosa sia stata fraintesa. Nel senso che ETA non consente più la personalizzazione dei propri calibri: lo fornisce già lei pronti per essere montati. Sellita si sta affermando perché propone prezzi inferiori. Swatch non vuole più che le case spaccino per manifattura roba sua.

    La riduzione di fornitura dei movimenti riguarda anche quelli finiti:

    Nel 2014/2015 la fornitura scende al 75% rispetto alle media delle forniture 2009-2011, nel 2016-2017 sarà del 65%, nel 2018-2019 sarà del 55%. Se l'industria si muoverà come previsto dopo il 2019 Eta non sarà più obbligata a fornire movimenti a terzi, secondo quanto stabilito dalla COMCO (Commission de la Concurrence). Questo ovviamente non vuol dire che, dopo tale data, non potrà fornire a chi vorrà movimenti al di fuori del suo gruppo.

    C'è poi da vedere cosa accadrà con le parti di ricambio, se si troveranno in fornitura come adesso accade. Stesso discorso dicasi per gli altri produttori di movimenti: non vi è certezza che i ricambi saranno disponibili a tutti: per il momento i ricambi Sellita si trovano (cousins ce li ha), Soprod a Milano non sanno neanche chi sia! :D
     
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    CITAZIONE (Vins_cb @ 6/9/2014, 12:37) 
    La riduzione di fornitura dei movimenti riguarda anche quelli finiti:

    Nel 2014/2015 la fornitura scende al 75% rispetto alle media delle forniture 2009-2011, nel 2016-2017 sarà del 65%, nel 2018-2019 sarà del 55%. Se l'industria si muoverà come previsto dopo il 2019 Eta non sarà più obbligata a fornire movimenti a terzi, secondo quanto stabilito dalla COMCO (Commission de la Concurrence). Questo ovviamente non vuol dire che, dopo tale data, non potrà fornire a chi vorrà movimenti al di fuori del suo gruppo.

    C'è poi da vedere cosa accadrà con le parti di ricambio, se si troveranno in fornitura come adesso accade. Stesso discorso dicasi per gli altri produttori di movimenti: non vi è certezza che i ricambi saranno disponibili a tutti: per il momento i ricambi Sellita si trovano (cousins ce li ha), Soprod a Milano non sanno neanche chi sia! :D

    Ciò che riporti è soltanto quanto consentito ad ETA dall'antitrust svizzero, non quello che farà ETA. Ed infatti non mi risulta che Tudor riceva ad esempio meno ETA. Quindi è da vedere come sono realmente le cose. Non so se ETA possa andare avanti solo con Swatch Group.
     
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    CITAZIONE (mbelt @ 6/9/2014, 13:07) 
    Ciò che riporti è soltanto quanto consentito ad ETA dall'antitrust svizzero, non quello che farà ETA.

    Ma il provvedimento dell'antitrust è nato perché se fosse dipeso solo da Eta a quest'ora i rubinetti erano chiusi da tempo.

    CITAZIONE
    Ed infatti non mi risulta che Tudor riceva ad esempio meno ETA.

    Non vorrei ricordare male ma tempo fa avevo letto che vi era un accordo specifico fra Rolex e Swatch Group per la fornitura dei movimenti a Tudor. Stessa cosa non è successa ad esempio con Tag Heuer che sul proprio sito a proposito del "suo" Calibre 5 dichiara 25 o 26 rubini (quindi Eta 2824-2 o Sellita SW200-1) a seconda della disponibilità.

    CITAZIONE
    Quindi è da vedere come sono realmente le cose. Non so se ETA possa andare avanti solo con Swatch Group.

    Vedremo, come già scritto non è detto che interrompa completamente le forniture a terzi, magari vuole selezionare le aziende e probabilmente vorrà differenziare la produzione (negli ultimi due tre anni sono nati diversi nuovi calibri per i marchi del gruppo, sempre però basati sui calibri storici).
     
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    CITAZIONE (Vins_cb @ 6/9/2014, 13:52) 
    CITAZIONE (mbelt @ 6/9/2014, 13:07) 
    Ciò che riporti è soltanto quanto consentito ad ETA dall'antitrust svizzero, non quello che farà ETA.

    Ma il provvedimento dell'antitrust è nato perché se fosse dipeso solo da Eta a quest'ora i rubinetti erano chiusi da tempo.

    CITAZIONE
    Ed infatti non mi risulta che Tudor riceva ad esempio meno ETA.

    Non vorrei ricordare male ma tempo fa avevo letto che vi era un accordo specifico fra Rolex e Swatch Group per la fornitura dei movimenti a Tudor. Stessa cosa non è successa ad esempio con Tag Heuer che sul proprio sito a proposito del "suo" Calibre 5 dichiara 25 o 26 rubini (quindi Eta 2824-2 o Sellita SW200-1) a seconda della disponibilità.

    CITAZIONE
    Quindi è da vedere come sono realmente le cose. Non so se ETA possa andare avanti solo con Swatch Group.

    Vedremo, come già scritto non è detto che interrompa completamente le forniture a terzi, magari vuole selezionare le aziende e probabilmente vorrà differenziare la produzione (negli ultimi due tre anni sono nati diversi nuovi calibri per i marchi del gruppo, sempre però basati sui calibri storici).

    Io la scelta di ETA, risalente a 10 anni fa, non la ritengo così drastica. L'antitrust ha solo deciso in che margini può muoversi ETA. Il fatto che Tag Heuer monti Sellita non significa che sia una imposizione di ETA, perché Sellita fa pagare meno i suoi calibri, e così vale anche per altri. La critica di Hayek, era che ci fossero case come IWC che sostenevano che il calibro fosse loro, perché sostenevano (falsamente) che il calibro arrivasse a pezzi e loro lo modificassero e lo rifinissero....ecco questo genere di cose non esiste più, ed in questo comprendo le scelte di Swatch Group. Per il resto cambierà poco o nulla.
     
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    CITAZIONE (mbelt @ 6/9/2014, 14:08) 

    Io la scelta di ETA, risalente a 10 anni fa, non la ritengo così drastica. L'antitrust ha solo deciso in che margini può muoversi ETA. Il fatto che Tag Heuer monti Sellita non significa che sia una imposizione di ETA, perché Sellita fa pagare meno i suoi calibri, e così vale anche per altri. La critica di Hayek, era che ci fossero case come IWC che sostenevano che il calibro fosse loro, perché sostenevano (falsamente) che il calibro arrivasse a pezzi e loro lo modificassero e lo rifinissero....ecco questo genere di cose non esiste più, ed in questo comprendo le scelte di Swatch Group. Per il resto cambierà poco o nulla.
    [/QUOTE]
    Il problema secondo me era proprio questo, troppi calibri di "derivazione" Eta, quando invece erano esattamente come usciti dalla casa. Concordo che non cambierà in fondo nulla, rispetto all'attuale situazione. :)
     
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    CITAZIONE (mbelt @ 6/9/2014, 14:08) 
    Io la scelta di ETA, risalente a 10 anni fa, non la ritengo così drastica. L'antitrust ha solo deciso in che margini può muoversi ETA. Il fatto che Tag Heuer monti Sellita non significa che sia una imposizione di ETA, perché Sellita fa pagare meno i suoi calibri, e così vale anche per altri. La critica di Hayek, era che ci fossero case come IWC che sostenevano che il calibro fosse loro, perché sostenevano (falsamente) che il calibro arrivasse a pezzi e loro lo modificassero e lo rifinissero....ecco questo genere di cose non esiste più, ed in questo comprendo le scelte di Swatch Group. Per il resto cambierà poco o nulla.

    Quella dei movimenti grezzi è una questione sorta nel 2002. Quella dei movimenti assemblati e degli assortimenti è più recente. La COMCO ha aperto un'inchiesta nel 2011:


    CITAZIONE
    La COMCO apre un’inchiesta contro il Gruppo Swatch

    Berna, 08.06.2011 - Il 6 giugno 2011 la Commissione della concorrenza (COMCO) ha aperto un’inchiesta contro il Gruppo Swatch. L’inchiesta permetterà di determinare se la fine delle forniture di alcuni componenti dell’orologeria necessari alla fabbricazione dei movimenti meccanici annunciata dal Gruppo Swatch viola la Legge sui cartelli. Il Gruppo Swatch, cosciente del problema sorto da questo progetto, ha preso contatto con le autorità della concorrenza. La COMCO ha ordinato dei provvedimenti cautelari per tutta la durata dell’inchiesta, sulla base di una conciliazione con il Gruppo Swatch. Si tratta quindi di evitare che la concorrenza venga durevolmente intralciata sui mercati rilevanti.

    Il Gruppo Swatch prevede in particolare di interrompere completamente le forniture di movimenti meccanici e di assortimenti (elementi regolativi dei meccanismi di orologi) a clienti terzi. L'inchiesta aperta dovrebbe permettere di determinare se questo comportamento costituisce un abuso di posizione dominante illecito dal punto di vista del diritto della concorrenza. Si tratterà in particolare di stabilire se esistono delle fonti di approvvigionamento alternative al Gruppo Swatch e in quale prospettiva temporale tali alternative posso essere messe in atto. Il Gruppo Swatch si è dimostrato pronto a trovare una soluzione amichevole attraverso una riduzione graduale delle forniture.

    I provvedimenti cautelari ordinati dalla COMCO prevedono che, in un primo tempo, il Gruppo Swatch fornisca i clienti terzi in maniera integrale. Nel 2012, il Gruppo Swatch potrà invece ridurre le forniture di movimenti meccanici all'85% e le forniture di assortimenti al 95% della quantità fornita nel 2010.

    L'inchiesta aperta in settembre 2009 contro ETA SA Manufacture Horlogère Suisse, una filiale del Gruppo Swatch, concernente i movimenti meccanici può essere ampiamente influenzata dal risultato di questa nuova inchiesta. La procedura in corso contro ETA SA Manufacture Horlogère Suisse è quindi provvisoriamente sospesa.

    che si è conclusa nel 2013:


    CITAZIONE
    La COMCO autorizza il graduale abbandono delle forniture die movimenti meccanici per orologi.


    Berna, 25.10.2013 - Il 21 ottobre 2013 la Commissione della concorrenza (COMCO) ha chiuso l’inchiesta aperta il 6 giugno 2011 relativa alla realizzazione della nuova politica di fornitura del Gruppo Swatch. Dopo aver respinto l’8 luglio 2013 il primo accordo di conciliazione tra la sua Segreteria ed il Gruppo Swatch, la COMCO ha approvato la conclusione del nuovo accordo. Quest’ultimo permette al Gruppo Swatch di ridurre gradualmente la fornitura dei movimenti meccanici per orologi. La ETA SA Manufacture Horlogère Suisse (ETA), società affiliata al Gruppo Swatch, dovrà trattare tutti i suoi clienti in modo uguale. Tuttavia, l’accordo prevede una clausola in favore delle piccole medie imprese (PMI), al fine di evitare che quest’ultime non subiscano uno svantaggio ingiustificato. L’obbligo di fornitura degli assortimenti (ossia i componenti regolativi dei meccanismi di orologi) da parte del Gruppo Swatch resta in vigore.

    Con decisione dell’8 luglio 2013, la COMCO ha respinto il primo progetto di accordo stipulato tra la Segreteria e il Gruppo Swatch, riservando tuttavia alla possibilità di iniziare e condurre nuove trattative. Nell’agosto 2013, un nuovo accordo di conciliazione volto a concretizzare i punti fondamentali predefiniti è stato sottoposto alla COMCO.

    Tale accordo permette al Gruppo Swatch di ridurre gradualmente le sue forniture. L’obbligo di fornitura per i movimenti meccanici durerà fino al 31 dicembre 2019. In base alla media degli anni 2009-2011, il Gruppo Swatch, rispettivamente l’ETA, dovrà fornire per gli anni 2014/2015 il 75%, per il 2016/2017 il 65% e per il 2018/2019 il 55% delle quantità vendute. Il Gruppo Swatch, rispettivamente l’ETA, si impegna inoltre a trattare tutti i clienti in modo uguale. L’accordo prevede una clausola in favore delle piccole medie imprese (PMI), al fine di evitare che quest’ultime non subiscano uno svantaggio ingiustificato a causa dell’applicazione di tale norma. Qualora le situazioni di mercato dovessero cambiare notevolmente rispetto a quanto previsto, la COMCO si riserva di rivalutare l’obbligo di fornitura stipulato.

    Come già comunicato dalla COMCO il 12 luglio 2013, non è da escludere una riduzione delle forniture per gli assortimenti; tuttavia, questa misura risulterebbe ancora prematura. Infatti, essa è determinata dalle condizioni attuali e dallo sviluppo incerto del mercato in questo ambito. La COMCO monitorerà con attenzione tale sviluppo (in particolare, i test di fasi presso diversi fabbricanti ed i litigi presso il Tribunale federale dei brevetti). Anche in questo ambito, il Gruppo Swatch avrà la possibilità di aprire in futuro delle trattative con la segreteria in merito alle riduzioni delle forniture.

    Tratti dal sito delle autorità federali svizzere: www.admin.ch/

    Poi che non vi sarà un cambiamento epocale almeno i primi tempi può darsi, tant'è che il cambiamento è già iniziato ed in molti non se ne sono ancora accorti.



    Segnalo anche questo interessante articolo dell'Agosto 2013, quindi successivo al primo respingimento dopo l'apertura dell'inchiesta e precedente all'accordo stipulato nell'ottobre 2013:


    ----------------------------------------------------


    "Una guerra tra giganti dell'orologeria"Samuel Jaberg

    14.00.2013

    Una decisione dell'autorità svizzera della concorrenza ha rafforzato il braccio di ferro tra fabbricanti di orologi svizzeri sulle forniture di componenti. Il monopolio detenuto in questo campo dal leader mondiale Swatch Group, al centro della disputa, è diventato un vantaggio decisivo nella battaglia per il dominio nell'orologeria di lusso, rileva lo storico Pierre-Yves Donzé.

    È una disputa decennale, ma non s'intravvede ancora l'epilogo. La Commissione della concorrenza (COMCO) ha infatti giudicato in luglio che i produttori di orologi svizzeri non sono ancora in grado di fare a meno di alcune componenti essenziali per il funzionamento degli orologi meccanici, che sono ora fornite quasi esclusivamente dal gruppo Swatch.

    L'autorità anti-trust ha respinto un accordo di conciliazione concluso qualche mese prima tra la propria segreteria e il leader mondiale dell'orologeria. L'intesa mirava a una graduale riduzione della fornitura di movimenti meccanici e dei cosiddetti assortiment, da parte di Swatch Group.

    Specialista dell'orologeria svizzera – tra gli altri, ha pubblicato un libro sulla storia del Gruppo Swatch – e professore di storia economica presso l'università di Kyoto, in Giappone, Pierre-Yves Donzé esamina le ragioni del conflitto.

    Le origini di un monopolio

    "Durante il periodo tra le due guerre, la posizione dominante della Svizzera nel mercato globale è messa in questione dall'esportazione di orologi smontati e poi assemblati nei paesi in cui sono venduti.

    Per rimediare a questo, si crea un cartello. Dalla fusione di una trentina di produttori indipendenti e dalla super holding ASUAG nasce la società Ebauches SA, che controlla tutta la produzione di componenti nell'orologeria in Svizzera.

    Alcune fabbriche orologiere (Rolex, Omega, Patek Philippe) hanno il diritto di produrre componenti per sé, ma non di fornirle all'esterno.

    Nel corso degli anni '60, che segnano la liberalizzazione dell'industria orologiera, la maggior parte dei produttori perde la competitività sul mercato mondiale. Sempre di più propendono ad acquistare da Ebauches SA, che in seguito diventerà ETA, l'attuale braccio industriale di Swatch Group.

    In seguito alla crisi orologiera degli anni '70, su consiglio del consulente Nicolas G. Hayek, il gruppo Omega, allora conosciuto con la denominazione Società svizzera per l'industria orologiera (SSIH), unica fabbrica capace di un certo grado di indipendenza nella produzione, fa una fusione con Asuag (1983). Nasce così Swatch Group.

    Per quasi vent'anni, questo monopolio non è un problema, dato che Swatch Group è più un produttore di movimenti che di orologi finiti. Ma riposizionandosi nell'orologeria di lusso e nella vendita di orologi finiti, il gruppo di Bienne dall'inizio degli anni 2000 si presenta come un concorrente dei suoi ex clienti".

    Pierre-Yves Donzé, professore di storia economica presso l'università di Kyoto

    swissinfo.ch: In che chiave va letta la controversia tra fabbricanti di orologi svizzeri sulla fornitura di movimenti meccanici ed elementi di regolazione dei meccanismi di orologi?

    Pierre-Yves Donzé: Questo è il fulcro della guerra che si fanno i principali gruppi orologieri da oltre dieci anni, e che si accentuerà ulteriormente in futuro. Per quasi vent'anni, Swatch Group non ha veramente tratto benefici da un monopolio ereditato dal passato più che creato volontariamente. Ma lo sconvolgimento che ha segnato l'industria dagli anni '90, con la fenomenale crescita degli orologi di lusso, ha cambiato la situazione.

    Posizionandosi in questo comparto, soprattutto con l'acquisto di Blancpain e Breguet e con il nuovo orientamento di Omega, il gruppo orologiero di Bienne ha notevolmente aumentato il proprio giro d'affari. Parallelamente, vi è stata la formazione di grandi gruppi orologieri concorrenti nel giro di qualche anno: Richemont (Cartier, Vacheron Constantin) e LVMH (Tag Heuer, Zenith, Hublot) sono diventati potenti attori dell'orologeria di lusso. Pertanto, la concorrenza per Swatch Group non è più giapponese (Seiko, Citizen), ma elvetica.

    Il monopolio della produzione di movimenti meccanici e componenti oggi rappresenta un importante vantaggio competitivo per il suo detentore. È quindi logico che Swatch Group non voglia più rifornire marche concorrenti. Ma è anche comprensibile la decisione della COMCO di dare all'industria il tempo di adattarsi.

    swissinfo.ch: C'è un legame con il dibattito pubblico che c'è stato sulla tutela del marchio "Swiss made"?

    P-Y. D.: È proprio la stessa logica che è in atto. Per Swatch Group, aumentare dal 50 al 60% la quota di componenti per orologi che deve essere fabbricata in Svizzera era un modo per rafforzare la sua posizione rispetto ad altri gruppi. Questi ultimi non hanno potuto contestare pubblicamente questa posizione, altrimenti sarebbero stati messi al bando dall'industria.

    swissinfo.ch: Eppure con la presentazione, in aprile, del suo nuovo movimento completamente automatizzato Simstem51, Swatch ha voluto dimostrare che era possibile creare e industrializzare nel giro di due anni un nuovo prodotto meccanico al 100% "Swiss made".

    P-Y. D.: La concezione di Simstem51 si spiega principalmente con il fatto che Swatch Group, l'unico gruppo orologiero svizzero presente anche nella gamma bassa e media (Tissot, Swatch, Calvin Klein, Longines), ha bisogno di uno strumento industriale performante per realizzare risparmi di un certo livello. Non può riposare sugli allori in questo settore ultra-competitivo. D'altra parte, produce anche movimenti al quarzo all'estero (cioè non "Swiss made") per il mercato globale.

    swissinfo.ch: Ma si può dar torto a Nick Hayek, CEO di Swatch Group, quando afferma che negli ultimi anni troppi produttori di orologi hanno semplicemente approfittato della vacca da mungere che è lo "Swiss made", senza investire nella ricerca, nello sviluppo e in uno strumento industriale ad alte prestazioni?

    P-Y. D.: Effettivamente, i grandi gruppi orologieri concorrenti di Swatch Group in teoria dispongono delle risorse finanziarie necessarie per fabbricare componenti, tra cui le famose spirali [molle che assicurano la precisione dell'orologio], che in realtà non sono molto difficili da produrre. Ma alcuni di essi hanno trascurato gli investimenti nei loro strumenti produttivi.

    Paradossalmente, le pubblicità delle marche di orologi si concentrano quasi esclusivamente sulle innovazioni tecnologiche nei movimenti, quando in realtà le novità sono molto rare. Ciò che dovrebbe prevalere, non è inventare, ma dotarsi dei mezzi per essere indipendenti.

    swissinfo.ch: A medio termine, la volontà di chiudere i rubinetti da parte del Gruppo Swatch porterà a una maggiore industrializzazione del paese o, al contrario, al trasferimento all'estero della produzione di componenti di orologi svizzeri?

    P-Y. D.: La fabbricazione di movimenti di orologi è una questione delicata, perché tocca il nocciolo del know-how svizzero. Comunque, la mondializzazione dell'orologeria svizzera è già una realtà. Da 15 anni si constata un aumento del valore delle importazioni di parti di movimenti di orologi, mentre il numero di orologi esportati stagna. Ciò significa che il valore delle componenti straniere in ogni orologio svizzero diventa sempre più importante.

    Attualmente, anche delle aziende cinesi e thailandesi sono in grado di produrre movimenti di pari qualità di quelli dell'ETA, il braccio industriale di Swatch Group. Quanto a TAG Heuer si è nel frattempo rivolta a Seiko per assicurarsi gli approvvigionamenti di spirali.

    Ci si deve inoltre ricordare che lo "Swiss made" concerne solo il movimento e l'assemblaggio finale. Il design dell'orologio non è protetto dal marchio svizzero, anche se è un elemento essenziale di un bene di lusso. Quasi tutte le casse, i quadranti e i braccialetti degli orologi svizzeri sono fabbricati all'estero, soprattutto in Cina.

    swissinfo.ch: Allora come si spiega il dominio quasi incontrastato dell'orologeria svizzera nel mercato mondiale?

    P-Y. D.: Oggi, l'orologio non è più un oggetto utilitario, è un accessorio di moda, soprattutto maschile, un vettore di immagine e di emozioni. Ciò che fa la forza dell'orologeria svizzera è l'essere riuscita a trasformare delle risorse culturali – tradizione, eccellenza di un know-how radicato su un territorio – in risorse di marketing.

    Un conflitto che dura da oltre 10 anni

    Nel 2002, Swatch Group crea un effetto bomba nel microcosmo orologiero annunciando l'arresto progressivo della fornitura di abbozzi dei movimenti di orologi ai suoi concorrenti.

    Nel 2009, l'allora patron di Swatch, Nicolas G. Hayek, dichiara l'intenzione di non più fornire ai concorrenti componenti di orologi prodotti dal gruppo. La decisione causa un putiferio nella comunità orologiera, molto dipendente dalle filiali del gigante di Bienne, ETA e Nivarox.

    Nel giugno 2011, la Commissione della concorrenza (COMCO) apre un'inchiesta e adotta misure cautelative, che consentono a Swatch Group di ridurre le forniture di componenti a terzi a partire dal 2012.

    Nella primavera del 2013, la Segreteria della COMCO e Swatch Group sottoscrivono un accordo di conciliazione, che prevede una riduzione progressiva della fornitura di movimenti meccanici (insieme di componenti che permettono di far funzionare l'orologio) e di assortiment (elementi regolativi dei meccanismi degli orologi) ai clienti esterni.

    Il 12 luglio, a sorpresa generale, la COMCO respinge l'accordo. L'autorità di vigilanza della concorrenza approva in linea di principio la riduzione graduale della fornitura dei movimenti meccanici, ma non quella degli assortiment. L'anti-trust motiva la decisione con il fatto che al momento non esiste un'alternativa alla spirale prodotta da Nivarox.

    fonte: www.swissinfo.ch/ita/-una-guerra-tr...geria-/36660798
     
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    Nell'articolo che ricapitola la storia si parla di "componenti" e di "insiemi di componenti" non di movimenti finiti. Questo è l'equivoco.
    Inoltre io non sono così convinto che dopo la crisi Swatch sia dello stesso avviso.
     
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    L'articolo verte più sul futuro dell'orologeria svizzera, ma il taglio di Eta è anche sui movimenti finiti. La commissione infatti parla di "obbligo di fornitura per i movimenti meccanici". Ti segnalo anche questo articolo: www.calibre11.com/tag-heuers-movement-future/

    di cui questo estratto riassume bene la situazione:

    CITAZIONE
    In the early 2000s, Swatch Group set out a clear strategy: it no longer wanted to be forced to supply Ébauches (movement blanks completed by customers), finished movements or even components to its competitors unless it chose to do so.

    The first target was the supply of ébauches. In 2002 Swatch Group announced its plans to stop the supply of ébauches outside the Swatch Group, an objective that took eight years to achieve, given a series of negotiations with Comco that reduced supply over several years.

    Having won that battle, Swatch turned its focus to finished movements and components, negotiating in 2009 with Comco to scale back the supply of movements to 85% of 2010 levels. Not surprisingly, many watch brands and component manufacturers who rely on Swatch Group appealed this decision- and it was that appeal that was heard in Berne on 6 September 2011.

    essendo l'articolo del 2011 non ci sono i nuovi aggiornamenti che puoi leggere nel comunicato della comco postato prima, che appunto riguarda i movimenti finiti: dopo il 2019 non c'è più obbligo di fornitura di movimenti meccanici.
    Resta al momento l'obbligo per gli "assortimenti" (spirali/bilancieri).

    L'errore è fermarsi a considerare il solo futuro di Eta senza considerare il futuro del gruppo Swatch. E' vero che Eta potrebbe avere una perdita ma tutte le maison del gruppo ne guadagnano perché hanno "segato le gambe" alla concorrenza. Queste le intenzioni iniziali del Gruppo Swatch... non è escluso che SG decida di rivedere le sue decisioni (fino ad oggi mi sembra evidente non lo abbia fatto)... il futuro è da scrivere e si vedrà

    Anche in questo articolo di National Jeweler si parla di movimenti finiti: http://www.nationaljeweler.com/watches/bra...ue-s-1574.shtml

    CITAZIONE
    Bern, Switzerland--A Swiss competition body has ruled that Swatch Group must continue supplying third-party watchmakers with at least some finished movements through Dec. 31, 2019.

    [...]

    After 2019, Swatch Group will not have to supply any finished movements, “if the market develops as foreseeable today,” a Comco spokesperson confirmed.

    [...]

    In July, Comco agreed that Swatch Group could cut the number of finished movements it supplies to other watchmakers from 85 percent to 75 percent of 2010 levels beginning in 2014, but sent the company back to the drawing board to come up with a new plan for reducing deliveries beyond that.
     
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    CITAZIONE (Vins_cb @ 6/9/2014, 15:40) 
    L'articolo verte più sul futuro dell'orologeria svizzera, ma il taglio di Eta è anche sui movimenti finiti. La commissione infatti parla di "obbligo di fornitura per i movimenti meccanici". Ti segnalo anche questo articolo: www.calibre11.com/tag-heuers-movement-future/

    di cui questo estratto riassume bene la situazione:

    CITAZIONE
    In the early 2000s, Swatch Group set out a clear strategy: it no longer wanted to be forced to supply Ébauches (movement blanks completed by customers), finished movements or even components to its competitors unless it chose to do so.

    The first target was the supply of ébauches. In 2002 Swatch Group announced its plans to stop the supply of ébauches outside the Swatch Group, an objective that took eight years to achieve, given a series of negotiations with Comco that reduced supply over several years.

    Having won that battle, Swatch turned its focus to finished movements and components, negotiating in 2009 with Comco to scale back the supply of movements to 85% of 2010 levels. Not surprisingly, many watch brands and component manufacturers who rely on Swatch Group appealed this decision- and it was that appeal that was heard in Berne on 6 September 2011.

    essendo l'articolo del 2011 non ci sono i nuovi aggiornamenti che puoi leggere nel comunicato della comco postato prima, che appunto riguarda i movimenti finiti: dopo il 2019 non c'è più obbligo di fornitura di movimenti meccanici.
    Resta al momento l'obbligo per gli "assortimenti" (spirali/bilancieri).

    L'errore è fermarsi a considerare il solo futuro di Eta senza considerare il futuro del gruppo Swatch. E' vero che Eta potrebbe avere una perdita ma tutte le maison del gruppo ne guadagnano perché hanno "segato le gambe" alla concorrenza. Queste le intenzioni iniziali del Gruppo Swatch... non è escluso che SG decida di rivedere le sue decisioni (fino ad oggi mi sembra evidente non lo abbia fatto)... il futuro è da scrivere e si vedrà

    Anche in questo articolo di National Jeweler si parla di movimenti finiti: www.nationaljeweler.com/watches/bra...ue-s-1574.shtml

    CITAZIONE
    Bern, Switzerland--A Swiss competition body has ruled that Swatch Group must continue supplying third-party watchmakers with at least some finished movements through Dec. 31, 2019.

    [...]

    After 2019, Swatch Group will not have to supply any finished movements, “if the market develops as foreseeable today,” a Comco spokesperson confirmed.

    [...]

    In July, Comco agreed that Swatch Group could cut the number of finished movements it supplies to other watchmakers from 85 percent to 75 percent of 2010 levels beginning in 2014, but sent the company back to the drawing board to come up with a new plan for reducing deliveries beyond that.

    Guarda sarò io che non capisco però continuo a leggere cose diverse. Infatti: non vi è dubbio che il pronunciamento dell'antitrust svizzero parli anche di movimenti finiti. Ma non sembra essere questo che è stato chiesto o deciso da Swatch: ed infatti laddove si parla delle intenzioni dell'azienda si parla di componenti, e di insieme di componenti, non di movimenti montati e consegnati. A me sembra una differenza significativa, e affatto marginale. Infatti all'antitrust non si è rivolta Swatch ma la concorrenza. Vedremo come andranno le cose, tenendo anche conto che potrebbero pure cambiare idea. D'altro canto ora che Omega ha movimenti suoi fatti comunque da ETA, a questo punto i calibri ETA dovrebbero andare solo su Longines, Tissot, fascia alta Swatch (che monteranno i più economici system 51), insomma non tanti pezzi come oggi.
     
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