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Un paio d'anni fa in una nota orologeria multi marca con sede a Venezia,il responsabile alle vendite,mise il sottoscritto e un mio cugino,che stava acquistando un Panerai,in grosso imbarazzo citandoci, secondo il suo illuminato parere,il reale costo di alcuni modelli Rolex e Panerai.Da fonti in suo possesso,non so fino a quanto attendibili,il costo di un movimento come il 3135 Rolex veniva a costare sui 500-600 euro,il movimento Panerai,di cui non ricordo la referenza sui 250-300 euro. . -
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Andrei piano ...bisogna considerare i costi dei macchinari, della struttura, dei brevetti (ammortamento), dei tecnici, del know how, della distribuzione, dei prototipi e degli omaggi, della pubblicità ,del marketing, del testimonial, dell'agente,delle tasse fino alle perdite e alla fine si ha un costo/unità (sicuramente mi manca qualcosa). Dato che alcuni rivenditori scontano fortemente il prezzo di listino immagino che il prezzo di produzione sia orientato al 20/30 % del prezzo di listino.
Poi varia in base al numero di pezzi. Piu' è alto e piu' si guadagna in totale.
Comunque oggi la produzione industriale anche nella manifattura è molto meccanizzata e dunque si guadagna di piu' e si fanno piu' pezzi con minori costi di manodopera che è poi quella che incide quando parliamo di acciaio. Un po' meno nel caso di metalli e pietre preziose che comunque si fanno pagare a peso.. -
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Con Forzaora abbiamo un ulteriore conferma della bontà del 'Metodo C-K modificato', confermando il discriminante al 5% sui dati percepiti. Citare il cugino potrebbe essere controproducente pertanto insabbierei per ora la presenza del parente come testimone. . -
ciaca.
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Andrei piano ...bisogna considerare i costi dei macchinari, della struttura, dei brevetti (ammortamento), dei tecnici, del know how, della distribuzione, dei prototipi e degli omaggi, della pubblicità ,del marketing, del testimonial, dell'agente,delle tasse fino alle perdite e alla fine si ha un costo/unità (sicuramente mi manca qualcosa). Dato che alcuni rivenditori scontano fortemente il prezzo di listino immagino che il prezzo di produzione sia orientato al 20/30 % del prezzo di listino.
Poi varia in base al numero di pezzi. Piu' è alto e piu' si guadagna in totale.
Comunque oggi la produzione industriale anche nella manifattura è molto meccanizzata e dunque si guadagna di piu' e si fanno piu' pezzi con minori costi di manodopera che è poi quella che incide quando parliamo di acciaio. Un po' meno nel caso di metalli e pietre preziose che comunque si fanno pagare a peso.
Tutto ciò che hai citato è incluso nel concetto di costo generalizzato dell'unità di prodotto, di cui il solo costo vivo di produzione (ossia dei fattori produttivi utilizzati per la sua realizzazione) è una percentuale più o meno ridotta a secondo del tipo di prodotto e della struttura dei costi dell'azienda.CITAZIONECitare il cugino potrebbe essere controproducente pertanto insabbierei per ora la presenza del parente come testimone.
E lo sostituirei con una non meglio precisata "fonte ben informata". -
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Credo sia meglio non sapere... . -
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fino ad adesso, abbiamo preso come riferimento un sub che ha un valore di listino di circa 8k, e forse valutando tutte le componenti in gioco è pure comprensibile. Ma mi spiegate come si determina il prezzo di listino di un orologio che costa più di 500k? . -
kevmit.
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A me si !!! Studieranno l'ipotesi "kevmit" all'università ahahahaha. -
ciaca.
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fino ad adesso, abbiamo preso come riferimento un sub che ha un valore di listino di circa 8k, e forse valutando tutte le componenti in gioco è pure comprensibile. Ma mi spiegate come si determina il prezzo di listino di un orologio che costa più di 500k?
Dipende da CHI lo fa, da COME lo fa, da QUANTI ne fa, e dal PERCHÈ ne fa tanti.
Insomma, se passiamo al campo dell'artigianato, diventa tutto più semplice da quantificare e anche da "giustificare".
Se un tizio come Philippe Dufour o Daniel Roth fa 10 orologi in un anno e li vende alla media di 50k euro ciascuno incassando mezzo milione di euro senza intermediari, senza costi di struttura e di marketing, senza cioè costi accessori, ma solo mettendoci il proprio sudore, la propria maestria, la propria esperienza, il proprio ingegno e il costo (irrisorio) dei fattori produttivi, che senso ha parlare di "costo di produzione"?
Sarebbe più opportuno parlare di valore della "creazione". Quanto "vale" la mano di Philippe Dufour che lucida per giorni interi anche una sola vite di pochi decimi di mm e produce i suoi anglage, o di DR che crea dal nulla i suoi tourbillon?
In certi orologi, unici per definizione perchè mai nessuno è uguale all'altro, non c'è produzione e nemmeno costo, c'è la vita stessa spesa da un grande orologiaio nel realizzarlo.. -
.Dipende da CHI lo fa, da COME lo fa, da QUANTI ne fa, e dal PERCHÈ ne fa tanti.
Insomma, se passiamo al campo dell'artigianato, diventa tutto più semplice da quantificare e anche da "giustificare".
Se un tizio come Philippe Dufour o Daniel Roth fa 10 orologi in un anno e li vende alla media di 50k euro ciascuno incassando mezzo milione di euro senza intermediari, senza costi di struttura e di marketing, senza cioè costi accessori, ma solo mettendoci il proprio sudore, la propria maestria, la propria esperienza, il proprio ingegno e il costo (irrisorio) dei fattori produttivi, che senso ha parlare di "costo di produzione"?
Sarebbe più opportuno parlare di valore della "creazione". Quanto "vale" la mano di Philippe Dufour che lucida per giorni interi anche una sola vite di pochi decimi di mm e produce i suoi anglage, o di DR che crea dal nulla i suoi tourbillon?
In certi orologi, unici per definizione perchè mai nessuno è uguale all'altro, non c'è produzione e nemmeno costo, c'è la vita stessa spesa da un grande orologiaio nel realizzarlo.
Si può dire lo stesso anche per Patek Philippe, Vacheron Constantin e Audemars Piguet?. -
kevmit.
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Si può dire lo stesso anche per Patek Philippe, Vacheron Constantin e Audemars Piguet?
NO!
non saranno ai livelli di rolex ma nemmeno ai livelli degli indipendenti artigiani 👍. -
ciaca.
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Si può dire lo stesso anche per Patek Philippe, Vacheron Constantin e Audemars Piguet?
In linea di massima, con riferimento alla produzione in serie, assolutamente no. Sono realtà assolutamente sovrapponibili a quella del rolex submariner preso a esempio, fatte le debite proporzioni in termini di produzione annua di pezzi, di sistemi produttivi e di relative economie di scala.
Ci sono però delle eccezioni, perchè tutte e 3 le case producono alcuni modelli eccezionali in ristrettissima quantità e molto più vicini alla realtà artigianale di un indipendente che non a quella industriale di un Rolex.
Edited by ciaca - 20/11/2014, 23:17. -
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direi che si dovrebbe muovere con dinamica del 20-25% del prezzo del listino senza IVA ... . -
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Concordo 100%!!. -
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Argomento affrontato più volte, ma non si può affrontare il settore luxury con le dinamiche del mondo industriale. Il prezzo serve anche a posizionare il marchio, non è solo Costo (OVH, R&S, Supply C...) + Ricarico = Prezzo. . -
Britannic.
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Dipende molto cosa si intende con costo di produzione. Consideri incluso il costo della centralinista che risponde? Consideri l'usura dei macchinari e il progressivo rinnovamento tecnologico degli impianti? O le risme di carta usate dagli uffici? La ricerca e sviluppo, se non di nuovi materiali come la ceramica, almeno del design? In sostanza, i costi generali dell'azienda sono inclusi o consideri solamente il costo materia prima / ore lavoro/ acquisti esterni direttamente connessi all'oggetto?
Se includi i costi generali, cosa peraltro necessaria IMHO a valorizzare la produzione di un oggetto, diventa molto difficile distinguere i costo generale necessario e il costo di marketing. In ogni caso, dubito che un submariner nuovo corso abbia un costo, incluso quello generale, di 250 €. Vorrebbe dire acquistare risorse per di meno di 8 ore di un dipendente specializzato, senza materie prime e tutto il resto.