"Stefano è stato in un lager"

"Cucchi torturato come Regeni"

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    CITAZIONE (Palantir (Andrea) @ 14/10/2018, 19:21) 
    ma anche no: una ragazza ha IL DIRITTO di uscire e di stare in gonna:un qualunque soggetto NON ha il diritto di spacciare.

    per cui doveva andare a giocare a calcetto e non gli sarebbe successo nulla, esatto? rimango della mia idea.

    se a me capitasse una cosa simile e un qualsiasi tipo dicesse su mio figlio " se invece di drogarsi - o di andare in Egitto a salvare il mondo- andava a giocare a calcetto, non gli sarebbe successo.." stai tranquillo che il tipo a casa quella sera andava sulle ginocchia, costi quel che costi.

    spero con capiti a nessuno, ma come detto e ridetto potrebbe capitare a tutti, anche a te, sarei curioso di vedere davvero le reazioni a caldo, reali, non ipotetiche e scritte a supporto di un ragionamento
     
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    CITAZIONE (Palantir (Andrea) @ 14/10/2018, 19:21) 
    ma anche no: una ragazza ha IL DIRITTO di uscire e di stare in gonna:un qualunque soggetto NON ha il diritto di spacciare.

    Andrea, il topic non è sull'essere tossicodipendenti, e non è nemmeno sullo spaccio di stupefacenti, il topic è sul fatto che c'è un processo in cui si potrebbe accertare che un ragazzo sia stato percosso alla morte da persone in divisa.
    tutto il resto, perdonami, è altro
     
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    A chi scrive che Regeni se l’è andata a cercare ricordo che l’Egitto sarebbe -in teoria- un paese amico dell’Italia.
    Fosse stato uno sprovveduto andato a ficcarsi in cose più grandi di lui andava arrestato e coinvolte ambasciata e Farnesina.
    Fosse stato una spia (per l’Italia o per i servizi inglesi) andava arrestato ed espulso come persona non gradita.
    Non torturato a morte da apparati dello stato.
    Non parliamo della Corea del Nord o dell’Iraq, dell’Afghanistan o di altri paesi a “rischio”. Parliamo dell’Egitto, dove migliaia di imprese italiane lavorano e fanno affari e migliaia di turisti italiani tutt’ora vanno in vacanza (al Cairo o nei villaggi sul Mar Rosso ad esempio) con la benedizione del governo locale.
    Fine Ot, scusate.

    ps. o forse bisognerebbe avere il coraggio politico ed economico di smettere di essere alleati e partner di dittature feroci ma sappiamo bene tutti che pecunia non olet...
     
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    CITAZIONE (Glauco @ 14/10/2018, 20:05) 
    Andrea, il topic non è sull'essere tossicodipendenti, e non è nemmeno sullo spaccio di stupefacenti, il topic è sul fatto che c'è un processo in cui si potrebbe accertare che un ragazzo sia stato percosso alla morte da persone in divisa.
    tutto il resto, perdonami, è altro

    Che la condotta dei militi sia da condannare l’ho ripetuto. Varie volte. Il resto è altro come anche il resto di tutti gli altri.
     
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    CITAZIONE (youngholden @ 14/10/2018, 20:28) 
    A chi scrive che Regeni se l’è andata a cercare ricordo che l’Egitto sarebbe -in teoria- un paese amico dell’Italia.
    Fosse stato uno sprovveduto andato a ficcarsi in cose più grandi di lui andava arrestato e coinvolte ambasciata e Farnesina.
    Fosse stato una spia (per l’Italia o per i servizi inglesi) andava arrestato ed espulso come persona non gradita.
    Non torturato a morte da apparati dello stato.
    Non parliamo della Corea del Nord o dell’Iraq, dell’Afghanistan o di altri paesi a “rischio”. Parliamo dell’Egitto, dove migliaia di imprese italiane lavorano e fanno affari e migliaia di turisti italiani tutt’ora vanno in vacanza (al Cairo o nei villaggi sul Mar Rosso ad esempio) con la benedizione del governo locale.
    Fine Ot, scusate.

    ps. o forse bisognerebbe avere il coraggio politico ed economico di smettere di essere alleati e partner di dittature feroci ma sappiamo bene tutti che pecunia non olet...

    Io non dico che sia giusto, forse non riesco a spiegarmi!
    Dico che una persona sveglia di 28 anni ed i genitori eruditi di essa e i docenti che la circondano dovrebbero avere chiaro che andare a fare quell'attività in quel paese è rischioso. Non ho detto che è giusto che lo sia. Ho detto che lo è.
    Pertanto, sul piatto della bilancia si deve mettere la corretta intenzione di contribuire al sapere, al progresso etc e la propria incolumità.
    Ripeto, forse si capirà: non dico che sia giusto. Dico che lo è.
     
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    CITAZIONE (Palantir (Andrea) @ 15/10/2018, 04:45) 
    Io non dico che sia giusto, forse non riesco a spiegarmi!
    Dico che una persona sveglia di 28 anni ed i genitori eruditi di essa e i docenti che la circondano dovrebbero avere chiaro che andare a fare quell'attività in quel paese è rischioso. Non ho detto che è giusto che lo sia. Ho detto che lo è.
    Pertanto, sul piatto della bilancia si deve mettere la corretta intenzione di contribuire al sapere, al progresso etc e la propria incolumità.
    Ripeto, forse si capirà: non dico che sia giusto. Dico che lo è.

    Quando si progetta un periodo di ricerca sul campo la prassi prevede che la richiesta passi assi attraverso il comitato etico dell’università. Se il luogo designato è, facciamo un esempio, un paese dell’UE allora il passaggio sarà un pro forma espletabile online. Se, come nel caso di Regeni o di tantissimi altri tra cui anche il mio, la ricerca viene fatta in un paese in cui esiste un livello di rischio (ci sono diversi livelli di rischio), allora la procedura è molto più lunga, dettagliata e approfondita. Esistono dei paesi, vedi la Siria, la Corea del Nord, ecc., in cui non è concesso in alcun modo andare a fare ricerca “nel nome” della propria istituzione universitaria. Questa valutazione di rischio ha molteplici ragioni, anche e soprattutto poter permettere all’ateneo di prepare in anticipo un adeguato piano economico/tecnico/assicurativo/istituzionale di aiuto al ricercatore -sia esso dottorando o stabilizzato- in caso di problemi in loco. Tutto ciò avviene per legge nel Regno Unito e non è in alcun modo aggirabile se non muovendosi autonomamente e indipendentemente rispetto al proprio ateneo, cosa che non è avvenuta nel caso di Regeni e che non avviene praticamente mai per diverse ragioni, talune anche molto pratiche.
     
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  7. 61pablo
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    Detto che paragonare i due casi citati, è inutile , talmente diversi.

    Sul caso Cucchi mi vengono solo in mente due cose :

    Quando un persona si trova per qualsiasi motivo in una area delle forze dell'ordine , deve essere in un posto sicuro.
    Nel caso Cucchi si è arrivato anche ha modificare , libro presenze delle persone , cancellare traccie e modificare registri. Queste modifiche non le può fare il semplice appuntato,ma sono di pertinenza di ufficiali della arma. Quindi quando oggi sento il comandante in capo , in una intervista, parlare di indagini, non capisco più nulla, resto basito che non siano state fatte precedentemente.

    La struttura ospedaliera dove è venuto a mancare, ha scelto una strada economica transattiva, per non rischiare in termini economici maggiori.
    Quindi i soldi dati alla famiglia, sono non un regalo, ma un togliersi un grosso problema da parte del Pertini.
     
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    CITAZIONE (61pablo @ 15/10/2018, 11:29) 
    Detto che paragonare i due casi citati, è inutile , talmente diversi.

    Sul caso Cucchi mi vengono solo in mente due cose :

    Quando un persona si trova per qualsiasi motivo in una area delle forze dell'ordine , deve essere in un posto sicuro.
    Nel caso Cucchi si è arrivato anche ha modificare , libro presenze delle persone , cancellare traccie e modificare registri. Queste modifiche non le può fare il semplice appuntato,ma sono di pertinenza di ufficiali della arma. Quindi quando oggi sento il comandante in capo , in una intervista, parlare di indagini, non capisco più nulla, resto basito che non siano state fatte precedentemente.

    La struttura ospedaliera dove è venuto a mancare, ha scelto una strada economica transattiva, per non rischiare in termini economici maggiori.
    Quindi i soldi dati alla famiglia, sono non un regalo, ma un togliersi un grosso problema da parte del Pertini.

    :I: :I: :I:
     
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    CITAZIONE (apobush @ 15/10/2018, 09:58) 
    Quando si progetta un periodo di ricerca sul campo la prassi prevede che la richiesta passi assi attraverso il comitato etico dell’università. Se il luogo designato è, facciamo un esempio, un paese dell’UE allora il passaggio sarà un pro forma espletabile online. Se, come nel caso di Regeni o di tantissimi altri tra cui anche il mio, la ricerca viene fatta in un paese in cui esiste un livello di rischio (ci sono diversi livelli di rischio), allora la procedura è molto più lunga, dettagliata e approfondita. Esistono dei paesi, vedi la Siria, la Corea del Nord, ecc., in cui non è concesso in alcun modo andare a fare ricerca “nel nome” della propria istituzione universitaria. Questa valutazione di rischio ha molteplici ragioni, anche e soprattutto poter permettere all’ateneo di prepare in anticipo un adeguato piano economico/tecnico/assicurativo/istituzionale di aiuto al ricercatore -sia esso dottorando o stabilizzato- in caso di problemi in loco. Tutto ciò avviene per legge nel Regno Unito e non è in alcun modo aggirabile se non muovendosi autonomamente e indipendentemente rispetto al proprio ateneo, cosa che non è avvenuta nel caso di Regeni e che non avviene praticamente mai per diverse ragioni, talune anche molto pratiche.

    Mi spieghi un pò meglio per favore? Non ho capito bene.
     
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    CITAZIONE (Palantir (Andrea) @ 15/10/2018, 14:20) 
    Mi spieghi un pò meglio per favore? Non ho capito bene.

    Più facile così: cosa non ti è chiaro?
     
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