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Prada: elogio maschile a uno stile modesto
Con la nuova collezione da uomo Miuccia Prada dichiara di "avvertire la necessità di parlare di umanità, di semplicità, di modestia". In un messaggio che è insieme politico e di stile.
"Non aspettatevi grandi cose. Dopo sfilate grandiose e fantasiose, avverto la necessità di fare l'opposto e di parlare di umanità, di semplicità, di modestia". Bastano poche parole a Miuccia Prada per descrivere la sua nuova collezione maschile, un invito a spogliarsi degli orpelli più eclatanti di quella parola abusata e violentata da tutti che passa sotto il nome di lusso e che è poi un'autorappresentazione di sé ostentata ed eclatante attraverso l'abbigliamento.
In passerella ci sono i completi della contestazione anni Settanta, il velluto a righe, i trench di lana che punge più del freddo, i maglioni che "riprendono tutto quello che un artista non dovrebbe dipingere: i panorami stereotipati, i mazzi di fiori. Li ho voluti in collezione, sotto forma di stampe, disegni e ricami non tanto per ribadire il mio interesse per il cattivo gusto, ma piuttosto per raccontare l'importanza della debolezza, il suo rispetto in un momento in cui mi sembrano tornare di moda la prepotenza e il culto di una forza, di un potere che mi preoccupano".
Un riferimento all'epoca di Trump che inizierà a tutti gli effetti tra qualche giorno, dopo l'insediamento del neo presidente americano? "Non voglio commentare la politica", taglia corto la designer, con un sotto testo che invece invita a guardare la sua nuova collezione come un vero e proprio commento ai fatti politici contemporanei.
Il valore più profondo di questa collezione, invece, va forse cercato nel tentativo di questa designer di scendere a patti con una rivoluzione mediatica e di pensiero che prima guardava con snobismo e distanza e che invece ora sembra abbracciare con grande entusiasmo. Non partendo dall'arte ma dall'attualità, questa nuova sfilata sembra togliere il make-up alla moda di Prada come gesto simbolico. La sequenza di abiti modesti nasconde in realtà molte domande schizofreniche sul contemporaneo: gli accessori di pelliccia sono esagerati ed eccentrici dove il vestire è scialbo; le collane di conchiglie e pelo di pecora stridono sui quadretti da impiegato; e le maglie con fiori presi dai quadri mediocri di ristoranti discutibili si contrappongono all valigette 24ore dei commessi viaggiatori che oggi non esistono più.
Giocato con più maestria sulla collezione femminile rispetto a quella maschile, questo nuovo show di Prada convince soprattutto per il suo voler ritornare a guardare il contemporaneo trattando lo snobismo come argomento e non come scudo. L'estetica Prada delle ultime stagioni, infatti, sembrava chiudersi nel proprio metodo e nella propria storia. In questa stagione, al contrario, sembra sbirciare dal buco della serratura della torre dorata in cui rischia di chiudersi. E questa è una buona notizia tanto per il business della maison italiana quanto per chi ne apprezza la capacità di trasformare il pensiero e l'osservazione in abito.
Per il video della sfilata: www.prada.com/it/collections/fashion-show/man-fw-2017.html
Nota aggiuntiva sul luogo della sfilata:
INTERNO CONTINUO
In un momento storico – in cui le tematiche di semplicità ed essenzialità diventano sempre più rilevanti – AMO e PRADA sentono il bisogno di tornare ai fondamentali e abbandonare la costruzione di scenografie iper-realistiche a favore di un progetto sobrio e domestico, in cui l’esperienza del pubblico nasce più dal rapporto con lo spazio che dall’impatto visivo. Un ritorno alla realtà e alla possibilità di un’esperienza intima, non mediata, tra pubblico e moda.
Per la sfilata Prada Uomo e Donna Autunno/Inverno 2017, AMO mette in scena la spoglia semplicità della vita quotidiana.
Una parete divisoria e continua, realizzata in legno, separa lo spazio in una sequenza di scenari consecutivi. Questa boiserie ideale si snoda sinuosa lungo il perimetro dell’ambiente, regalando un senso di intimità alla scenografia. La dimensione domestica è amplificata dall’abbinamento del legno a materiali di uso corrente - graniglia, piastrelle, formica – che, con l’uso di letti e panche, definiscono il ritmo della composizione.
Il pubblico prende posto sulle sedute lungo la struttura: la configurazione offre a ogni ospite una prospettiva unica che si manifesta quando ci si immerge nello spazio. Le pareti divisorie, con la loro altezza limitata, fungono da schermo, offrendo a ogni spettatore una prospettiva personale, pur consentendo la visione della sfilata dietro la boiserie. Tutti gli ospiti condividono un’esperienza al tempo stesso personale e collettiva.
Il netto contrasto tra la meticolosa sequenza di scene e il carattere grezzo dello spazio esistente esprime un senso di audace essenzialità.
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Ermenegildo Zegna FW 2017/2018
La sfilata di Zegna ha aperto Milano Moda Uomo tra modernità e artigianato.
Festa per il ritorno del designer Alessandro Sartori . Il testimonial della campagna sarà Robert De Niro
Fuori gli steli ghiacciati del giardino dell’Hangar Bicocca, dentro I Sette Palazzi di Kiefer scaldati dal suono di un pianoforte a coda: quando il paesaggio metropolitano si fa arte è facile che un designer sensibile allo spirito del tempo se ne innamori e decida di sfilare qui. Così è stato per Alessandro Sartori che ieri sera ha aperto Milano Moda Uomo inaugurando in questo spazio il nuovo corso del marchio Zegna sotto la sua direzione artistica.
Ritorno a casa
Un debutto molto atteso e che in realtà è un rientro, un ritorno a casa, perché Sartori aveva già lavorato 17 anni nell’azienda lanciando la collezione Z Zegna (presentata in questi giorni al Pitti). Dopo sei anni di successi a Parigi da Berluti - altro marchio culto del mondo del lusso maschile - il designer italiano è tornato a lavorare a Milano e da lì raggiungerà più spesso, nella sua Biella, casa e azienda: la casa della mamma sarta dove ha imparato i fondamentali dello stile e i laboratori Zegna di Trivero dove nuovi telai all’avanguardia gli hanno permesso di realizzare una collezione che sarebbe banale definire solo innovativa.
Per prepararsi al meglio il marchio aveva rinunciato alle passerelle di giugno e dato appuntamento a buyer e clienti per il nuovo anno. Ora l’attesa è finita e ieri si è visto qual è il nuovo stile maschile secondo Zegna firmato Sartori.
«Ho scelto questo luogo perché adoro Kiefer, l’uso che fa dei materiali e che rispecchia bene il concetto della nuova estetica di Zegna, fatta della modernità più innovativa e dell’artigianato più alto», spiega. La chiamano «crafted modernity», si declina nelle tre linee Z Zegna, Ermenegildo e Couture e concretamente si realizza con innovazioni che riguardano i tessuti, le pelli, gli abiti, le scarpe.
Una delle novità più importanti è il Casentino cashmere: «un tessuto originariamente povero che si fa lussuoso per le lavorazioni di cashmere e alpaca». Poi ci sono le giacche e gli abiti in pura lana dalla superficie trapuntata, gli impermeabili in pelle a concia vegetale antimacchia, gli smoking con disegni grafici fatti a mano.
Gli accessori
Nel mondo degli accessori compaiono le borse-libro ispirate ai faldoni del lanificio e soprattutto nasce un nuovo brevetto, la «Pelle Tessuta», striscioline sottilissime di pelle che vengono «filate» nei telai per realizzare borse zaini e scarpe. Queste ultime possono essere da montagna o derby da città ma sempre leggere come sneaker e rese impermeabili grazie a una immersione in silicone.
Insomma com’è il nuovo uomo Zegna? «Multigenerazionale, multietnico, dall’estetica sofisticata ma rilassata, insomma non un nostalgico». Per dire, ama i pantaloni classici ma con l’elastico alla caviglia e non porta la cravatta (e non tutti saranno contenti..). Al suo posto, dolcevita ampi come sciarpe o scolli dritti. E per rappresentare tanta varietà anche il casting è variegato: ci sono 60enni e 17enni, uomini africani, europei, orientali. A rappresentarli tutti, però, pare ci sarà Robert De Niro, testimonial della nuova campagna pubblicitaria.
Foto della sfilata: www.vogue.it/uomo-vogue/sfilate/sfilata/ermenegildo-zegna. -
.Mi sembrano tante chiacchiere per nulla. Prada cerca la modestia su una sua collezione? Prada non è lusso? Mah.
In altri contesti forse le sue parole avrebbero molto più senso. Tu cosa ne pensi?
Secondo me fai un errore a porre su lati opposti lusso e modestia. Prada ha sempre fatto lusso, design, innovazione ma non per questo lo deve sbandierare sui vestiti. A me, seguendo il filone delle ultime sfilate, pare tracciare una continua logica di design pulito, semplice ma sempre innovativo. Senza clamore. Il lusso è anche questo.
Ma non solo. Il fashion show non è solamente un'anteprima di vestiti (alcuni) che vedrai in negozio ma anche una forma d'arte per veicolare messaggi e pensieri. Proprio come si fa con la letteratura, il cinema e la musica.
Edited by Thomas M. - 17/1/2017, 22:07. -
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Forse l'errore sta nella scelta del termine "modestia".
Magari termini come "sobrietà", "understatement" o "morigeratezza" sarebbero stati più in linea con capi dai prezzi a tre zeri. Ma il concetto è comunque chiaro. -
.Forse l'errore sta nella scelta del termine "modestia".
Magari termini come "sobrietà", "understatement" o "morigeratezza" sarebbero stati più in linea con capi dai prezzi a tre zeri. Ma il concetto è comunque chiaro
Modestia significa anche sobrietà. Un modesto cappottino di Prada suona anche bene .. -
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Cavolo è vero!
"Minimizzazione del concetto" va sicuramente meglio. -
.Modestia significa anche sobrietà. Un modesto cappottino di Prada suona anche bene .
Un modesto cappottino di Prada (a 4000€) è un ossimoro. Un sobrio cappotto di Prada fa molto "sono ricco ma tanto lo sai". -
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Nuovo topic a cura di Lorenzo . -
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.Forse l'errore sta nella scelta del termine "modestia".
Magari termini come "sobrietà", "understatement" o "morigeratezza" sarebbero stati più in linea con capi dai prezzi a tre zeri. Ma il concetto è comunque chiaro
Vero, e l'errore (IMHO) sta anche nel voler far commenti finto moralistici sui tempi che corrono salvo poi rifiutarsi di parlare di politica...della serie lancio il sasso e nascondo la mano.
Benissimo le collezioni più austere e morigerate...ma la morale proprio no. Un pò di tempo fa vidi una intervista a Brunello Cucinelli...ogni due frasi ci piazzava dentro una citazione di San Benedetto da Norcia indicandolo come il suo grande ispiratore...mah...San Benedetto era povero e predicava una vita a base di povertà, lavoro e preghiera...se campi facendo capi di lusso che costano come il PIL della Somalia forse è meglio che San Benedetto lo lasci dov'è, e pensi a fare bene il tuo lavoro, che tanto essere ricchi non è un delitto e non ci deve vergognare a esserlo...però, ripeto, la morale no.. -
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Secondo me non è per niente male!
Edited by Cromage - 2/2/2017, 22:12. -
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Diverse cose molto molto belle... . -
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Condivido, poi rientra per alcune nello stile che va molto qui nel forum.
PS: Ci mancherebbe altro, con il tempo che ci ho messo a mettere tutte le foto xD Altrimenti non l'avrei fatto!. -
.Condivido, poi rientra per alcune nello stile che va molto qui nel forum.
PS: Ci mancherebbe altro, con il tempo che ci ho messo a mettere tutte le foto xD Altrimenti non l'avrei fatto!
La giacca nella quarta foto e il coat nella 13 sono veramente belli. Ma questa linea dove la si trova? Che non ci sono più mono RL in zona.... -
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PS: Ci mancherebbe altro, con il tempo che ci ho messo a mettere tutte le foto xD Altrimenti non l'avrei fatto!
Gran lavoro.
Grazie.