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La stella di prima grandezza Ueli Steck é stato trovato morto alla base dell'8000 Lhotse
era in perlustrazione per preparare la sua formidabile impresa , ovvero
fare in 48 ore Everest e Lhotse
Ueli aveva al suo attivo una miriade di imprese incredibili sia per difficoltà che per record di tempo di esecuzione
tanto da meritarsi il soprannome "Swiss Machine "
ricordiamolo qui con i suoi filmati da brivido
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Edited by lucedoriente - 30/4/2017, 21:34. -
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Ho letto oggi. . -
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Continuo a non capire questi record di velocità. . -
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RiP
PS: Spero di non essere frainteso ma lo ritengo un approccio alla montagna irrispettoso imho. -
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Non ho mai capito se questi atleti sfidino la natura o semplicemente se stessi. Purtroppo alzando sempre più la posta a volte va male.
Sembrerò insensibile ma non riesco a definire questi eventi una disgrazia come fanno in molti.
Resta sicuramente il dispiacere per la perdita prematura di una vita umana
RIP. -
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Pur ammirando le sue capacità tecniche, di livello assoluto, non ho mai capito nè apprezzato i suoi exploit...IMHO l'alpinismo non si misura con il cronometro. Resterà comunque il ricordo di un fuoriclasse. R.I.P. . -
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R.I.P. . -
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Ueli Steck era un Alpinista ma anche un atleta , una persona che vive dagli sponsor
un pilota F 1 rischia quando viaggia con altri a 300 all'ora
un motociclista pure
noi siamo ancora legati all'alpinismo come era una volta e quindi da quasi conservatori
pretendiamo che rimanga così .
Tutto si evolve , il futuro sono le arrampicate record ( perché lo sponsor te le paga ) , magari
sali la parete e poi salti con il paracadute , pur di fare qualcosa di non visto prima .
Il mio modesto parere é che in tutte le discipline sportive bisogna lasciare che alcuni personaggi
in gamba vadano avanti a scoprire i limiti ; accettiamo le morti in montagna come quelle sulle piste
o chissadove . Mi dispiace moltissimo quando un outsider ci lascia la vita perché rappresenta anche il meglio
della razza umana , ha scritto la storia della sua disciplina (vedi Messner che ha la fortuna di raccontarlo
ma ad esempi suo fratello no ) .. -
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Quanti atleti ci stanno lasciando prematuramente...... RIP
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.Ueli Steck era un Alpinista ma anche un atleta , una persona che vive dagli sponsor
un pilota F 1 rischia quando viaggia con altri a 300 all'ora
un motociclista pure
noi siamo ancora legati all'alpinismo come era una volta e quindi da quasi conservatori
pretendiamo che rimanga così .
Tutto si evolve , il futuro sono le arrampicate record ( perché lo sponsor te le paga ) , magari
sali la parete e poi salti con il paracadute , pur di fare qualcosa di non visto prima .
Il mio modesto parere é che in tutte le discipline sportive bisogna lasciare che alcuni personaggi
in gamba vadano avanti a scoprire i limiti ; accettiamo le morti in montagna come quelle sulle piste
o chissadove . Mi dispiace moltissimo quando un outsider ci lascia la vita perché rappresenta anche il meglio
della razza umana , ha scritto la storia della sua disciplina (vedi Messner che ha la fortuna di raccontarlo
ma ad esempi suo fratello no ) .
Verissimo, ma a mio modesto parere alcune cose dovrebbereo rimanere uguali per sempre.. -
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inizialmente neppure io apprezzavo molto questo tipo di prestazioni. però ammiro la tecnica e la sfida che ci sono sotto, l'impresa sull' eiger e sull' anapurna mi han fatto capire la preparazione dietro a questi record.
resto convinto che i secondi impiegati siano una cosa senza senso, ma penso pure che probabilmente le nostre perplessità sono le stesse che in passato hanno dovuto afrontare scalatori che oggi in tanti ammirano. come tutti gli atleti che cercano di raggiungere il limite l'errore è sempre dietro l'angolo. che sia ovuto ad incoscienza od ad eccesso di confidenza son sempre fatalità connesse alla attività. -
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ora puoi riposarti swiss machine..............la tua sfiga:? non essere calciatore..... . -
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Hervé Barmasse
La voce di David si fa rotta per colpa di un pianto improvviso. Mi chiama, farfuglia qualcosa che non capisco. Corro verso la sua tenda. I suoi occhi sono bagnati di lacrime, il viso rosso. Inizia a parlarmi lento, quasi come se ciò che sta per dirmi volesse trattenerlo ancora un attimo nel suo cuore. “Hervé… Ueli è morto”.
I pensieri si aggrovigliano, il vuoto pervade, perdo l'equilibrio. Le parole di David lasciano cadere un peso enorme nello stomaco mentre il mio cuore si fa duro cercando di sopportare un terremoto di emozioni che da lì a poco mi porteranno al pianto di un amico che ora non c'è più. Che non rivedrò più.
E pensare che solo pochi giorni fa, in quella pasticceria di Lukla che ci piaceva tanto, eravamo tutti e tre a ridere e scherzare, a parlare di alpinismo, delle sue contraddizioni e dei suoi valori. Progettavamo e pianificavamo altri allenamenti come quello di febbraio, altre scalate, e mi avevi appena invitato a casa tua per imparare ad andare in parapendio. Tu eri l'uomo dei record, io l'alpinista che vedeva nella velocità una qualità, non il fine di una scalata. Ma i punti in comune sui quali ci trovavamo d'accordo erano davvero tanti, soprattutto sull'alpinismo solitario, e la mia stima nei tuoi confronti, come la mia amicizia, mi avevano fatto apprezzare di te l'uomo oltreché l'alpinista. Come scalatore nessuno poteva metterti in discussione, e chi lo faceva, era perché non aveva mai avuto la fortuna di condividere una giornata in montagna con te, Swiss Machine.
Ho imparato molte cose nel periodo trascorso assieme, grazie di cuore Ueli.
L'alpinismo perde un riferimento importante, ma abbiamo una strada da seguire che porta il tuo nome, fatta dal tuo talento, dalla tua forza, dai tuoi sogni.. -
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A Ueli Steck sarà dedicata una cresta dell’Eiger
Ottima iniziativa.