Calibri ETA con 80 ore di riserva di carica - facciamo chiarezza

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    CITAZIONE (piumach @ 21/9/2021, 13:51) 
    Se ho capito bene, quindi, per spostare il pitone bisogna agire sui due rami della forchetta che ho evindenziato meglio in questa foto (evitando di toccare la testa del perno), giusto ?

    Agendo dove hai indicato si dovrebbe rimuovere il pitone, per la regolazione del beat error credo che si giri tutto l'anello
     
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    Ci ho riflettuto un po', dopo aver riguardato qualche immagine in rete e la cosa non mi convince.
    Secondo quanto ho letto, questo movimento ha la spirale libera, pertanto il perno che si vede sulla forchetta non può essere altro che il pitone.
    Ritengo pertanto che agendo su quella forchetta si vada solamente a influenzare il beat error e non la sola marcia, per la quale l'unica regolazione possibile è allora quella tramite le due viti eccentriche sul bilanciere.


    CITAZIONE (Randoming @ 21/9/2021, 14:13) 
    Agendo dove hai indicato si dovrebbe rimuovere il pitone, per la regolazione del beat error credo che si giri tutto l'anello
     
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    Esatto, quanto evidenziato dal cerchio rosso nell'immagine alla pagina precedente è esclusivamente il meccanismo di regolazione del pitone mobile.

    pitone_eta-a05

    - Il componente indicato dalla freccia rossa è il pitone
    - la leva indicata dalla freccia verde è dove si agisce per spostare il pitone (si muove tutto l'assieme) al fine di mettere in scappamento il bilanciere,
    - la feritoia indicata dalle frecce gialle serve per conferire elasticità al fermo del pitone (freccia blu) per poter inserire o sfilare il pitone dal portapitone quando si deve unire o separare il bilanciere/spirale dal ponte.

    Infine suppongo sia possibile ruotare il pitone sul suo asse (in stile etachron) per effettuare la centratura della spirale.
     
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    Grazie mille per l'accuratezza e la chiarezza della spiegazione!

    CITAZIONE (Vins_cb @ 21/9/2021, 23:07) 
    Esatto, quanto evidenziato dal cerchio rosso nell'immagine alla pagina precedente è esclusivamente il meccanismo di regolazione del pitone mobile.

    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff1621770/pitone_eta-a05.jpg)

    - Il componente indicato dalla freccia rossa è il pitone
    - la leva indicata dalla freccia verde è dove si agisce per spostare il pitone (si muove tutto l'assieme) al fine di mettere in scappamento il bilanciere,
    - la feritoia indicata dalle frecce gialle serve per conferire elasticità al fermo del pitone (freccia blu) per poter inserire o sfilare il pitone dal portapitone quando si deve unire o separare il bilanciere/spirale dal ponte.

    Infine suppongo sia possibile ruotare il pitone sul suo asse (in stile etachron) per effettuare la centratura della spirale.
     
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    CITAZIONE (piumach @ 22/9/2021, 08:09) 
    Grazie mille per l'accuratezza e la chiarezza della spiegazione!

    Figurati :I:

    Tra l’altro devo dire che i benefici di questa soluzione tecnica (spirale libera) sono tangibili:

    Test effettuato su un Mido Caliber 80 (nello specifico un C07.621, ovvero la versione day-date con scappamento tradizionale e spirale metallica), poggiato a faccia in su sul “comodino” e lasciato a scaricarsi per 3 giorni:
    Nelle prime 24 ore ha fatto segnare -0.8 secondi
    Il secondo giorno ha guadagnato +0.5 secondi
    Il terzo giorno a perso -0.2 secondi

    Ovvero dopo 72 ore è rimasto indietro di mezzo secondo.

    Direi quindi un’ottima prestazione di isocronismo: la marcia si è rivelata essere molto costante durante tutto l’arco della riserva di carica.
     
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    Post utilissimo, grazie!
    Volevo prendermi un muletto per la prossima estate e mi ero orientato sull'Ocean Star 600.
    Mi pare tutto sommato un buon calibro anche se, onestamente, questa storia della spirale in silicio non riesce a piacermi...tuttavia, dal momento che anche case ben più blasonate e care lo usano....dovrò farmene una ragione.

    Grazie ancora e complimenti!

    CITAZIONE (Vins_cb @ 5/8/2019, 22:40) 
    Ciao a tutti,
    apro questo topic avendo notato che quando si parla dei calibri Powermatic 80 & Co., nonostante essi siano sul mercato già da diversi anni, sorgono spesso dubbi riguardanti le caratteristiche di questi calibri e non di rado inoltre mi capita di leggere inesattezze a riguardo.

    Vorrei tentare con questo topic di fare un po' di chiarezza sui calibri in oggetto.

    Quali sono dunque i calibri oggetto di questo topic?

    Vi rientrano sicuramente:
    i calibri Powermatic 80 montati da Tissot
    i calibri Powermatic 80 montati da Certina
    i calibri H10/H20/H30/H40/H50 di Hamilton
    i "Caliber 80" di Mido.


    Tutti hanno in comune la derivazione dall'Eta 2824 (2801 per l'H50).
    powermatic80_tissot
    Powermatic 80 montato da Tissot - è evidente la derivazione dall'ETA 2824


    Qualche accenno "storico":
    Come molti di voi sapranno alcuni anni fa (precisamente nel 2013) Swatch Group ha lanciato il suo primo calibro con 80 ore di riserva di carica denominato Powermatic 80 introducendolo nella gamma di orologi Tissot. Con questa mossa Swatch Group ha dato inizio ad una piccola rivoluzione interna al gruppo in quanto il calibro Powermatic 80 è stato il primo di una serie di calibri realizzati in esclusiva per i marchi del gruppo Swatch che negli anni sono andati a sostituire i tradizionali 2824 e derivati.
    Strategia che probabilmente Swatch Group ha voluto adottare per distinguersi dalla marea di cloni 2824 (di più o meno buona fattura) che avevano ormai affollato il mercato.

    Ma quali sono le peculiarità di questi calibri?

    Come già accennato e come suggerisce anche il nome, la caratteristica principale è quella di essere dotati di 80 ore di riserva di carica. Altra caratteristica, meno pubblicizzata ma sicuramente di buona valenza tecnica, è l'essere dotati di bilanciere ad inerzia variabile con spirale libera, realizzazione fino ad allora riservata a calibri di fascia ben più alta. Questa soluzione risolve uno degli svantaggi del classico sistema a racchetta: le prestazioni di isocronismo.
    L'isocronismo è la capacità di mantenere costanza di marcia al variare dell'amplitudine, ovvero al variare della riserva di carica. Vien da se che i benefici apportati dall'adozione di questa soluzione risultino specialmente utili negli orologi con elevata riserva di carica, pensati quindi per poter essere lasciati "sul comodino" anche un paio di giorni, senza per questo riscontrare un peggioramento evidente delle prestazioni.
    balans_zps1570d2e5
    Bilanciere Powermatic 80 - si nota l'assenza della racchetta e il sistema di regolazione ineriale del bilanciere.

    USD0700535-20140304-D00001_zps1d024e1c
    Disegni tecnici tratti dal brevetto Eta - si notano i pioli con testa asimmetrica inseriti per interferenza nei bracci del bilanciere. L'asimmetria consente, ruotando i pioli, di variare l'inerzia del bilanciere per regolare la marcia.

    Prima di entrare più nel dettaglio sulle caratteristiche tecniche dei calibri credo sia utile precisare che i calibri ETA con 80 ore di riserva di carica si suddividono in 3 macro categorie:
    I calibri della serie C07.111
    I calibri della serie C07.611
    I calibri della seire C07.811
    Ognuna di queste serie è poi declinata in numerose varianti che si distinguono per le complicazioni di cui sono fornite: data, giorno+data, giorno della settimana esteso, gmt, etc.

    Quali sono le peculiarità delle diverse serie?


    Calibri C07.111

    mechanizm_zps303201a5
    La serie C07.111 che è la serie capostipite, quella introdotta con Tissot e montata principalmente da Tissot e da Certina. Questa serie ci è utile anche per capire quali siano state le modifiche apportate da ETA per passare dalle 38 ore di riserva di carica di cui è dotato l'ETA 2824 alle 80 ore di cui sono provvisti i "Powermatic 80".
    La modifica più evidente, che salta subito all'occhio leggendo le specifiche tecniche del calibro, è quella di aver ridotto la frequenza di oscillazione del bilanciere da 28800 alternanze/ora a 21600.
    Abbassare la frequenza vuol dire diminuire il lavoro che il calibro deve effettuare per mantenere in movimento il bilanciere. Il bilanciere infatti andrà spinto solamente 6 volte ogni secondo anziché 8 (-25%). Non solo, abbassare la frequenza vuol dire abbassare anche la velocità a cui si deve muove il bilanciere: nell'arco di un secondo il bilaciere dovrà compiere solo 6 oscillazioni da 300° anziché 8. Ciò implica che il coefficiente elastico della spirale sarà più basso, ovvero la spirale sarà più "morbida" in quanto dovrà far ritornare il bilanciere in posizione di riposo più lentamente essendo la frequenza più bassa. Questo implica che la coppia che deve erogare la molla motrice può essere più bassa, sostanzialmente la metà. Una molla meno forte significa una molla più sottile, il cui ingombro all'interno del bariletto è inferiore. Ciò unito alla riduzione del diametro dell'albero del bariletto (per creare spazio ulteriore), reso possibile dall'utilizzo della molla motrice Nivaflex NM (in precedenza riservata ai gradi TOP e Chronometre, caratterizzata da un elevato coefficiente elastico ed in grado di sopportare la maggior torsione dovuta alla riduzione del diametro del bariletto) ha consentito l'adozione di una molla più lunga lunga tale da poter garantire le 80 ore di carica.
    Non senza tuttavia apportare un'ulteriore modifica al calibro base, ovvero la sostituzione dello scappamento (ruota scappamento + ancora) che anziché fare uso di materiali tradizionali (acciaio e rubini per le palette dell'ancora) è passato ad adottare materiali sintetici.
    Diciamolo pure... plastica.

    Restano ovviamente in acciaio i perni della ruota e dell'ancora:
    powermatic80_scappamento
    Si nota l'albero del bariletto di diametro ridotto e ruota scappemnto ed ancora in materiale sintetico.

    Perché l'utilizzo di questo materiale? E' evidente che componenti così realizzati risultino più leggeri rispetto alle controparti in acciaio, inoltre il coefficiente di attrito fra ancora e ruota scappamento risulta molto basso (non richiede neppure lubrificazione). Pertanto lo scappamento così realizzato "assorbe" meno energia motrice riuscendone a trasferire di più al bilanciere garantendo quindi buoni livelli di amplitudine anche con bassi livelli di carica.

    L'utilizzo di materiali sintetici fa storcere il naso a molti appassionati, e anche io personalmente sono un tradizionalista in questo senso.
    C'è da dire tuttavia che questa serie di calibri viene declinata anche in versione "Chronomètre" continuando a fare uso di scappamento sintetico; le prestazioni che questo scappamento riesce ad esprimere sono quindi sicuramente di alto livello a dispetto di ciò che le apparenze farebbero pensare.
    Con i calibri Powermatic 80 viene inoltre introdotta una nuova spirale denominata Elincron realizzata con una nuova lega.

    Calibri C07.611
    H-30-web_zps7c6aa93d
    powermatic_mido
    Due esemplari di Eta C07.6xx - Hamilton e Mido rispettivamente

    Introdotti successivamente ai calibri descritti in precedenza, sono i calibri montati principalmente da Hamilon e Mido. Da cosa si distinguono rispetto ai "fratelli" C07.111?
    Fanno uso di materiali tradizionali per lo scappamento (acciaio + rubini).

    Ma come, poco fa abbiamo visto che lo scappamento sintetico era requisito fondamentale per avere 80 ore di riserva di carica ed ora viene utilizzato uno scappamento tradizionale?

    La motivazione è presto detta: I calibri della serie C07.6xx fanno uso di una nuova tipologia di molla motrice, realizzata in un materiale con caratteristiche elastiche superiori, denominata Elinflex
    Questa molla riesce ad erogare una coppia più costante nel tempo, senza decadere eccessivamente verso fine carica, quel tanto in più che ha permesso di ritornare ad uno scappamento tradizionale.

    Come fare a riconoscere a quale serie di calibri appartiene un dato movimento?
    Oltre alla stampigliatura sulla platina (C07.1xx piuttosto che C07.6xx), che tuttavia spesso risulta di difficile lettura, è possibile fare riferimento al numero di rubini, indicazione più facilmente visibile in quanto stampigliata sulla massa oscillante.

    Il calibro 2824 è dotato di 25 rubini. Poiché i calibri della serie 111 perdono lo scappamento tradizionale, perdono anche i 2 rubini dell'ancora portando il numero di rubini a 23.

    I calibri della serie 611, avendo riacquisito lo scappamento tradizionale tornano ad avere 25 rubini.
    Troverete conferma nelle immagini dei calibri postate finora.

    powermatic80_h-50
    Hamilton H-50, calibro derivato dal 2801, si nota il bilanciere a spirale libera e lo scappamento in materiali tradizionali.

    Questa informazione torna utile in quanto i calibri della serie 611 non sono appannaggio esclusivo di Hamilton e Mido ma è possibile trovarli anche, ad esempio, in casa Certina.
    E' il caso per esempio del Certina DS Action GMT Powermatic 80:
    powermatic_certina
    che utilizza il calibro C07.661 dotato appunto di 25 rubini:
    powermatic_certina_movimento
    25 Jewels riportato sulla massa oscillante

    Nota a margine: questo calibro si distingue tra l'altro per il funzionamento dell'indicazione gmt rispetto all'Eta 2893, in quanto non è più la lancetta delle 24 ore che può avanzare di ora in ora, ma è quella dell'orario locale. Sicuramente una new entry interessante, più di un utente qui sul forum era in attesa di un calibro con queste caratteristiche.

    Per concludere i calibri C08.811


    powermatic80_tissot_silicon
    powermatic80_mido_silicon
    Questa serie di calibri si differenzia dalla precente in quanto fa uso di spirale in Silicio anziché in lega metallica.
    Si riconoscono per il "medaglione" "Si" presente sul ponte del bilanciere, oltre che per la differente forma del portapitone. Se non bastasse i produttorni si premurano comunque di farci sapere che il calibro è dotato di spirale in silicio scrivendolo a caratteri cubitali sulla massa oscillante. :D

    Sia Tissot che Mido producono orologi con questi calibri, non escludo vi siano modelli anche di altri produttori del gruppo.

    Alcuni dei benefici del silicio:
    - elevata insensibilità alla variazione della temperatura,
    - elevata amagneticità
    - ottimo isocronismo (sia rispetto alla variazione posizionale, che all'amplitudine)


    Per finire diamo qualche numero :D
    I vari calibri "Powermatic" analizzati finora vengono realizzati in due allestimenti: Plus e Chronomètre. Questi ultimi sono regolati su 5 posizioni per rispettare i criteri COSC

    Molto interessanti le prestazioni dichiarate per le versioni Plus, che vanno ad inserirsi nelle gamme di prodotto che finora utlizzavano calibri in versione "Standard".

    Specifiche tecniche:

    Ecco le specifiche dichiarate per le versioni Plus e il confronto con i dati del 2824 Standard:
    Marcia media:
    Eta 2824 standard: 12 ±12 sec/giorno
    Powermatic 80: 3 ±5 sec/giorno
    Tolleranze più che dimezzate.

    Scarto posizionale massimo su tutte le posizioni:
    Eta 2824 standard: 30 secondi
    Powermatic 80: 18 secondi
    Tolleranze ridotte del 40%

    Iscronismo:
    Eta 2824 Standard: 30 secondi
    Powermatic: 15 secondi
    Riduzione del 50%

    Si direbbe dunque che Eta abbia svolto un ottimo lavoro, fornendo nella fascia "entry level" calibri le cui prestazioni in precedenza erano appannaggio della fascia "TOP". Miglioramento che, leggendo i vari forum, si direbbe non restare solo sulla carta.

    Il rinnovamento della gamma di calibri condotta da Swatch Group non termina qui: anche il calibro di gamma più elevata, l'ETA 2892, ha subito modifiche dello stesso tenore di quanto fatto per il 2824 con il Powermatic, ma questa è un'altra storia. :D



    Approfondimento sul bilanciere ad inerzia variabile con spirale libera

    I calibri A31.L01: i nuovi 2892 con elevata riserva di carica
     
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    Capitato per caso solo adesso su questo thread di un paio di anni fa, davvero utile ed interessante per chi me come me vuole capire ed approfondire.
    :EM01:
    Grazie all'autore!
     
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    Faccio un addendum a questo post per descrivere più in dettaglio l’operazione di regolazione dei Powermatic 80, noto che c’è un po’ di confusione sulla possibilità o meno di regolare questo calibro con strumenti comuni e senza l’ausilio di macchinari particolari che facciano uso di laser.

    Innanzi tutto in cosa consiste la regolazione di un orologio?
    Semplificando:
    - nel far in modo che l’orologio marci allo stesso modo nelle varie posizioni
    - nel far in modo che il valore di marcia media sia più vicino possibile a 0 sec/giorno, ovvero, che la frequenza di oscillazione del bilanciere sia il più vicino possibile a quella di riferimento.
    Prendete ad esempio un calibro progettato per oscillare a 21600 alt/ora: se dovesse oscillare a 21601 alt/ora guadagnerebbe 1/6 di secondo ogni ora ovvero 4 sec/giorno.

    Per quanto riguarda il primo obbiettivo, ovvero ridurre lo scarto posizionale, esso è strettamente legato all’equilibratura del bilanciere. Per effettuarla viene misurato lo squilibrio del bilanciere quindi effettuate delle fresature sulla base del volantino per equilibrarlo.

    Orologio-meccanico-Movimento-Parti-Balance-Primavera-Ruota-per-ETA-2824-2834-2836-Orologio-Movimento-Parti-Orologiaio
    (Notare fresatura ad ore 10)

    Quest'operazione consente di ottenere un’equilibratura di massima, ma non prestazioni cronometriche particolarmente elevate. Per ottenere risultati migliori si rende necessario un ulteriore equilibratura (magari dinamica) che vada a rimuovere minime porzione di materiale in punti ben localizzati del bilanciere sfruttando ad esempio l'ablazione laser.

    reglageequilibratura2_zps6ad4b918

    Si notano le macchioline nere sul bilanciere (in glucydur di un 2824 o 2892, non ricordo) causate dall’asportazione di materiale tramite laser.

    Ora che il nostro bilanciere è perfettamente equilibrato entra in gioco il secondo punto ovvero fare in modo che oscilli alla giusta frequenza. Per ottenere ciò il sistema classico è quello della racchetta: spostandola modifichiamo la lunghezza utile della spirale facendo così in modo che la frequenza aumenti o diminuisca alterando così il rate di marcia.
    Per i bilancieri non dotati di racchetta di regolazione è invece possibile agire sulle masse, modificando il momento di inerzia del bilanciere e causando così una variazione della marcia.

    Con l’introduzione nel 2013 dello Swatch Sistem 51 Eta ha ulteriormente sviluppato la tecnica di regolazione dei suoi movimenti che fa uso di laser. Il sistem 51 infatti non è dotato di alcun meccanismo di regolazione della marcia: non è provvisto di racchetta né di masse inerziali sul volantino. Al termine dell’assemblaggio, quindi, il bilanciere non solo deve oscillare allo stesso rate nelle varie posizioni (reglàge) ma anche alla giusta frequenza (regolazione della marcia media). Tagliare la spirale della giusta lunghezza per far sì che sia perfettamente adatta allo specifico bilanciere non è una strada percorribile.
    La strada intrapresa da Eta fa sempre uso del laser e prevede la rimozione di maggiori quantità di materiale dal bilanciere (riducendone così il momento di inerzia) e/o la rimozione di materiale dalla curva terminale della spirale (modificandone così il coefficiente elastico) con il fine di modificare la frequenza di oscillazione dell’assieme bilanciere/spirale.

    Questa tecnica è utilizzata anche nei nuovi calibri Eta trattati in questo topic.

    Vi siete mai domandati a cosa serva quel foro posto sul ponte del bilanciere?

    Powermatic-movement-Swatch-Group

    No, non serve a facilitare l’orologiaio nel prendere il ponte del bilanciere con le pinzette. E’ il punto in cui agisce un pico-laser (un laser che emette impulsi ad alta energia della durata di 1 pico secondo) per effettuare l’ablazione ovvero la rimozione di materiale dal bilanciere.

    Se osservate il bordo superiore del bilanciere nella foto qui su noterete che è perfettamente liscio. Se invece andrete ad osservare il vostro orologio dotato di uno di questi calibri noterete una scanalatura lungo tutto il bordo.

    Quello che vedete è il risultato del reglage effettuato in fabbrica in cui Il materiale viene rimosso per sublimazione ovvero tramite passaggio dallo stato solido direttamente a quello gassoso. In questo modo non rimangono residui del materiale asportato consentendo di effettuare questa operazione direttamente a movimento assemblato ed in marcia, con tutti i vantaggi del caso: un’equilibratura di tipo dinamico (quindi più accurata) e nelle condizioni di utilizzo finale ovvero con bilanciere montato nel calibro che lo ospiterà.

    Ecco qualche foto presa da un Hamilton H10 (Eta C07.611) e da un Mido Caliber 80 (C07.621)

    IMG_064_new

    IMG_068

    IMG_071

    IMG_074



    Al termine dell’operazione avremo quindi il nostro calibro regolato sulle varie posizioni e marciante alla giusta frequenza ossia quanto più vicino ad un rate di 0 secondi/giorno nelle varie posizioni.
    Questo è appunto il concetto che c’è dietro al reglage di fabbrica, che è previsto per tutti gli orologi, sebbene vengano utilizzate tecniche più o meno evolute, più o meno efficaci più o meno automatizzate.
    Viene effettuato una volta sola in fase di produzione/assemblaggio, non deve essere quindi più toccato.

    Il vantaggio del sistema utilizzato da Swatch Group è che fornisce risultati molto buoni pur essendo del tutto automatizzato e quindi poco costoso (non a caso i calibri Swatch Group, i Powermatic così come gli A31.Lxx montati da Longines, etc) si distinguono per la loro precisione rispetto alla concorrenza.

    Per quanto riguarda le masse presenti sui bracci del bilanciere potenzialmente non richiedono di essere mai spostate né in fabbrica né successivamente, rimanendo nella loro posizione “azzerata”.

    Cosa succede dopo X anni quando arriva il momento della revisione? L’orologiaio che la esegue valuterà al termine della stessa se si rende necessaria una regolazione: se l’orologio torna alle condizioni iniziali non ci sarà necessità di toccare nulla, se l’orologio invece dovesse guadagnare o perdere secondi potrà agire sulle masse per variare il momento di inerzia e quindi la marcia dell’orologio (modifica la frequenza di oscillazione).

    Non è quindi necessario fare alcun intervento con il laser su questo calibro come in qualsiasi altro (sia esso dotato di racchetta o di masse inerziali) perché quello eseguito in fabbrica in fase di produzione/assembalggio è definitivo*.

    Quanto è complesso regolare la marcia media agendo sulle masse inerziali? Beh sicuramente non è alla portata dell’appassionato medio munito di stuzzicadenti.
    E’ un’operazione delicata, come d’altronde lo sono quasi tutte in orologeria. Un orologiaio non avrà di certo problemi ad eseguirla, anche senza strumenti specifici utilizzando le dovute cautele ed accortezze.

    Per facilitare e velocizzare questa operazione gli orologiai autorizzati possono richiedere un apposito kit per la regolazione.

    Questo è quello Tissot:

    photo_2022-02-13_18

    In foto vedete il cacciavite montato sull’attrezzo, munito di una scala micrometrica (banda nera). Al centro della basetta nera si trova un supporto ad L per il bilanciere.

    Va inserito sotto al bilanciere quando si esegue la regolazione per evitare che esercitando pressione col giravite si vada a forzare sull’asse del bilanciere.

    photo_2022-02-13_18_0

    photo_2022-02-13_18_1

    Le viti vanno ruotate entrambe della stessa quantità (viene in aiuto la scala graduata) per evitare di introdurre squilibri nel bilanciere, che sarà comunque possibile valutare e correggere con l’aiuto di un cronocomparatore.



    Spero di aver fatto cosa gradita con questa aggiunta, penso faccia piacere venire a conoscenza delle migliorie tecniche che i produttori introducono ma che magari non pubblicizzano con dovizia di dettagli generando poi nei clienti le più disparate teorie…



    *=premesso che l’orologio arrivi alla revisione in condizioni meccaniche buone: se il movimento è usurato potrebbe essere neccessario sostituire l’asse del bilanciere (ammesso sia possibile intraprendere questa strada) e quindi sarà necessario effettuare nuovamente l’equilibratura. Ma questo è un procedimento che vale per qualsiasi calibro.

    Edited by Vins_cb - 13/2/2022, 19:08
     
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    Vins_cb ti ringrazio davvero molto per questo dettagliato approfondimento. Mi permetto di farti una domanda. Nel tuo post dici:
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    Con l’introduzione nel 2013 dello Swatch Sistem 51 Eta ha ulteriormente sviluppato la tecnica di regolazione dei suoi movimenti che fa uso di laser. Il sistem 51 infatti non è dotato di alcun meccanismo di regolazione della marcia: non è provvisto di racchetta né di masse inerziali sul volantino.

    Però poi hai detto che in fase di revisione l'orologiaio può andare ad agire sulle masse sul bilanciere se ce n'è bisogno, ma quindi il bilanciere è previsto della masse per la regolazione dell'inerzia?
     
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    CITAZIONE (Paolo To @ 13/2/2022, 19:08) 
    Vins_cb ti ringrazio davvero molto per questo dettagliato approfondimento. Mi permetto di farti una domanda. Nel tuo post dici:

    Però poi hai detto che in fase di revisione l'orologiaio può andare ad agire sulle masse sul bilanciere se ce n'è bisogno, ma quindi il bilanciere è previsto della masse per la regolazione dell'inerzia?

    Ciao, il Sistem 51 no, non è dotato di alcun sistema di regolazione "manuale", lo devi tenere così come esce di fabbrica (d'altra parte, almeno i primi modelli in plastica erano sigillati quindi aprendolo rompevi l'orologio).


    I Powermatic 80 invece hanno le masse di regolazione quindi possono essere regolati in qualsiasi momento dovesse sorgere l'esigenza di modificare la regolazione di fabbrica.
     
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    CITAZIONE (Vins_cb @ 13/2/2022, 19:18) 
    Ciao, il Sistem 51 no, non è dotato di alcun sistema di regolazione "manuale", lo devi tenere così come esce di fabbrica (d'altra parte, almeno i primi modelli in plastica erano sigillati quindi aprendolo rompevi l'orologio).


    I Powermatic 80 invece hanno le masse di regolazione quindi possono essere regolati in qualsiasi momento dovesse sorgere l'esigenza di modificare la regolazione di fabbrica.

    Grazie :b:
     
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    Vins_cb questi sono i post per cui vale la pena iscriversi a questo forum, grazie mille e complimenti, da possessore di Mido con Caliber 80.

    Aspetta, ora vado a rileggermi tutto 😀
     
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    Vins è Vins, non c'è niente da fare...
    Persone come lui portano il Forum ad uno step successivo.
    Grazie del tempo e della tua generosità nel farci scoprire sempre nuove cose.
    Thread e post bellissimi dall'altissimo contenuto tecnico: questa è orologeria!
    Sei un maestro Vins!
     
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    È vero, post del genere non fanno altro che trasformare dei " si dice " , concetti che io per primo uso per averli letti da qualche parte,in spiegazioni pratiche che tagliano fuori ogni dubbio. Una divulgazione di alto livello.Grazie
     
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    Proprio ieri stavo pensando che non avevo capito le differenze tra i mille powermatic 80 che si incontrano ovunque e mi sentivo l'ultimo dei pivellini :(
    Poi oggi per caso trovo questo post 3_3
    Grazie mille per la condivisione è per questo che vale la pena essere iscritti ad O&P!
     
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291 replies since 5/8/2019, 22:40   56042 views
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