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Dai programmi spariscono le sportive, la grande Suv e la Giulietta.
Il gruppo Fca ha deciso di mettere mano in modo deciso al piano prodotti per il brand Alfa Romeo annunciato a Balocco l'1 giugno 2018. Secondo quanto emerge dalle slide pubblicate sul sito aziendale per la conference call sui conti del terzo trimestre, il nuovo piano del Biscione al 2022 non include alcuni dei modelli che più avevano entusiasmato gli appassionati del marchio milanese, a partire dal ritorno delle sportive GTV e 8C.
Una novità e tre assenze. Nel 2018, in occasione della presentazione del piano industriale, i vertici aziendali ancora guidati da Sergio Marchionne avevano delineato un piano per l'Alfa Romeo, caratterizzato da un deciso ampliamento della gamma, allora limitata a Mi-To, Giulietta, Giulia, Stelvio e 4C Coupé e Spider. Per il 2022, il portafoglio prodotti avrebbe dovuto includere la Giulietta restyling, una Suv compatta per il segmento C, la Giulia, la Stelvio, una Suv di segmento E, la GTV e la 8C. Ora il piano è stato rivisto pesantemente e ha lasciato per strada delle vittime illustri: tre modelli sui quali si concentravano molte aspettative, non tanto forse sui volumi di vendita, quanto sul contributo alla ricostruzione dell’immagine premium del marchio.
Ambizioni ridimensionate. Il nuovo programma, riportato qui sotto, cita per il 2020 l'arrivo degli attesi restyling della Giulia, della Stelvio e il debutto di una C-UV (la versione di produzione della concept Tonale) disponibile anche con propulsori ibridi. Infine, per il 2022, e questa è la novità di prodotto inaspettata, è previsto l’esordio di una B-UV, anche in variante elettrica. Spariscono, dunque, la Giulietta, i modelli sportivi e il veicolo a ruote alte che avrebbe dovuto posizionarsi sopra la Stelvio. Nelle slide si parla esplicitamente di un piano prodotti per il Biscione "razionalizzato" e di riduzione degli investimenti inizialmente previsti. Viene confermato il posizionamento premium, ma focalizzandosi sugli "attuali punti di forza, con una minore estensione globale” e una “ridotta sovrapposizione con altri marchi del gruppo”.
L’equilibrio Alfa-Maserati. Il riferimento agli “altri marchi del gruppo” non pare altro che a Maserati, per la quale è stato confermato l’ampliamento della gamma con modelli sportivi e alto di gamma. Insomma, pur senza rinunciare al carattere premium, il Biscione si posizionerebbe più in basso andando a coprire la fascia C-D con un’escursione nella fascia inferiore, la B, con la crossover inedita. Quest’ultima, del resto, era nell’aria da tempo: in più di un'occasione, anche parlando con Quattroruote, i manager del marchio avevano affermato che il segmento della MiTo si sarebbe potuto continuare a presidiare, anche se con un prodotto diverso da una hatchback tradizionale. Resta da capire su quale base nascerà. Alla luce dell’intesa per una prossima fusione tra FCA e PSA, e considerato che ne è prevista anche una versione a batteria, verrebbe logico aspettarselo su base Peugeot 2008 (per quanto l’architettura flessibile della imminente 500 elettrica potrebbe a sua volta, con opportune modifiche, servire allo scopo).
L’ipoteca dei risultati. Dietro alla decisione di ridimensionare i piani Alfa ci sono anche le deludenti performance commerciali del marchio. I vertici del gruppo italo-americano non ne fanno mistero: “Non sono felice della performance di Alfa Romeo”, ha dichiarato con franchezza l’ad del gruppo, Mike Manley, “ma resto convinto della sua forza”. Il manager si è detto altrettanto persuaso che il marchio del Biscione “potrà tornare redditizio, anche se un ulteriore sviluppo dipenderà dai risultati'. Insomma, le risorse dovrà meritarsele. I cordoni della borsa potranno tornare ad aprirsi, ma ciò è subordinato al fatto che l’Alfa faccia i compiti a casa. La Tonale ha il potenziale per incrementare i volumi di vendita e, nascendo sulla base relativamente economica della Jeep Compass/Renegade, anche per portare a casa discreti margini. La rinuncia a modelli più esclusivi, però, rischia di non aiutare la redditività complessiva del marchio, mentre renderà più difficile perseguire l’obiettivo dichiarato di confermarne il posizionamento premium.. -
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E certo, dovrà meritarsele, ma come?
Non prendiamoci in giro su!
Maledetto il giorno che l'hanno regalata agli Agnelli.. -
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Ma perché non ritirano direttamente Il brand dal mercato, o meglio lo cedono, anziché continuare a martoriarlo? Ricorderemo con nostalgia questo bel fuoco paglia degli anni 10, di Alfa Romeo. . -
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È andata così, ci avevamo sperato . -
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Da "alfista" ed in secondo luogo estimatore Bmw in questo periodo stanno facendo di tutto per attentare alla mia serenità!!!
Aspettavo una Giulietta tp, sognavo una Giulia coupé ed invece solo suv. La morte di un marchio sportivo.. -
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Peccato.. X me dovevano a suo tempo venderla al gruppo audi-wv.avrebbero fatto come con Lamborghini forse. Grande rilancio.
Piango ulteriormente se penso ad un altro grande marchio, spesso dimenticato, che ho nel cuore. LANCIA. Lasciato morire così. Tristezza.. -
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Mah...io penso che con Giulia e Stelvio si era fatto un gran lavoro... però era veramente da ingenuotti credere di fare soldi con soli due modelli buoni, dopo anni di auto sottotono e predominio tedesco
Voglio dire c'era una reputazione ed una credibilità da costruirsi da capo:
è come se domani Sector, dopo anni di schifezze, si mettesse a fare orologi di 3k euro, tecnicamente ed esteticamente validi, non penso ci sarebbe subito la fila dal concessionario per andarli a comprare!
Imho questo benedetto rilancio di Alfa richiedeva molte più risorse e pazienza nel raggiungere i risultati, anche a costo di buttarci parecchi soldi
Edited by El Tercero - 1/11/2019, 14:49. -
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Difficile credere di esser premium investendo spiccioli, senza una rete di vendita seria e promozioni marketing mirate.
Le premesse erano valide: due ottime auto, uscite in grave ritardo ma con tanta sostanza. Poi - as usual - lasciate morire a se stesse, in un settore che si sta evolvendo rapidamente. E l'anno di uscita di Giulia e Stelvio sembra quasi preistoria.
Vero è che la triade tedesca è un colosso, ma essersi arresi al primo tentativo è sconfortante.
Ridicoli anche i piani di vendita e industrializzazione propinati ogni anno.
Che immagine regalano al gruppo? Ai commercianti che si son impegnati con la rete di vendita? Ai clienti che hanno scucito fior di quattrini per Giulia e Stelvio?
Inutile continuare a definirsi un marchio premium: hanno fallito ed attualmente possono presentarsi solo come generalisti plus.. -
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Lasciamo stare i colossi tedeschi, ma se guardiamo il listino attuale di Mazda e poi quello di Alfa Romeo viene lo sconforto.
M a z d a
Non Honda o Toyota, un marchio sportivo che annovera ben...
...una vittoria a Le Mans ai tempi del tubo catodico e poco più, conosciuti per una piccola grande spider e per la vetture presenti in un videogioco per Playstation.
Eppure riescono a fare dall'utilitaria al suvvone passando per le berline oltre ad aver appena presentato un modello elettrico.
Presentato nel senso che lo si può ordinare, non come la Tonale che a seconda di come tira il vento...
Però da noi si staccano dividendi extra!. -
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Dopo questa eutanasia annunciata voglio vedere quante Alfa Romeo venderanno ancora! Peccato, perché gli uomini dell'Alfa hanno dimostrato di saperci fare... . -
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Hanno ucciso Lancia, adesso tocca a Alfa. . -
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Mi viene da pensare che l'unico a credere nel rilancio di Alfa fosse Marchionne, ma si sia ammalato troppo presto, così il resto del board ha tagliato gli investimenti sul marchio... Ovvio che in questo modo le vendite siano crollate.
Pensate se in questo momento ci fosse stata la nuova Giulietta a trazione posteriore, magari più spaziosa e razionale della Serie 1 F20, e al passo con la concorrenza per quanto riguarda l'infotainment... Pensate che non se ne sarebbero vendute, qui e nel resto d'Europa? Va ricordato che la Giulia alla sua uscita lasciò tutti ammirati, per le soluzioni tecniche che portò in dote.. -
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Stavo per scriverlo identico... e avrei aggiunto "e Maserati".
Daniele. -
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Stavo per scriverlo identico... e avrei aggiunto "e Maserati".
Daniele
tristemente vero. -
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Peccato.. ci speravo .