Storia della Thommens Uhrenfabrik (Revue Thommen)

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    STORIA DELLA THOMMENS UHRENFABRIK (REVUE THOMMEN)

    Il paese di Waldenburg, ad una quarantina di chilometri da Basilea, si trova ai piedi del passo dell’Hauenstein Superiore (“Oberer Hauenstein”) che, percorso fin dall’epoca romana, era localizzato lungo la principale direttrice stradale tra le città di Ginevra, Berna e Basilea. La prosperità di Waldenburg derivava pertanto dal notevole traffico di viandanti e carri, al punto che il passo era stato attrezzato con argani e funi per consentire ai pesanti carichi di superarne i tratti più impervi.
    La costruzione della ferrovia dell’Hauenstein (una linea ferroviaria che consentiva il collegamento diretto delle città di Olten e di Basilea), avvenuta negli anni 1853 – 1858, ridusse notevolmente il passaggio di persone e merci lungo la vecchia strada ed il passo dell’Hauenstein Superiore, rendendo di fatto marginali Waldenburg ed i paesi limitrofi.

    Temendo l’incombente declino economico di Waldenburg e per contrastare la necessità di emigrazione degli abitanti, l’amministrazione cittadina avviò, con una delibera del 21 Agosto 1853, l’istituzione di una società comunale per la costruzione di ébauches, la “Société d' Horlogerie à Waldenburg”. Il consiglio di amministrazione della società era formato da 15 cittadini che dovevano risponderne alla comunità, e la produzione – completamente artigianale – avveniva nelle case private. Parallelamente alla società, venne avviata una scuola per apprendisti orologiai, con la finalità di attrarre giovani da destinare alla nuova produzione; la comunità finanziava la scuola supportando economicamente gli studenti poveri, offrendo alloggio agli insegnanti, fornendo la legna da ardere per il riscaldamento dei locali, e pagando alcuni materiali necessari ad apprendere l’arte orologiera (utensili ed olio per lubrificare i movimenti). I corsi di apprendistato duravano da 6 a 24 mesi, a seconda della specializzazione.

    Tuttavia, l’iniziativa comunale non si rivelò profittevole, e – accumulando perdite – dovette essere a più riprese rifinanziata dall’assemblea cittadina. Si decise quindi di cercare un acquirente privato, che potesse acquisirla e subentrare nella gestione. Ciò avvenne nel 1859 quando Louis Tschopp e Gedeon Thommen (quest’ultimo già vicepresidente, dal 1857) ne divennero i proprietari, per un corrispettivo di 61.260 Franchi; la società era però indebitata per ulteriori 35.425 Franchi.

    Ritratti_Gedeon_Thommen_Louis_Tschopp__


    Gedeon Thommen, nato a Waldenburg nel 1831, era l’ultimo maschio degli 11 figli di artigiano/mastro cordaio (la fabbricazione della corda, utilizzata per il traino dei carri lungo il passo dell’Hauenstein, era fino a quel momento stata un’attività fiorente). Distintosi negli studi, aveva lui stesso praticato l’attività del padre, dimostrando arguzia ed attitudine imprenditoriale. Louis Tschopp era invece un abitante di Waldenburg che si era trasferito a Bienna, di professione orologiaio. Venne aperto un primo stabilimento per poter meglio organizzare e supervisionare il lavoro, e Louis Tschopp intraprese alcuni viaggi in Germania per ampliare il mercato dell’azienda. Dal 1869, conseguentemente ad alcune differenze di vedute in merito alla gestione aziendale, Thommen acquisì completamente la società e Tschopp si ritirò.

    Di spirito lungimirante, Thommen privilegiò la produzione di orologi di qualità ed, introducendo il “système à pièces interchangeables”, che consisteva nella intercambiabilità dei singoli componenti dei movimenti (chiamiamolo “sistema americano”), ne avviò la produzione industriale in serie. La produzione crebbe così dai 4000 orologi/anno del 1870 fino ai 13000 del 1890, anno della sua morte; anche l’azienda guadagnò redditività, ingrandendosi e sviluppandosi.
    Gli orologi di quel periodo sono dei tasca con movimenti inizialmente dotati di scappamento a cilindro e, dal 1875, anche di levetta di messa all’ora. I marchi utilizzati sono solitamente un ovale contenente le lettere “G.T” (iniziali di Gedeon Thommen), ed anche “Cyrus G.T”; il marchio si trova riportato sul quadrante ed anche sul movimento:

    Marchio_GT_movimento__


    Nel 1885 viene brevettato il “G.T. Springeruhr”, anche pubblicizzato come “Avenir”, un orologio da tasca con affissione digitale “saltante” delle ore e dei minuti, praticamente contemporaneo di altri tasca con affissione digitale (ad esempio IWC o Cortebert), basati invece sul movimento sviluppato dall’austriaco Josef Pallweber:

    Alcuni esemplari di "G.T. Springeruhr":

    GT_Springeruhren___0


    Illustrazioni del brevetto (versione americana, 1886) del movimento per "G.T. Springeruhr":

    Illustrazioni_Brevetto_Americano_1886__-


    Gedeon Thommen, con il suo spirito imprenditoriale, plasma la valle di Waldenburg, promuovendone la modernizzazione e lo sviluppo: è ad esempio il presidente del comitato promotore della Waldenburgerbahn AG, ferrovia a scartamento ridotto che venne inaugurata dal 1880 per collegare Waldenburg ed i comuni limitrofi alla linea principale verso Basilea, consentendo in questo modo un più agevole trasporto delle materie prime e dei prodotti finiti; siede per diversi anni nel consiglio di amministrazione della BLKB (banca cantonale del Basel-Landschaft), finanzia le scuole, ed è tra i fondatori del “Waldenburger Bezirksblatts”, il giornale locale. Costruisce una splendida dimora, chiamata “Villa Thommen” o “Villa Reseda”, che domina dalla collina l’ingresso del paese, ed appare in molte cartoline.

    Fotografia del 1891 che mostra il capolinea della Waldenburgerbahn e, sullo sfondo, la villa:

    1891_villa_-_0


    Alla morte gli subentra il figlio Alphonse, che nel 1905 trasforma la società nella Thommen's Uhrenfabriken AG (a volte il nome compare anche senza apostrofo) e, dal 1908, inizia ad utilizzare il marchio “Revue”. Nel 1932 la direzione dell'azienda viene rilevata da Hermann Straumann, genero di Gedeon, passando in seguito a Roland Straumann, figlio di Hermann, che ne rimarrà la guida per decenni.
    La crescita dell’azienda prosegue per tutta la prima parte del ‘900; tra il 1862 ed il 1941 il complesso di Waldenburg si ingrandisce e vengono complessivamente realizzati quattro corpi di fabbrica; inoltre, nel 1915 viene costruito uno stabilimento nel comune di Gelterkinden, e nel 1919 un altro nel comune di Langenbruck. Nel 1943 la Thommens Uhrenfabrik raggiunge probabilmente il suo apice, arrivando a contare circa 400 dipendenti, e con una produzione annua di circa 200mila orologi; è una vera e propria manifattura, con produzione in-house di movimenti, e persino di macchinari ed attrezzature. Al tecnico Reinhard Straumann (omonimo dei titolari ma non parente), entrato in azienda nel 1916, si devono diversi miglioramenti, come ad esempio la spirale Nivarox, sviluppata proprio a Waldenburg nella prima metà degli anni ’30; la nuova spirale consentiva, rispetto a quelle fino ad allora in uso in acciaio al nichel-cromo, di ridurre fortemente la sensibilità alla magnetizzazione, nonché la dilatazione termica, che veniva compensata mediante il ricorso a bilancieri bi-metallici; si rendeva quindi possibile il passaggio a bilancieri monometallici. Gli orologi prodotti in quel periodo hanno cassa tonda o di forma, riportano il logo “Revue” sul quadrante e montano movimenti propri. All’inizio degli anni ’30 si avvia una collaborazione con la Vertex Watch Co.Ltd., per la distribuzione nel Regno Unito di alcuni modelli in acciaio (“Allproof”). Negli anni ’40 nascono i modelli “Revue-Sport”, caratterizzati da quadranti più sportivi, con indici al radio, talvolta bicolori e particolarmente piacevoli dal punto di vista estetico.

    Pubblicità degli orologi Revue nella "Classification Horlogere" del 1939:

    Affiche_Classification_Horlogere_1939_0


    Fotografia di modelli Revue, probabilmente anni '40:

    Revue_uhren___0


    Modelli Revue anni '40:

    Revue_uhren_2_0


    Affiche "Revue Antimagnetic":

    affiche_antimagnetic___0


    Affiche del 1945 con i modelli "Revue Sport":

    affiche_1945_Revue_Sport_0


    Affiche del 1948 di Eric De Coulon che rappresenta un modello di forma:

    affiche_1948_Eric_de_Coulon_0


    Pubblicità del 1950 che mostra un modello automatico:

    affiche_1950_0


    Dal 1916 inizia a svilupparsi un ulteriore ramo di attività: Thommen si aggiudica infatti un ordine per lo sviluppo del primo cronografo di bordo per l’aviazione Svizzera, ed è l’inizio di un rapporto che legherà sempre di più l’azienda all’ambito aeronautico, sia come meccanica di precisione, che come fornitrice di strumentazione di bordo, come ad esempio altimetri, indicatori di velocità lineare e verticale, ed – ovviamente – orologi. Nel 1936 riceve ad esempio la commessa per la realizzazione e fornitura del carrello di atterraggio del biplano EKW C-35, un biplano militare da ricognizione interamente sviluppato e prodotto in Svizzera in alcune decine di esemplari.

    Il biplano EKW C-35:

    c35-4_0


    Fotografie delle attività all'interno dei reparti per componenti aeronautici, probabilmente negli anni della Grande Guerra (la prima immagine mostra la lavorazione di un componente del primo cronografo di bordo fornito all'aviazione Svizzera):

    foto_interni_2_0


    foto_interni_3_componenti_aeromobili_0


    foto_interni_0


    foto_interni_4_componenti_aeromobili_0


    "Regleuse" al lavoro in fabbrica, anni '40:
    Regleuse_anni_40
    Al termine della Seconda Guerra Mondiale Thommen inizia la produzione di altimetri tascabili, per il settore "Sports & Leisure" si tratta di altimetri per alpinisti e paracadutisti, particolarmente apprezzati ed affidabili, prodotti per parecchi anni e tuttora facilmente reperibili:

    Altimetri_tascabili
    La produzione di orologi a Waldenburg prosegue fino al 1961, anno in cui Revue Thommen si associa con altri produttori (Phenix di Delémont, Vulcain di Le Locle e Buser di Niederdorf) dando vita al consorzio MSR (Manufactures d'Horlogerie Suisses Réunies SA); nel 1973 anche Marvin di La-Chaux-de-Fonds entra a far parte del consorzio, che arriverà a contare fino a 600 dipendenti complessivi. In una réclame del 1962, dalla grafica molto eloquente, si vedono rappresentate le varie fabbriche allineate sotto il comune marchio MSR:


    Presidente del consorzio MSR diviene Roland Straumann, titolare di Thommen, e lo rimane fino al 1994. Finalità del consorzio MSR era aumentare la competitività dei produttori associati, suddividendo i compiti, e gestendo investimenti unitari per ricerca e sviluppo e pubblicità. Probabilmente a questa iniziativa concorsero i timori per l’incombente “crisi del quarzo”, nonché la generale perdita di competitività dei produttori elvetici. La produzione effettiva degli orologi di fatto verrà delegata a Vulcain (anche se spesso sui quadranti appare il logo Revue), per cui Waldenburg cessa di essere una manifattura, ed ivi rimane soltanto la produzione di strumentazione di bordo per aerei, apparecchi di misura, e macchine utensili (rullatrici).

    Cronometri aeronautici di bordo prodotti da Thommen:

    Orologio_di_bordo



    Macchina rullatrice Thommen:

    rullatrice_thommen_def


    Dal 1987 sui quadranti degli orologi prodotti dal consorzio compare il marchio “Revue Thommen”, con la “R” specchiata come logo. Il consorzio MSR, messo a dura prova dalla crisi dell’orologeria meccanica, si dissolverà alla fine degli anni ’90.
    La produzione di strumentazione di bordo per aerei prosegue per diversi anni a Waldenburg; i sistemi di bordo Revue Thommen equipaggiano numerosi modelli di aerei, sia civili (ad esempio Boeing 747, Airbus A310), che militari (Tornado, AMX, Mirage, F-15 ed F-16, vari MIG…), nonché svariati modelli di elicotteri. Nel 2015 la società cede al gruppo francese Sathom il ramo della strumentazione di bordo di tipo analogico, e – cambiato il nome in Thommen Aircraft Equipment AG – si concentra sulla produzione di sistemi di bordo elettronici e display digitali. Mentre Sathom continua ancora oggi la produzione a Waldenburg (ma non nei locali della vecchia manifattura), Thommen Aircraft Equipment AG si trasferisce in una nuova sede a Muttenz.


    GLI EDIFICI

    Dal 2015, pertanto, il complesso degli edifici della manifattura di Waldenburg non è più utilizzato. Si tratta di un complesso imponente, che sorge a fianco del fiume Franke e della strada principale del paese, ed è costituito da quattro corpi di fabbrica:

    Complesso


    L’edificio “A”, costruito nel 1862, è il più antico del complesso, e coincide con la prima manifattura costruita da Gedeon Thommen e Louis Tschopp, pur avendo subìto notevoli rimaneggiamenti; l’edificio “B” è stato invece costruito nel 1872, ed era la palazzina amministrativa/direzionale. L’edificio “C” è il più imponente e pregevole dal punto di vista architettonico, è stato realizzato nel 1916, e venne progettato in stile “Art Nouveau” dagli architetti Gustave Robert e Jean Ulysse Débely, che – per garantire l’illuminazione ottimale necessaria alla realizzazione degli orologi – previdero un grande atrio centrale con un tetto vetrato. L’edificio “D”, infine, è un’officina meccanica aggiunta nel 1941.
    La caratteristica silhouette del complesso è mostrata nella seguente affiche del 1947:

    affiche_1947


    Nelle seguenti immagini d’epoca, invece, è visibile lo sviluppo progressivo del complesso (l’ultima fotografia è tratta da una cartolina del 1949):

    Walbrg_21_Thommens_Uhremfabriken_Waldenburg_


    Lebenszeichen_7_3_Modell


    Revue_Thommen_1949


    Queste fotografie mostrano lo stato attuale degli edifici, in attesa di una ridefinizione d’uso ed eventuale riqualificazione; da notare l’effetto del tetto vetrato nell’edificio di Robert e Débely:

    Thommen_ora


    Revue_Thommen_Street


    RevueThommen_001_Final_2500px_low


    RevueThommen_003_Final_2500px_low


    Interni_Thommen_


    Lo stabilimento costruito a Gelterkinden non esiste più, qui è visibile in una fotografia d’epoca:

    Geltenkinden_def


    Lo stabilimento di Langenbruck è invece stato trasformato in un auditorium pubblico ed è visibile nelle seguenti fotografie, con le sue caratteristiche vetrate e l’interno molto luminoso:

    Revue_Langenbruck_2


    Notare che i profili di tutti gli edifici qui descritti sono rappresentati in modo chiaro nell’affiche del 1962 del consorzio MSR, che ho riportato in precedenza.

    In conclusione, nel ringraziarvi per la lettura, presento questo mio piccolo Revue Sport in acciaio a carica manuale, con 28 mm di diametro della cassa, fondello a vite (con marcatura “contracid”), quadrante bicolore con sfere e numeri arabi al radio, e piccoli secondi al 6; credo risalga agli anni ’40. Arrivato ormai più di un anno fa con un bracciale “bamboo” Gay Frères, l’ho poi fornito di un cinturino artigianale in nabuck chiaro che richiama il radio ed il colore di fondo del quadrante.

    Revue_Sport_Diego_2


    revue_Sport_Diego_3


    Revue_Sport_Diego_4


    Revue_Sport_Diego




    FONTI E RINGRAZIAMENTI:

    Vorrei innanzitutto ringraziare Sandra Schurter, Marketing & Communication Coordinator di Thommen Aircraft Equipment AG (www.thommen.aero), e Vanesa Kola del Comune di Waldenburg, che gentilmente hanno risposto alle mie domande e mi hanno fornito utili indicazioni.
    Vorrei anche ringraziare il Sig. Fritz Degen, ex dipendente Revue Thommen, che gestisce l’Industriemuseum Waldenburgertal IMW (www.imw-forum.ch), un museo dedicato alla storia dell’industria di Waldenburg e della valle; alcune fotografie di questo articolo, in particolar modo quelle storiche che mostrano i lavoratori e gli edifici, sono prese dal sito del museo.
    Le informazioni relative alla storia della Thommen Uhrenfabrik sono tratte da articoli che mi sono stati inviati (ad esempio un articolo dal libro “Heimatkunde Waldenburg”) o che ho reperito in rete (un articolo molto dettagliato del Sig. Degen), nonché dal sito della Grovana Watch Co. Ltd. (che per alcuni anni dopo la dissoluzione del consorzio MSR ha detenuto i diritti del marchio Revue) e da altri forum di orologeria.
    Molte fotografie delle affiches pubblicitarie e degli esemplari storici (i tasca GT Thommen ed i Revue) sono anch’esse in buona parte reperite dalla rete; la pagina di catalogo che mostra i cronografi d’aereo prodotti da Thommen è tratta da un numero dell’”Horological Times” di Maggio 1991.

    Un saluto e grazie,

    Diego

    Edited by dieguito77 - 17/11/2020, 22:09
     
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    Da parte mia GRAZIE
     
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    Bellissima presentazione Diego. Bravo!!!

    Bello anche l'orologio con un tipo di cassa molto in voga all'epoca ed utilizzato anche da altre case.
     
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    Molto interessante e bella presentazione....... conoscevo poco o niente di questa maison. Grazie
     
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    storia molto interessante e ben documentata! Grazie mille.

    P.s. ovviamente bell'orologio (e bracciale GF :) ).
     
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    Ottimo lavoro!
    Grazie.
     
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    Altra interessante storia che non conoscevo.
    Grazie!
    ... e complimenti per lo Sport
     
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    Grazie, fa piacere notare tanta passione nel ricostruire storie di imprenditorialità così affascinanti.
     
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    Complimenti, davvero un thread molto molto interessante 👍🏻😊
     
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    Bravissimo ! :I:

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    Complimenti per la ricerca;complimenti per l'esposizione. Un piacere leggerti. Mille grazie
     
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    Complimenti, molto interessante.
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    Bravo Diego! Complimenti ! Bravo 👏🏻
     
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    Che piacevole lettura. Grazie e complimenti
     
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