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Il mio ultimo acquisto, dopo tanto studio e ricerca, è inesorabilmente ricaduto su qualcosa di esotico, credo che questo termine sia il più adatto a definire la mia scelta, sia perché è un orologio poco visto, poco conosciuto e di cui non se ne parla molto, sia anche per il periodo non certo adatto a viaggiare il che può sembrare una scelta anacronistica. Appare dunque paradossale presentare un segnatempo con una complicazione così fortemente legata allo spirito del viaggio, innegabile che un ore del mondo richiami alla memoria una partenza ed un arrivo, magari in una località lontana dalla propria dimora, con un attenzione particolare a un fuso orario di una città che ci sta a cuore, perché sede di un parente, di un amante o di un amico, quindi quale miglior strumento per leggere romanticamente l'ora locale di una città e quella di casa in contemporanea e con la massima leggibilità? la risposta a questa domanda è il Nomos Zurich ore del mondo con referenza 805.
Quando si parla di questo marchio non si può prescindere dalla sua storia, relativamente giovane ma carica di vera e pura passione orologiera, la Nomos Glashütte/SA è una manifattura orologiaia tedesca con sede a Glashütte in Sassonia produce e distribuisce orologi meccanici manuali e automatici dal 2015, anche se la sua fondazione risale al 1990 Roland Schwertner di Düsseldorf, esperto informatico e fotografo, fece registrare il marchio.
Tuttavia si mostra a noi appassionati 6 anni fa quando mostra il primo calibro automatico in-house, e la Nomos Glashütte diventa manifattura al 100% da allora tutti i calibri verrano costruiti e montati nella sede della manifattura orologiaia a Glashütte, cittadina sassone dal ricco patrimonio storico, sinonimo dell'alta orologeria. La denominazione d’origine "Glashütte" è tutelata per legge: perché ad un orologio si possa aggiungere tale dicitura, il produttore deve realizzare almeno il 50 percento dei componenti del calibro in loco. Nomos Glashütte ne produce fino al 95 percento a Glashütte. La maison è membro del Deutscher Werkbund, l’associazione tedesca che ha preceduto il movimento Bauhaus. Essa rappresenta gli interessi delle imprese che uniscono il lavoro manuale alla produzione industriale e al design con funzionalità. Nel campo tecnico il marchio sviluppa in proprio uno scappamento proprietario (Nomos Swing-System) e portano la denominazione DUW Deutsche Uhrenwerke. L'esemplare in oggetto è animato dal DUW 5201, ma ne parleremo dopo. Fatto questo doveroso ma breve excursus storico, analizziamo i dati specifici di questo Nomos ref.805: la cassa misura 39.9mm, proporzioni pressoché perfette per un orologio ore del modo, lo spessore esiguo di soli 10.9mm contribuisce a rendere l'orologio molto comodo e raffinato, il vetro è uno zaffiro a cupola con rivestimento anti riflesso all'interno e all'esterno, il quadrante è galvanizzato bianco placcato argento, con fusi orari e indicatore 24 ore, il cinturino è un Horween Genuine Shell Cordovan nero con una larghezza ansa 20 mm, le sfere a detta del produttore hanno richiesto un notevole impegno, sono sfaccettate placcate in rodio e i loro bordi smussati. Ad ore sei troviamo la secondina lavorata in maniera eccelsa parte di un dial lavorato a più settori, il tutto regala tridimensionalità e carattere al quadrante senza però perdere in raffinatezza e pulizia di forme e stile. L'impatto visivo della parte frontale è già di per se un tratto distintivo di ogni prodotto marchiato Nomos, qui peròsi ha l'impressione di avere un orologio di una sobrietà e pulizia stilistica abbinata a tecnica meccanica di qualità elevatissima, non a caso il modello in oggetto a ricevuto numerosi e importanti riconoscimenti per le caratteristiche predette, ricordo tra i tanti: Award Chrono, Golden Unruh 2018, Munich Time, Vienna Time. La cassa non è divisa in due parti come la maggior parte dei segnatempo ma tripartita, la parte superiore è incastonata scelta originale e volta a impreziosire il design anche nella parte laterale dell'orologio, le anse pronunciate ma con una leggera curvatura verso l'interno, tutte le superfici sono lucidate in modo uniforme e sono di altissimo livello, inclusa la corona e il pulsante a ore due che controlla la rotazione del disco del secondo fuso orario con le città globali, il disco dell'ora di casa (che qualcuno può erroneamente confondere con il datario che è assente) si trova tra le sette e le otto e può essere controllato con un perno di regolazione fornito con l'orologio.
Una menzione estetica va fatta, i richiami allo stile Bauhaus sono evidenti, come evidente è il suo razionalismo quasi estremo codificato (forse solo Junghans negli anni 50' ha fatto qualcosa al riguardo) in orologeria, difatti gli orologi con questo stile hanno un'eleganza senza fronzoli e rispettano l'imperativo secondo cui la forma segue la funzione. Questa categoria di segnatempo pone l'accento in tutto e per tutto sulla funzionalità. Di conseguenza l'estetica dei quadranti è molto ordinata, per garantire un'ottima leggibilità.Ma il vero vantaggio della scuola Bauhaus è che un oggetto di design che sposi intelligentemente i canoni di questa filosofia ha buone probabilità di conservare il suo appeal a lungo. Veniamo ora al retro del segnatempo e di conseguenza vista la presenza di un fondello con vetro zaffiro, alla possibilità di poter ammirare il suo incantevole movimento di manifattura DUW 5201 che con il suo scappamento proprietario Nomos Swing-System, sicuramente è il calibro più sofisticato di Casa Nomos. Nato nel 2010 è, come tutti i calibri di Casa, progettato e fabbricato in-house su base “Zeta”. La base Zeta è la “Epsilon” nella versione automatica.
DUW è l’acronimo delle parole “Glashütte Deutsche Uhrenwerke”, a promessa di un’eccellente meccanica tedesca ,si tratta di un movimento meccanico a carica automatica con rotore bidirezionale, ha un diametro 13 linee e 3/4 (31 mm.) per uno spessore 5,7 mm, conta un totale di 26 rubini, ha una riserva di carica di 42 ore. Le sue funzioni sono ore, minuti, secondi, indicazione delle 24 ore (GMT). Le caratteristiche del Nomos DUW 5201 sono:rotore bidirezionale, stop secondi per la rimessa di precisione, una platina a 3/4, spirale Nivarox 1A con regolazione fine tipo Triovis, sistema antiurto Incabloc, viti azzurrate alla fiamma, aggiustato in 6 posizioni. Per concludere le finiture godono di una lavorazione accurata ed eccellente, come le coste di Glashütte e il perlage della platina. Non è dunque facile se non impossibile trovare un movimento con le caratteristiche suddette a meno di 5000/6000 euro. La prova al polso è stata decisiva, come spesso accade, visto le anse pronunciate a cui il produttore tedesco ci ha abituati e ammetto di esserne stato spaventato, grazie al mio polso da 17.5-18 mm ho avuto subito un feed positivo di comodità estrema e di perfetta proporzione per il mio polso, la percezione di avere al polso qualcosa di elegante, di esclusivo e allo stesso tempo di distinguibile è l'impressione che questo orologio da a chi lo indossa.
Creare un oggetto che possa essere esposto al Moma di New York non è banale, è uno degli obiettivi più difficili da raggiungere, c'è riuscita Apple, c'è riuscita la Porsche con la 911 o la famosa lampada di Flos . Ci sono quindi beni di consumo (durevoli o meno) che rappresentano pietre miliari e restano nella nostra memoria, conservando uno status di eternità, di resistenza alle mode passeggere. Sembra che il lavoro che Nomos Glashütte prova a fare da quando è nata è proprio questo: creare icone in orologeria, chissà un giorno non mi stupirei di vederla esposta proprio al Museum of Modern Art.
Nomos (in greco:Νόμος) era lo spirito delle leggi, un chiaro modo di concepire il nomos è ben descritto da Erodoto:
«Se uno proponesse a tutti gli uomini di scegliere, tra tutti i costumi esistenti, i migliori, ciascuno, dopo averci ben pensato, sceglierebbe i propri: a tal punto ciascuno ritiene di gran lunga migliori propri. Perciò solo un pazzo può mettere in ridicolo queste cose. Che questo sia l'atteggiamento di tutti uomini per quanto riguarda i costumi lo si può congetturare da molti indizi: in particolare da questo che ora dirò. Dario al tempo del suo regno mandò a chiamare greci che erano alla sua corte e chiese loro a che prezzo avrebbero accettato di mangiare i loro avi defunti: e quelli risposero che non lo avrebbero fatto a nessun prezzo. Dopodiché Dario chiamò alcuni indiani appartenenti alla popolazione dei Callatii, che hanno l'abitudine di mangiare i genitori defunti, e chiese loro a quale prezzo avrebbe accettato di bruciare i loro genitori defunti; quelli si misero ad urlare ingiungendogli di non bestemmiare. Tale è la forza del nomos in un ambito come questo, e a ragione, secondo me, Pindaro disse che il nomos è il sommo sovrano.» (Erodoto III, 38)
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