-
.
Buongiorno a tutti,
nonostante sia passato solo qualche giorno da quando, armato di raschietto e bestemmie, mi ritrovavo ancora aggrappato al parabrezza dell'auto a levare ghiaccio; complice quel fanciullesco entusiasmo che ci inebria di profumo d'estate non appena le giornate accennano a regalarci uno scampolo di luce; la voglia di un diver da affiancare all'ormai amato Longines Spirit Zulu Time si trasforma in un'esigenza ormai improrogabile.
Impensabile, infatti, di arrivare impreparati ad affrontare con un'adeguata serenità d'animo gli insidiosi pomeriggi a bordo piscina, nonché le ardite navigazioni sul pattino del Bagno Mirella e quindi, eccoci qui, a presentare con orgoglio il DOXA SUB 300 PROFESSIONAL, glorioso segnatempo designato da una severa selezione per tale gravoso compito.
Come degna di interesse è la storia di Georges Ducommun, "self made man" d'altri tempi ,nonché fondatore del marchio DOXA, uno di quegli uomini per i quali vale senz'altro la pena di spendere qualche parola.
Correva l'anno 1880 in Le Locle quando, in quella che Marx descrisse come una "grande città officina" nella valle del Jura di Neuchâtel, in una delle tante famiglie con più figli che speranze, un Georges appena dodicenne inizia il suo apprendistato in una delle manifatture orologiere locali.
Spirito caparbio ed ambizioso animano il giovane Ducommun che nel giro di pochi anni, grazie alla sua attitudine al sacrificio ed al duro lavoro riesce a costruirsi un'ottima reputazione nella zona ed ottenere il meritato apprezzamento tra i suoi clienti ai quali, con spirito che definirei quasi eroico, consegna le proprie creazioni percorrendo a piedi la strada fino a la Chaux-de Fonds incurante dei gelidi inverni svizzeri (ed Amazon Prime, muta).
Così, con soli 21 anni sulle spalle, e forte di un successo commerciale già consolidato, Ducommun può finalmente trasferirsi a vivere a Chateau des Monts, dove tra l'altro oggi viene ospitato il Museo dell'orologeria di Locle, e dar vita al suo progetto industriale con l'inaugurazione neò 1889 dello stabilimento produttivo di DOXA.
I suoi segnatempo ottengono importanti riconoscimenti, tra cui citiamo nel 1906 la vincita della medaglia d'oro alla Fiera Mondiale di Milano grazie al suo Anti Magnetique, così come quello ottenuto l'anno precedente a Liège in Belgio.
Da buon imprenditore di successo è inoltre uno dei primi nella sua regione a potersi permettere l'acquisto di un'automobile, passione che lo spinge ad applicare la sua esperienza al servizio degli orologi da cruscotto per auto e che lo porta nel 1907 a brevettare il famoso calibro DOXA "8-Days" che andrà ad equipaggiare le prestigiose Bugatti Type 35 nelle competizioni dell'epoca.
Alla morte di Ducommun nel 1936 le redini dell'azienda passano al genero Jacques Nardin, nipote di Ulysse Nardin, che sarà il promotore della svolta dell'azienda verso gli stilemi più iconici del marchio giunti fino ai giorni nostri.
Durante la II° Guerra Mondiale DOXA si concentra, come molte maison dell'epoca, sulla fornitura di robusti orologi di stampo militare in particolare per l'aviazione ma è solo nel 1957 che la casa orologiera torna alla ribalta tra gli appassionati grazie ad un dress watch di forma di ispirazione Bauhaus, il DOXA "Grafic" su cui tra l'altro per la prima volta spicca il caratteristico posizionamento decentrato del nome del marchio sul quadrante.
Ma dopo questo tanto rapido quanto doveroso excursus sulle radici dell'azienda elvetica, arriviamo finalmente al cuore della nostra storia, ovvero il passaggio dai verdi prati svizzeri alle onde del mare.
Siamo agli inizi degli anni '60 e l'attività subacquea, prima relegata prettamente all'ambito militare o professionale, inizia ad affermarsi sempre di più come attività ludica tra gli appassionati ed in quel momento l'orologio "diver" per le masse è ancora un concetto sconosciuto, un mercato ancora in mano a pochissimi brand orientati per l'appunto alla produzione di strumenti professionali e costosi.
E' in questo contesto che nel 1964 DOXA e più precisamente nella figura di Urs Eschle, product manger dell'epoca, inizia un lavoro di progettazione atto a realizzare un segnatempo completamente originale con caratteristiche tecniche uniche, alta affidabilità operativa ed un costo abbordabile.
Il progetto, realizzato con la collaborazione di figure di prestigio del mondo della subacquea come Claude Wesly e Jacques Cousteau, porterà nel 1966 alla presentazione ( e successiva commercializzazione nel 1967) del primo DOXA SUB 300.
L'orologio introduce fin da subito delle particolari specifiche tecniche: specifica cassa a cuscino per garantire sia maggior robustezza che per prevenire accidentali spostamenti della ghiera durante l'immersione, il caratteristico color arancio del quadrante la cui scelta nasce da prove di leggibilità effettuate in un ambiente particolarmente "torbido" quale il lago di Neuchatel, la ghiera unidirezionale con l'indicazione della tavola di decompressione US Navy, la sfera minuti sovradimensionata rispetto a quella delle ore per facilitare la lettura dei tempi di immersione, il comodo e robusto bracciale a chicchi di riso con la pratica estensione per la muta ed, ovviamente, fondello e corona a vite che supportano un'impermeabilità garantita fino a 300mt.
Un mix di elementi che da quel momento definiranno l'estetica iconica dei Sub di casa DOXA.
L'impronta indelebile di DOXA nella storia dell'orologeria subacquea però arriverà subito dopo, con l'immediata evuluzione del suo diver, infatti nel 1969 viene introdotto il "SUB300T Conquistador" il primo orologio da polso dotato di valvola con espulsione per l'elio che ad oggi rappresenta ancora il fiore all'occhiello della casa in ambito professionale.
Una storia di successi, innovazione e uomini ricchi di visione e capacità ... purtroppo lo tsunami che l'avvento del quarzo ha rappresentato per l'industria orologiera svizzera non risparmia la maison che tra la fine degli '70 e l'inizio degli '80 passa per il controllo del gruppo Synchron e la poprietà Aubry senza riuscire mai a risollevarsi.
La vera riscoperta del marchio riparte nel 2000 grazie alla passione del collezionista/diver Rick Marei che come brand manager riporta di fatto a nuova vita i modelli 300T e T-Graph nelle loro linee originarie e grazie ad un piano industriale vincente della nuova proprietà Jenny, DOXA ritorna ad animare sempre più appassionati del marchio fino ai giorni nostri.
Se siete arrivati fin qui senza impiccarvi, complimenti, d'altro canto l'acquisto di un nuovo orologio per me rappresenta in primis il piacere dello studio di ciò che quell'oggetto porta con sé.
Non è pensabile, ovviamente, di poter raccontare in maniera esaustiva un'eredità così antica e complessa ma spero, nel mio piccolo, di aver almeno acceso la curiosità in qualcuno di andare ad approfondire la storia di DOXA, quel brand un po' strano con gli "orologi colorati".
Ah dimenticavo, il mio nuovo SUB 300 Professional è BELLISSIMO.
Edited by Alex-75 - 26/4/2024, 18:04. -
.
complimenti per la presentazione e per il nuovo arrivo
questi Doxa stanno cominciando ad intrigare anche me(scimmia in gestazione! )e questo è proprio il colore che preferirei. -
.
Complimenti . -
.
Complimenti per la descrizione! . -
.
Congratulazioni . -
.
Dato che la vestibilità dei DOXA è un tema piuttosto attuale, soprattutto dopo la recente presentazione dei 200T, aggiungo un paio di scatti comparativi dei 42,5m del SUB 300 confrontati con i 39mm dello Zulu sul mio polso da 17cm.
Come si vede il DOXA veste molto più piccolo al polso rispetto a quello che ci si aspetterebbe dai numeri e, a mio gusto, riempie il polso perfettamente per la tipologia di orologio che è.
. -
.
Grazie per la bella presentazione, in effetti sono molto attirato da questo orologio, da quello che posso capire dalle foto il quadrante mi sembra molto piccolo se paragonato al Longines da 39mm, sicuramente da vedere dal vivo prima di decidere...
Buona serata. -
.
Bellissima presentazione! Complimenti 👏 . -
.
Complimenti per il nuovo orologio e complimentissimi per quella che non definirei una presentazione ma piuttosto una dotta lezione che ho apprezzato molto. . -
.Buongiorno a tutti,
nonostante sia passato solo qualche giorno da quando, armato di raschietto e bestemmie, mi ritrovavo ancora aggrappato al parabrezza dell'auto a levare ghiaccio; complice quel fanciullesco entusiasmo che ci inebria di profumo d'estate non appena le giornate accennano a regalarci uno scampolo di luce; la voglia di un diver da affiancare all'ormai amato Longines Spirit Zulu Time si trasforma in un'esigenza ormai improrogabile.
Impensabile, infatti, di arrivare impreparati ad affrontare con un'adeguata serenità d'animo gli insidiosi pomeriggi a bordo piscina, nonché le ardite navigazioni sul pattino del Bagno Mirella e quindi, eccoci qui, a presentare con orgoglio il DOXA SUB 300 PROFESSIONAL, glorioso segnatempo designato da una severa selezione per tale gravoso compito.
Come degna di interesse è la storia di Georges Ducommun, "self made man" d'altri tempi ,nonché fondatore del marchio DOXA, uno di quegli uomini per i quali vale senz'altro la pena di spendere qualche parola.
Correva l'anno 1880 in Le Locle quando, in quella che Marx descrisse come una "grande città officina" nella valle del Jura di Neuchâtel, in una delle tante famiglie con più figli che speranze, un Georges appena dodicenne inizia il suo apprendistato in una delle manifatture orologiere locali.
Spirito caparbio ed ambizioso animano il giovane Ducommun che nel giro di pochi anni, grazie alla sua attitudine al sacrificio ed al duro lavoro riesce a costruirsi un'ottima reputazione nella zona ed ottenere il meritato apprezzamento tra i suoi clienti ai quali, con spirito che definirei quasi eroico, consegna le proprie creazioni percorrendo a piedi la strada fino a la Chaux-de Fonds incurante dei gelidi inverni svizzeri (ed Amazon Prime, muta).
Così, con soli 21 anni sulle spalle, e forte di un successo commerciale già consolidato, Ducommun può finalmente trasferirsi a vivere a Chateau des Monts, dove tra l'altro oggi viene ospitato il Museo dell'orologeria di Locle, e dar vita al suo progetto industriale con l'inaugurazione neò 1889 dello stabilimento produttivo di DOXA.(IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff14061341/...7;20Factory.jpg)
I suoi segnatempo ottengono importanti riconoscimenti, tra cui citiamo nel 1906 la vincita della medaglia d'oro alla Fiera Mondiale di Milano grazie al suo Anti Magnetique, così come quello ottenuto l'anno precedente a Liège in Belgio.(IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff14061341/...7;20antimag.jpg)
Da buon imprenditore di successo è inoltre uno dei primi nella sua regione a potersi permettere l'acquisto di un'automobile, passione che lo spinge ad applicare la sua esperienza al servizio degli orologi da cruscotto per auto e che lo porta nel 1907 a brevettare il famoso calibro DOXA "8-Days" che andrà ad equipaggiare le prestigiose Bugatti Type 35 nelle competizioni dell'epoca.(IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff14061341/2%208d.jpg)
Alla morte di Ducommun nel 1936 le redini dell'azienda passano al genero Jacques Nardin, nipote di Ulysse Nardin, che sarà il promotore della svolta dell'azienda verso gli stilemi più iconici del marchio giunti fino ai giorni nostri.
Durante la II° Guerra Mondiale DOXA si concentra, come molte maison dell'epoca, sulla fornitura di robusti orologi di stampo militare in particolare per l'aviazione ma è solo nel 1957 che la casa orologiera torna alla ribalta tra gli appassionati grazie ad un dress watch di forma di ispirazione Bauhaus, il DOXA "Grafic" su cui tra l'altro per la prima volta spicca il caratteristico posizionamento decentrato del nome del marchio sul quadrante.(IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff14061341/4%20grafic.jpg)
Ma dopo questo tanto rapido quanto doveroso excursus sulle radici dell'azienda elvetica, arriviamo finalmente al cuore della nostra storia, ovvero il passaggio dai verdi prati svizzeri alle onde del mare.
Siamo agli inizi degli anni '60 e l'attività subacquea, prima relegata prettamente all'ambito militare o professionale, inizia ad affermarsi sempre di più come attività ludica tra gli appassionati ed in quel momento l'orologio "diver" per le masse è ancora un concetto sconosciuto, un mercato ancora in mano a pochissimi brand orientati per l'appunto alla produzione di strumenti professionali e costosi.
E' in questo contesto che nel 1964 DOXA e più precisamente nella figura di Urs Eschle, product manger dell'epoca, inizia un lavoro di progettazione atto a realizzare un segnatempo completamente originale con caratteristiche tecniche uniche, alta affidabilità operativa ed un costo abbordabile.
Il progetto, realizzato con la collaborazione di figure di prestigio del mondo della subacquea come Claude Wesly e Jacques Cousteau, porterà nel 1966 alla presentazione ( e successiva commercializzazione nel 1967) del primo DOXA SUB 300.
L'orologio introduce fin da subito delle particolari specifiche tecniche: specifica cassa a cuscino per garantire sia maggior robustezza che per prevenire accidentali spostamenti della ghiera durante l'immersione, il caratteristico color arancio del quadrante la cui scelta nasce da prove di leggibilità effettuate in un ambiente particolarmente "torbido" quale il lago di Neuchatel, la ghiera unidirezionale con l'indicazione della tavola di decompressione US Navy, la sfera minuti sovradimensionata rispetto a quella delle ore per facilitare la lettura dei tempi di immersione, il comodo e robusto bracciale a chicchi di riso con la pratica estensione per la muta ed, ovviamente, fondello e corona a vite che supportano un'impermeabilità garantita fino a 300mt.
Un mix di elementi che da quel momento definiranno l'estetica iconica dei Sub di casa DOXA.
L'impronta indelebile di DOXA nella storia dell'orologeria subacquea però arriverà subito dopo, con l'immediata evuluzione del suo diver, infatti nel 1969 viene introdotto il "SUB300T Conquistador" il primo orologio da polso dotato di valvola con espulsione per l'elio che ad oggi rappresenta ancora il fiore all'occhiello della casa in ambito professionale.
Una storia di successi, innovazione e uomini ricchi di visione e capacità ... purtroppo lo tsunami che l'avvento del quarzo ha rappresentato per l'industria orologiera svizzera non risparmia la maison che tra la fine degli '70 e l'inizio degli '80 passa per il controllo del gruppo Synchron e la poprietà Aubry senza riuscire mai a risollevarsi.
La vera riscoperta del marchio riparte nel 2000 grazie alla passione del collezionista/diver Rick Marei che come brand manager riporta di fatto a nuova vita i modelli 300T e T-Graph nelle loro linee originarie e grazie ad un piano industriale vincente della nuova proprietà Jenny, DOXA ritorna ad animare sempre più appassionati del marchio fino ai giorni nostri.
Se siete arrivati fin qui senza impiccarvi, complimenti, d'altro canto l'acquisto di un nuovo orologio per me rappresenta in primis il piacere dello studio di ciò che quell'oggetto porta con sé.
Non è pensabile, ovviamente, di poter raccontare in maniera esaustiva un'eredità così antica e complessa ma spero, nel mio piccolo, di aver almeno acceso la curiosità in qualcuno di andare ad approfondire la storia di DOXA, quel brand un po' strano con gli "orologi colorati".
Ah dimenticavo, il mio nuovo SUB 300 Professional è BELLISSIMO.(IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff14061341/IMG_1128.jpg)
Complimenti bellissimo. Ho appena preso il 300 T (acquistato ancora deve arrivare) e tuttora sono indeciso. Sicuramente il 300 ha più fascino, io sono stato coinvolto dal tecnicismo della valvola elio. Ancora complimenti.. -
.
Complimenti sinceri, il Doxa Sub 300 è un orologio splendido, il quadrante "Professional" è uno degli elementi maggiormente caratterizzanti ed identificativi..."power orange" 😄 🍊 👏👏 . -
.
Grazie mille a tutti voi!
Mr.Wolf77 se posso essere utile a confonderti ancora di più le idee ti dico la mia.
Allora, io ho conosciuto DOXA tramite la locandina che fa da sfondo alla foto del mio orologio nel post di presentazione (altro non è che una delle pagine del bellissimo libro "Orologi da polso 1960 - 2000" di Marco Strazzi).
Mentre sfogliavo questo libro l'immagine del SUB 300 ritratto in questa pubblicità dell'epoca mi si è stampata negli occhi, tanto da portarmi più volte in seguito a tornare su quel capitolo e poi a documentarmi su tante fonti online tra cui ovviamente anche O&P.
Fatto sta che per me la scelta era una ed una soltanto fin dall'inizio: SUB 300.
Però come te ero molto titubante sulle dimensioni, vestibilità ecc. ecc. e nel frattempo è uscita pure la serie 200T da 39mm che ha rimesso ulteriormente in discussione il tutto.
Così, gettando il cuore oltre l'ostacolo, ho deciso che un paio di weekend fa mi sarei fatto un giretto al mare e sarei passato dal concessionario per la tanto agognata prova al polso.
Risultato:
- 200T per me no, come già detto in altri post non è una critica all'orologio e se piace la misura piccina va benissimo, ma appena messo al polso mi sembrava di aver indossato un DJ più che un diver
- 300T bellissimo e rappresenta la firma di DOXA nella storia dell'orologeria subacquea e difatti è un tool watch professionale duro e puro. Io sono un sub da pozzanghera per cui mi interessa oltre all'iconicità del pezzo di vedermelo anche decentemente al polso. Il 300T sebbene come misure ricalchi quelle del 300 sia per il bracciale più massiccio, sia per lo spessore non riuscirei ad indossarlo con disinvoltura fuori dal suo habitat. Sempre parlando di pura estetica anche il collegamento delle ultime maglie ai finali che formano uno stacco più netto non mi piaceva. Parlo per me ovviamente (non servirebbe nemmeno specificarlo).
- 300 è il capostipite, con il suo look vintage e quel vetro bombato ... va beh era già amore per cui ha vinto facile
beatlepaul Orange power forever. -
.
Advanced Master Senator
- Group
- Member
- Posts
- 8,946
- Location
- Reggio Emilia
- Joined
- 30/1/2020
- Status
- Anonymous
Innanzitutto complimenti per le parole con le quali hai introdotto il tuo acquisto; io che amo i diver queste sono state musica per le mie orecchie. E poi alla fine la sua foto che ahimè mi fa crescere la scimmia che qualche tempo fa si era assopita... il tuo nuovo acquisto è semplicemente da applausi👏👏👏 . -
.
Complimenti Alex, bellissima presentazione per uno straordinario pezzo, é stato davvero un piacere leggerti . -
.
Complimenti per orologio e presentazione!!! .