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Il “femminile sovraesteso” dell'Università di Trento, dove ci saranno solo "professoresse"
Nuovo regolamento dell'ateneo: si deve usare il femminile per tutte le persone, sia al singolare sia al plurale. Scelta simbolica per ribadire l'importanza del linguaggio inclusivo.
Ho letto l'articolo di cui incollo il link: https://www.rainews.it/articoli/2024/04/il...79078391d1.html
Mi sembra, senza voler mancare di rispetto a qualcuno, un po' eccessivo come approccio.
Mi piacerebbe sentire i vostri "pacati" commenti.
PS mi figlia studia ad UNITrento e mi ha dato la sua opinione da interna.. -
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Volevano finire sul giornale. . -
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Ogni volta che vedo l'asterisco (anche nelle mail di lavoro) mi viene automaticamente da leggere la frase in corsivoe . -
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Anche se il termine "pacati" l'hai giustamente virgolettato, io faccio finta che le virgolette non ci siano, e siccome non riuscirei ad essere pacato nei giudizi, stavolta mi astengo.
Grazie comunque per l'articolo postato, ho pranzato tardi ed ho già acidità di stomaco, quindi farò come non lo avessi visto.. -
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A parte tutto...ma quando iniziano?
Sul sito ufficiale dell'Università di Trento non vedo niente del genere..... -
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Che caxxxxa pazzesca
Ricordo che, in questo Paese, si usa ancora dire (anche in TV e pure i politici) "persona di colore" verso i neri.
Locuzione che è altamente offensiva in ogni parte del Mondo perché, ovviamente, arriva da "colored" come venivano chiamati nei Paesi del Sud in USA in piena segregazione razziale.
Invece di inventare ste buffonate, cominciassero alle Università a insegnare il corretto lessico se vogliono essere "inclusivi"
La chiudo qui. -
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Per me è una colossale stupidaggine . -
.Che caxxxxa pazzesca
Ricordo che, in questo Paese, si usa ancora dire (anche in TV e pure i politici) "persona di colore" verso i neri.
Locuzione che è altamente offensiva in ogni parte del Mondo perché, ovviamente, arriva da "colored" come venivano chiamati nei Paesi del Sud in USA in piena segregazione razziale.
Invece di inventare ste buffonate, cominciassero alle Università a insegnare il corretto lessico se vogliono essere "inclusivi"
La chiudo qui
Se per questo quando ero bambino in Italia non era offensiva nemmeno la parola "negro" che trovava serena e pagata allocazione nel dizionario senza valenza offensiva. Poi vennero i neri e quindi le persone di colore...frutto delle menti di persone che non hanno un tubo da fare nella vita.
Negli anni 90 feci il servizio civile presso un'associazione di andicappati (distrofia muscolare). Mi ricordo che proprio i ragazzi distrofici erano infastiditi quando si sentivano definire "diversamente abili". Ritenevano che non vi fosse nessuna "diversa abilità" nel rimanere inchiodati sulla carrozzella e che queste acrobazie letterarie erano frutto solo dell'ipocrisia di chi parlava.
La lingua italiana ha tantissime parole. Alcune sicuramente offensive ma altre (molte) negli ultimi anni sono diventate offensive per precisa indicazione di un circolo di perbenisti ipocriti.. -
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Potevano prima chiedere a me che ho la soluzione:
Le vocali A ed E chiudono le parole al femminile
Le vocali O ed I le parole al maschile
Usiamo la vocale U per tutti quei termini che devono comprendere maschile e femminile, alcuni esempi per agevolare
U studentU
U italianU
U presidentU
U professorU
continuate voi se volete...
P. S. Chiedo a u moderatorU di non bannarmi. -
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Avrei voluto scrivere della neutralità della grammatica rispetto alle questioni di genere ma credo la faccenda si commenti ampiamente da sé... . -
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Semplice voglia di finire sui giornali, tra 3 giorni non darà più nessun fastidio. tra shwa, e al contrario e le declinazioni si fanno più macelli che altro . -
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Stupidaggine colossale che nell'italietta non può che trovare terreno fertile...chissà in altri paesi meno progressisti multicolor come andrebbe...
almeno si spera che le professoressE quelle vere,siano pure bone.... -
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Per comprendere il provvedimento bisogna prima fare alcune distinzioni sull'utilizzo dei generi nella lingua italiana. In tre punti:
1) Il primo punto riguarda il genere grammaticale ed il genere biologico, che nella lingua italiana a volte coincidono e a volte no. In questo caso la questione è molto semplice. Se parliamo di una sedia, non stiamo parlando di un oggetto femminile. Stessa cosa se parliamo di tavolo. Quindi per gli oggetti inanimati il genere non ha alcun valore.
2) Se invece il termine della lingua si riferisce a soggetti animati, allora si apre una questione, ovvero ci può essere la richiesta di utilizzare un genere grammaticale che coincida con quello biologico. Siamo nella situazione di avvocato ed avvocata, ingegnere ed ingegnera, assessore ed assessora, tanto per fare un esempio. Su questo punto io non concordo con la creazione di nuovi termini al femminile ove ne esiste già uno al maschile che comprende anche le donne. Ma posso comprendere il punto di vista di chi sostiene questa visione.
3) il punto che risulta invece veramente una forzatura ed un simbolo della lunga storia di prevaricazione maschile nei confronti delle donne è il terzo punto, ovvero quello del MASCHILE SOVRAESTESO, il punto di cui si occupa il provvedimento dell'Università di Trento, che non riguarda invece nessuno degli altri punti.
Il MASCHILE SOVRAESTESO fa una cosa molto semplice - ed al tempo stesso (consentitemi il termine ) molto violenta: nello scegliere i termini che indicano un insieme di persone , basta la presenza anche di un solo maschio per convertire al maschile tutta la frase:
- c'è un aula di 29 femmine ed un maschio ? Si parla di ALUNNI
- c'è un gruppo di 99 femmine ed un maschio ? Si parla di STUDENTI
- c'è un ufficio di 999 femmine ed un maschio ? Si parla di IMPIEGATI
E' questo il punto affrontato dall'Università di Trento. E l'intento dichiarato non è quello di cambiare la lingua, ma quello di invitare alla riflessione. E ci riesce benissimo. Se leggete l'intervista al lettore, dice una cosa molto interessante:
Dice il Rettore: nel momento io e miei colleghi ci sentiamo appellare come PROFESSORESSE, percepiamo immediatamente una sensazione di esclusione. La stessa sensazione che le donne provano nella situazione inversa, ovvero quando in un contesto di gruppo si sentono appellate come PROFESSORI.
Tutto qua. Possiamo essere d'accordo o non d'accordo con il provvedimento, ma l'obiettivo che si è dato è stato raggiunto. Ovvero indurre alla riflessione.
E' più ci sembra strano che degli uomini possano essere descritti con termini plurali declinati al femminile, più ci deve sembrare strano che abbiamo fatto la stessa cosa alle donne per secoli.
D'altronde, se a me secca che qualcuno si riferisca a me - ad esempio - come STUDENTESSE, perché ad una donna non dovrebbe seccare essere nominata come STUDENTI ?
Basta dire che è una abitudine, che è una regola grammaticale, una consuetudine, una usanza, a diminuire il disagio ?
Il MASCHILE SOVRAESTESO - pensateci bene - è una forzatura. E' una prevaricazione. E' un po' come il Marchese del Grillo che dice alle altre donne di un gruppo "io so' io e voi non siete un caxxo".. -
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Eccola qua un'altra...
Per me la provincia autonoma di Trento e la sua Università, crede di poter essere autonoma anche nell'imporre i propri dettami nelle strutture pubbliche e ricordiamoglielo legate al Ministero dell'Istruzione dello Stato Italiano...
E quale sarebbe il problema?
Per me può fare benissimo l'autonoma, ma autonoma nel vero senso, usando tutti i termini che vuole, magari però staccandosi dall'Italia e provare a campare con le proprie finanze...
Più gli dai...più fanno gli speciali tutti questi, e non parlo solo delle regioni che a volte si dimenticano di vivere in Italia...
Aspettiamo tutti i Professori in parrucca...
Prossimi concorsi, solo PROF. trans, per non offendere nessuno...
Ridicoli e patetici poi questi si definirebbero luoghi di cultura e di "alta" formazione...
Ma qua di sovraesteso c'è solo la loro supponenza nel voler cambiare le cose a propria immagine.
Di sovraesteso è che di questi oltre a permettergli di fare come credono -col sederino dei contribuenti Italiani- se ne parla pure.... -
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Per come la vedo io non esiste alcun maschile sovraesteso, bensì solo l'utilizzo della lingua italiana. La forzatura è proprio l'interpretazione (o meglio invenzione) di questo maschile sovraesteso; finalmente anche l'Accademia della Crusca, per certi versi, sta ponendo qualche paletto a queste continue storture della nostra lingua. .