Università di Trento: tutt* Professoresse

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    CITAZIONE (Scappamento @ 23/4/2024, 18:37) 
    Eccola qua un'altra...
    Per me la provincia autonoma di Trento e la sua Università, crede di poter essere autonoma anche nell'imporre i propri dettami nelle strutture pubbliche e ricordiamoglielo legate al Ministero dell'Istruzione dello Stato Italiano...
    E quale sarebbe il problema?
    Per me può fare benissimo l'autonoma, ma autonoma nel vero senso, usando tutti i termini che vuole, magari però staccandosi dall'Italia e provare a campare con le proprie finanze...
    Più gli dai...più fanno gli speciali tutti questi, e non parlo solo delle regioni che a volte si dimenticano di vivere in Italia...
    Aspettiamo tutti i Professori in parrucca...
    Prossimi concorsi, solo PROF. trans, per non offendere nessuno...
    Ridicoli e patetici poi questi si definirebbero luoghi di cultura e di "alta" formazione... :UH:
    Ma qua di sovraesteso c'è solo la loro supponenza nel voler cambiare le cose a propria immagine.
    Di sovraesteso è che di questi oltre a permettergli di fare come credono -col sederino dei contribuenti Italiani- se ne parla pure... :)

    il tuo intervento è l'esempio perfetto che dimostra che l'Università di Trento ha fatto centro pieno.

    Tu scrivi - a seguito del fatto che si utilizzi la parola PROFESSORESSE per indicare dei professori - "aspettiamo tutti i Professori in parrucca" , dimostrando proprio quanto possa essere una forzatura essere appellati con un genere che non è il proprio. Quanto il termine PROFESSORESSE non corrisponda a quello che si sente un uomo, un professore. Tanto da citare le parrucche, ovvero snaturare il genere maschile per farlo aderire al termine PROFESSORESSE utilizzato.

    Esattamente quello che prova una donna a sentirsi chiamata PROFESSORE. Stessa identica cosa. la tua battuta - specularmente - sarebbe " aspettiamo tutte le professoresse in abito maschile, o con la barba finta, o con qualsiasi altra cosa maschile.

    Quello che provi te a sentirti chiamare PROFESSORESSA è quello che prova una donna a sentirsi chiamata PROFESSORE.

    E col tuo intervento lo hai spiegato benissimo. Hai sancito il successo dell'iniziativa trentina. Forse non era questo il tuo intento, ma questo è il risultato.
     
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    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 23/4/2024, 19:20) 
    CITAZIONE (Scappamento @ 23/4/2024, 18:37) 
    Eccola qua un'altra...
    Per me la provincia autonoma di Trento e la sua Università, crede di poter essere autonoma anche nell'imporre i propri dettami nelle strutture pubbliche e ricordiamoglielo legate al Ministero dell'Istruzione dello Stato Italiano...
    E quale sarebbe il problema?
    Per me può fare benissimo l'autonoma, ma autonoma nel vero senso, usando tutti i termini che vuole, magari però staccandosi dall'Italia e provare a campare con le proprie finanze...
    Più gli dai...più fanno gli speciali tutti questi, e non parlo solo delle regioni che a volte si dimenticano di vivere in Italia...
    Aspettiamo tutti i Professori in parrucca...
    Prossimi concorsi, solo PROF. trans, per non offendere nessuno...
    Ridicoli e patetici poi questi si definirebbero luoghi di cultura e di "alta" formazione... :UH:
    Ma qua di sovraesteso c'è solo la loro supponenza nel voler cambiare le cose a propria immagine.
    Di sovraesteso è che di questi oltre a permettergli di fare come credono -col sederino dei contribuenti Italiani- se ne parla pure... :)

    il tuo intervento è l'esempio perfetto che dimostra che l'Università di Trento ha fatto centro pieno.

    Tu scrivi - a seguito del fatto che si utilizzi la parola PROFESSORESSE per indicare dei professori - "aspettiamo tutti i Professori in parrucca" , dimostrando proprio quanto possa essere una forzatura essere appellati con un genere che non è il proprio. Quanto il termine PROFESSORESSE non corrisponda a quello che si sente un uomo, un professore. Tanto da citare le parrucche, ovvero snaturare il genere maschile per farlo aderire al termine PROFESSORESSE utilizzato.

    Esattamente quello che prova una donna a sentirsi chiamata PROFESSORE. Stessa identica cosa. la tua battuta - specularmente - sarebbe " aspettiamo tutte le professoresse in abito maschile, o con la barba finta, o con qualsiasi altra cosa maschile.

    Quello che provi te a sentirti chiamare PROFESSORESSA è quello che prova una donna a sentirsi chiamata PROFESSORE.

    E col tuo intervento lo hai spiegato benissimo. Hai sancito il successo dell'iniziativa trentina. Forse non era questo il tuo intento, ma questo è il risultato.

    Questo lo dici tu, una semplice opinione, la tua, come la mia e come le altre.
    Un'interpretazione quindi, nessuna verità in tasca.
    Oltretutto non è vero che dovrebbero sentirsi offese le Professoresse:
    non io od altri credo abbiano mai chiamato Professore una Professoressa - e vice versa...
    Il termine usato genericamente non può essere attribuito come offesa singolarmente, come dicevo, quando si parla nello specifico del soggetto singolo, esiste sia il femminile che il maschile da indirizzare.
    Queste sono solo storture di stampo politico.
    L'Università di Trento, non ha fatto centro in pieno proprio un tubo.
    Questo lo dici tu.
    Io vedo invece il fallimento di chi non ha nulla di meglio a cui pensare e come trovare l'artifizio per far parlare di se.
    Che facessero parlare di loro su altro, chessò, magari qialche bella ricerca piuttosto che queste cose, forse sono a corto di idee...
    Aspetto con ansia che venga esteso alle Forze dell'Ordine, effettivamente dopo PoliziA, FinanzA, mancano le CarabinierE, anche al plurale :D
    Ma dubito, giustamente...
    A questo punto risolvere con un "Professor" o "Prof" (anche se nel gergo più moderno) no eh?!?
    E certo...mica avrebbe fatto parlare...
    l'intenzione è ben diversa... :rolleyes:
     
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    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 23/4/2024, 18:33) 
    Per comprendere il provvedimento bisogna prima fare alcune distinzioni sull'utilizzo dei generi nella lingua italiana. In tre punti:

    1) Il primo punto riguarda il genere grammaticale ed il genere biologico, che nella lingua italiana a volte coincidono e a volte no. In questo caso la questione è molto semplice. Se parliamo di una sedia, non stiamo parlando di un oggetto femminile. Stessa cosa se parliamo di tavolo. Quindi per gli oggetti inanimati il genere non ha alcun valore.

    2) Se invece il termine della lingua si riferisce a soggetti animati, allora si apre una questione, ovvero ci può essere la richiesta di utilizzare un genere grammaticale che coincida con quello biologico. Siamo nella situazione di avvocato ed avvocata, ingegnere ed ingegnera, assessore ed assessora, tanto per fare un esempio. Su questo punto io non concordo con la creazione di nuovi termini al femminile ove ne esiste già uno al maschile che comprende anche le donne. Ma posso comprendere il punto di vista di chi sostiene questa visione.

    3) il punto che risulta invece veramente una forzatura ed un simbolo della lunga storia di prevaricazione maschile nei confronti delle donne è il terzo punto, ovvero quello del MASCHILE SOVRAESTESO, il punto di cui si occupa il provvedimento dell'Università di Trento, che non riguarda invece nessuno degli altri punti.

    Il MASCHILE SOVRAESTESO fa una cosa molto semplice - ed al tempo stesso (consentitemi il termine ) molto violenta: nello scegliere i termini che indicano un insieme di persone , basta la presenza anche di un solo maschio per convertire al maschile tutta la frase:

    - c'è un aula di 29 femmine ed un maschio ? Si parla di ALUNNI
    - c'è un gruppo di 99 femmine ed un maschio ? Si parla di STUDENTI
    - c'è un ufficio di 999 femmine ed un maschio ? Si parla di IMPIEGATI

    E' questo il punto affrontato dall'Università di Trento. E l'intento dichiarato non è quello di cambiare la lingua, ma quello di invitare alla riflessione. E ci riesce benissimo. Se leggete l'intervista al lettore, dice una cosa molto interessante:

    Dice il Rettore: nel momento io e miei colleghi ci sentiamo appellare come PROFESSORESSE, percepiamo immediatamente una sensazione di esclusione. La stessa sensazione che le donne provano nella situazione inversa, ovvero quando in un contesto di gruppo si sentono appellate come PROFESSORI.

    Tutto qua. Possiamo essere d'accordo o non d'accordo con il provvedimento, ma l'obiettivo che si è dato è stato raggiunto. Ovvero indurre alla riflessione.

    E' più ci sembra strano che degli uomini possano essere descritti con termini plurali declinati al femminile, più ci deve sembrare strano che abbiamo fatto la stessa cosa alle donne per secoli.

    D'altronde, se a me secca che qualcuno si riferisca a me - ad esempio - come STUDENTESSE, perché ad una donna non dovrebbe seccare essere nominata come STUDENTI ?

    Basta dire che è una abitudine, che è una regola grammaticale, una consuetudine, una usanza, a diminuire il disagio ?

    Il MASCHILE SOVRAESTESO - pensateci bene - è una forzatura. E' una prevaricazione. E' un po' come il Marchese del Grillo che dice alle altre donne di un gruppo "io so' io e voi non siete un caxxo".

    Quanto dici potrebbe anche essere condivisibile...peccato però che la nuova "regola" debba essere adottata anche al singolare:

    CITAZIONE
    Nuovo regolamento dell'ateneo: si deve usare il femminile per tutte le persone, sia al singolare sia al plurale.

    E questa è una vera bestialità, perché nessuno mai si è sognato di chiamare professore una professoressa, o segretario una segretaria.
     
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    Lo vedo come un bel gesto provocatorio e di "marketing", che però non cambierà di una virgola le abitudini e le posizioni delle persone che si tale iniziativa vorrebbe indurre a riflettere, e che anzi, molto probabilmente inasprirà le polemiche e le posizioni di tali persone.
     
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    È normale, ai prof si da del lei :D
     
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    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 23/4/2024, 18:33) 
    Per comprendere il provvedimento bisogna prima fare alcune distinzioni sull'utilizzo dei generi nella lingua italiana. In tre punti:

    1) Il primo punto riguarda il genere grammaticale ed il genere biologico, che nella lingua italiana a volte coincidono e a volte no. In questo caso la questione è molto semplice. Se parliamo di una sedia, non stiamo parlando di un oggetto femminile. Stessa cosa se parliamo di tavolo. Quindi per gli oggetti inanimati il genere non ha alcun valore.

    2) Se invece il termine della lingua si riferisce a soggetti animati, allora si apre una questione, ovvero ci può essere la richiesta di utilizzare un genere grammaticale che coincida con quello biologico. Siamo nella situazione di avvocato ed avvocata, ingegnere ed ingegnera, assessore ed assessora, tanto per fare un esempio. Su questo punto io non concordo con la creazione di nuovi termini al femminile ove ne esiste già uno al maschile che comprende anche le donne. Ma posso comprendere il punto di vista di chi sostiene questa visione.

    3) il punto che risulta invece veramente una forzatura ed un simbolo della lunga storia di prevaricazione maschile nei confronti delle donne è il terzo punto, ovvero quello del MASCHILE SOVRAESTESO, il punto di cui si occupa il provvedimento dell'Università di Trento, che non riguarda invece nessuno degli altri punti.

    Il MASCHILE SOVRAESTESO fa una cosa molto semplice - ed al tempo stesso (consentitemi il termine ) molto violenta: nello scegliere i termini che indicano un insieme di persone , basta la presenza anche di un solo maschio per convertire al maschile tutta la frase:

    - c'è un aula di 29 femmine ed un maschio ? Si parla di ALUNNI
    - c'è un gruppo di 99 femmine ed un maschio ? Si parla di STUDENTI
    - c'è un ufficio di 999 femmine ed un maschio ? Si parla di IMPIEGATI

    E' questo il punto affrontato dall'Università di Trento. E l'intento dichiarato non è quello di cambiare la lingua, ma quello di invitare alla riflessione. E ci riesce benissimo. Se leggete l'intervista al lettore, dice una cosa molto interessante:

    Dice il Rettore: nel momento io e miei colleghi ci sentiamo appellare come PROFESSORESSE, percepiamo immediatamente una sensazione di esclusione. La stessa sensazione che le donne provano nella situazione inversa, ovvero quando in un contesto di gruppo si sentono appellate come PROFESSORI.

    Tutto qua. Possiamo essere d'accordo o non d'accordo con il provvedimento, ma l'obiettivo che si è dato è stato raggiunto. Ovvero indurre alla riflessione.

    E' più ci sembra strano che degli uomini possano essere descritti con termini plurali declinati al femminile, più ci deve sembrare strano che abbiamo fatto la stessa cosa alle donne per secoli.

    D'altronde, se a me secca che qualcuno si riferisca a me - ad esempio - come STUDENTESSE, perché ad una donna non dovrebbe seccare essere nominata come STUDENTI ?

    Basta dire che è una abitudine, che è una regola grammaticale, una consuetudine, una usanza, a diminuire il disagio ?

    Il MASCHILE SOVRAESTESO - pensateci bene - è una forzatura. E' una prevaricazione. E' un po' come il Marchese del Grillo che dice alle altre donne di un gruppo "io so' io e voi non siete un caxxo".

    Hai spiegato benissimo la questione.
    Il fatto che qui critichino tutti l'Università di Trento, e siano tutti uomini, è parecchio significativo della società nella quale viviamo.
    E mi stupisco, visto che tutti hanno una madre e, molti, una moglie e magari una figlia (come ho io). Cercare di mettersi nei loro panni non viene proprio in mente...
     
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    CITAZIONE (calpy @ 23/4/2024, 14:46) 
    Ogni volta che vedo l'asterisco (anche nelle mail di lavoro) mi viene automaticamente da leggere la frase in corsivoe

    Sei ancora fortunato.
    A me viene direttamente l'orticaria :UH:

    CITAZIONE (Blow Up @ 23/4/2024, 22:43) 
    Hai spiegato benissimo la questione.
    Il fatto che qui critichino tutti l'Università di Trento, e siano tutti uomini, è parecchio significativo della società nella quale viviamo.
    E mi stupisco, visto che tutti hanno una madre e, molti, una moglie e magari una figlia (come ho io). Cercare di mettersi nei loro panni non viene proprio in mente...

    Eh, certo, perché è con soluzioni del genere che si risolvono le questioni di disuguaglianza tra generi... mica insegnando invece alle nuove generazioni il rispetto, la capacità di pensiero e a non essere dei trogloditi ...
     
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    Edited by Etrusco73 - 24/4/2024, 00:42
     
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    CITAZIONE (AquiladellaNotte @ 23/4/2024, 23:19) 
    CITAZIONE (calpy @ 23/4/2024, 14:46) 
    Ogni volta che vedo l'asterisco (anche nelle mail di lavoro) mi viene automaticamente da leggere la frase in corsivoe

    Sei ancora fortunato.
    A me viene direttamente l'orticaria :UH:

    CITAZIONE (Blow Up @ 23/4/2024, 22:43) 
    Hai spiegato benissimo la questione.
    Il fatto che qui critichino tutti l'Università di Trento, e siano tutti uomini, è parecchio significativo della società nella quale viviamo.
    E mi stupisco, visto che tutti hanno una madre e, molti, una moglie e magari una figlia (come ho io). Cercare di mettersi nei loro panni non viene proprio in mente...

    Eh, certo, perché è con soluzioni del genere che si risolvono le questioni di disuguaglianza tra generi... mica insegnando invece alle nuove generazioni il rispetto, la capacità di pensiero e a non essere dei trogloditi ...

    Iniziative del genere servono per offrire consapevolezza del problema, come ha chiaramente spiegato il Rettore. Dalla consapevolezza potranno poi arrivare soluzioni al problema, che riguarda non solo le nuove generazioni, anzi.
    Non so se vi rendete conto che nel nostro Paese, ad esempio, la maternità non solo non è favorita ma è proprio ostacolata.
     
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    CITAZIONE (Nik4sil @ 23/4/2024, 20:05) 
    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 23/4/2024, 18:33) 
    Per comprendere il provvedimento bisogna prima fare alcune distinzioni sull'utilizzo dei generi nella lingua italiana. In tre punti:

    1) Il primo punto riguarda il genere grammaticale ed il genere biologico, che nella lingua italiana a volte coincidono e a volte no. In questo caso la questione è molto semplice. Se parliamo di una sedia, non stiamo parlando di un oggetto femminile. Stessa cosa se parliamo di tavolo. Quindi per gli oggetti inanimati il genere non ha alcun valore.

    2) Se invece il termine della lingua si riferisce a soggetti animati, allora si apre una questione, ovvero ci può essere la richiesta di utilizzare un genere grammaticale che coincida con quello biologico. Siamo nella situazione di avvocato ed avvocata, ingegnere ed ingegnera, assessore ed assessora, tanto per fare un esempio. Su questo punto io non concordo con la creazione di nuovi termini al femminile ove ne esiste già uno al maschile che comprende anche le donne. Ma posso comprendere il punto di vista di chi sostiene questa visione.

    3) il punto che risulta invece veramente una forzatura ed un simbolo della lunga storia di prevaricazione maschile nei confronti delle donne è il terzo punto, ovvero quello del MASCHILE SOVRAESTESO, il punto di cui si occupa il provvedimento dell'Università di Trento, che non riguarda invece nessuno degli altri punti.

    Il MASCHILE SOVRAESTESO fa una cosa molto semplice - ed al tempo stesso (consentitemi il termine ) molto violenta: nello scegliere i termini che indicano un insieme di persone , basta la presenza anche di un solo maschio per convertire al maschile tutta la frase:

    - c'è un aula di 29 femmine ed un maschio ? Si parla di ALUNNI
    - c'è un gruppo di 99 femmine ed un maschio ? Si parla di STUDENTI
    - c'è un ufficio di 999 femmine ed un maschio ? Si parla di IMPIEGATI

    E' questo il punto affrontato dall'Università di Trento. E l'intento dichiarato non è quello di cambiare la lingua, ma quello di invitare alla riflessione. E ci riesce benissimo. Se leggete l'intervista al lettore, dice una cosa molto interessante:

    Dice il Rettore: nel momento io e miei colleghi ci sentiamo appellare come PROFESSORESSE, percepiamo immediatamente una sensazione di esclusione. La stessa sensazione che le donne provano nella situazione inversa, ovvero quando in un contesto di gruppo si sentono appellate come PROFESSORI.

    Tutto qua. Possiamo essere d'accordo o non d'accordo con il provvedimento, ma l'obiettivo che si è dato è stato raggiunto. Ovvero indurre alla riflessione.

    E' più ci sembra strano che degli uomini possano essere descritti con termini plurali declinati al femminile, più ci deve sembrare strano che abbiamo fatto la stessa cosa alle donne per secoli.

    D'altronde, se a me secca che qualcuno si riferisca a me - ad esempio - come STUDENTESSE, perché ad una donna non dovrebbe seccare essere nominata come STUDENTI ?

    Basta dire che è una abitudine, che è una regola grammaticale, una consuetudine, una usanza, a diminuire il disagio ?

    Il MASCHILE SOVRAESTESO - pensateci bene - è una forzatura. E' una prevaricazione. E' un po' come il Marchese del Grillo che dice alle altre donne di un gruppo "io so' io e voi non siete un caxxo".

    Quanto dici potrebbe anche essere condivisibile...peccato però che la nuova "regola" debba essere adottata anche al singolare:

    CITAZIONE
    Nuovo regolamento dell'ateneo: si deve usare il femminile per tutte le persone, sia al singolare sia al plurale.

    E questa è una vera bestialità, perché nessuno mai si è sognato di chiamare professore una professoressa, o segretario una segretaria.

    l'articolo riporta male la decisione dell'Università. Si tratta sempre e solo di ribaltamento del MASCHILE SOVRAESTESO, che riguarda sia il plurale - basta che c'è un uomo in un gruppo e si usa il maschile plurale - sia il singolare che impone il maschile quando si utilizza per descrivere cariche, funzioni e cose simili. Ad esempio scrivere su un comunicato IL RESPONSABILE, oppure IL FORNITORE, oppure IL CLIENTE. L'Università ha deciso di utilizzare sempre e comunque il femminile piuttosto che il maschile nei casi di maschile sovraesteso. Nessuno quindi chiamera professoressa un professore. Ma se in un comunicato, in un cartello, in un documento è scritto - ad esempio - il professore farà rispettare il divieto di fumare (dove professore è indica in maniera generica sia un professore che una professoressa), si dovrà utilizzare la versione femminile: la professoressa farà rispettare il divieto di fumare. Stessa cosa se vogliamo indicare genericamente il responsable della segreteria. Oggi si dice IL RESPONSABILE DELLA SEGRETERIA RILASCIA ECCETERA ECCETERA. A Trento hanno deciso di scrivere LA RESPONSABILE DELLA SEGRETERIA ECCETERA ECCETERA. Indipendentemente dal genere biologico del o della responsabile

    Il tutto sempre con l'intento di far riflettere, di sollevare il problema, di porre attenzione al linguaggio di genere.

    In pratica Trento ribalta a specchio tutte le situazioni in cui la consuetudine impone l'uso del genere maschile, qualunque sia il genere biologico dei soggetti (come avviene ora) , scegliendo il genere femminile.

    E piu gli uomini trovano strana questa decisione, più si sentono a disagio a vedere l'utilizzo del genere femminile sovraesteso, e più Trento ha fatto centro, perché sta dimostrando che le donne hanno tutte le ragioni di incavolarsi per il MASCHILE SOVRAESTESO, esattamente come ce le hanno gli uomini per il FEMMINILE SOVRAESTESO deciso da Trento.

    Guarda, l'unica soluzione per continuare ad utilizzare il MASCHILE SOVRAESTESO sarebbe quella di mostrarsi indifferenti a questa provocazione. Di dire in sostanza che non ci si sente affatto infastiditi a vedere il FEMMINILE SOVRAESTESO. Ma se ci incaXXiamo, stiamo implicitamente dando ragione alle donne che si incaXXAno per il MASCHILE SOVRASTESO.
     
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    CITAZIONE (Scappamento @ 23/4/2024, 19:48) 
    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 23/4/2024, 19:20) 
    il tuo intervento è l'esempio perfetto che dimostra che l'Università di Trento ha fatto centro pieno.

    Tu scrivi - a seguito del fatto che si utilizzi la parola PROFESSORESSE per indicare dei professori - "aspettiamo tutti i Professori in parrucca" , dimostrando proprio quanto possa essere una forzatura essere appellati con un genere che non è il proprio. Quanto il termine PROFESSORESSE non corrisponda a quello che si sente un uomo, un professore. Tanto da citare le parrucche, ovvero snaturare il genere maschile per farlo aderire al termine PROFESSORESSE utilizzato.

    Esattamente quello che prova una donna a sentirsi chiamata PROFESSORE. Stessa identica cosa. la tua battuta - specularmente - sarebbe " aspettiamo tutte le professoresse in abito maschile, o con la barba finta, o con qualsiasi altra cosa maschile.

    Quello che provi te a sentirti chiamare PROFESSORESSA è quello che prova una donna a sentirsi chiamata PROFESSORE.

    E col tuo intervento lo hai spiegato benissimo. Hai sancito il successo dell'iniziativa trentina. Forse non era questo il tuo intento, ma questo è il risultato.

    Questo lo dici tu, una semplice opinione, la tua, come la mia e come le altre.
    Un'interpretazione quindi, nessuna verità in tasca.
    Oltretutto non è vero che dovrebbero sentirsi offese le Professoresse:
    non io od altri credo abbiano mai chiamato Professore una Professoressa - e vice versa...
    Il termine usato genericamente non può essere attribuito come offesa singolarmente, come dicevo, quando si parla nello specifico del soggetto singolo, esiste sia il femminile che il maschile da indirizzare.
    Queste sono solo storture di stampo politico.
    L'Università di Trento, non ha fatto centro in pieno proprio un tubo.
    Questo lo dici tu.
    Io vedo invece il fallimento di chi non ha nulla di meglio a cui pensare e come trovare l'artifizio per far parlare di se.
    Che facessero parlare di loro su altro, chessò, magari qialche bella ricerca piuttosto che queste cose, forse sono a corto di idee...
    Aspetto con ansia che venga esteso alle Forze dell'Ordine, effettivamente dopo PoliziA, FinanzA, mancano le CarabinierE, anche al plurale :D
    Ma dubito, giustamente...
    A questo punto risolvere con un "Professor" o "Prof" (anche se nel gergo più moderno) no eh?!?
    E certo...mica avrebbe fatto parlare...
    l'intenzione è ben diversa... :rolleyes:

    puoi girarla come meglio credi. Ma più ti irriti per la decisione di Trento sul femminile sovraesteso, e più stai avvalorando l'irritazione delle donne per il maschile sovraesteso. Sono speculari. Non è possibile che il maschile sovraesteso sia accettabile e il femminile no.

    E non è vero che le donne non siano mai state chiamate al maschile. Non è vero affatto. Le donne vengono appellate al maschile in tutti i casi in cui c'è anche solo un uomo in un gruppo. E in tutti i casi in cui viene indicata una carica, una funzione.

    Vuoi un esempio ? Pensa ai cartelli in un cantiere :"VIETATO L'INGRESSO AI NON ADDETTI AI LAVORI" . MAschile, ma riguarda donne e uomini.
    I FORNITORI ENTRANO DAL RETRO. Maschile. MA riguarda tutti.
    SI INVITANO I GENTILI CLIENTI ECCETERA ECCETERA. Maschile. Ma riguarda tutti.
    E si può andare avanti all'infinito. Quando c'è una indicazione generica, è sempre al maschile.

    Non si scappa. Non è una mia opinione. E' proprio una evidenza.

    E a pensarci bene la decisione dell'Università di Trento è proprio geniale. E sai perché ? Perché nel momento stesso in cui la contesti la stai di fatto supportando.

    Geniale. Non è detto che funzioni. Probabilmente non porterà a nulla. Ma è geniale. Non puoi contestarla senza dargli al tempo stesso ragione.
     
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    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 24/4/2024, 00:33) 
    CITAZIONE (Nik4sil @ 23/4/2024, 20:05) 
    E questa è una vera bestialità, perché nessuno mai si è sognato di chiamare professore una professoressa, o segretario una segretaria.

    l'articolo riporta male la decisione dell'Università. Si tratta sempre e solo di ribaltamento del MASCHILE SOVRAESTESO, che riguarda sia il plurale - basta che c'è un uomo in un gruppo e si usa il maschile plurale - sia il singolare che impone il maschile quando si utilizza per descrivere cariche, funzioni e cose simili. Ad esempio scrivere su un comunicato IL RESPONSABILE, oppure IL FORNITORE, oppure IL CLIENTE. L'Università ha deciso di utilizzare sempre e comunque il femminile piuttosto che il maschile nei casi di maschile sovraesteso. Nessuno quindi chiamera professoressa un professore. Ma se in un comunicato, in un cartello, in un documento è scritto - ad esempio - il professore farà rispettare il divieto di fumare (dove professore è indica in maniera generica sia un professore che una professoressa), si dovrà utilizzare la versione femminile: la professoressa farà rispettare il divieto di fumare. Stessa cosa se vogliamo indicare genericamente il responsable della segreteria. Oggi si dice IL RESPONSABILE DELLA SEGRETERIA RILASCIA ECCETERA ECCETERA. A Trento hanno deciso di scrivere LA RESPONSABILE DELLA SEGRETERIA ECCETERA ECCETERA. Indipendentemente dal genere biologico del o della responsabile

    Il tutto sempre con l'intento di far riflettere, di sollevare il problema, di porre attenzione al linguaggio di genere.

    In pratica Trento ribalta a specchio tutte le situazioni in cui la consuetudine impone l'uso del genere maschile, qualunque sia il genere biologico dei soggetti (come avviene ora) , scegliendo il genere femminile.

    E piu gli uomini trovano strana questa decisione, più si sentono a disagio a vedere l'utilizzo del genere femminile sovraesteso, e più Trento ha fatto centro, perché sta dimostrando che le donne hanno tutte le ragioni di incavolarsi per il MASCHILE SOVRAESTESO, esattamente come ce le hanno gli uomini per il FEMMINILE SOVRAESTESO deciso da Trento.

    Guarda, l'unica soluzione per continuare ad utilizzare il MASCHILE SOVRAESTESO sarebbe quella di mostrarsi indifferenti a questa provocazione. Di dire in sostanza che non ci si sente affatto infastiditi a vedere il FEMMINILE SOVRAESTESO. Ma se ci incaXXiamo, stiamo implicitamente dando ragione alle donne che si incaXXAno per il MASCHILE SOVRASTESO.

    L'articolo è talmente scritto male che, leggendo il comunicato ufficiale, io ho capito che sarà proprio il regolamento di ateneo ad essere scritto "al femminile".
    Non mi pare ci siano riferimenti all'uso del femminile sovraesteso in tutti gli altri ambiti.

    CITAZIONE
    UniTrento vara il Regolamento di Ateneo. Tutto al femminile
    Approvato oggi dal Consiglio di amministrazione, il Regolamento generale di Ateneo
    introduce una novità: il documento è scritto usando il ‘femminile sovraesteso’ per le
    cariche e i riferimenti di genere. Il rettore: «Un atto simbolico per dimostrare parità a
    partire dal linguaggio dei nostri documenti». È il primo caso di atto redatto in questo
    modo all’Università di Trento. Dall’adozione nel 2017 delle guida sul linguaggio
    rispettoso delle differenze, prosegue l’impegno dell’Ateneo per la costruzione di
    un’università più inclusiva
     
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    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 24/4/2024, 00:39) 
    CITAZIONE (Scappamento @ 23/4/2024, 19:48) 
    Questo lo dici tu, una semplice opinione, la tua, come la mia e come le altre.
    Un'interpretazione quindi, nessuna verità in tasca.
    Oltretutto non è vero che dovrebbero sentirsi offese le Professoresse:
    non io od altri credo abbiano mai chiamato Professore una Professoressa - e vice versa...
    Il termine usato genericamente non può essere attribuito come offesa singolarmente, come dicevo, quando si parla nello specifico del soggetto singolo, esiste sia il femminile che il maschile da indirizzare.
    Queste sono solo storture di stampo politico.
    L'Università di Trento, non ha fatto centro in pieno proprio un tubo.
    Questo lo dici tu.
    Io vedo invece il fallimento di chi non ha nulla di meglio a cui pensare e come trovare l'artifizio per far parlare di se.
    Che facessero parlare di loro su altro, chessò, magari qialche bella ricerca piuttosto che queste cose, forse sono a corto di idee...
    Aspetto con ansia che venga esteso alle Forze dell'Ordine, effettivamente dopo PoliziA, FinanzA, mancano le CarabinierE, anche al plurale :D
    Ma dubito, giustamente...
    A questo punto risolvere con un "Professor" o "Prof" (anche se nel gergo più moderno) no eh?!?
    E certo...mica avrebbe fatto parlare...
    l'intenzione è ben diversa... :rolleyes:

    puoi girarla come meglio credi. Ma più ti irriti per la decisione di Trento sul femminile sovraesteso, e più stai avvalorando l'irritazione delle donne per il maschile sovraesteso. Sono speculari. Non è possibile che il maschile sovraesteso sia accettabile e il femminile no.

    E non è vero che le donne non siano mai state chiamate al maschile. Non è vero affatto. Le donne vengono appellate al maschile in tutti i casi in cui c'è anche solo un uomo in un gruppo. E in tutti i casi in cui viene indicata una carica, una funzione.

    Vuoi un esempio ? Pensa ai cartelli in un cantiere :"VIETATO L'INGRESSO AI NON ADDETTI AI LAVORI" . MAschile, ma riguarda donne e uomini.
    I FORNITORI ENTRANO DAL RETRO. Maschile. MA riguarda tutti.
    SI INVITANO I GENTILI CLIENTI ECCETERA ECCETERA. Maschile. Ma riguarda tutti.
    E si può andare avanti all'infinito. Quando c'è una indicazione generica, è sempre al maschile.

    Non si scappa. Non è una mia opinione. E' proprio una evidenza.

    E a pensarci bene la decisione dell'Università di Trento è proprio geniale. E sai perché ? Perché nel momento stesso in cui la contesti la stai di fatto supportando.

    Geniale. Non è detto che funzioni. Probabilmente non porterà a nulla. Ma è geniale. Non puoi contestarla senza dargli al tempo stesso ragione.

    Non vedo nulla di geniale, se non un esercizio fine a se stesso, a pensarla bene.
    A pensarla male -e spesso ci si prende- il fine è solo politico, tanto quanto far parlare di se.
    Ti pongo la questione in modo inverso allora.
    La genialità dovrebbe portare alla soluzione delle cose, vero?
    Qui non vedo nulla di geniale tranne che invertire il "problema".
    Facciamo finta di invertire il tutto portando tutte le parole rivolte al femminile...una volta soddisfatti e completata la "geniale" opera poi non si presenterebbe lo stessa situazione che questi "geni" definirebbero "problema"?
    Cosa avrebbero risolto, il nulla??
    Credo forse sarebbe nata un'altra battaglia magari fatta ancora da loro stessi ma stavolta al contrario, così ciclicamente magari l'Università di Trento farà parlare un pò di se...
    Io problemi non ne vedo, non perchè sarei cieco o non comprenderei: perchè i problemi sono ben altri...
    Quoto invece 1000 volte l'intervento di Aquiladellanotte, che è la vera chiave di tutto e del problema vero: prima di parlare della sovraestensione di un maschile o femminile si dovrebbe parlare di sovraestensione del rispetto.
    Tutto il resto sono speculazioni woke.
     
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    [QUOTE=Nik4sil,24/4/2024, 01:06 ?t=80211018&st=15#entry671416415]
    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 24/4/2024, 00:33) 
    L'articolo è talmente scritto male che, leggendo il comunicato ufficiale, io ho capito che sarà proprio il regolamento di ateneo ad essere scritto "al femminile".
    Non mi pare ci siano riferimenti all'uso del femminile sovraesteso in tutti gli altri ambiti.

    CITAZIONE
    UniTrento vara il Regolamento di Ateneo. Tutto al femminile
    Approvato oggi dal Consiglio di amministrazione, il Regolamento generale di Ateneo
    introduce una novità: il documento è scritto usando il ‘femminile sovraesteso’ per le
    cariche e i riferimenti di genere. Il rettore: «Un atto simbolico per dimostrare parità a
    partire dal linguaggio dei nostri documenti». È il primo caso di atto redatto in questo
    modo all’Università di Trento. Dall’adozione nel 2017 delle guida sul linguaggio
    rispettoso delle differenze, prosegue l’impegno dell’Ateneo per la costruzione di
    un’università più inclusiva

    Buono, in pratica il regolamento lo dovranno rispettare solo le donne... :D
    Non ci resta che scherzare ovviamente... :UH:
     
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    CITAZIONE (Nik4sil @ 24/4/2024, 01:06) 
    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 24/4/2024, 00:33) 
    CITAZIONE (Nik4sil @ 23/4/2024, 20:05) 
    E questa è una vera bestialità, perché nessuno mai si è sognato di chiamare professore una professoressa, o segretario una segretaria.

    l'articolo riporta male la decisione dell'Università. Si tratta sempre e solo di ribaltamento del MASCHILE SOVRAESTESO, che riguarda sia il plurale - basta che c'è un uomo in un gruppo e si usa il maschile plurale - sia il singolare che impone il maschile quando si utilizza per descrivere cariche, funzioni e cose simili. Ad esempio scrivere su un comunicato IL RESPONSABILE, oppure IL FORNITORE, oppure IL CLIENTE. L'Università ha deciso di utilizzare sempre e comunque il femminile piuttosto che il maschile nei casi di maschile sovraesteso. Nessuno quindi chiamera professoressa un professore. Ma se in un comunicato, in un cartello, in un documento è scritto - ad esempio - il professore farà rispettare il divieto di fumare (dove professore è indica in maniera generica sia un professore che una professoressa), si dovrà utilizzare la versione femminile: la professoressa farà rispettare il divieto di fumare. Stessa cosa se vogliamo indicare genericamente il responsable della segreteria. Oggi si dice IL RESPONSABILE DELLA SEGRETERIA RILASCIA ECCETERA ECCETERA. A Trento hanno deciso di scrivere LA RESPONSABILE DELLA SEGRETERIA ECCETERA ECCETERA. Indipendentemente dal genere biologico del o della responsabile

    Il tutto sempre con l'intento di far riflettere, di sollevare il problema, di porre attenzione al linguaggio di genere.

    In pratica Trento ribalta a specchio tutte le situazioni in cui la consuetudine impone l'uso del genere maschile, qualunque sia il genere biologico dei soggetti (come avviene ora) , scegliendo il genere femminile.

    E piu gli uomini trovano strana questa decisione, più si sentono a disagio a vedere l'utilizzo del genere femminile sovraesteso, e più Trento ha fatto centro, perché sta dimostrando che le donne hanno tutte le ragioni di incavolarsi per il MASCHILE SOVRAESTESO, esattamente come ce le hanno gli uomini per il FEMMINILE SOVRAESTESO deciso da Trento.

    Guarda, l'unica soluzione per continuare ad utilizzare il MASCHILE SOVRAESTESO sarebbe quella di mostrarsi indifferenti a questa provocazione. Di dire in sostanza che non ci si sente affatto infastiditi a vedere il FEMMINILE SOVRAESTESO. Ma se ci incaXXiamo, stiamo implicitamente dando ragione alle donne che si incaXXAno per il MASCHILE SOVRASTESO.

    L'articolo è talmente scritto male che, leggendo il comunicato ufficiale, io ho capito che sarà proprio il regolamento di ateneo ad essere scritto "al femminile".
    Non mi pare ci siano riferimenti all'uso del femminile sovraesteso in tutti gli altri ambiti.

    CITAZIONE
    UniTrento vara il Regolamento di Ateneo. Tutto al femminile
    Approvato oggi dal Consiglio di amministrazione, il Regolamento generale di Ateneo
    introduce una novità: il documento è scritto usando il ‘femminile sovraesteso’ per le
    cariche e i riferimenti di genere. Il rettore: «Un atto simbolico per dimostrare parità a
    partire dal linguaggio dei nostri documenti». È il primo caso di atto redatto in questo
    modo all’Università di Trento. Dall’adozione nel 2017 delle guida sul linguaggio
    rispettoso delle differenze, prosegue l’impegno dell’Ateneo per la costruzione di
    un’università più inclusiva

    Si, esatto, questo è il comunicato stampa. Si tratta proprio del regolamento, quindi è proprio una situazione in cui viene tradizionalmente utilizzato il maschile sovraesteso. I consiglieri, il rettore, i professori, tutti termini che verranno invece scritti al femminile. In sostanza sarà il femminile ad includere tutti i generi, e non il maschile come di consuetudine.

    https://pressroom.unitn.it/comunicato-stam...to-al-femminile
     
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