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Un orologio che non ho: il cronografo Excelsior Park cal. JB 4, con scala pulso-tachimetrica, ref. 4230.
CITAZIONE (erm2833 @ 6/3/2010, 16:28) …in essa è racchiusa tutta la differenza esistente tra il collezionare il moderno ed il vintage: nel primo caso basta avere la cifra giusta a disposizione ed il gioco è fatto; nel secondo caso, invece, i soldi non bastano: si inizia con lo studio, poi con la ricerca, poi, quando il pezzo tanto agognato viene fuori, con l'analisi del medesimo … e l'acquisizione non è che l'ultimo anello della catena. Dire quale sia, delle quattro sopra elencate, la fase più bella, non saprei … Certo … è un incalzare di emozioni! erm. Si può fare una ricerca su un orologio che non si ha ? Sì, perché la soddisfazione di uno studio ben documentato sulle caratteristiche storiche e tecniche di un orologio, può dare emozioni quasi quanto acquistarlo e possederlo.
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Gli inizi e la crescita sui mercati
Ricordo brevemente la storia di quest’ azienda, rimandando ai diversi siti, indicati nella web-bibliografia, per chi volesse approfondire l’argomento (1, 2, 3).
Philippe Henri Jeanneret (1804-1845), fu il primo membro di questa famiglia di cui si ha documentazione. All'età di non ancora ventiquattro anni sposò a Le Locle il 7 agosto 1828, Marianne Besson, che aveva già trent'anni, e che gli diede cinque figli, tra cui una figlia, nei dieci anni seguenti. La giovane famiglia si stabilì a Le Locle all'inizio del 1830, perché quattro dei loro figli nacquero lì. Quando il padre morì all'età di quaranta anni, la madre, che aveva già quarantasette anni, dovette prendersi cura di una frotta di bambini tra i sette e i sedici anni; certamente i figli maggiori furono apprendisti orologiai a quel tempo. Tra questi, Jules-Frédéric Jeanneret (1830-1892) e Ulysse Jeanneret (nato nel 1835) si stabilirono, rispettivamente, a metà degli anni 1860, a Saint-Imier e a Villiers.
L'albero genealogico rivela un legame molto importante: il successivo proprietario della Fabrique d'Ebauche di Saint-Imier, Clement Frédéric Guillaume Thalmann (*1836), detto Fritz, di Lignières, sposò a Dombresson il 15 dicembre 1855 l'unica sorella di Jules-Frédéric Jeanneret, Marie Elise Jeanneret (*1834). All'inizio degli anni 1890, Thalmann è già menzionato come produttore di cronometri e cronografi per il mercato inglese. Presumibilmente fu Thalmann che indusse suo cognato a trasferirsi con la sua famiglia a Saint-Imier. Nel 1866, Jules-Frédéric Jeanneret fondò un'azienda di orologeria a Saint-Imier, che gestì per alcuni anni con il suo socio in affari Francois Fallet (1821-1886) sotto il nome di Jeanneret & Fallet. Anche allora, era particolarmente interessato a cronografi e cronometri, e nel 1881 fu presente, alla Mostra Nazionale di Cronometria a Chaux-de-Fonds, dove i suoi orologi da tasca ricevettero una menzione d'onore. Dopo che il socio d'affari Francois Fallet si mise in proprio, i suoi figli si unirono all'Azienda, che divenne un produttore di orologi sotto il nome di J.F. Jeanneret & Fils.
Anche i figli, Albert, Henri e Constant, un po' più tardi, si misero in affari da soli, sotto la direzione del fratello maggiore, perché la società Albert Jeanneret & Freres esisteva già nel 1886, prima della morte del fondatore. Fritz Thalmann e Jules-Frédéric Jeanneret erano amici e parenti già prima della fondazione dell'azienda. Il fattore decisivo fu certamente la comunanza di interessi economici e tecnici di questi due uomini, che nel 1885 acquistarono insieme la grande casa con annessa fabbrica in Rue du Parc (Usine de Vapeur du Parc). Come si evince dall'albero genealogico, il figlio maggiore di Jules-Frédéric Jeanneret - Albert Jeanneret - sposò in seguito una figlia di Fritz Thalmann. Allo stesso tempo, si può notare la relazione di Fritz Moeri con le famiglie Thalmann e Jeanneret. Quando Jules-Frédéric Jeanneret morì nel 1889, la sua vedova continuò l'attività di famiglia sotto il nome di Vve. de J.-F.Jeanneret, fino a quando Samuel Jeanneret (1868-1939) - un cugino dei fratelli - prese in mano l'attività. Già nel 1891, fu registrato il marchio della Excelsior da parte della società Albert Jeanneret & Freres. Infine, nel 1893, Albert Jeanneret si mise in società con suo cognato Fritz Moeri sotto il nome di Moeri & Jeanneret, che diventerà “Manufacture des Montres Moeri SA”; i due fratelli rimasti, Henri e Constant, chiamarono la loro attività semplicemente “Jeanneret Freres, Usine du Parc”. La caratteristica caldaia a vapore, evidenziata nell'incisione della cartolina del 1900, era ancora visibile negli anni '20, ma era certamente scomparsa nel 1949; l’Azienda fu convertita all'elettricità nella prima metà del secolo.
All'inizio del 20° secolo, gli altri fratelli Henri e Constant Jeanneret si separarono e fondarono le loro aziende: nel 1901, Henri rimase solo a capo della fabbrica Parc, che ora si chiamava “Jeanneret-Brehm, Usine du Parc” (Brehm era il nome di sua moglie); Constant Jeanneret-Droz, nel 1902, apre un suo laboratorio e acquista, già nel 1912, la fabbrica di cronografi Leonidas fondata da Bourquin nel 1841.
Nel 1905 Henri Jeanneret acquistò lo stabilimento H. Magnenat-Lecoultre a Le Sentier (Vallée de Joux). L’azienda "Jeanneret-Brehm et Cie" aveva, quindi, due siti produttivi: a Saint-Imier si concentravano sulla produzione sui dei segnatempo e contatori sportivi ed industriali e a Sentier (laboratorio diretto da Robert-Henri Jeanneret, figlio di Henri), si producevano orologi con ripetizione. La fabbrica di St. Imier non fu mai ampliata; è probabile che il secondo impianto di Le Sentier abbia fornito ulteriore capacità produttiva senza richiedere un'espansione del sito.
Nel 1916 Henri, che morì nel 1932, cedette l'attività ai suoi due figli, Robert-Henri (tecnico di orologeria, laureato al Technicum di La Chaux-de-Fonds) e Edmond (formazione commerciale), associata sotto la ragione sociale “Les Fils de Jeanneret-Brehm, Excelsior Park”. L'azienda, che sarebbe rimasta nelle mani della famiglia ancora per decenni, iniziò anche a produrre i propri calibri e divenne così una manifattura. Concentrandosi gradualmente esclusivamente sulla produzione di contatori sportivi e cronografi, avrebbe svolto un ruolo pionieristico nel cronometraggio sportivo. Ad esempio, produsse un dispositivo di cronometraggio per la boxe con il conteggio alla fine dei round, utilizzato ai Giochi Olimpici di Parigi nel 1924. Inoltre fu cronometrista durante le gare internazionali di sci nel 1933 e nel 1936.
Questa complicata storia di relazioni familiari, di società orologiere fondate, modificate e dissolte, si può ben riassumere nelle due tabelle sotto riportate (1, 2, con modifiche).
L’affermazione dei cronografi da polso.
Correva l’anno 1938, quando Robert-Henri Jeanneret, che allora era a capo dell’Azienda di famiglia, “Le fils de Jenneret-Brehm, Excelsior Park” di St. Imier, depositava, precisamente il giorno 9 agosto alle 17:45 la richiesta di brevetto per un “cronographe-compteur”, che, con numero CH207380 fu pubblicato, il 31.10.1939 (4).
Soltanto una settimana più tardi, 16 agosto 1938, alle ore 17:30 la stessa Azienda depositava anche la richiesta di brevetto per un “Piéce d’horlogerie à lunette fixe”, che con numero CH207550, fu pubblicato il 01.02.1940 (5).
A questi due brevetti, farà seguito la produzione del calibro cronografico a 12/13”’ linee per cronografi da polso.
Il primo cronografo da polso, ad un pulsante, fu proposto inizialmente nel 1938 e ancora, poi, nel 1939 fu presentato la variante a due pulsanti, alla Fiera Nazionale di Berna, che ebbe inizio il 6 maggio e che proseguì fino al 29 ottobre, nonostante l’inizio della Seconda Guerra Mondiale in Europa, quando, il 1° settembre 1939, la Germania invase la Polonia. Il bilancio dell'esposizione ebbe un profitto di 6,4 milioni di franchi svizzeri (6).
Nelle pubblicità si legge: " Al posto dell'ora X, possano i nostri cronografi da polso indicare null'altro che le ore della pace ", un modo per conciliare commercio e realismo in un annuncio sul giornale della federazione orologiera dedicato alla mostra.
Si trattava di un movimento raffinato, di forma, che, con le sue varianti, sarebbe stato prodotto per quasi quaranta anni.Ricordiamo che i calibri cronografici di forma d’epoca, sono stati pochissimi: il Landeron 11 dei primi anni Trenta, l'Invicta Chrono-Sport del 1932, e un raro Movado degli anni ’40.
Il movimento fu dapprima chiamato semplicemente JB 12/13”’ e successivamente fu battezzato calibro JB 42. Fin dall'inizio era dotato di 1 o 2 pulsanti e di contatori da 30 o 45 minuti. Excelsior Park lo propose in un piccolo ed elegante cronografo con una caratteristica aggiuntiva, così descritta nella pubblicità: “Articolo rifinito, dotato di numerosi perfezionamenti e protetto da due brevetti. Per facilitare la lettura del quadrante di questo piccolo cronografo, una parte della scala cronografica è stata collocata sul “rehaut” inclinato della lunetta, al di sotto del vetro. Questa invenzione brevettata permette, inoltre, di trasformare un cronografo con scala telemetrica, ad esempio, in un cronografo, con scala tachimetrica o in cronografo con scala pulsometrica, semplicemente cambiando il rehaut della lunetta Si produce con 1 o 2 pulsanti, con contatore a 30 o 45 minuti”.
Ed ancora, si legge in un articolo pubblicato il giorno 8 giugno 1939, sul quotidiano “Fédération Horlogére Suisse” (7): “Cronografi e contatori sportivi - Grazie al notevole sviluppo degli sport, i cronografi da polso sono attualmente particolarmente alla moda. Questi orologi, che un tempo erano un po' massicci e venduti a prezzi elevati, sono ora forniti in casse più piccole, vale a dire più eleganti, e a prezzi accessibili alla maggior parte degli sportivi. Anche noi, secondo la nostra opinione, consideriamo un po' esagerato il calo dei prezzi, considerando che quella piccola meraviglia che è il cronografo da polso richiede strumenti perfetti e cure molto particolari, altrimenti non dà alcuna soddisfazione a chi lo usa. A questo proposito, va ricordato che la rinomata Manifattura Excelsior Park di St. di St-Imier, in Svizzera, ha recentemente raggiunto l'ideale in questo campo. I suoi cronografi da polso da 12"’ linee sono di qualità superiore e, tra gli altri vantaggi, presentano i numeri delle scale cronografiche disegnati sul “rehaut” inclinato brevettato della lunetta. Questa disposizione facilita la lettura di tutte le indicazioni sul quadrante, cosa che purtroppo non sempre avviene per i cronografi di piccole dimensioni. I modelli Excelsior Park, di cui viene fornita un'illustrazione qui sotto, possono essere attualmente ammirati all'Esposizione Nazionale di Zurigo. Per quanto riguarda i contatori sportivi, anche questi articoli stanno beneficiando della mania dello sport. Sono richiesti tutti i tipi, dai più sofisticati, con pezzi di ricambio all'interno del movimento, fino al molto economico scappamento Roskopf. Per tutti questi generi, sia per l'industria sia per lo sport, è consigliato contattare l’Azienda Excelsior Park, il più grande produttore svizzero di contatori sportivi. Poiché produce le proprie ebauches ed propri meccanismi è in grado di intraprendere tutti i nuovi modelli che si rendono necessari a causa dall'attuale progresso tecnico, soprattutto nell'aviazione. Che si tratti di cronografi o di contatori sportivi, non lo si ripeterà mai abbastanza: è offrendo l’articolo di qualità che il grossista acquisisce una buona reputazione e prosperità. ”
Qualche anno più tardi, apparve una versione classica rotonda di questo movimento, denominata calibro JB 4, e una versione con contatore delle ore, con il nome JB 40.
Il Cal. JB 4 è un movimento cronografico rotondo da 14”’ linee prodotto dagli anni ’40 (1943 ?) fino agli anni '60. È un movimento a carica manuale con contatori di 30 o 45 minuti sul quadrante. Il movimento misura 31,60 mm di diametro ed è servito come base per una famiglia di movimenti. La versione JB 4-68, prodotto a partire, forse, dal 1968, si differenzia per la presenza del porta-pitone mobile, per il bilanciere senza viti in Glucydur e per l’assenza della coda della racchetta di regolazione. Gli orologi con casse impermeabili furono prodotti a partire, forse, dal 1949.
Il Cal. JB 4-N-SC (*) è un movimento cronografo rotondo da 14”’ linee prodotto negli anni 1940 (1943 ?) e 1950 (8, 9, 10). È un movimento a carica manuale con contatore di 30 minuti alle ore 3:00 del quadrante. Presenta due caratteristiche insolite che non si trovano su nessun altro cronografo dell'epoca: 1. Una lancetta centrale che compie un giro in 24 h, permette, secondo le istruzioni, che la piccola lancetta contrassegnata da "N" indichi il nord, orientando la lancetta delle ore standard verso il sole; 2. La corona dei secondi alle ore 9:00 può essere utilizzata per regolare la lancetta dei piccoli secondi quando viene premuta e ruotata. In questo modo è possibile regolare l'ora con precisione rispetto a un segnale di riferimento (Second Corrector).
Il calibro JB 4-24h (*) fu prodotto, a partire dal 1947 o 1953 (?) (8, 9, 11), sulla base del calibro JB 4, appositamente modificato per fornire un contaminuti a 30 minuti e la lettura su 24 ore, per scopi militari. Questi orologi furono distribuiti agli ufficiali statunitensi durante la guerra di Corea. La versione JB 4-24 -68, prodotto a partire, forse, dal 1968, si differenzia per la presenza del porta-pitone mobile, per il bilanciere senza viti in Glucydur e per l’assenza della coda della racchetta di regolazione.
Il Cal. JB 40 è un movimento cronografo rotondo da 14”’ linee prodotto dagli anni Quaranta (1943 ?) agli anni Sessanta. Si tratta di un movimento a carica manuale con contatori di 30 o 45 minuti alle 3:00 del quadrante e un contatore delle 12 ore alle ore 6:00. Questo lo differenzia dal Cal. JB 4, che non ha il contatore delle ore. La versione JB 4-24 -68, prodotto a partire, forse, dal 1968, si differenzia per la presenza del porta-pitone mobile, per il bilanciere senza viti in Glucydur e per l’assenza della coda della racchetta di regolazione. Gli orologi con casse impermeabili furono prodotti a partire, forse, dal 1949.
Il Cal. JB 42 è un movimento cronografo ovale di 12”’ ×13”’ linee prodotto negli anni 1930 (1938) e 1940. È un movimento a carica manuale con contatori di 30 o 45 minuti alle ore 3:00 del quadrante. La forma è molto particolare e si differenzia dagli altri movimenti della famiglia Cal. 4 di Excelsior Park. Misura 27,10 mm nella parte più stretta e 29,40 mm in quella più larga, sicché la cassa è di forma ovale, più alta che larga. Questa forma è stata ottenuta riducendo la larghezza della platina principale su tutto il perimetro (la maggior parte degli altri movimenti Cal. 4 misura 14”’ linee o 31,60 mm di diametro), ma è più lungo verso i lati superiore e inferiore, dove si trovano meno componenti. L'altezza del movimento non poteva essere ridotta a 12”’ linee a causa della posizione del bilanciere e del treno di ruote. Sebbene la maggior parte degli orologi che utilizzavano questo movimento avesse la tradizionale cassa rotonda, un discreto numero di orologi era fornito di una cassa ovale.
Tutti i movimenti della famiglia Excelsior Park Cal. JB 4 sono immediatamente riconoscibili grazie al caratteristico ponte cronografico a forma di U, al contrario di quasi tutti gli altri cronografi che utilizzano un ponte a forma di Y. Anche il design complessivo del movimento è "invertito" rispetto a molti altri cronografi, con il martello di azzeramento che si muove dal lato della corona e un bilanciere al polo opposto. Sebbene non si tratti di un movimento finemente rifinito, le sue specifiche sono elevate, con una spirale Breguet, un bilanciere con viti (assenti nelle versioni -68, con bilanciere in Glucydur) e molle lavorate. Il contatore dei minuti cronografici è dotato di una molla saltarello brevettata.
La sigla "JB" sta per Jeanneret-Brehm, il nome del fondatore della fabbrica Excelsior Park.
In un opuscolo degli anni 50, si possono leggere le caratteristiche di questi cronografi di 1ª qualità e i numerosi modelli proposti in vendita, tra i quali è presente anche quello che mi piace di più. (9).
Eccolo qui, in foto eseguite dal felice proprietario, cal. JB 4, ref. 4230, con la sua bel quadrante con scala pulsometrica blu e tachimetrica rossa.
Come è indicato nell’opuscolo, sono presenti alcune caratteristiche peculiari: 1) la ruota a colonna viene azionata direttamente dal pulsante ad ore 2 (e non come di solito avviene per il tramite della grande leva del cronografo); 2) la molletta salterello della ruota contaminuti, brevettata, non è avvitata alla sua base sulla platina (come di solito avviene) ma è inserita con un perno tra la platina ed una propaggine rotondeggiante del ponte del cronografo; ed è immobilizzata tra una vite dello stesso del ponte del cronografo e la vite che fissa sulla platina la molletta della bascula di rinvio della ruota contaminuti; 3) è presente un ponte della ruota conduttrice separato, munito di rubini.
Ma se questi movimenti ebbero un'ampia diffusione, fu perché non furono utilizzati solo da Excelsior Park, ma anche, come è noto, da altre aziende come Zenith, Girard-Perregaux e Gallet.
Il crepuscolo e la fine.
Nel 1951, Edmond Jeanneret si ritirò (1, 2).
Pochi anni dopo, la quarta generazione entra nella gestione con l'arrivo di Robert-Edmond, figlio di Robert-Henri, nuovo direttore, a partire dal 1963, quando l’Azienda diventa un società per azioni con la ragione sociale "Manufacture d'horlogerie Excelsior Park S.A.", fino al 1985.
Durante tutti questi anni, Excersior Park ha vinto numerosi premi e medaglie in vari concorsi internazionali: medaglia d'argento all'Esposizione Internazionale di Anversa (1890), medaglia d'oro alla Fiera Internazionale di Chicago (1893), medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Bruxelles (1897), medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale di Liegi (1905), diploma d'onore all'Esposizione Internazionale di Barcellona (1929), primo premio nella categoria degli orologi per la scienza e l'industria al concorso organizzato dalla Federazione dell'Orologeria alla Mostra Nazionale a Losanna (1964).
Nel 1966 furono festeggiati i 100 anni dell'Azienda.
Soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, il marchio Excelsior Park si era concentrato sui cronometri segnatempo per lo sport, la scienza e l'industria, resistendo al passaggio alla vera produzione di massa e ai componenti stampati o in plastica poco costosi, attenendosi a movimenti finemente rifiniti. Negli anni '60 e '70 la casa produceva principalmente orologi e cronografi da polso perché la domanda di segnatempo sportivi e industriali diminuì con l'arrivo sul mercato di timer elettronici i cui prezzi continuavano a scendere.
Negli anni '70, l'Excelsior Park era estremamente dipendente dalle esportazioni verso il mercato americano, ma la fine dell’accordo di Bretton Woods con lo shock protezionistico di Nixon nel 1971, il costo delle esportazioni di orologi svizzeri presto raddoppiò.
Dalla metà degli anni '70 la situazione si fece sempre più difficile, in particolare per la caduta del valore del dollaro (il 40-50% della produzione era acquistato negli Stati Uniti), per le condizioni economiche sfavorevoli e per la concorrenza degli orologi elettronici sempre più importante. Infine, nel gennaio 1984, l'azienda fu costretta a chiudere i battenti.
Rimanendo separato dal mercato degli orologi da polso, Excelsior Park non ha mai sviluppato nuove funzionalità come la carica automatica che ha salvato produttori di cronografi come Breitling, Heuer e Zenith negli anni '70, né fu oggetto di interesse durante la rinascita degli orologi meccanici degli anni '80 come Valjoux, Lémania o F. Piguet.
Nel 1975 Excelsior Park era sull'orlo del fallimento e la produzione terminò il 31 marzo 1983. Concludo, riportando qui alcune parti dell’articolo del quotidiano “L’Impartial”, relativa all’inizio della procedura di liquidazione della Excelsior Partk, comparso il 6 gennaio 1984 (12)
“La Liquidazione di Excelsior Park: un caso unico - Difficoltà dovute a... qualità troppo elevata … La sorte della manifattura orologiera Excelsior Park SA di Saint-Imier, specializzata nella produzione di cronografi e contatori meccanici per lo sport e l'industria, è stata risolta: il concordato per abbandono di beni è stato approvato dal presidente del Tribunale distrettuale di Courtelary. L'accordo relativo al marchio, alle scorte e al parco macchine, invece, è ancora in sospeso. Durante l'insolitamente lunga seduta del tribunale che ha preceduto la sentenza, è stata posta la domanda: abbiamo offerte e da chi ? Il presidente del tribunale non ha fornito informazioni precise. Semplicemente perché le offerte fatte prima dell'approvazione sono state ritirate. Il comitato dei creditori è legittimamente preoccupato di trovarsi improvvisamente di fronte a un disinteresse totale. Tuttavia, il dividendo, stimato come ipotesi valida da "l'Information horlogère", che rappresenta una parte significativa dell'importo dovuto, si aggirava tra il 15 e il 20%. Una formulazione del tutto plausibile e soddisfacente. Ma tutto dipende ora dal prezzo che si potrà ottenere dalla vendita del marchio, dello stock e delle macchine, e dalle nuove offerte che perverranno al liquidatore, un fiduciario di Neuchâtel. A questo punto è interessante sapere perché le offerte sono state ritirate. Il costo delle forniture per i cronografi Excelsior Park è molto più alto di quello delle marche di ebauches come Valjoux o Baumgartner (BFG) che sono ancora in uso. Non si può vendere un contatore di lusso. Come minimo, si può vendere un orologio da polso o due o venti dei propri cronografi di lusso di alta gamma a certi appassionati. Ma non si può vendere un contatore meccanico sportivo di lusso: non ha senso! Eppure è proprio questo che Excelsior Park avrebbe dovuto fare per andare avanti. Il problema sembra essere stato questo: qualità eccellente a un prezzo troppo alto. Gli acquirenti non possono permettersi il lusso di non essere competitivi. Chi è interessato e a quale prezzo. E questi acquirenti sanno il fatto loro, perché gli interessati erano Minerva (Villeret), Lémania (L'Orient) e Gallet (La Chaux-de-Fonds), tre produttori specializzati con una forte presenza sul mercato, ma non a qualsiasi prezzo e non in qualsiasi modo. E non è tutto. Il proprietario di Excelsior Park, il signor Jeanneret di Saint-Imier, che è anche un grande conoscitore e studioso di orologeria, avrebbe voluto vendere l'intera azienda. Mentre Minerva sembrava più interessata al marchio, Lémania ai cronografi da tasca e Gallet a un calibro completo. Anche se questa era probabilmente la situazione prima di Natale, le posizioni non devono essere cambiate molto…”
Lo stock rimanente di movimenti fu acquistato da Gallet e Revue Thommen, ma la fabbrica rimase chiusa e la società fu liquidata il 12 dicembre 1985, appena 6 mesi dopo la morte di Robert-Edmond Jeanneret.
L’azienda Excelsior Park è stata messa in difficoltà non tanto dagli orologi al quarzo o elettronici quanto, piuttosto, per un'incomprensione del proprio mercato. I cronometri segnatempo erano acquistati da aziende e organizzazioni come le scuole che erano più sensibili al prezzo che alla qualità o alla longevità. E i movimenti economici Roskopf, le casse in plastica e le finiture economiche non avevano spaventato questi clienti. Erano persino felici di adottare cronometri giapponesi se il prezzo era giusto. Invece, l'Excelsior Park ha chiuso i battenti ed è stata venduta all'asta. Come indicato nell’articolo del 1984, sopra riportato, “… non puoi vendere un timer motoristico di lusso; questo non ha alcun senso ! "
Excelsior Park è stata vittima di "..una qualità eccellente a un prezzo troppo alto" (1, 12).
Biblio-webgrafia 1. https://grail-watch.com/2021/10/07/the-pow...rc-saint-imier/ 2. https://hans-weil.faszination-uhrwerk.de/j...it_grosjean.pdf 3. www.diju.ch/f/notices/detail/8111 4. https://worldwide.espacenet.com/publicatio...OC&locale=en_EP 5. https://worldwide.espacenet.com/publicatio...OC&locale=en_EP 6. http://pw1949.blogspot.com/2014/02/les-exp...es-de-1939.html 7. www.doc.rero.ch 8. www.galletworld.com/ 9. http://vieuxpapiers-philoum.blogspot.com/p...lsior-park.html 10. https://orologi.forumfree.it/?t=68524727 11. https://orologi.forumfree.it/?t=76970765 12. www.e-newspaperarchives.ch/?a=d&d=...N--------0-----
(*) così denominato dallo scrivente, per distinguere i due calibri.
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