Orologi e Passioni

Posts written by django82

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    CITAZIONE (Aeffe Heritage @ 28/1/2020, 14:39) 
    Bellissimo orologio e bellissima recensione, grazie ;)

    Grazie mille
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    Il 21 marzo 2019 inizia a Basilea una delle più importanti fiere al mondo di orologeria Baserworld, la novità della passata edizione è l'assenza dell'intero gruppo Swatch che contrariamente apre nello stesso periodo una fiera alternativa a Zurigo, intitolata Time to move riservata solo ad addetti ai lavori, uno dei tanti marchi del gruppo Mido, lancia un orologio diver in due colorazioni nera o azzurra, il suo nome è ocean star tribute special edition, un modo per celebrare un anniversario di ben 75 anni!
    Ricordo che dopo aver appreso la notizia prima di averlo visto, mi sopraggiunse subito un dubbio storico, ma la nascita dei nostri amatissimi diver non fu nel 1953? non furono i primi a produrre questa tipologia marchi blasonati come Blancpain, Rolex o il fratellino meno famoso Zodiac Seawolf? Come è possibile un anticipo di ben 9 anni?
    In rete dalle mie ricerche non ho trovato granché al riguardo, ma stando alle fonti della casa situata a Locle, pare che nel 1944 sia stato lanciato un orologio innovativo e mai visto prima, Ocean Star.

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    Dopo la bellezza di 75 anni Mido tira fuori questa riedizione in chiave moderna, ma come spesso ormai accade, molto fedele nelle forme e nell'estetica al suo predecessore. Appare evidente che spesso le fortune dei marchi svizzeri e giapponesi risiedano in reinterpretazioni di modelli appartenenti a un passato dimenticato e lontano.

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    L'ocean star tribute scelto ha referenza M026.830.11.041.00 è di una colorazione davvero accattivante, toni di blu o azzurro chiaro a seconda dei riflessi che la luce regala sul dial, un effetto molto più evidente dal vivo, la lunetta non è in ceramica ma in alluminio e mantiene la stessa colorazione del quadrante, ciò ne fa aumentare il cosiddetto "effetto vintage" completato da un vetro zaffiro bombato che regale nella parte finale una distorsione tipica dei vecchi plexy, la cassa ha dimensioni di 40.5 mm e uno spessore di 13.40 con una distanza tra le anse di 21 mm, le proporzioni sono insieme all'estetica, al bracciale e alla deployante uno dei suoi punti di forza.

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    Il lato B regala un bel fondello con una stella marina in rilievo realizzata in maniera impeccabile, tra le varie scritte ci viene ricordato l'impermeabilità di 200 metri di cui l'orologio gode, garantiti da una ottima corona a vite ben protetta dalle spallette e dallo stesso fondello serrato con la stessa chiusura, più che sufficienti a garantire la resistenza a queste profondità.

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    Il quadrante restituisce una ottima lettura, complice sia la colorazione e sia il contrasto con gli indici che sono stampati in maniera perfetta, la sfera dei secondi "lollipop" arancione ha un contrasto cromatico molto azzeccato, le sfere delle ore e dei secondi hanno una finiture lucida e sono ben proporzionate, la presenza del binomio day-date rendono l'orologio diverso dai concorrenti o forse sarebbe meglio dire fratelli ( Rado Captain Cook, Longines Hydroconquest, Certina ph200m, Hamilton Khaki navy scuba). La ghiera presenta 60 scatti anziché i 120 convenzionali, ma ritengo che sia perfetta per lo stile intrapreso dall'orologio, nei vintage era con lo stesso numero di scatti, cassa e bracciale in acciaio 316l sono rifiniti con una lucidatura a specchio, un pò croce e delizia dell'orologio, da un lato vi è la delicatezza e poca resistenza ai graffi, dall'altro abbiamo un ritorno estetico davvero notevole e piacevole all vista.
    Menzione particolare va data al bracciale e alla chiusura, la maglia shark proof è una scelta indovinata molto comoda e molto bella, la chiusura deployante è una delle migliori, per la fascia di prezzo, lucida a specchio e molto ben costruita è anch'essa esposta a graffi, ma il sistema di estensione o microregolazione che dir si voglia è di una comodità estrema.

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    Il cuore pulsante all'interno della cassa è il movimento automatico Mido Calibro 80 su base ETA C07.621, non mi dilungo sulla descrizione tecnica del calibro ormai sappiamo un pò tutti le sue caratteristiche principali, come l'alta riserva di carica di 80 ore, posso solo constatare dopo ben due settimana di utilizzo la sua efficienza in termini di precisione.

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    La prova al polso è stata quantomai folgorante, la decisione di acquisto è stata presa quasi in contemporanea dopo averlo indossato, come già spiegato le proporzioni contenute, l'estetica molto accattivante, la comodità del bracciale con la sua stupenda chiusura, il colore molto estivo che richiama il mare e l'ambiente marino del dial hanno influito a farlo entrare nella mia collezione, ammetto poi che anche il suo prezzo di listino 990 euro, a cui va aggiunto un buonissimo sconto hanno avuto il suo peso, oltre ai punti precedentemente citati, non dimentico infine che il packaging è di alto livello, il cinturino in tessuto di riserva dello stesso colore del quadrante è stupendo, ha anche un comodo sgancio rapido, bello il cofanetto e carino l'omaggio del cacciavite togli anse marchiato.

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    Dopo questa breve lettura, come disse qualcuno la domanda sorge spontanea, ma questo Mido Ocean Star Tribute special edition ha punti deboli?
    beh se mi lasciassi trasportare dalle emozioni che questo segnatempo mi suscita direi un no secco, ma mentirei nel celare qualche piccola pecca, cosa frequente in molti orologi che ho avuto e che ho, (forse l'orologio perfetto non esiste), di sicuro la scelta della larghezza delle anse di 21 lo renderà scomodo per futuri cambi di cinturini, ma forse questo è un peccato veniale che si può tranquillamente perdonare, quello che invece trovo un pò più grave è la poco performante prova di luminosità, un pò una mia fissazione lo ammetto, ma in un diver o in un orologio che vuole esserlo non deve mai tradire, attenzione non voglio dire che è scarsa, dot e sfere sono molto reattive e sono assolutamente ben visibili, ma gli indici andavano migliorati e riempiti con più pasta, mio avviso non sono sufficienti a garantire una lettura immediata in scarsa luminosità.

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    A prescindere dai gusti, che restano, come sempre, del tutto personali, posso solo che consigliare agli appassionati come me questo acquisto perché al polso questo Mido lascia pochi spazi a critiche, regalando l'emozione di un passato che fortunatamente, almeno nelle forme, sta tornando di moda.
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    grazie mille
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    Negli ultimi anni stiamo assistendo in gran parte dell'orologeria mondiale a un ritorno stilistico e proporzionale dal sapore vintage, non è un segreto che molte aziende hanno deciso di riaprire i propri archivi storici costellati da segnatempo dall'indubbio fascino e proporre le loro reinterpretazioni in chiave moderna più o meno riuscite. Nel caso specifico una menzione in particolare va fatta al colosso Swatch group, il quale annovera diversi marchi che hanno deciso di puntare molto facendo leva proprio sul proprio glorioso passato e sul design di pezzi ormai dimenticati.
    L'oggetto di questa mia recensione è un orologio uscito nel 2017 prodotto dalla Rado, riedizione del celeberrimo Captain Cook, nome quantomai affascinante che omaggia uno dei più grandi esploratori della storia, ossia James Cook che fu il primo a cartografare l'isola di Terranova, prima di imbarcarsi per tre viaggi nell'Oceano Pacifico nel corso dei quali realizzò il primo contatto europeo con le coste dell'Australia e le Hawaii, oltre alla prima circumnavigazione ufficiale della Nuova Zelanda.

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    Doverosa premessa va dunque fatta all'uomo a cui è dedicato, richiamando fortemente lo spirito avventuriero che ne suscita, ma soprattutto all'orologio uscito negli anni 60' a cui si ispira rendendoci omaggio.

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    Il suo antenato è chiaramente un orologio affascinate con proporzioni ed estetica figlia di quegli anni d'oro in cui l'orologeria mondiale sfornava pezzi davvero molto belli, il 1962 è la sua nascita, la riedizione moderna più fedele, a mio avviso, è sicuramente la referenza in oggetto, prodotta come riportato nel fondello "out of 1962". Questo modello da 37mm è l'unico che ne richiama i colori e che riprende le esatte proporzioni dell'antenato, purtroppo le attuali produzioni sono da 42 e 45, secondo me un tantino eccessive.

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    Quando fu presentato nel 2017 da Rado rimasi folgorato e decisi che se mai l'avessi trovato in futuro ad un prezzo un po più basso di quello di listino, l'avrei aggiunto in collezione e fatto mio.
    Le proporzioni contenute ne fanno un orologio assolutamente equilibrato e armonioso, il colore del quadrante è un marrone "tropicale" molto caldo quasi "autunnale", cangiante appena colpito dalla luce, bello il contrasto con la ghiera in ceramica incava , il materiale utilizzato è proprietario rado denominato hyperchrome, è di colore nero lucido, la lente magnificatrice sparisce in questa riedizione, lasciando comunque il datario ben leggibile ad ore 3 di colore rosso rubino che va a richiamare la finestrella a ore 12 in cui è posizionata l'ancoretta mobile simbolo del marchio Rado. Gli indici sono stampati in modo impeccabile le sfere sono lucide e come gli indici riempiti di materiale luminescente, curiosità è l'inversione delle sfere ore-minuti rispetto al modello passato, La cassa è compatta e ha nel complesso una bella finitura lucida, la corona è proporzionata e ha l'ancoretta in rilevo, il fondello chiuso ha i tre cavallucci marini molto ben realizzati sempre in rilievo.

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    Il cinturino è di buona fattura in pelle di color tabacco, scelta cromatica che ho particolarmente apprezzato e che si abbina perfettamente al dial, la fibbia è lucida con il nome inciso sulla parte laterale.

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    Sul mio polso da 17,5-18 veste molto comodo e appare molto armonioso, devo ammettere che quando l'occhio si abitua a queste proporzioni (ho lo JLC master control da 37mm stessa vestibilità) è dura ritornare alle proporzioni "moderne", ho difatti deciso di non salire oltre i 42mm, ma prendetelo come una mia percezione forse frutto proprio di un ritorno a proporzioni più piccole.

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    Il movimento incassato è l'ormai famoso calibro C07.611 (base ETA 2824-2) con 80 ore di riserva di carica, a cui sono state abbassate le alternanze da 28000 a 21.600 il che lo avvicina al suo predecessore anche per la più bassa fluidità della sfera dei secondi, tuttavia è affidabile e ben regolato, ho potuto apprezzare scarti giornalieri abbastanza buoni.

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    Conclusioni

    Difficile trarre conclusioni che accontentino sempre la maggior parte delle persone, perché si sa che l'acquisto di un segnatempo è qualcosa di squisitamente personale, posso solo limitarmi ad esporre le mie sensazioni puramente soggettive e spesso frutto del mio gusto personale, consiglierei sicuramente l'acquisto di questa referenza, a mio avviso è quella più riuscita e fedele proposta dalla collezione Rado, ha suscitato fin da subito il mio interesse presentandosi come riedizione in chiave moderna con materiali tecnologicamente più performanti e qualitativi, ben riuscita quindi e un plauso va fatto a Rado che ha spesso il merito di aver sperimentato materiali innovativi e ricercati. Tuttavia l'orologio non è esente da lacune o critiche, la prima riguarda il passo del cinturino da 19mm, che rende spesso difficoltoso il cambio in termini di una più limitata reperibilità di cinturini con quel passo non proprio convenzionale, la seconda critica sta nel non aver considerato l'utilizzo di una più sicura corona a vite, che avrebbe sicuramente garantito probabilmente una maggior impermeabilità, anziché i dichiarati 100m che di certo non garantiscono un uso professionale dell'orologio, questa scelta opinabile rimane per me un mistero, credo però che queste criticità rilevate non abbiano ne sminuito ne scalfito il mio giudizio assolutamente positivo che ho di questo segnatempo, molto romanticamente ogni qualvolta che rivolgo lo sguardo per la lettura dell'ora mi pervade un piacevole rimando al passato e allo spirito pionieristico che ha sempre contraddistinto la storia dell'umanità.


    «Tuttavia non ho fatto grandi Scoperte, anche se ho esplorato più io del Grande Mare del Sud di tutti quelli che sono andati prima di me, tanto che poco resta ora da fare per avere una conoscenza approfondita di quella parte del Globo.» Cit. James Cook


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    Stupendo complimenti 😉
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    CITAZIONE (Keplhelio @ 11/11/2019, 20:07) 
    Scusate ma ora vedo che sul sito Longines non figura piu l’heritage conquest. Ma è andato fuori produzione?

    Purtroppo spesso accade che qualche bel pezzo esca fuori dalla produzione, probabilmente per poco successo o semplicemente per dare spazio a qualche nuovo modello, pensa io sono ancora arrabbiato per l’uscita di scena di due modelli, lo sport legend riedizione del dirty dozen e il silver arrow, fortunatamente durante un viaggio in Svizzera ho trovato il primo e l’ho fatto mio😂.

    CITAZIONE (Frank_Lunare @ 11/11/2019, 23:57) 
    Ti quoto ancora

    Fa sicuramente piacere quando il proprio pensiero è condiviso👍
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    CITAZIONE (alex_99 @ 11/11/2019, 11:04) 
    Noto ormai da tempo che Longines è uno dei marchi molto spesso criticati qui sul forum, è troppo cara, i calibri non sono niente di che, ha solo un modello che vende, non è più quella del passato ecc.ecc.
    Premetto che compro esclusivamente orologi che mi piacciono, indipendentemente dal marchio, dopo averne studiato caratteristiche e storia (laddove ci sia), il fatto di avere due Longines non implica che io di conseguenza adori il marchio, alcuni modelli mi piacciono altri assolutamente no.
    Io dico solamente che le stesse critiche potrebbero essere mosse a molti altri marchi, anche più blasonati, ma perché Tudor se non fosse per la linea Black bay farebbe numeri di vendita importanti o avrebbe lo stesso appeal? Tag hauer non sovraprezza i suoi modelli d'ingresso di due sue linee trainanti (Aquaracer, Carrera)? A tal proposito sento ancora dire che il calibro dell'Aquaracer è tecnicamente equivalente a quello dell'Hydroconquest, ma vabbè... Tissot, anch'essa con un glorioso passato, è la stessa di un tempo?
    Longines appartiene al gruppo Swatch, è lei che decide il posizionamento dei suoi marchi e per ognuno di essi gli investimenti da fare nel campo tecnico e nel marketing (pubblicità, distribuzione ecc.). Il suo posizionamento rispetto ad altri marchi del gruppo, implica determinate scelte da parte di Swatch (tecniche, linee a catalogo) non che quella di mantenere un identità del marchio anche a livello stilistico dato che svariati modelli (che possono piacere o meno), sono stilisticamente caratterizzati molto più di svariati altri marchi.

    Concordo pienamente 👍 e aggiungo ad avercene di maison come Longines che fanno riedizioni di modelli del passato esteticamente molto gradevoli e fedeli, prendiamo il Big Eye ad esempio e noteremo che oltre ad avere un signor movimento ha anche Un estetica fedele al suo antenato e soprattutto un costo inferiore si competitor spesso di qualità inferiore.
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    CITAZIONE (Lucab32 @ 10/11/2019, 21:42) 
    È proprio quello che dico io. Longines dovrebbe partire da queste collezioni per provare a tornare in vetta. Conquest ed Hydroconquest vendono ma, per quella che è stata questa maison, è ingiusto che rappresentino i prodotti di punta nelle vendite. Quindi o li asfalti o li migliori.
    Capisco che ora il diver rappresenta l'orologio più vendibile, ma il nuovo Hydroconquest, con quell'estetica così riuscita, merita un calibro più esclusivo e un azionamento ghiera meno cheap e là puoi provare a posizionarti un po' sotto ad un Tudor Black Bay etc., altrimenti non sarai niente di più di un orologio paragonabile ad un Tissot Seastar ma con un calibro migliore e rifiniture leggermente migliori.

    Penso semplicemente che abbiano voluto aggredire una fascia di mercato in cui effettivamente se ci pensi ci sia un buco, difatti Longines in quanto a vendite è il quarto marchio al mondo, questo dovuto proprio al suoi prezzi di listino più bassi rispetto a Tudor, Tag heuer, Eberhard, Etc.
    Possiamo discutere se il suo posto rispetto al suo glorioso passato sia inadeguato, ma di certo è fuori discussione che per i prezzi proposti sia tra i marchi migliori, aggiungiamo poi che a livello estetico, soggettivo sottolineo, sono davvero molto belli. Riguardo al confronto con altri marchi del gruppo Hamilton e Tissot per me la differenza si nota, come del resto si noterebbe tra un omega da 6000 euro e un Longines da 1300, ripeto che non so quantificare le differenza di prezzo in base alla qualità, perché entrano diversi fattori in ballo.
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    Il powermatic 80 ha di base un 2824, movimento robusto e affidabile ma una spanna sopra al 2892 che ha base del l688, non so se questo possa giustificarne la differenza di prezzo, ma non mi scandalizzerei più di tanto, c’erano qualche anno fa trovavi e forse ancora in produzioni orologi con 2824 o sellita a oltre 3000 di listino
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    CITAZIONE (il falegname @ 9/11/2019, 10:50) 
    E' decaduto perché questo era un movimento cronografico Longines e non un Valjoux 7750 a cui hanno cambiato solo il nome e il rotore per cercare di nobilitarlo. Un movimento da 150 franchi svizzeri di bassa lega con qualche decoretto fatto a macchina, suvvia.
    Mi sa che non avete presente cosa significhi fare l'anglage a mano su tutte le leve, oltre che sui ponti ovviamente.
    Sopra c'erano solo Patek e Vacheron, che però non usavano movimenti di manifattura come Longines.

    Daniele

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    Non metto in dubbio che i movimenti prodotti nel passato erano di uno spessore tecnico molto più elevato, anche il 13zn era un altro bel calibro e anche tra i solo tempo c'erano movimenti pregevoli, ma proprio il suo glorioso passato per me è un motivo di orgoglio per indossarli e acquistarli, certo che i movimenti di adesso sono industrializzati e purtroppo è il marchio che dopo l'avvento del quarzo e la crisi dell'orologeria automatica ha risentito di più questo cambio epocale ed essendo stata da un colosso come la Swacht è stata relegata aldi sotto di Omega su cui il gruppo ha semplicemente puntato di più.
    Appare quindi scontato che il paragone con il passato sia impietoso, ma come già scritto, il ragionamento sarebbe da estendere a tanti altri marchi, alcuni poi non esistono nemmeno più, a mio avviso l'attuale Longines produce orologi dal rapporto-qualità prezzo elevatissimo, le riedizioni nell'estatica sono molto fedeli ai modelli passati e ne mantengono vivo il fascino e l'eleganza che hanno sempre contraddistinto il marchio.

    P.s. Sono un grande estimatore di Longines e conosco la sua storia, spesso quando rileggo il suo passato mi viene anche a me rabbia per come è stata posizionata dal gruppo S. ma appena indosso un loro segnatempo mi passa tutto
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    CITAZIONE (Lucab32 @ 9/11/2019, 03:22) 
    In un commento di qualche pagina fa era stata riportata una dichiarazione del CEO di Longines su quanto Master ed Heritage Collection incidano sul fatturato (se non ricordo male, meno del 10%), quindi il grosso è sicuramente dato dagli entry-level e da ciò presumo che Conquest ed Hydroconquest siano i modelli di punta in termini di vendite (anche perché sono gli unici che vedo in giro).

    L'Hydroconquest l'ho criticato molto in passato per poi passare ad apprezzarlo, specialmente l'ultimo modello che è molto riuscito (con un movimento più "esclusivo" ed un azionamento ghiera più dignitoso, potrebbe tranquillamente aumentare il prezzo di listino e competere con orologi più costosi).
    Ma, parlando tra appassionati, voi tra un Tissot Seastar ed un nuovo Hydroconquest, vedete davvero giustificato più del doppio di listino?

    PS: A me i Longines piacciono.

    Nello specifico non conosco i dati di vendita dei singoli modelli, sicuramente l’hydro è uno dei prodotti trainanti del marchio in termini di vendite, il conquest non lo so e non ne vedo tantissimi in giro, a me poi non ha mai convinto ma è una mia personale percezione, per quanto riguarda il confronto con il seastar ,che rimane un ottima scelta per le qualità proposte, ma risulta perdente con L’hydroconquest che ha rifiniture e qualità maggiore, anche il movimento è superiore, non so quantificare se questa differenza di prezzo tra i due sia rapportabile alla qualità espressa, ma posso dirti che la differenza di prodotto si nota e se ne accorgerebbe anche un neofita, in molti quando hanno in mano un Longines hanno una percezione in termini qualitativi e di rifiniture molto elevata, spesso alcuni modelli potrebbero competere con prodotti molto più costosi.
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    CITAZIONE (Lucab32 @ 8/11/2019, 23:43) 
    Se prendi il mio esempio, prova ad andare in una gioielleria e prova un Hamilton Jazzmaster Day Date, un Tissot LeLocle con bracciale e poi prova il Longines Conquest. Se riesci a capire perché il Longines (tolto il brand) costa quanto la somma di entrambi i listini, pur non essendo in nulla (se non nel bracciale) superiore agli altri due, fammelo sapere.


    Movimenti più rifiniti?

    Beh mi sembra di capire che tu fai riferimento ad un solo modello dell’intera collezione, mi sembra molto riduttivo non credi? Il catalogo Longines è molto vasto e vanta orologi che variano di prezzo, rimanendo nella categoria sport posso affermarti che avendolo avuto, il parente del conquest, ossia Il nuovo Hydro sia nettamente superiore ai competitor tissot e Hamilton, ovviamente non ho nulla contro i marchi predetti, ma appare evidente che in termini di qualità Longines si ponga sopra, poi penso che l’argomento affrontato in topic sia la percezione moderna rispetto al passato di questa affascinante e storica maison e non un confronto con altri marchi. Ribadisco comunque che la clessidra alata offra un ottimo rapporto qualità-prezzo, probabilmente sia lontana dai tempi d’oro in cui sfornava calibri di assoluto pregio, ma è un discorso da estendere a tutta l’attuale produzione che si è standardizzata parecchio rispetto al passato.
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    CITAZIONE (Lucab32 @ 8/11/2019, 17:11) 
    Con tutto il rispetto per la storia di Longines, ma in cosa il Longines medio (direi mediano nelle vendite) è superiore ad un Tissot o un Hamilton?

    Già precedentemente si è analizzato che le vendite principali, per stessa dichiarazione dell'AD di Longines, sono derivanti da Conquest ed Hydroconquest e che Master ed Heritage Collection insieme fanno meno del 10% del fatturato.

    In cosa un Conquest è superiore ad un Hamilton Jazzmaster o ad un Tissot Classic? In cosa un Hydroconquest è superiore ad un Hamilton Frogman e ad un Tissot Seastar. Ok, forse le finiture sono leggermente meglio, ma non c'è un abisso che giustifica il doppio dei prezzi. Ma Tissot ed Hamilton stanno anche innovando di più di Longines.

    Quindi cosa resta di diverso? Il nome. Ed il nome pesa molto nella scelta (io mi ero orientato su un Hydroconquest soprattutto perché è un Longines), ma siamo sicuri che non sia rimasto solo quello?

    Credo che l'unico modo per alzare il tiro sia togliere di mezzo gli entry level e dedicarsi solo alle collezioni superiori. Al nuovo Hydroconquest monti un semi-manifattura (comunque prodotto da ETA con specifiche uniche per Longines) ed alzi ragionevolmente il prezzo.
    Credete che, se succedesse questo, Longines reggerebbe? Alzerebbe la sua percezione o semplicemente abbasserebbe le vendite?Se la vostra risposta non è positiva, forse è davvero una nobile decaduta che vende per ciò che era e non per ciò che è.

    Non scherziamo il livello qualitativo è assolutamente superiore ad Hamilton, anche i movimenti sono più rifiniti, la cosa è coerente al loro posizionamento nel gruppo stesso.
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    CITAZIONE (vintage @ 8/11/2019, 15:49) 
    Discussione interessante.
    Aggiungo una cosa - magari è già stata scritta, ma mi manca la lettura di 3 pagine: il calibro di manifattura, certo; la storia passata, certo... Ma mi chiedo quanti dei commentatori hanno acquistato un Longines negli ultimi anni? Perché, come sempre, è al polso che si capisce un orologio, indossandolo, vivendolo.
    Io ho un Hydroconquest, e devo essere onesto, prima di provarlo in concessionario non avrei mai e poi mai immaginato di acquistare un Longines.
    Quindi, sì, di sicuro non è la stessa azienda di ottant'anni fa, e di sicuro far parte di un gruppo non rende il marchio esclusivo, ma a parer mio sono dei gran begli orologi - a metà del prezzo dei diretti concorrenti.

    Secondo me si potrebbe tranquillamente rapportare al rapporto- qualità prezzo di un microbrand ma con la differenza del blasone e fascino che il marchio porta con se, non dimentichiamoci poi che è l'unico marchio storico a non avere mai cambiato logo, rimasto fedele nel tempo.
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    CITAZIONE (Keplhelio @ 8/11/2019, 11:29) 
    Django82
    No no attenzione non confondiamo, Longines non è inserita in quella fascia, ma alta insieme a Union Glashutte e Rado nella media ci sono Hamilton, Certina, tissot etc.
    Riporto quanto letto dei settori divisi dalla stessa Swatch Group:
    “The Company offers watches in all price and market categories: Breguet, Blancpain, Glashuette Original, Jaquet Droz, Leon Hatot, Omega and Tiffany in the prestige and luxury-range segment; Union Glashuette, Longines and Rado in the high-range segments; Tissot, ck watch & jewelry, Certina, Mido, Hamilton, Union and Balmain in the middle-range segment; Swatch and Flik Flak in the basic-range ...”
    Mi sembrava doveroso chiarire il posizionamento voluto dall’azienda, credo comunque che la stessa possa in futuro rivalutare l’inserimento del marchio Longines nella fascia superiore, perché gli utili che sta facendo la clessidra alata sono importanti, sta dunque avendo l’approvazione del grande pubblico, per me meritatissimo.

    In realtà, la formula vincente non va cambiata, al fine di preservare gli utili. Un posizionamento maggiore si scontrerebbe con l’altro marchio del gruppo: Omega. Quello invece che penso sulle altre case ginevrine é che si voglia equiparare Tudor nella fascia di Omega (superiore a quella di Longines); per posizionare Rolex a quella ancora superiore. Operazione giustificabile dal volume delle vendite e non certo dalla qualità e raffinatezza intrinseche... in questo senso, il compito di Longines dovrà essere quello di dar fastidio a marchi medi. In caso contrario, se la si volesse riposizionare, bisognerebbe riposizionare piu in alto anche Omega, ma questa operazione potrebbe rilevarsi molto rischiosa per il gruppo Swatch, in quanto Omega non ha (ancora) la riconoscibilità globale di Rolex

    Secondo me il riposizionamento di Omega è attualmente in atto, stanno alzando i listini ed entrando sempre più nella fascia "prestige" e di conseguenza Longines potrebbe essere inserita nella linea "luxury", ma queste sono mie supposizioni dovute agli utili, prezzi di listino in ascesa e percezione della qualità costruttiva.
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