Orologi e Passioni

Posts written by giorgiocigna

  1. .
    CITAZIONE (rolexAO @ 18/4/2024, 11:14) 
    Complimenti e bella presentazione che merita approfondimenti. Prima o poi va fatto un topic specifico per i gmt, con la storia. Giusto per aggiungere info, il gmt, o meglio la rappresentazione di 2 fusi orari non nasce in ambito aeronautico come spesso si pensa, ma per le ferrovie. In particolare fu il sultano dell'impero ottomano che per questioni legate ai diversi orari a Vienna e Istanbul e per evitare fraintendimenti con gli orari dei treni (ho scritto la sintesi), chiese a Longines questo orologio da tasca nel 1908, brevettato poi nel 1911

    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff13763539/...rkish-Watch.jpg)

    La stessa Longines poi nel 1925 propose il primo da polso. Di seguito una sintesi della storia

    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff13763539/CcrVKti.jpg)

    Ma ripeto, magari dobbiamo aprire un topic ad hoc, qui diventerebbe molto lungo parlarne.
    Rimanendo all'orologio,purtroppo non condivido la realizzazione meccanica e funzionale, mi dispiace dirlo ma lo vedo come un tentativo di inseguire le mode, proponendo poca sostanza ad un listino alto. Non si tratta di un WT ovviamente perché non ha l'anello delle ore che gira (cosa che si trova su orologi dai listini più bassi), ma ho solo la ghiera con me ore del mondo. Certo, se uno la gira a mano può sapere in quel momento l'ora in diverse città. Idem per la funzione gmt che non avendo le ore sulla ghiera permette la lettura solo di 2 fusi orari e non 3 cone la maggior parte dei gmt moderni. Tra l'altro se non erro è u office gmt (o caller), non un vero gmt. Esteticamente bellissimo, anche se le dimensioni e lo spessore simpoteva fare meglio, ma tecnicamente mi sembra troppo poco, senza offesa. In geneŕale ma anche in relazione al listino

    CITAZIONE (giorgiocigna @ 18/4/2024, 10:15) 
    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff4318224/20230122_153041.jpg)
    altro esempio con il mio Sven Andersen

    Questo mi piace tantissimo, lo trovo uno dei migliori WT, vorrei aggiungerlo ore io in collezione, complimenti

    Ti ringrazio
    volevo aggiungere che di Longines Weems io conosco questo modello con 24 ore
    adottato anche dall’aviazione statunitense tra il 1932 e il 1943,e che era stato identificato come Type A-3, successivamente venne realizzato ed assegnato un secondo modello qualificato A-12.
    20240418_151437
  2. .
    20230122_153041
    altro esempio con il mio Sven Andersen
  3. .
    [QUOTE=calpy,18/4/2024, 08:30 ?t=80200086&st=15#entry671317816]
    Ciao Giorgio, come sempre belle presentazioni. Immagino la ghiera delle 25 ore sia fissa, è che esso quindi sia un GMT con la necessità di aggiornare manualmente ogni volta quella ghiera per leggere le ore del mondo, a differenza dei sistemi Cottier o anche, ad esempio, del Farer che usa lo stesso calibro ma con modulo worldtimer aggiunto. In questo caso la funzione Gmt è svolta dalla classica sfera che punta i 24 indici fissi. Giusto?
    [/QUOTE
    certo le 24 ore sono fisse, mentre la ghiera delle città può ruotare il che consente di sincronizzare la città di riferimento con la lancetta GMT ; evidentemente ciò impedisce di avere continuativamente la lettura dei fusi mondiali, proprio perché questi non sono sincronizzati con le 24 ore, che, come specificato inizialmente , non girano in senso antiorario rispetto alle 12 ore.
    Grazie per i graditi complimenti
  4. .
    Buonasera ragazzi stasera la presentazione di un'orologio ore del mondo mi da la possibilità di trattare di un'argomento che ha sempre affascinato i collezionisti e gli appassionati.
    DSC_5549
    Oggi possedere un'ore del mondo o un più semplice GMT è essenzialmente un problema di scelta ed economico, sappiamo tutti, infatti che un Worldtimer consente di avere contemporaneamente i 24 fusi, se non 36, leggibili contemporaneamente sul quadrante dell'orologio e che l'apice di tale funzione si ha quando l'orologio , oltre alle 24 città, regolabili, , corrispondenti , agli altrettanti fusi, dispone, anche, delle ventiquattro ore che girano in senso antiorario rispetto alle normali dodici ore, consentendo la lettura contemporanea dei 24 fusi
    DSC_2098
    Questo il mio Master Compressor Exstreme Worldtimer
    DSC_2101

    Tutto ebbe inizio nel 1884 con l'istituzione della città di Greenwich quale primo meridiano dei 24 principali fusi orari della terra; Il Greenwich Mean Time è un fuso orario stabilito durante la conferenza Internazionale sui Meridiani di Washington,partendo dal meridiano zero della terra, il GMT è determinato in base alle misurazioni della rotazione terrestre , dal Polo Nord al Polo Sud ed attraversa l'osservatorio di Greenwich in Inghilterra.
    Da questo presupposto partì l'orologiaio svizzero Louis Cottiere che progettò un meccanismo che consentisse la lettura di tutti i 24 fusi, contemporaneamente , sull'orologio. Ne seguì il primo orologio da polso, realizzato da Patek Philippe
    20240405_1854331
    Non dimentichiamo che la prima ora mondiale è ad appannaggio di Vacheron Constantin con un suo orologio da tasca.
    Il mondo dell'aviazione richiese una sempliflicazione di tale lettura, idonea ai piloti per conoscere, inizialmente, la lettura di due fusi orari ; da qui a cura di Rolex,anno 1955, su richiesta della compagnia aerea Pan Am, la realizzazione del GMT Master , che, tramite la lunetta delle ventiquattro ore girevoli e bicolore , consentiva la lettura di soli due fusi. La referenza era la 6542 ed adottava il calibro 1036 in cui la lancetta delle ventiquattro ore dipendeva da quella delle dodici ore, si dovette aspettare, pertanto, gli anni '80 ed il calibro 3085, per avere la lettura contemporanea di tre fusi , avendo reso indipendente il moto della lancetta GMT da quella delle ore .
    Ancora prima, era il 1953 , Glycine con il suo famosissimo Airman, consentì la lettura dei due fusi contemporaneamente con un'orologio impermeabile, dotato di lunetta esterna graduata per le 24 ore e di blocco di sicurezza, indici sul quadrante su 24 ore e calibro automatico, sempre secondo le indicazioni provenienti dai piloti dell'aviazione di linea. Il primo fu il pilota inglese Ched Brown, capitano della Thai Airways. I calibri utilizzati erano un Felsa 690 e 692/N e lo A.Shild 1953. La prima versione aveva il quadrante bianco e lancette a bastone , ma, fu commercializzato, con quadrante nero, in un secondo tempo, nel 1955, dopo la presentazione della Fiera di Basilea, e quindi dopo il Rolex GMT Master.
    La funzione GMT, in pariticolare è stata resa con svariate modalità e con quadranti più o meno funzionali e rispondenti alla stessa, ed è in questo ambito che si inserisce il Globettrotter
    DSC_5649
    qui fotografato con disegni realizzato da mio figlio Giulio, illustratore
    DSC_5570
    L'orologio rappresenta la prosecuzione stilistica del primo Horizon solo tempo, con le modifiche e le integrazioni necessarie ad attuare la funzione GMT
    DSC_5635
    Il mio Horizon nella versione " Procida"
    I due orologi affiancati
    DSC_5661
    DSC_5655
    DSC_5642
    Da qui la splendida lavorazione del quadrante Oil Press, con l'aggiunta della mappa del mondo e 24 punti luminescenti rappresentanti i 24 fusi, e la ghiera bidirezionale con i nomi delle 24 città incise e riempite di colore ed a 24 scatti
    DSC_5644
    DSC_5556
    DSC_5557
    DSC_5600

    L'orologio ha un'ottima vestibilità, dovuta alle dimensioni , diametro di 40mm per un,altezza di 12,65mm circa ed un ltl di 48mm
    DSC_5552
    DSC_5554
    DSC_5538
    DSC_5546
    La ghiera , estremamente particolare , è caratterizzata dall'inserto ceramico che si integra con quello in acciaio , realizzando un tuttuno, una bella novità nel mercato attuale , ed ha un funzionamento estremamente dolce, ritengo dovuto alla particolare progettazione dell'inserto ed alla presenza di micro biglie che ne favoriscono la rotazione
    DSC_5603
    Fondello satinato è chiuso con sei viti ed ha impresso il logo della casa
    DSC_5595
    DSC_5594
    La corona di carica chiusa a vite con il logo della casa
    DSC_5560
    DSC_5596
    Il profilo della cassa
    DSC_5559
    Ghiera e lancetta si impreziosiscono e caratterizzano per la presenza di accenti di color arancio
    DSC_5601
    La luminosità di indici e lancette è assicurato dal Superluminova C3
    20240414_1545121
    Il calibro è il raro e sottile ETA 2893/2
    L'orologio è fornito con un bracciale in acciaio con finitura satinata, ansa 20 e 18 alla claps con finali pieni e cinturino in gomma con fibia in acciaio di colore adeguato al quadrante
    DSC_5638
    DSC_5606
    Il vetro è zaffiro piatto con ottimo rivestimento antiriflesso
    DSC_5552-17132096286443
    Infine il modello in mio possesso è dedicato a Luigi Caboto, esploratore

    Ed infine il corredo
    DSC_5645

    E chiudo con i due orologi
    DSC_5634-17132097859716

    Nel ringraziare per l'attenzione, ricordo che le foto sono state da me realizzate con cavalletto Manfrotto a 3 vie, Nikon D810, Micro Nikkor 60mm e Nikkor 24mm, a voi e grazie ancora.

    Edited by giorgiocigna - 16/4/2024, 00:15
  5. .
    CITAZIONE (Utente 183 @ 30/3/2024, 17:19) 

    Certo, ne ho parlato nelle considerazioni che ho svolte all'inizio, non ho postato foto dell'orologio e del calibro in quanto non ne ho mai potuto fotografare alcuno, e, come scritto, posto solo fatte da me.

    Edited by giorgiocigna - 31/3/2024, 20:30
  6. .
    Christopher Ward non è un micro brand sia per l'organizzazione complessiva di produzione e vendita sia per il volume d'affari; se leggi il mio post sui micro ti renderai conto che attualmente CW è molto più vicino a Marchi come Memphis Belle e Venezianico che a Ichonos, Nostas o altri
  7. .
    CITAZIONE (Scappamento @ 26/3/2024, 02:28) 
    Grazie.
    Fatte le integrazioni citate prima però potrebbero essere fatte delle distinzioni.
    Veriwatch, Trematic e Allemano non sono propriamente microbrands:
    I primi 2, pur viaggiando oggigiorno su piccoli numeri, sono marchi rilevati e rinati (come Vulcain, Nivada o Aquastar) con una produzione storica.
    Il terzo, Allemano, ancor meno visto che gli orologi che produce sono il prolungamento ed estensione della sua produzione, facente comunque parte di un marchio solido e con numeri non certo piccoli visto che fornisce strumentazioni tecniche ed equipaggiando auto, aerei, treni, navi, estintori, cisterne, camere iperbariche, caldaie, di tutto in pratica da oltre 1 secolo...cioè diamo a Cesare quel che è di Cesare.
    Castignani, non me ne vogliate, anche se apprezzo la sua artigianalità non lo considererei un microbrand ma più che altro un appassionato artigiano di buon gusto e maestria che però me lo fa avvicinare più ad un modder che ad un vero e proprio microbrand o maestro orologiero, poi credo di no ma non so se abbia mai realizzato un suo calibro o movimento.
    Certo che, senza nulla togliere, ma paragonarlo a Svend Andersen, mi sembra ci troviamo senza dubbio su livelli ben diversi...
    Comunque bel topic che riunisce ed organizza i marchi nostrani, grazie.

    Evidentemente bisognerebbe interrogarsi e chiedersi quali elementi, in possesso delle aziende, possano far ritenere che si è in presenza di un micro brand.
    Proviamo ad indicarne qualcuno ed a capire, anche attraverso il dibattito, se sono corretti:
    -produzione di orologi limitata in un'anno dovuta ad un'organizzazione che non consente di andare oltre un certo limite;
    -mancanza di distribuzione fisica capillare in negozi o centri commerciali
    -vendita essenzialmente on line
    - gestione diretta nella fornitura dei materiali e quant'altro necessario alla produzione e commercializzazione del prodotto.
    Questo sono solo alcuni degli aspetti che combinati tra loro possono far ritenere che si è in presenza di un piccolo produttore, e non credo che avere alla base un nome illustre, tipico esempio quello di WeriWatch, possa sostanzialmente modificare il concetto.
  8. .
    CITAZIONE (Utente 183 @ 25/3/2024, 09:18) 
    Discussione davvero molto interessante, che mi ha fatto conoscere alcuni marchi di cui ignoravo l'esistenza, mentre altri, come Trematic, non sapevo fossero italiani. Naturalmente Sante Castignani è un caso a parte: per molti versi può essere considerato l'alterego nostrano di Svend Andersen (e lo considero un complimento per entrambi).

    Dato che si parla dell'attualità e del futuro a medio termine dei produttori italiani, grandi o piccoli che siano, è corretto e decisamente importante parlare anche della necessità di creare una filiera italiana per la produzione di casse, bracciali, vetri ecc..
    Naturalmente questo richiede degli investimenti importanti, il coinvolgimento dello stato (in termini di impegno e di finanziamento, come credo abbiano fatto in Francia), la lungimiranza di qualche imprenditore, la creazione di una rete di imprese ecc., tutti argomenti che non possono essere discussi su un forum, ma dei quali potrei interessarmi professionalmente, anche a livello nazionale, se ci fossero almento tre o quattro imprenditori REALMENTE interessati.

    Di fatto la rinascita di OISA, per quanto piccola possa essere considerata questa realtà, garantendo la presenza di un calibro italiano permette di pensare ad un orologio che possa fregiarsi del titolo di 100% Fatto in Italia (e, di grazia, scritto in lingua italiana!), una dichiarazione che ha ancora un grande fascino in tutto il mondo. Penso ad alcuni marchi che hanno ripreso la storia e l'identità dei modelli da incursore della Marina con calibro, cassa ecc. completamente italiani: secondo me andrebbero a ruba, a qualunque prezzo e in tutto il mondo! Inoltre, avendo una base tempo a carica manuale, diventa relativamente facile realizzare un automatico, dei complicati ecc..

    Concludendo: la discussione è foriera di sviluppi industriali interessanti. Di solito si dice che le maison ci leggono, nel caso delle piccole realtà italiane credo che questo sia un dato reale: chi lo desidera può scrivermi in privato per avere qualche suggerimento iniziale pratico e gratuito.

    apprezzo molto tuo intervento e quanto hai detto, con me sfondi una porta aperta.
    Per quanto io sappia l'associazione di cui Beltrandi è presidente onorario, sta lavorando con Federpreziosi per confederarsi a Confindustria.
    Evidentemente, molti sono i passi da fare ed arduo il percorso , ma, credo, che con le giuste professionalità il risultato sia perseguibile.
    L'importante, come in tutte le cose , è crederci e far sì che i soggetti destinatari dell'iniziativa siano convinti dell'importanza e convenienza di ciò che si propone.
  9. .
    [QUOTE=qalex,23/3/2024, 16:15 ?t=80166181&st=0#entry670884697]
    mamma mia che lavorone !
    bello ricco e documentato, ricerca davvero ammirevole.
    per me un gran aiuto dato che ero convinto che alcuni fossero asiatici

    a titolo di censimento, questi brand posso considerarli aderenti allo spirito del topic di microbrand o sono off topic ?
    se sì, prendo qualche foto dal web e la aggiungo
    EK Watches
    Tetra Watches
    Vertigo watches
    echo/neutra
    Inceptum
    Ennebi
    Orologi Calamai
    Lamberti

    questi invece mi sembrano troppo noti o "storici" per essere considerati micro brands, vero ?
    Out Of Order
    Novecento Meccanografiche
    Anonimo watches
    U Boat Italo Fontana
    Terra Cielo Mare

    Colgo il tuo intervento per ricordare anche Officina Subacquea della quale io ho avuto l'Argonhaut da 1111 metri
    IMG_20240324_214436_478
    IMG_20240324_214436_636
    IMG_20240324_214437_000
    IMG_20240324_214437_134
    IMG_20240324_214436_658
    IMG_20240324_214436_615
    Per quanto a mia conoscenza l'ultimo modello realizzato e che ho fotografato è stato presentato ad ottobre 2023 al WOI
    DSC_4639
    DSC_4636
    DSC_4635
    DSC_4633
  10. .
    Buonasera ragazzi,
    avrete notato che da qualche anno seguo con interesse i nuovi produttori di orologi italiani, piccole aziende che si cimentano nell'arduo compito di creare prodotti, spesso ben realizzati ed a prezzi accessibili, rispetto ai grandi marchi svizzeri e dotati di caratteristiche di tutto rispetto, dallo stile ad i calibri utilizzati.
    Evidentemente nel male come nel bene non è possibile fare di tutta l'erba un fascio ma questo fenomeno diventa sempre più interessante e promette evoluzioni degne di rispetto.
    Sappiamo, anche, che alcuni marchi nati come micro, hanno avuto la capacità di imporsi, non solo a livello nazionale ma anche mondiale, come Venezianico ed altre, nate in tempi non sospetti, sono caratterizzate da un'impatto sul mercato non di poco conto, come Memphis Belle.
    Quale sarà l'impatto sul mercato delle nostre aziende e quali aspettative potranno vedere realizzate, le stesse come i consumatori?
    Per comprendere ciò occorre fare alcune riflessioni relative all'andamento del mercato attuale.
    Sarò sintetico e pronto ad accettare suggerimenti e critiche.
    Dai dati attuali in possesso sembra di capire che:

    - l'acquisto in negozio rimanga la fonte principale;

    - l'influenza degli youtuber e dei vari influencer non sia particolarmente significativa, in generale, sulle scelte;
    (su questo occorre fare una precisazione: quando parlo di scelte mi riferisco al mercato orologiero nel suo complesso, totalmente diversa, al contrario, la loro importanza per il mercato dei piccoli produttori)

    - l'aspetto stilistico rappresenta per i consumatori l'elemento di maggiore interesse;

    - il mercato, nonostante la flessione, ha tenuto ed il prezzo, unitamente al marchio ed allo stile, comincia ad essere elemento di differenziazione.

    In questa prospettiva si inserisce e può evolversi il "fenomeno" dei micro. Da quanto scritto ben si comprende, e spero siate d'accordo, che per questo fenomeno è fondamentale la riconoscibilità che chiaramente non può che essere conseguita, anche attraverso la conoscenza e o visione diretta del prodotto e dell'eventuale cliente. Ecco che la presenza di uno stand in una fiera o evento e la recensione accurata dei loro prodotti può fare, in modo significativo la differenza.
    Altro aspetto importante, da non sottovalutare affinché questo "fenomeno" possa consolidarsi, è la creazione di una filiera di produttori di casse quadranti lancette
    e tutto ciò che rappresenta gli accessori dedicati, dai cinturini alle scatole porta orologi; quanto ai calibri è tutto più difficile, per i notevoli costi di progettazione e produzione ma sappiamo che alcune aziende come Oisa ed Inceptum hanno intrapreso la strada in modo efficace.
    Non dimentichiamo che artigiani in grado di produrre le casse esistono, altri - vedi Sante Castignani - producono pezzi unici, altri ancora si cimentano nelle complicazioni astronomiche. Un mondo , dunque, in evoluzione da seguire ed accompagnare con interesse, soprattutto se si ha conoscenza delle dinamiche del mondo orologiero e dei relativi aspetti tecnici e la competenza per capirne la portata.
    A questo punto una carrellata, non esaustiva ,delle realtà attualmente presenti sul mercato.
    Le foto, come al solito sono state realizzate ai due ultimi eventi cui ho partecipato a Tortona, il WOI, nel 2023 ed a Cesena al Watch Mania circa una settimana fa; altri eventi sono in programma, anche importanti, ma io evidentemente mi limito ad approfondire con questa recensione un fenomeno e con le foto realizzate esclusivamente da me.
    L' attrezzatura, oramai, la conoscete, Nikon D810 e micro Nikkor 60mm , con l'aggiunta di tanta pazienza e fatica per evitare le luci parassite provenienti da più parti.

    Nostas

    DSC_5425
    DSC_5421
    DSC_5428
    DSC_5426
    DSC_5432
    DSC_5431
    DSC_5435

    Trematic

    DSC_5437
    DSC_5439
    DSC_5440
    DSC_5441
    DSC_5448

    GAW
    Prototipo del Chrono Centauro

    DSC_5460
    DSC_5463
    DSC_5462
    DSC_5465

    Lince Bronzo

    DSC_5473
    DSC_5472
    DSC_5474
    DSC_5476

    Il Lince Piuma

    DSC_5477
    DSC_5479

    Tulipe

    DSC_5492
    DSC_5491
    DSC_5493
    DSC_5494


    DSC_5495





    Mark & Mors

    DSC_5513
    DSC_5514
    DSC_5515
    DSC_5517
    DSC_5518
    DSC_5522
    DSC_5521

    I disegni

    DSC_5524
    DSC_5525
    DSC_5526
    DSC_5527
    DSC_5528
    DSC_5529
    DSC_5530
    DSC_5532

    Mark II

    DSC_5502-17111471392576
    DSC_5511-17111471616477
    DSC_5500-17111471810435
    DSC_5504
    Gli aspetti progettuali
    DSC_5496-17113145423409
    DSC_5497-17113145563005
    DSC_5498-17113145657601


    Ichnos con il suo prototipo dell'Arcipelago Kunt Killer

    DSC_5454
    DSC_5455%20-%20Copia

    Il Capotesta nelle sue varie configurazioni

    DSC_4746-17111476656636
    DSC_4745-17111476863431
    DSC_4743-17111477139026
    DSC_4742-17111477348369
    DSC_4751
    DSC_4750-17111477779711
    DSC_4753-17111477983386
    DSC_4756-17111478256230
    DSC_4760-17111478432979
    DSC_4761
    DSC_4762-17111478938290
    DSC_4766-17111479235500

    Staffetta

    DSC_4696
    DSC_4697
    DSC_4702
    DSC_4703
    DSC_4705

    Marco Bracca

    DSC_4624
    DSC_4626
    DSC_4627

    Chiara Nardo

    DSC_4620
    DSC_4619
    DSC_4621
    DSC_4621-17111484059426

    Officine Tecniche

    DSC_4952-17111484762446
    DSC_4955
    DSC_4954-17111485497675
    DSC_4956-17111485807039
    DSC_4957-17111486109364
    DSC_4958
    DSC_4960-17111486715593

    Fathers

    DSC_4983
    DSC_4984
    DSC_4706
    DSC_4708

    Alemano

    DSC_4913
    DSC_4909
    DSC_4911
    DSC_4911-17111489954780
    DSC_4915
    DSC_4917
    DSC_4918

    Gravithin

    DSC_4821
    DSC_4822
    DSC_4824

    Millemetri

    DSC_4652
    DSC_4651

    Non poteva mancare qualche foto a Venezianico, anche se va oltre il concetto di micro

    DSC_4656
    DSC_4658
    DSC_4659
    DSC_4663
    DSC_4664
    DSC_4668
    DSC_4830
    DSC_4829

    Per le stesse motivazioni qualcosa di Memphis Belle

    DSC_4674
    DSC_4675
    DSC_4680
    DSC_4683
    DSC_4686
    DSC_4688
    DSC_4690
    DSC_4689

    Aenigma

    DSC_4840
    DSC_4839
    DSC_4845

    Veriwatch , con alcuni modelli storici

    DSC_5406
    DSC_5405
    DSC_5407
    DSC_5408
    DSC_5408-17111507463785
    DSC_5409
    DSC_5410
    DSC_5411
    DSC_5404
    DSC_5412
    DSC_5413
    DSC_5415
    DSC_5416
    DSC_5417

    La versione attuale dell'Octopus

    DSC_5361-17111509653664
    DSC_5193-17111509860555
    DSC_5167-17111510019322
    DSC_5194-17111510133060
    DSC_5150-17111510213208

    Infine qualche foto del maestro, Sante Castignani

    DSC_4787
    DSC_4788
    DSC_4789
    DSC_4790
    DSC_4791
    DSC_4878
    DSC_4880
    DSC_4881
    DSC_4879
    DSC_4872
    DSC_4873
    DSC_4875
    DSC_4876
    DSC_4885
    DSC_4883
    DSC_4886

    Come avrete notato di proposte nel panorama nazionale ce ne sono tante, chiedo scusa a chi ho dimenticato o tralasciato e spero che questa recensione possa essere di stimolo per noi appassionati ed un punto di forza per le nostre aziende.
    A voi i commenti e grazie per la pazienza.

    Edited by giorgiocigna - 24/3/2024, 22:26
  11. .
    ottimo
  12. .
    molto bello , nulla da eccepire su un'orologio che ha uno stile incredibile
  13. .
    Daltronde ragazzi su un'orologio possono essere presenti le complicazioni più disparate, ma, queste hanno senso se l'orologio funziona correttamente, e , questo dipende, anche, da come è stato ideato e realizzato il treno del tempo, in ognuna delle sue principali componenti.
    A questo possiamo aggiungere la lavorazione del calibro, che, entro certi limiti, aiuta a garantire precisione ed affidabilità. Non dimentichiamo , mai , quali devono essere le caratteristiche affinché un calibro possa fregiarsi del punzone di Ginevra.
  14. .
    Molto bene
    Grazie
  15. .
    Buongiorno,
    ringrazio gli intervenuti e , a seguito di numerose richieste, posto le foto del corredo .
    20240229_111608
    20240229_111456
    grazie ancora a tutti
3107 replies since 11/4/2009
.